L’idea consisteva nel cercare di farlo parlare il più possibile per capire cosa pensava.Dopo che avevamo cenato nel più assoluto silenzio, ci eravamo scambiati soltanto degli sguardi furtivi, ho cercato di affrontare l’argomento, ho iniziato con, senti figlio mio, ma lui mi ha preso le mani con le sue, e prima che riaprissi bocca mi ha baciato appassionatamente, lo stupore è stato tanto, non mi aspettavo una cosa del genere da mio figlio, ma lui continuava, con la sua lingua mi scandagliava tutta la bocca, era una lingua impazzita, la sentivo che mi saettava trà i denti e la mia, poi mi ha attirato a se, sentire quel bastone che aveva spingermi la pancia mi ha provocato un orgasmo immediato, io con mio figlio non ragionavo, ero una bambola nelle sue mani, come sentivo quella mazza stupenda mi mandava in estasi, in un attimo ho ritrovato la lucidità di fermarlo per un momento, e le ho detto, senti Stefano, non posso dire che rimango indifferente con te, ma devi capire che sono tua madre, se ti ho fatto quelle cose, era solo perchè ti voglio bene e ti vedevo disperato, ma noi non possiamo, questo lo capisci? lui non parlava più, ma le scendevano dei lacrimoni senza dire niente, mi guardava e basta, non sono riuscita a continuare nella mia fermezza iniziale, allora spinta dall’amore infinito che provo per lui le ho detto, senti amore, facciamo passare questa notte, poi domani a mente serena decideremo insieme la soluzione, le ho dato un bacio sulla fronte e sono andata a letto, la mattina dopo mio figlio aveva gli occhi cerchiati, capivo che non aveva dormito, ma anche io avevo avuto una nottataccia, piena di incubi e rimorsi per quello che avevo fatto con mio figlio, dopo il caffè Stefano mi ha detto, senti mamma, io non ce la faccio più, ti devo possedere, altrimenti mi sparo, sono disperato, ti voglio mamma ti desidero più di qualunque cosa al mondo, ti prego fammi felice ed io ricomincerò a vivere e a studiare, le ho detto amore, ma io non lo sò davvero cosa posso fare con te, di fare l’amore non se ne parla, poi non prendo la pillola, ma è proprio il fatto di darti la mia micetta che non credo sia possibile, non ci riuscirei mai, questo lo capisci, e lui mamma lo sai quante cose si possono fare a letto, ok non mi vuoi dare la micetta d’accordo, ma ti prego andiamo sul letto ti voglio sentire, voglio sentire la donna dei miei sogni, ti scongiuro mamma ti prego dimmi di si. Ho preso per una mano mio figlio e le ho detto, “seguimi ho un’idea, quì abbiamo tutto il personale che gira per casa, assolutamente non voglio correre il rischio di farmi vedere, andiamo nel capanno di caccia ti piace l’idea?”, siamo saliti in macchina e alla donna le ho detto, andiamo fuori a pranzo, se ci cercano c’è il cellulare, il capanno si trovava all’estremo limite della tenuta, non stavano facendo lavori nei campi per cui potevamo stare tranquilli, arrivati al capanno, ci chiudevamo dentro e lasciavamo gli scuri chiusi, dentro era arredato molto bene, aveva tutti i confort, e il frigo congelatore pieno, ho acceso lo stereo abbastanza alto per confondere qualsiasi rumore, e siamo saliti di corsa in camera da letto, eravamo contentissimi, io mi sentivo una ragazzetta alla prima scappatella, Stefano non faceva altro che dirmi cose carine, farmi complimenti e darmi baci dove le capitava, ci siamo spogliati completamente e gettati sul letto, Stefano mi ha baciato immediatamente con una passione incredibile, mi sentivo bagnata anzi zuppa di umori che mi colavano sul letto, la mia mano è andata subito all’attrezzo dei miei desideri, come le ho impugnato il cazzo l’ho sentito battere e indurirsi ulteriormente, mi sono chinata appena in tempo per ricevere nella bocca una sborrata incredibile, a mia volta ho avuto un’altro orgasmo senza toccarmi, Stefano mi si è girato e subito ho sentito la sua lingua in mezzo alla mia fica, a cominciato a lapparmi la clitoride che sentivo enorme, e nel mentre con le dita bagnate dai miei umori me ne metteva due nel culo, sentire le dita di mio figlio nel culo e la lingua nella fica, ho appena fatto in tempo a dirle, amore io schizzo stai attento, mi si è messo con le labbra proprio sul buco della fica, e mi ha succhiato tutti gli umori che le stavo donando, poi è tornato su e mi ha baciato appassionatamente, e ci siamo scambiati i nostri sapori, poi mi ha detto mamma ti desidero e mi guardava negli occhi, dal comodino accanto, ho preso la crema, (lo sapevo che era li, la usavo con mio marito) le ho detto amore metti questa nel buchino della mamma, ma poi fai piano, con quel trave mi potresti sfondare, mi sono messa alla pecorina, Stefano non parlava più, lo sentivo che le tremavano le mano, mentre lui me la metteva nel culo, io ne prendevo un po’ e la spalmavo sulla cappella di quel cazzo stupendo. Subito dopo, lo sentivo che mi metteva di nuovo due dita dentro al culo, ma lo faceva con una delicatezza stupenda, me le spingeva avanti e indietro e io lo pregavo di cominciare, mi sentivo che l’orgasmo anche se solo con le dita era imminente, me le sfilava, ed avvertivo che aveva poggiato la sua cappella sull’orifizio anale, spingeva molto lentamente, ma appena entrava la sola punta di quell’arnese meraviglioso, mi producevo in una sborrata da campionato, infatti essendo piegata in giù vedevo distintamente la mia fica che schizzava 4 o 5 volte, nel frattempo mio figlio era entrato già a metà, con tutto che mio marito mi aveva più volte inculata, (infatti era la sua passione il mio culo) me lo sentivo che entrava a fatica dentro al retto, non mi faceva male, ma lo sentivo che forzava il canale, mi accorgevo che stavo incitando mio figlio ad incularmi più svelto e più a fondo, lui entrava tutto e mi scaricava una marea di sperma dentro la pancia, ed io mi ritrovavo a schizzare il mio piacere sul letto, la vedevo che la mia clitoride era eretta, usciva prepotente dalle labbra della fica, era rossa infiammata, e Stefano come se non fosse niente, ricominciava ad incularmi sempre con un cazzo durissimo, come se non avesse fatto niente fino ad allora, a quel punto me lo gustavo veramente, si era fatto strada nel mio bucio di culo come si deve, e adesso mi pompava alla grande, ed io da li a poco rivenivo di nuovo con un lamento, Stefano si fermava preoccupato dicendomi ti ho fatto male mamma? ma io lo scongiuravo di continuare dicendole, vai amore mio non sono mai stata bene come adesso, sfogati gioia della mamma fai come vuoi con il culo di chi ti ha creato, e lui di nuovo dicendomelo mi risborrava nel mio retto, a quel punto le ho chiesto di girarmi senza sfilarlo, lo ha fatto e io mi sono ritrovata seduta trà le coscie ed il bacino, ma avevo quel meraviglioso palo ancora nel culo, ho cominciato io a muovermi, me lo gustavo come volevo, mi alzavo quasi a sfilarlo, e poi giù fino a farmelo arrivare nello stomaco, che sensazione stupenda, e poi le stavo fracicando le palle per tutti gli schizzi che la mia dolcissima fica faceva, l’ho sentito che si irrigidiva di nuovo lo vedevo dal viso, che emozione favolosa stavo provando, ha fatto appena in tempo a dirmelo, che un nuovo fiume di sborra mi riempiva di nuovo il culo. Con molto rammarico, mi sono sfilata quella meraviglia dal culo e sono andata al bagno, avevo un piccolo asciugamano che spingevo trà le chiappe, ma appena sul bidè, la sentivo colare, avevo un mare di sperma che mi stava uscendo dal culo, era una sensazione bella e strana, sapere che quella era il risultato dell’enorme godimento del mio bambino, mi davo una bella rinfrescata, mentre Stefano in piedi si lavava il suo attrezzo nel lavabo, e lo vedevo che si un po’ di forza l’aveva persa, ma era pronto per rinnovare il suo vigore, io mi rimettevo sdraiata sul letto, e mi fumavo una sigaretta, mi sentivo bene, appagata, felice di avere dato gioia a mio figlio, non pensavo a nulla, non volevo rovinare quel momento cosi magico che stavamo vivendo, Stefano si rimetteva accanto a me sul letto, mi baciava teneramente sulle labbra, sul seno, sul collo, poi la pancia, ed infine andava con la bocca in mezzo alle labbra della fica, vedendo la clitoride eretta mi chiedeva, mamma, ma tu hai un bottoncino così lungo?ed io le rispondevo che per me era naturale c’ero nata, allora lui mi allargava bene le gambe, si teneva il cazzo con la mano destra, me lo avvicinava sulla fica, io lo fermavo dicendole, no Stefano io ti avevo detto quali erano i patti, la fica non te la dò perlomeno per adesso, ma lui mi bloccava dicendomi, mamma lo so quali sono gli accordi, io non volevo penetrarti solo farti divertire insieme a me, dai allarga le coscie e alza un po’ le ginocchia, lo facevo, mi poggiava la sua grossa cappella sulla clitoride, e cominciava a sfregarcela sopra, mi ha preso all’improvviso, ho schizzato il mio piacere quasi subito, lui ha continuato sempre più svelto, io me la gustavo anche con gli occhi la scena, vedevo la cappella che si muoveva svelta a giri concentrici sulla mia clitoride, poi improvvisamente i fiotti di sperma che uscivano da quel cazzo stupendo, e colpivano il mio grilletto, i getti il calore, ed il movimento, mi hanno riportato ad orgasmare con un grido che nulla aveva di umano, mi sono accasciata ero in preda a delle convulsioni e continuavo a sborrare, quando mi sono ripresa, avevo il mio bambino che mi carezzava, mi baciava e mi diceva mamma quanto sei bella, dolce stupenda, sei un’amore di mamma, mi infilava un dito nella fica e guardandomi mi dice mamma quando, per adesso non lo so vedremo, quello che si potrà fare, ma, ma questa è un’altra storia.
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