La macchina di Gianluca attraversò il cancello della Villa alle 12.15 del 3 giugno, dopo circa tre ore di viaggio durante il quale il ragazzo ripensò alle sue ultime vicende.Nel mese di aprile con il conseguimento della laurea, aveva finalmente chiuso una parte della sua vita per dare inizio ad un’altra che sarebbe iniziata nel mese di settembre. Tra le due fasi Gianluca aveva voluto porre un lungo periodo di pausa per recuperare energie e tempo perduto. Purtroppo a causa di prenotazioni già effettuate, aveva dovuto consumare i giorni di maggio in un viaggio in Inghilterra preparato tempo prima. Poi, finalmente giunto a casa, aveva preparato la sua vacanza. Essendo figlio unico di una famiglia ricchissima non aveva necessità di utilizzare quei mesi di vacanza per fare cose irripetibili (quelle le faceva abitualmente), ma aveva deciso di dedicare tutto il tempo a rileggere i libri acquistati e messi da parte, a rivedere i film persi, a fare tutto ciò che non aveva fatto in quei mesi di intenso studio. Insomma tre mesi di puro e semplice riposo. Aveva comunicato ai suoi che sarebbe andato nella villa al mare e che si sarebbero rivisti solo a settembre…. non voleva visite e voleva starsene tranquillo e solitario.I genitori non si opposero al loro figlio unico e decisero a loro volta di passare le vacanze negli State.Fece un cenno di saluto al sig. Donelli.I Donelli erano una famiglia di paese che da sempre trascorrevano i mesi estivi nella dependance della Villa prestando servizio presso la famiglia di Gianluca. ‘Quest’anno sarà diverso’ – aveva detto sua madre – ‘ La signora Donelli sta male, e quindi il signor Donelli mi aveva detto che non avrebbero potuto esserci, ma giacché vai solo tu abbiamo deciso che verrà solo la figlia….. Morena….. non ti ricordi di Morena??? Beh si è fatta grande ora …avrà ….21 anni mi pare…. beh insomma ci sarà lei al posto della madre a cucinare e a fare le pulizie. Il padre scenderà dal paese una volta a settimana per curare il giardino, mentre la figlia dormirà nella dependance o se vuoi nella camera degli ospiti…vedi tu ….’Gianluca scese dalla sua nuova auto (regalo dei suoi) e salutò il Donelli che dopo i convenevoli gli spiegò ciò che Gianluca già sapeva.Entrò in casa cercando di ricordare o di immaginare Morena. La ricordava grassoccia, capelli ricci e rossastri. Non un granché in definitiva……. beh aveva solo 16 anni l’ultima volta che l’aveva vista.Attraversò il salone e si diresse verso la scala e lì vide Morena.’Splendida’ pensò….. Morena era alta, abbastanza slanciata, capelli rosso-castani e fisico prorompente.’Buongiorno signor Gianluca, si ricorda di me?’ – disse con voce simpatica la ragazza.’Beh ti ricordavo diversa….’Scambiarono i soliti convenevoli e poi Gianluca si accomiatò per andare a fare una doccia. Rimase un po’ sotto il getto tonificante dell’acqua, poi si rivestì e scese giù.La tavola era apparecchiata e Morena gli servì il pranzo. Poi al momento del caffè il padre di lei li raggiunse comunicando che sarebbe andato via.I primi giorni di vacanza per Gianluca furono molto particolari. Elemento caratterizzante fu Morena, o meglio una parte di lei. Infatti Morena era dotata di due piedini stupendi, perfettamente curati, che facevano letteralmente impazzire Gianluca. Questo era il suo grandissimo segreto e si può tranquillamente affermare che non si fosse mai masturbato senza prima immaginare se stesso sottomesso da due piedi femminili. In assoluto quelli di Morena erano i più belli che avesse mai visto.Per godere in pieno quello spettacolo, Gianluca faceva in modo di trovarsi sempre nella camera in cui lei puliva, spolverava, ecc. La osservava a lungo, fissando nella sua mente quelle immagini e a sera le rivedeva nella sua testa masturbandosi con vigore. Aveva trasformato il suo cervello in una sorta di videoregistratore.La fortuna gli diede una mano, quattro sere dopo il suo arrivo, facendogli notare che Morena lasciava le sue calzature da lavoro nello stanzino della Villa….. praticamente a sua disposizione per tutta la notte.Ne approfittò senza ritegno e per qualche sera si masturbò con un suo sandalo sul viso e l’altro a sfregare sul pene. Spesso si addormentava con i sandali sul cuscino, imprigionato e ammaliato dall’odore di lei. Purtroppo la cosa gli creava problemi giacché Morena iniziò ad accorgersi di qualcosa e inoltre una mattina lui si risvegliò quando lei era già entrata. Si guardò attorno e notò con orrore che i sandali erano sul cuscino. Pregò mentalmente che Morena non fosse ancora andata nello stanzino e con i sandali sotto la vestaglia si precipitò di sotto. Per fortuna Morena non lo vide riporre i sandali a posto. Lo salutò con cortesia e gli chiese il perché di quel risveglio eccessivamente mattiniero. Gianluca borbottò una scusa e sarebbe tornato a letto tranquillo se lei, non appena infilati i sandali, non avesse esclamato: " Ma guarda te che umidità in questo stanzino….. è bastata una notte per farmi ritrovare i sandali bagnati…. MAH!". A Gianluca tremarono le gambe, ma poi la cameriera continuò a fare le sue cose come se niente fosse.Per un pò evitò di usare i sandali di lei, nei giochi notturni, ma l’ossessione era sempre lì, pronta ad esplodere.Non passava giorno senza che lui facesse un accenno velato ai piedi di lei, al fatto che doveva aver avuto molti ragazzi ai suoi piedi, ecc.Tutte le allusioni però venivano fatte cadere nel vuoto.Il fatto che cambiò la situazione avvenne più o meno verso il 20 di giugno.Morena doveva spolverare la grossa libreria del salone e chiese al ‘Signore’ se poteva reggerle la scaletta, pericolosamente traballante. Gianluca si avvicinò e lei iniziò a salire le scale. Chiunque altro avrebbe sollevato la testa per spiare tra le pieghe della gonna ma Gianluca aveva gli occhi fissi sui piedi di lei, Bellissimi, freschi di smalto rosso cupo, a soli 15 cm di distanza dalla sua bocca. La sua splendida ossessione era lì, il suo pene spingeva come un ossesso e Gianluca non riuscì a resistere…. Iniziò a chinare lentamente il capo….10 cm….. socchiuse le labbra….. 5 cm…… inspirò….3 cm….. si preparò per il gesto più importante della sua vita….. 1 cm…..’Oddio’ urlò Morena perdendo l’equilibrioSi piegò di lato sulla scaletta, afferrò la libreria e subito dopo venne afferrata da Gianluca. La spinta fece cadere anche lui, ma al rallentatore e non si fece nulla; Morena atterrò su di lui dopo essere stata afferrata, ma subito lamentò un dolore alla gamba. Gianluca la fece distendere sul divano e le tastò il polpaccio. Costatò che non era altro che una storta e rassicurò la ragazza; poi le chiese cosa fosse successo.’Mi è sembrato di essere sfiorata al piede e mi sono mossa, ho perso l’equilibrio e per fortuna c’era lei….”Beh sono stato la tua fortuna, ma probabilmente anche la causa della tua caduta…. forse ti avrò sfiorato il piede..’ -disse lui ‘Già’- replicò lei con un sorrisino malizioso.Gianluca si sentì tremare dentro.Poi, ripreso il controllo, si mise a fare una fasciatura alla gamba di lei. Era di nuovo a pochi cm. dal suo piede, ma stavolta si dominò. Solo il suo pene e i suoi occhi sembravano fottersene degli ordini del cervello, continuando, il primo a innalzarsi con foga e i secondi a sbirciare repentinamente quelle splendide estremità.Per il resto della giornata Morena rimase sul divano accudita e servita dal ‘signor’ Gianluca.Le cose iniziarono a cambiare da allora.Il giorno dopo Gianluca uscì presto, prima dell’arrivo di lei e rientrò solo a metà mattinata.Morena era nel salone e Gianluca costatò che la caviglia doveva essere a posto giacché la ragazza era in piedi e senza più fasciatura.Le chiese come stesse e poi la pregò di sedersi un attimo sul divano. La ragazza lo fece, incuriosita dal tono solenne, ma timido di lui." Beh Morena volevo dirle che mi è dispiaciuto molto per ieri e volevo anche ringraziarla per aver rinunciato alle sue vacanze per venire a lavorare qui e insomma…. beh ….. ecco ho pensato di darle questo"Un pacchettino rosso comparve nella mano destra di Gianluca e si depositò in quelle di Morena.La ragazza disse che il signore non doveva, che in fondo era stata solo una caduta, che a lei faceva piacere stare lì, ma Gianluca insistette e alla fine lei accettò il pacchettino. Tolse la carta e poi aprì."oohhhhhh"- esclamò stupita alla vista di una splendida cavigliera in oro giallo oro rosso e oro bianco – " ma questo è troppo ….. io non posso…. è stupenda….. costerà un casino….. veramente io non posso proprio.."."Ti prego accettala" – replicò lui."Beh ma io……" – continuò un attimo lei e poi si fermò. Il signore la guardava quasi con occhi imploranti. "Su…. vuoi che ti supplichi?" disse lui in tono scherzoso e così dicendo piegò un ginocchio a terra."No Signore cosa fa…..non deve inginocchiarsi …la prego …..ok accetto ma si rialzi""Certo mi rialzo ma prima mi devi concedere l’onore di metterti la cavigliera…""Beh ma non c’è bisogno… cioè….. ok se ci tiene proprio"Morena gli porse il gioiello e sollevò leggermente il piede. Aveva lo stesso smalto del giorno prima e di nuovo Gianluca si sentì scoppiare. Mise una mano sotto la pianta di lei e delicatamente fece appoggiare il piede sul suo ginocchio. Poi, con gentilezza, le mise la cavigliera. Rimise la mano sotto la pianta di lei, sollevò quel piede magnifico e in un’atmosfera irreale, sopraffatto dalle sue pulsioni avvicinò le sue labbra e lo baciò,"Ma no Signore cosa fa… la prego non deve….. io sono una cameriera……lei non deve fare così….." disse Morena ritraendo il piede.Gianluca ristette qualche attimo, come attonito, ancora immerso in quel gesto di pochi istanti prima. Poi, osservando la faccia della cameriera, abbozzò un sorriso e timidamente disse: " Hai dei piedi stupendi e non ho saputo resistere. Spero che tu non ti sia offesa…..se è così perdonami te ne prego"Morena lo guardò a lungo….era imbarazzata e non sapeva cosa dire. Era la prima volta che qualcuno le baciava il piede. Quel gesto, in quel particolare modo, in quell’atmosfera, compiuto da colui che, fino a prova contraria era una persona che poteva permettersi di avere a sua disposizione decine di serve pronte a tutto, la metteva a disagio e contemporaneamente la inorgogliva oltremisura.Ristette qualche secondo e poi disse: "No Signore, non mi ha offeso e non deve scusarsi. Semmai sono io che, essendo una cameriera, dovrei ringraziarla per essersi abbassato così…."Poi impedendo all’altro di ribattere si rialzò per andare a sbrigare le sue faccende.Nei giorni successivi i rapporti tra Gianluca e Morena si modificarono.Il giorno successivo alla scena nel salone, Morena si presentò a scarpe chiuse. Gianluca pensò che lei fosse offesa o turbata, sebbene avesse negato, ma notò con piacere che aveva la cavigliera. Onde appurare se c’era qualcosa invitò Morena a pranzare con lui (la cameriera aveva sempre consumato i suoi pasti in cucina). Pranzarono in allegria e Morena, pur non facendo nessun riferimento agli avvenimenti del giorno prima, sembrava assolutamente a suo agio. Da quell’istante Gianluca iniziò a coinvolgere la ragazza nella sua vita di tutti i giorni e Morena passò da semplice accessorio della casa ad un ruolo molto più significativo nella sua esistenza.Col sopraggiungere del caldo, Gianluca fece riattivare la piscina e logicamente invitò Morena a fare il bagno insieme a lui. La ragazza, da principio titubante, accettò e si presentò ai bordi della vasca con uno splendido costume olimpionico che metteva in mostra tutte le sue forme.Gianluca ammirò lo spettacolo e inoltre poté gustarsi la vista degli splendidi piedi della cameriera, dopo un periodo ‘di assenza’.Si tuffarono e nuotarono nella vasca per una mezz’ora scambiandosi scherzi e spruzzi. Poi Morena si issò sul bordo, lasciando i piedi penzolanti in acqua. Gianluca si avvicinò nuotando e poi ristette a guardarla. Come gli succedeva ogni volta che si trovava a pochi cm da quei bellissimi piedi, il suo pene si ingrossò con vigore, mentre i suoi occhi non poterono fare a meno di spiare le estremità della ragazza. Morena lo guardò divertita e poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo, sollevò un piede dall’acqua. Gianluca sembrava stregato da quella visione. Avanzò ancora. Poi Morena repentinamente gli appoggiò il piede sul viso e spinse giù il ragazzo, scoppiando a ridere. Gianluca accettò lo scherzo senza reagire, per un motivo più che ovvio….Sembrava che Morena avesse rinunciato ad alcune sue inibizioni per portare allo scoperto Gianluca.La cameriera tendeva piccoli e sistematici tranelli al suo padrone per vedere le sue reazioni e si può tranquillamente affermare che il modo in cui Gianluca rispondeva alle provocazioni attestava in modo inequivocabile la sua natura di feticista.Il velo ipocrita che fino a quel momento aveva ricoperto la situazione fu sollevato del tutto un pomeriggio, in modo assolutamente casuale.Morena aveva oramai capito da tempo che Gianluca aveva una predilezione anche per i suoi sandali e così, per gioco, decise di provocarlo.Prese i sandali e si avvio verso il secchio della spazzatura dicendo ad alta voce che erano troppo vecchi. Si sarebbe aspettata una reazione di Gianluca, una sua obiezione ragionata, insomma qualcosa di normale che però svelasse ancora una volta la sua natura.Si aspettava qualcosa la cameriera, ma mai avrebbe immaginato di assistere alla completa umiliazione del suo padrone.Gianluca, alle parole di Morena, reagì con un "NO" strozzato in gola.Poi senza pensare minimamente a cosa stesse facendo si buttò in ginocchio ai piedi di Morena supplicandola di non buttare quei sandali che per lui costituivano una ragione di vita." Ti supplico non farlo… ti comprerò tutti i sandali che vuoi, ma non buttare questi, te ne prego… sono disposto a tutto, te li pago io, vendimeli…. ti darò un milione…..""Ma perché?" "Io….. non…… ecco…… ne ho bisogno""Perché?"" Io….. Io ….. Io adoro i tuoi piedi, sono feticista, amo alla disperazione i tuoi piedi, sarei disposto a tutto per poter essere il tuo zerbino…. vorrei che tu mi rendessi il tuo servo, il tuo schiavo…. sarebbe la mia felicità" – disse alla fine distrutto e quasi in lacrime il ragazzo.Morena era esterrefatta. Quella reazione andava aldilà della sua immaginazione. Il suo padrone aveva confessato in ginocchio di adorare i suoi piedi e di voler diventare uno schiavo…il suo schiavo.Si chiedeva come un uomo potesse arrivare a tanto.Come in trance posò a terra i sandali e vide Gianluca chinarsi per baciarli e leccarli.Probabilmente quella visione avrebbe fatto morire dalle risate alcune donne e fatto fuggire scandalizzate altre.Morena non fece né l’una né l’altra cosa. Si limitò ad allontanarsi per sbrigare le sue faccende, lasciando il suo padrone a terra come un cane.Dopo una mezz’ora Gianluca entrò in cucina. Morena stava sbucciando delle patate."Devi scusarmi…. io non so cosa mi sia preso… non ragionavo più…… perdonami se ti ho offesa""E’ vero tutto ciò che ha detto?""Come?""Le ho chiesto se è vero tutto ciò che ha detto prima""……Si"Ci fu un lungo silenzio tra i due. Morena guardò a lungo Gianluca. Gianluca invece fissò a lungo il pavimento. Teneva il capo chino, affranto distrutto umiliato, aspettava che la cameriera lo tacciasse di immoralità e altre cose simili.Morena intuì lo stato d’animo del ragazzo. Sapeva che una sua parola avrebbe potuto distruggerlo.Sentiva che quell’uomo ricchissimo e potentissimo era nelle sue mani, totalmente.Pensò a come avrebbe potuto distruggerlo con poche e calibrate parole.Provò un brivido di piacere.Riguardò il suo viso e quel che vide la turbò.Pensò a lungo a cosa fare, a cosa dire e alla fine con un sorriso esclamò: "Beh allora se è tutto vero quel che ha detto, mi deve un milione"Gianluca alzò gli occhi, incredulo, e poi balbettò " Sì …..Te te li prendo…. ti prendo subito i soldi"Uscì e quel che Morena vide fu un ragazzo felice di poter pagare un milione per dei sandali vecchi.Rientrò con i soldi in mano e li porse alla cameriera. Lei li contò e poi fissandolo, dopo un lungo momento di silenzio disse seria : "Gianluca inginocchiati"Era la prima volta che lo chiamava per nome; il ragazzo si inginocchiò e ristette con lo sguardo chino."Vuoi sul serio diventare il mio zerbino? Vuoi sul serio che la tua cameriera faccia di te il suo servo? Vuoi davvero diventare il mio schiavo, un mio oggetto, essere privato della tua libertà del tuo potere e subire tutte le conseguenze di questa tua decisione?"" SI’ LO VOGLIO. E’ LA MIA RAGIONE DI VITA. TI PREGO RENDIMI CIO’ CHE SONO SEMPRE STATO. TI GIURO CHE SARO’ IL TUO SCHIAVO PER SEMPRE"Morena guardò ancora quel ragazzo turbato e poi mormorò: " E sia. Da domani in poi sarai il mio schiavo. Troveremo un modo per far sì che tu rispetti l’impegno che stai prendendo con il tuo giuramento. Ora esci da qui e vattene in camera tua. Se domattina non avrai cambiato idea fatti trovare all’ingresso, ….in ginocchio….. in mia attesa. Io capirò e mi comporterò di conseguenza."Sì lo farò Padrona. Farò tutto ciò che vorrai perché stasera tu mi hai reso la persona più felice sulla terra.Probabilmente avrebbe voluto congedarsi baciandole i piedi, ma non osò e così uscì dopo aver rivolto uno sguardo quasi in lacrime, ma felice alla sua ex cameriera.Morena lo vide uscire.Poteva distruggerlo…..aveva deciso invece di assecondarlo, magari di sfruttarlo anche, ma di permettergli di vivere quel sogno che tutti gli avrebbero contestato come immorale. Tra infliggergli una ‘normale’ infelicità ipocrita e donargli una felicità ‘diversa’ e probabilmente incomprensibile a tutti, aveva scelto la seconda ipotesi. Sarebbe stato il tempo a dire se aveva fatto bene o no. Per ora parlava solo la faccia felice di Gianluca.
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