Se c’è una cosa che detesto sono le ristrutturazioni, non mi piace rimanere a guardare gli operai che lavorano, mentre io non posso fare nulla, solo controllare che vengano fatti a regola d’arte e basta. Mi chiamo Marzia, ho 38 anni e un figlio di 20 Luigi, l’ho avuto molto giovane, e quello sbaglio seguito dal matrimonio mi ha rovinato la vita, ho dovuto smettere di studiare, le amiche perse, e poi dopo 5 anni mi sono ritrovata sola, gia non era un matrimonio felice ma riparatore, e poi mio marito non si è mai comportato come tale, continuava a fare il farfallone sempre e dovunque, e alla fine sono ritornata ad abitare con i miei genitori, l’unica soddisfazione mio figlio, lo adoro nel vero senso della parola, studia, fa molto sport, e si è sempre comportato come un ometto nei miei confronti, cerca di consigliarmi e proteggermi sempre, e poi adesso che è grande, non di età ma di altezza, è un ragazzone di 1,88 ben piazzato, sia per il fisico che ha preso dal padre, che dagli anni di sport e palestra praticati.Era Domenica, e siamo partiti per andare nella casa ad aspettare che si fossero presentati gli operai per il Lunedì, ci eravamo fermati in una trattoria a mangiare pochi chilometri prima della casa, e quando siamo arrivati erano già le 23,faceva abbastanza fresco, ma con una buona coperta saremmo stati bene, entravamo in casa e cominciavamo a disfare le valige, Luigi si dava da fare per accendere il camino, poco dopo il tepore che irradiava era piacevole, improvvisamente un movimento tellurico faceva sobbalzare noi e la casa tutta, ma dal momento che sono scosse quasi giornaliere non ci spaventavamo più di tanto, continuavamo a sistemare le cose, e solo al momento di andare nella mia camera da letto, mi accorgevo che la porta della stanza era bloccata, e così quella dell’ingresso, eravamo bloccati dentro al salone senza via di uscita, il telefono cellulare non prendeva, infatti per telefonare uscivamo fuori della casa, non mi spaventava molto la cosa, il mattino dopo sarebbero arrivati gli operai e ci avrebbero liberati, cera solo il divano per dormire, e non era neanche letto, ma per una emergenza poteva andare, adesso eravamo bloccati nel salone, e l’unico posto ancora accessibile era il bagno, essendo rimasto con la porta aperta non creava problemi, ma le nostre valige erano nella mia camera e in quella di Luigi, mettevamo il divano vicino al camino e ci preparavamo per la notte, era giocoforza dormire insieme in quel divano, che di spazio ne aveva veramente poco, io non avevo la mia camicia da notte, e mio figlio era senza il pigiama, ci spogliavamo e mentre Luigi rimaneva con la maglietta e le mutande, io ero con il tanga e il reggiseno, per coprirci usavamo un piumotto che era sul divano per pura fortuna, ma una volta sdraiati ci accorgevamo che lo spazio era proprio minimo, abbiamo provato di schiena ma chi era all’esterno rischiava di cadere, allora io mi posizionavo verso lo schienale del divano, e Luigi sdraiato dietro di me attaccato come un abito attillato, la posizione per me era imbarazzante, ma altrettanto per lui era lo starmi attaccato, però cercavamo di sopperire a questa posizione che ci creava un naturale disagio, tra noi il silenzio era sceso in modo imbarazzante, e poi io avvertivo anche se moscio, il pisello di mio figlio che stava posizionato in mezzo alle chiappe, poi improvvisamente lo avvertivo che iniziava a crescere, non sapevo cosa dire, che fosse una cosa naturale lo immaginavo, ma per me non lo era affatto, ma in capo a pochi secondi, avvertivo molto bene che aveva un cazzo di tutto rispetto, e mi si era piantato in mezzo al culo, lo sentivo battere aritmicamente, non sapevo cosa dire o fare, ma la cosa che più mi spaventava era che mi piaceva, avvertivo che mi stavo bagnando in un modo osceno, sentivo i capezzoli che erano duri e lunghi, e tutto questo mi sconvolgeva al punto di farmi rigirare lo stomaco, il respiro mi si era accelerato, non riuscivo più ad essere razionale, mi rendevo sempre più conto che stavo ragionando con l’utero e non con il cervello, e poi c’era la mia forzata ma non volontaria astinenza, erano diversi mesi che non mi facevo una scopata degna di essere chiamata tale, ormai non riuscivo più a reggere oltre questa situazione, ero presa a pensare a cosa dire a mio figlio, non mi era mai capitato di scombussolarmi al punto di dover pensare a come iniziare il discorso, e così iniziavo con il dirle, ma ti accade spesso di eccitarti anche se la persona è tua madre? ma la voce tremula e roca tradiva ed evidenziava la mia eccitazione, e Luigi mi rispondeva, scusami mamma, ma ti giuro che non è colpa mia, non riesco a comandarlo, è lui il più forte in questi casi, cresce e ci rimane fino a che non decide di ritornare tranquillo, non preoccuparti piccolo le dicevo, alla tua età è veramente difficile controllare certe emozioni, e poi dimmi la verità, quanto tempo è che non lo tratti il tuo pisello? tratto in che modo mi rispondeva, dai che mi hai capito bene le rispondevo, tratti nel senso che lo accarezzi da solo, vuoi dire masturbarmi mamma? esatto rispondevo arrossendo come una collegiale, e fortunatamente eravamo al buio, per solito mi rispondeva, lo faccio una o due volte al giorno, ma con oggi sono 4 giorni che non lo tocco, sai lo studio e il mal di testa che ho ogni tanto, a questo punto la mia voglia si era fatta veramente impellente, non riuscivo più a trattenermi, allungavo una mano dietro di me e gli afferravo quella meraviglia, come lo toccavo con la mano venivo in un modo pazzesco, mi accorsi all’improvviso che stavo sborrando copiosamente senza toccarmi, lo sentivo che era duro e grosso veramente molto, aveva lo stesso cazzo del padre, un uomo che era un stronzo, ma quando facevamo l’amore ci godevo fino allo sfinimento, ormai il ghiaccio era rotto, e gli dicevo, vediamo se riusciamo a calmare questo scatenato e iniziavo a segarlo, ma la voglia di sentirmelo dentro era sempre più forte, e poi toccare quel bastone duro con una cappella stupenda, il solo toccarlo già lo conoscevo tutto, gli sentivo due palle grosse e piene che erano una meraviglia, Luigi non parlava più ma spingeva la bestia sempre più forte in mezzo al culo, era un attimo, scansavo la striscia del tanga e alzavo la gamba, lo prendevo con la mano e me lo dirigevo sulla fica, a farlo scivolare dentro non ci metteva niente, come lo sentivo in fondo all’utero facevo di nuovo una sborrata colossale, mi sentivo piena di cazzo dopo tanti anni, riuscivo solo a dire, dai amore muoviti dentro la mamma che non riesce più a stare ferma, iniziava a scoparmi divinamente, sentivo la cappella che mi scorreva tutto lo spazio della fica quasi raschiandolo, ma Luigi era già sul punto di sborrare e mi avvisava, io prendendo la pillola non avevo problemi, e mentre risborravo di nuovo gli dicevo, dai amore scarica tutto quel bene di dio che hai dentro alla mamma, tanto non c’è nessun pericolo e iniziavo a sentire una scarica di getti di sperma incredibile, questo mi portava di nuovo a sborrare, dentro sentivo una pompa che mi iniettava sperma senza sosta, adesso si era fermato, lo sentivo dentro ancora ma non gli si ammosciava affatto, io gli dicevo sempre al buio, credo che abbiamo esagerato un po’ non sei d’accordo? ma io non credo mamma mi rispondeva, abbiamo solo seguito un istinto che è primordiale se ci pensi, e poi se ritorni indietro nel tempo gli egiziani? si sono tutti discorsi belli rispondevo, ma noi siamo nel terzo millennio e le regole sono differenti, e poi, ma non finivo il discorso, non ci riuscivo, Luigi aveva ricominciato a muoversi dentro di me fantasticamente, rialzavo la gamba per sentirlo meglio scorrermi dentro, mi mancavano le forse per dirgli fermati, ricominciava a pomparmi la fica anche meglio di prima, adesso con una mano mi aveva afferrato un seno, abbassavo la coppa per farglielo toccare bene, dopo averlo carezzato tutto, mi prendeva il capezzolo con due dita e iniziava a pizzicarmelo, non riuscivo più a trattenermi, iniziavo prima a mugolare e poi urlavo tutto il mio piacere, sentivo che mi stava scandagliando la fica sempre più svelto, e gli orgasmi ormai non li contavo più, e poi di nuovo i getti di sperma che mi invadevano l’utero, facendomi perdere completamente il controllo di me stessa, adesso urlavo senza più ritegno tutto il mio godimento, Luigi ora mi carezzava il viso, il collo, la testa, e mi dava dei piccoli baci sulla schiena, poi lo sentivo che farfugliava qualche cosa che non riuscivo a capire, dovevo chiederlo più volte che cosa mi aveva detto, e infine mi diceva ti devo confessare una cosa mamma, te lo dico ora che abbiamo fatto un passo importante per conoscerci, mi piacerebbe molto baciarti qui sotto, me lo faresti fare che lo sogno da anni? dire che ero imbarazzata nel rispondere era poco, ma continuavo a sentirlo dentro e duro come la prima volta, mi alzavo e senza parlare andavo in bagno, dal momento che avevo deciso di farmela leccare, volevo che la prima volta la sentisse pulita e del suo profumo originale, ritornavo sul divano al buio, e questa volta era lui che andava a lavarsi, lo facevo sdraiare supino e gli salivo sopra a sessantanove, iniziava subito a leccarmela per tutta la sua lunghezza, il piacere mi arrivava subito forte, ma quando iniziava a infilarmi la lingua nel buco del culo, mi faceva perdere veramente la cognizione del tempo, nessuno me lo aveva mai leccato come adesso stava facendo Luigi, non avrei mai pensato che dal culo si potessero ricevere delle sensazioni così forti e intense, iniziavo a sborrare così intensamente che non riuscivo a fermarmi, ma avendolo a portata di bocca, iniziavo a succhiargli il cazzo come sapevo fare io, gli circondavo la cappella con la lingua, e con la stessa le davo dei piccoli colpi sul frenulo, sentivo che il trattamento che le stavo riservando gli piaceva moltissimo, io da parte mia non facevo che ingolfarle la gola dei miei umori, ma sentire quella lingua muoversi e vibrarmi nel culo era una cosa divina, e in quel preciso istante decidevo che appena finito le avrei donato la mia verginità anale, mi impensieriva la dimensione del cazzo che aveva, ma era troppo bello quello che stavo provando per non contraccambiare con un bel regalo, e poi questo mi dimostrava che il mio culetto gli piaceva molto, quando smetteva di leccarmi il buco del culo e passava alla fica, un po’ mi dispiaceva, ma passati pochissimi secondi ricominciavo a sborrare come una fontana, mi si era attaccato alla clitoride e me la stava flagellando a colpi di lingua, io non reggevo più quello che mi stava facendo, Luigi mi distruggeva nel vero senso della parola, poi cominciavo a percepire il battito accelerato del suo bastone, le palle che si erano indurite e raccolte, e poi un getto micidiale che mi colpiva la gola, facevo appena in tempo a metterci la lingua per parare i successivi, dei i getti sempre forti mi invadevano la bocca, dove riusciva ad avere una cosi grande riserva di sperma ancora me lo chiedo, io mi accasciavo distrutta e senza più forze sopra di lui, rimanendo ancora con la cappella in bocca, mi piaceva sentirla dentro le labbra, e poi non si ammosciava più di tanto.Ma Luigi non si fermava completamente, mi leccava leggermente le piccole labbra impedendomi di scemare l’eccitazione che avevo, poco dopo mi alzavo per porre fine a quella tortura, prendevo la lampada ad olio sopra il camino e la porgevo lui dicendole, adesso la mamma ti fa un regalo, ma cerca di essere più delicato possibile, le versavo un po’ d’olio sulle dita e me lo facevo mettere nel culo, poi ne prendevo un po’ nella mia mano e gli ungevo bene tutta l’asta, mi mettevo in ginocchio sul divano appoggiata al montante, lui si metteva dietro di me mentre io lo tenevo in mano per dirigerlo bene, era di nuovo duro come il legno, un po’ mi spaventava avevo il timore che mi spaccasse il culo, me lo sono posizionato sul buchetto e lui cominciava a spingere, sentivo adesso che la cappella riusciva a penetrare anche se a fatica, e improvvisamente entrava ben oltre il consentito, mi scappava un urlo che spaventava mio figlio, ma lo tranquillizzavo dicendole che era più che altro paura e non dolore, lui rimaneva fermo per il timore di farmi male, ma adesso ero io che andavo incontro a lui impalandomi da sola, e me lo facevo scorrere fino alla fine, ma una sensazione bella e strana mi aveva preso, bella perché mi sentivo gli intestini pieni di cazzo e mi piaceva, strana per il motivo che io nel culo non lo avevo mai preso, e questo non mi faceva eccessivamente male anzi, pregavo mio figlio di rimanere fermo, mi dovevo abituare e poi godere di quel palo nel culo, e iniziavo a muovermi lentamente gustandomi le sensazioni che mi trasmetteva, infine dicevo io a Luigi, adesso inculami come si deve tesoro che comincia a piacermi, iniziava a scivolarmi nel retto prima dolcemente e poi sempre più svelto, il piacere che mi trasmetteva era incredibile, cominciavo a godere e strillare come prima anche più forte, sentirmi quel bel cazzo che si intrufolava nei miei intestini era divino, mi piegavo e con la mano raggiungevo le sue palle, con il pollice strusciavo la parte inferiore del cazzo che mi scorreva dentro, poi come colta da un raptus, mi infilavo due dita nella fica e iniziavo a masturbarmi, sentivo con le dita il cazzo scorrere nella parete attaccata, poi con il pollice strusciavo contemporaneamente la clitoride, ecco in quel momento ho sentito che impazzivo dal piacere, non ero mai stata coinvolta in un godimento di questa portata, ormai ero afona, non riuscivo più a capire quello che mi stava accadendo, so solo che continuavo a godere fino ad impazzire veramente, poi finalmente i getti di sperma dentro al culo, mi confermavano che era finita questa sublime e paradisiaca tortura, io mi accasciavo su un fianco, e perdevo completamente la cognizione del tempo, mi svegliavo dopo un paio d’ore che il fuoco andava scemando, ricaricavo di legna il camino, e sentivo che le cosce erano bagnate, solo allora mi rendevo conto che Luigi mi aveva riempito il culo, e andavo in bagno a lavarmi, mi rimettevo molto stretta sul divano mentre lui continuava a dormire, non si era accorto di nulla, ma vedevo il cazzo che anche moscio faceva sempre un’ottima figura, e pensando a come avrei affrontato l’argomento per il giorno dopo mi addormentavo, la mattina aprivo gli occhi e sentivo un buon odore di caffé, lo avevo vicino al divano, mentre Luigi lo sentivo in bagno, lo bevevo, pensando a come dirgli che eravamo stati pazzi a fare una cosa del genere, poi lui usciva bello come il sole, era di nuovo con il cazzo teso e voglioso, si avvicinava e mi dava un bacio sulla guancia, e con la mano mi toccava leggermente la fica, i brividi del piacere mi invasero in un attimo, mi allungai con il collo e gli presi il cazzo in bocca, non facevo in tempo a lapparle la cappella, che sentivo di nuovo la sua lingua che mi dardeggiava il buco del culo, le tenevo la testa per timore che si togliesse, e mentre stavo sborrando le dicevo, si continua così amore mio che divento pazza di nuovo, e quando hai finito me lo rimetti nel culo amore di mamma tua, e riprendevo a sborrare alla grande.Adesso sono quasi sei mesi che abitiamo per conto nostro, Luigi va pazzo per i miei pompini, e io tutte le sere lo faccio impazzire succhiandogli il cazzo, ma lui mi manda fuori di testa quando mi mette la sua lingua fantastica nel buco del culo, ognuno ha una sua specialità, e questo ci appaga completamente.
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