Clara aveva rimesso la mano nel burro, ne aveva preso un grande pezzo dorato e l’aveva portato alla sua micia, dopo di che, con la mano piatta l’aveva spinto dentro la sua delicata fessura. Aveva fermato la mano ed aveva spinto indietro la testa perdendo quasi conoscenza. Giorgio vedeva il burro che cominciava a fluire tra le sue dita e giù per la piega del culo. Avrebbe voluto leccarlo ed assaporane il gusto mescolato agli umori, ma evidentemente lei provava piacere anche senza di lui. Per ora.Clara lentamente, molto lentamente, aveva fatto scivolare la mano verso il basso e aveva cominciato a pigiare dolcemente la punta delle dita contro l’anello delicato e muscoloso del suo culo. Una pressione delicata. La sensazione aveva iniziato ad irradiarsi dalla sua gemma corrugata. Era ancora sdraiata con la testa indietro, sentiva la sensazione svilupparsi e crescere.Aveva spinto dolcemente ed aveva cominciato a girare le dita, massaggiando leggermente. Cominciava a sentirsi galleggiare, le sensazioni già provate stavano tornando. Le labbra si erano aperte quando aveva cominciato ancora una volta ad ansimare."Ah, ah…" Soffiava verso il soffitto."Ah…ah!…ah!…ah…ah" Clara ansimava quietamente al ritmo del movimento delle dita. "Ah…ah." Poi un rapido "Ohhhh" seguito da un rapido inspirare. "Ssssssp" mentre risucchiava l’aria.Era un comportamento involontario. Aveva smesso di girare le dita, aveva pigiato con un po’ più di forza e aveva spinto l’indice a passare la barriera. Ora era immobile, i talloni erano agganciati all’orlo della tavola, sdraiata sulla schiena, completamente nuda. Il profilo del suo corpo era accentuato dalle luci basse della stanza, i capezzoli irti puntavano verso l’alto, le cosce brillavano per il burro. La testa gettata indietro, il viso verso l’alto, i lunghi capelli biondi sparsi sulla tavola. Le braccia tese lungo il corpo e sotto la piega dove le natiche si congiungevano alle cosce, curvate sotto di lei e con un dito fine e bello dentro il suo culo stretto. Nulla si muoveva mentre tratteneva il fiato, gli occhi chiusi.Anche Giorgio aveva smesso di respirare, era affascinato dalla visione. Fissava la sua figura erotica, non respirava per paura che la scena scomparisse.Clara aveva stretto un po’ di più gli occhi e lentissimamente aveva cominciato a muovere il dito. Proprio appena appena. Tanto lentamente che quasi non era possibile vederlo. Ma Giorgio era distante pochi centimetri e vedeva tutto.Lentamente un sospiro era passato tra le sue labbra in un lungo, tranquillo, soffio. Un "Whuuuuhhhh" aveva rotto l’incantesimo e Giorgio aveva ricominciato a respirare, sempre più velocemente.Clara si era chinata in avanti, aveva messo l’altra mano nel burro e aveva spinto le dita nella sua micia. Aveva ricominciato ad accarezzarsi il clitoride con una mano mentre pompava con facilità nel suo culo con l’altra. Sarebbe presto venuta se avesse continuato così, ma anche il pensiero della scena che stava creando avrebbe contribuito.Era lì, sdraiata sul tavolo della sala da pranzo, nuda, oliata ed eccitata. Si toccava il culo e la micia, rapidamente viaggiava verso l’orgasmo, con suo marito che fissa tra le sue cosce. Pensando a dov’era ed a quello che faceva avrebbe potuto raffreddarsi, ma non era così. L’estremo erotismo di tutto quanto accadeva la stava rapidamente portando verso il limite. Giorgio l’aveva guardata da vicino, gli occhi si muovevano dalle sue mani ed i loro movimenti, alla bocca con e la sua laboriosa respirazione. Respirazione che si rifletteva nel salire e scendere delle mammelle. I suoi occhi danzavano da una visione lasciva all’altra. Il suo cazzo era diritto, alto e cominciava a contorcersi. Aveva cominciato a prendere le cose nelle sue mani, nel senso letterale della parola. Non aveva alcuna reazione cosciente nei confronti di Clara sdraiata davanti a lui, ma in qualche luogo, profondamente nella sua mente, sapeva che sarebbe venuto ben presto.Aveva cominciato ad accarezzarsi, facendo scivolare le morbide pieghe di pelle dall’asta fin sopra la cresta che circondava la testa della sua virilità. La solida rigidità sotto la pelle rendeva facile il movimento e la sensazione era incredibile. Ma lui non stava pensando a quello che stava facendo. Era impossibile resistere, con quella visione a pochi centimetri dal suo naso.I movimenti delle dita di Clara ora erano diventati un ballo, muovendosi dentro e fuori e ruotando. Il sangue che tumultuava attraverso le sue orecchie diventava un pulsare che, come in alcuni rituale africani, saliva d’intensità con l’agitarsi dei ballerini intorno al fuoco. Il pulsare ed il martellio gli riempivano la testa. Il calore la bagnava sempre più di sudore man mano che il ballo saliva d’intensità. Le fiamme lambivano le sue cosce facendola contorcere e lamentarsi. Il ballo aveva raggiunto rapidamente un intenso, crescente martellio."Ohhhh…ohhhhhhhh, sì!" si era lamentata, il suo corpo cominciava ad arrendersi."Oh, oh, oh, oh!" aveva sbuffato, le mani ora erano seppellite tra le sue cosce. Era completamente pigiata nella sua micia fradicia e nel suo culo imburrato, le sue dita accarezzavano l’una e l’altro attraversando le pieghe sensibili che li separavano."Aaaahhh!" aveva gridato, e l’urlo era morto in un basso lamento. Il suo corpo aveva spasimato e si era scosso nell’orgasmo. Aveva tirato le gambe contro le mammelle e aveva teso ogni muscolo, volendo prolungare la sensazione il più a lungo possibile. Era fradicia ed anche l’orlo del tavolo era bagnato. Giorgio aveva allungato la mano e l’aveva bagnata nella pozzanghera prima di farla ritornare al suo cazzo.Stava immobile in quella posizione, una posizione fetale, strettamente accoccolata sulla tavola. Ora Giorgio stava in piedi e si masturbava selvaggiamente.Era uscito con una frase ben intonata, "Sto venendo!"Per un solo secondo Clara non aveva mosso un muscolo, poi, immediatamente, aveva disteso le gambe, toccando Giorgio sulla spalla con il tallone. Contemporaneamente aveva detto ad alta voce e fermamente."No"!.La combinazione della sua voce e della sua espressione aveva fatto perdere il ritmo a Giorgio che l’aveva guardata in faccia. Lei l’aveva guardato e aveva detto di nuovo, ad alta voce."No! Non farlo!"Giorgio era confuso e l’eruzione in arrivo era divenuta rapidamente meno incalzante."Voglio che tu faccia ciò che dico!" Ora parlava normalmente. "Avevi promesso!" Giorgio aveva ricominciato a pensare, il sangue ritornava al suo cervello. "Le sue regole! Naturalmente è questo che vuol dire!" aveva pensato.Lentamente aveva sorriso mentre tornava a sedersi sulla sedia, ricordando l’accordo di alcuni minuti prima.Il suo cazzo era ancora duro come una roccia. Clara era ancora nuda, bagnata fradicia di sudore ed umori sdrucciolevoli ed aperta davanti a lui come un banchetto. Ora era seduta sull’orlo della tavola ed aveva cominciato a accarezzarsi le mammelle ed i capezzoli."Stai lì e non muoverti," aveva bisbigliato. Aveva fatto scendere le gambe fino a che i piedi non avevano toccato il pavimento, poi si era messa in piedi con agilità. Era un’alta e sottile figura che stava davanti a lui, in mostra, come per avere la sua approvazione. Non aveva fatto alcun movimento verso di lei. Questo era il suo spettacolo, la sua festa.La sua mano era andata con grazia al burro morbido e l’aveva portato di nuovo al suo centro. Quando aveva cominciato a strofinarlo nella sua piega, aveva flesso le lunghe gambe sotto di lei e si era acquattata tra le gambe distese di Giorgio.Giorgio aveva sorriso, aveva capito che stava per prenderlo in bocca e permettere così la sua liberazione.Questa era una notte di sorprese, tuttavia, e Clara aveva in mano tutte le carte. Dolcemente aveva chiuso le mani intorno ad una delle sue caviglie ed aveva curvato il ginocchio, poi aveva mosso la gamba sotto di se e l’aveva stesa diritta davanti a lui. Lui la guardava interrogativamente mentre muoveva l’altra gamba fino a toccare la prima. Ora lui sedeva con le gambe unite e stese fra le sue gambe divaricate. La micia toccava il suo stinco mentre lei si acquattava. Giorgio era molto curioso. Clara lentamente si era alzata, si era allontanata da Giorgio, scavalcandogli le gambe e tornando verso la tavola. Giorgio l’aveva guardata ancora una volta con il burro che cominciava a scivolare dappertutto dove poteva arrivare tra le sue cosce. Aveva una vista meravigliosa mentre si allontanava da lui e si appoggiava al tavolo con una mano. Il suo bel culo luccicante, imburrato ora era proprio di fronte a lui.Adorava come le sue natiche morbide e strette finivano nel piatto e morbido pavimento della sua micia e sfuggivano verso la pancia. Le sue dita massaggiavano la passera e scivolano facilmente e profondamente all’interno.Giorgio l’aveva guardata allontanarsi dalla tavola ed allargare le gambe mettendosi coi polpacci a spingere contro le gambe della sedia. Il morbido monte ora era proprio sopra la sua verga rigida e aveva cominciato a sorridere immaginando di scivolare profondamente dentro quella bella pelliccia bagnata.Clara sapeva che Giorgio ora era pronto, ed anche lei lo era per lui. Aveva continuato strofinare il clitoride col burro mentre cominciava a piegare le gambe e si abbassava verso il suo cazzo teso. Lo sentiva muovere il culo verso l’orlo della sedia per ottenere un’angolazione giusta. Gocciolava burro fuso dai peli ben curati del suo culo sopra il cazzo.Proprio quando aveva raggiunto la cappella, si era girata verso di lui e da sopra la spalla l’aveva avvertito. "Ora non muoverti."Clara si era abbassata e aveva trovato l’uccello di Giorgio, rigido, umido dei suoi umori e coperto di burro. L’aveva trattenuto fermamente e si era abbassata finché lui non era stato pressato contro di lei. Giorgio guardava la sua verga mentre lei lentamente si abbassava, finché la punta non era scomparsa nel suo culo."Ahhhh" si era lamentata, proprio come aveva fatto precedentemente. L’immagine era bella e molto erotica. Giorgio aveva un punto di osservazione ideale e gli piaceva ciò che vedeva. Il suo cazzo lungo, rigido si alzava diritto da lui ed improvvisamente scompariva nella sua bella moglie. Clara era immobile. Si era acquattata su di lui, collegata ad un punto formicolante della sua asta. Cominciava a tremare ma senza alcuno altro movimento. Poi aveva cominciato a rimbalzare lentamente, solo di una frazione di centimetro."Ah, ah, ah, ah, ah, ah" aveva cominciato ad ansimare. Era una cadenza costante, a tempo. "Um, um, um, um, ah, ah, ah, ah, ah" Clara si muoveva appena, giusto un piccolo rimbalzo. Ma sentiva ogni millimetro del rimbalzo attraverso di se, carezzargli ogni nervo dovunque presso la loro congiunzione. Era incredibile che un piccolo bocciolo potesse cominciare a causare tali sensazioni. Aumentava lentamente, ma cominciava ad essere incredibile."Oh, oh, oh, oh!" si era lamentata, mentre cominciava a gridare forte con l’aumentare della passione. Ora i suoi colpi diventavano più lunghi, accarezzava il cazzo del marito su e giù per cinque centimetri. Tuttavia lei non era consapevole dei colpi più lunghi. Non aveva la percezione di come si stava muovendo profondamente dentro di lei. Stava cercando di aumentare le sensazioni di estasi che il cazzo causava accarezzando le pareti della sua strettezza. La profondità non aveva importanza. Far durare la carezza, questo era ciò che voleva.Era afferrata all’orlo della tavola, gli occhi erano ermeticamente chiusi. Le gambe la sostenevano sopra l’uccello di Giorgio. Ogni muscolo era teso per trattenerla nell’angolazione perfetta per questa nuova avventura. Ma non era del tutto nuovo tra di loro.Giorgio aveva sentito di quanto ad alcune donne piacesse questo stile di fare l’amore, ma era sicuro che fosse una cosa rara. Aveva letto che molte donne avevano provato il sesso anale ma non avendolo preso abbastanza lentamente la prima volta, non avevano mai più voluto riprovare.Era quello che era accaduto nella loro relazione. Erano molto giovani e lui era inesperto. Non avevano lubrificato a sufficienza e Giorgio non aveva potuto resistere più di 10 secondi. Clara non aveva sentito niente di più che un riempimento sgradevole ed un po’ di dolore.Che situazione differente era questa. Ora Clara lo stava cavalcando con lunghe carezze e si lamentava ad alta voce. Giorgio era rigido e forte e faceva del suo meglio per resistere affinché lei fosse soddisfatta prima che lui venisse.Sapeva tuttavia che sarebbe venuto presto, ed a Clara piaceva causare la sua perdita di controllo quando lui cercava di resistere. Gli piaceva farlo venire. Gli piaceva fargli perdere la sua enorme abilità nel differire il suo orgasmo. Era diventato un gioco silenzioso tra di loro. Lui tentava di durare indefinitamente mentre lei faceva ogni cosa per poterlo far esplodere. Era il miglior genere di gioco fra due amanti. A Clara piaceva anche vincerlo. Si sentiva vittoriosa ogni qualvolta la riempiva con la sua passione calda, bagnata.Questa volta, tuttavia, lei aveva un vantaggio maggiore. Giorgio guardava scivolare su e giù la sua asta, tirare e spingere la pelle della sua verga mentre lei l’accarezzava. Era un piacere intenso e lei massaggiava il cazzo di Giorgio in una tale maniera che era difficile per lui controllarsi.Il cazzo di Giorgio aveva la forma perfetta per questo genere di gioco sessuale. Quando era completamente eretto la testa era grande. Molto grande. Ma l’asta non lo era altrettanto. Non piccola ma non altrettanto grande. Clara pensava che creasse le sensazioni più meravigliose quando veniva spinto dentro di lei, gonfio nella sua micia come se volesse riempirla e farla serrare su di se. Era diverso dagli altri uomini con cui era stata.La misura della testa aveva fatto sì che il primo affondo fosse un po’ doloroso. Ma ora…ora, era, …fantastico. La testa si era gonfiata fino alla sua massima dimensione. Lei avrebbe potuto allontanarsi da lui per l’intera lunghezza della sua asta e sapeva che la sua testa meravigliosa l’avrebbe afferrata, come un tappo in una bottiglia, fino a che il cazzo non fosse uscito libero. Era una forma perfetta per il suo piccolo bocciolo. Misura giusta dell’asta, testa grande, grande. Meraviglioso!Ora si muoveva più lentamente. Il suo bel culo formicolava fiammeggiante e onde di calore gli attraversavano il corpo. La sua micia cominciava a contorcersi come faceva quando si avvicinava l’orgasmo. Istintivamente aveva cominciato a far scivolare la mano sulla sua piega fradicia, strofinava il burro e gli umori profondamente sul suo clitoride. Mentre accarezzava il centro del suo piacere, il culo aveva cominciato a stringersi sempre più sull’asta vellutata. Aveva gettato la testa indietro e aveva cominciato a lamentarsi. "Ohhhhhhhh" respirava. "Mmmmm…ohhhhhhh!" "Oh oh oh oh!" Il suo corpo impazziva. La sua micia cominciava ad afferrare ed stringere il cazzo che non c’era. I capezzoli si gonfiavano e diventavano irti, di quando in quando strisciavano sull’orlo della tavola, aumentando la sua passione. Il suo sedere era scorrevole e stretto e mungeva il cazzo dell’uomo.Improvvisamente si era alzata lungo tutta l’asta ora completamente imburrata, poi era scivola giù con forza, facendolo immergere completamente in lei.Giorgio aveva sentito il cazzo spingere profondamente dentro di lei, i suoi peli spingevano con forza contro di lei. Il suo cazzo era trattenuto strettamente e profondamente e sentiva il corpo della moglie agitarsi e contorcersi su di lui. Clara aveva abbassato la testa; ad occhi ermeticamente chiusi si spingeva pesantemente su di lui, i piedi completamente sollevati dal pavimento. Era completamente impalata e veniva violentemente."Ohhhh" aveva emesso un gemito. Aaahhhhrrrrrrrggh!"Giorgio aveva sentito che il cazzo veniva ulteriormente stretto e cominciava a pulsare. Lei si inarcava e si agitava mentre se lo spingeva dentro il più profondamente possibile. Lui non poteva resistere più a lungo. Spingeva il più dentro possibile e lei spingeva giù su di lui. Erano uniti completamente, come un corpo unico. Giorgio aveva perso la capacità di controllare la sua passione. Lei stava cominciando a farlo venire.Stava cominciando a spruzzare nel suo stretto rifugio un ruscello dopo l’altro di eiaculazione calda, umida. Lei sentiva il culo allentarsi intorno a lui mentre gli spruzzi lubrificavano la loro congiunzione. Ora il cazzo scivolava dentro di lei mentre insieme raggiungevano l’orgasmo."Arrghhhhh!" aveva urlato Giorgio."Aaaahhhh!" si era lamentata Clara con lui.Per molto tempo lei aveva spinto pesantemente su lui, trattenendo fermamente nel suo grembo il suo cazzo lungo e duro. Ambedue si agitavano e tremavano tra sensazioni incredibili. Sembrava che l’orgasmo dovesse durare per sempre, i loro corpi erano sopraffatti dall’estasi pura che sentivano.Ora i loro movimenti rallentavano, mentre le sensazioni diminuivano. Erano completamente immobili.Clara teneva la tavola con una mano, spingeva con forza sul suo monte con l’altra. Qualsiasi movimento sarebbe stato di troppo.Alla fine Giorgio aveva cominciato a osservare altre sensazioni nel suo corpo. La prima era l’esaurimento completo nei suoi polpacci. Aveva spinto le gambe verso l’alto appoggiandosi ai talloni, cercando di spingere più profondamente dentro la moglie. Non sapeva quanto a lungo avesse spinto.Aveva rilassato le gambe e aveva circondato la vita di Clara con un braccio, stringendola con forza."Wow" aveva detto piano.Per un po’ la stanza era rimasta silenziosa, fino a quando Giorgio non aveva cominciato ad immaginare cosa sentisse la moglie. Stava pensando che era stato un grande errore, un esperimento andato male? Era dispiaciuta per quanto era accaduto? Era offesa?Clara finalmente aveva cominciato a rispondere al mondo intorno a lei. "Mmmmmm" aveva canticchiato, "…wow" Aveva guardato sopra la sua spalla verso il mezzo sorriso sul viso di Giorgio."Come hai detto." aveva bisbigliato."Come?" aveva risposto Giorgio, incerto su quello che voleva dire."Hai detto "wow". Sono proprio d’accordo con te!"Giorgio gli aveva rivolto un sorriso completo. Lei si era chinata in avanti e si era spinta sull’orlo della tavola, facendo in modo che si separassero dolcemente dopo essere stati così completamente uniti. Era rimasta ferma un momento in piedi per riguadagnare la calma e si era girata verso suo marito."lo so, lo so. Ho sempre detto che non mi piaceva." aveva cominciato, seduta sul bordo del tavolo. Aveva guardato nei suoi occhi per un momento, poi aveva guardato in giù, un po’ vergognosa. Non per le sue azioni, ma per quanto aveva perso in tutti quegli anni. Voleva scusarsi con lui per questo.Ma Giorgio conosceva bene sua moglie, e prima che lei avesse la possibilità di parlare, aveva cambiato discorso."Sono contento che abbiamo rivisitato questa cosa!" aveva detto. "Penso che non eravamo capaci di farlo bene quando eravamo più giovani! Grazie per avermi insegnato tutto ciò! Mi dispiace per quella prima volta. Non sapevo quello che facevo."Clara l’amava. Lui aveva capito quello che sentiva ed aveva spazzato via tutto con poche parole. Si era curvata ad abbracciargli il collo."Grazie, bimbo." Gli aveva detto sottovoce. Lui aveva capito tutto. "Ti amo" aveva risposto."Ora, posso aiutarti con questi piatti?"Si erano alzati e avevano sparecchiato la tavola, insieme, completamente nudi.
Aggiungi ai Preferiti