Questo racconto e la continuazione di Primo incontro con Eva, anche se può leggersi singolarmente, visto che narra un nuovo incontro. Per chi non avesse letto il racconto precedente, vi dirò che io sono Alex, e conobbi Eva in Spagna in un anno di studio all’estero.Dopo quel primo incontro ci vedemmo altre volte e scopammo sempre con grande soddisfazione, lei ci sapeva proprio fare, mischiava sessualità e allegria, le piacevano tutti i giochini, e le mie fantasie erano sempre esaudite, le sue anche, e spesso combaciavano, anche se a volte mi apostrofava dicendomi che ero un gran porco, ma io lo prendevo come un complimento, anzi credo proprio che me lo dicesse come complimento. Riusciva a soddisfarmi e sorprendermi. Una sera per esempio non potevo uscire, ero un poco stressato perché dovevo finire di scrivere una relazione da consegnare l’indomani in facoltà. Alcuni amici (quelli che non dovevano come me consegnare la relazione) uscivano per andare ad una festa in discoteca. Prima andavano a bere qualcosa in un locale. Tra l’aperitivo e la discoteca, Eva che quella sera usciva con questo nostro gruppo di amici passo da casa a trovarmi. Già questo per me fu motivo di gioia. Mi disse che prima di andare in discoteca con gli altri voleva incoraggiarmi. Io ero seduto nella poltrona dove scrivevo, e lei senza dire nulla si sedette sulle mie gambe e mi iniziò a baciare, cominciai ad avere una piccola erezione, e fu a quel punto che lei senza dire nulla iniziò a palparmi da sopra la tuta e con tutta calma si inginocchiò davanti a me mi abbasso la tuta e i boxer e senza dirmi nulla mi iniziò a fare un pompino fantastico. Lei rimase vestita, con le mani mi carezzava le palle, quella visione di lei così lasciva, vestita come sempre in maniera per me perfetta, un mix di eleganza e sportività ma sempre senza rinunziare ad essere sexy. Quella sera indossava una gonna di lino bianca a vita bassa sotto la quale si intravedeva l’immancabile perizoma, anch’esso bianco. Sopra portava un toppino di stoffa leggera stampata allacciato dietro la nuca, le lasciava la schiena e l’ombellico scoperti, chiaramente con quel indumento non poteva indossare il reggiseno, e le si intravedeva spesso uscire la parte esterna del non grandissimo ma bellissimo seno. Ai piedi aveva un paio di ciabattine colorate in tema con il top. Fantastica….. era li solo per farmi rilassare e godere mi faceva impazzire, era chiaro che lei non poteva intrattenersi troppo per fare sesso, voleva farmi godere e raggiungere gli amici. Ricordo ancora che fu un lento e lungo pompino in cui decisi di stare totalmente rilassato e passivo, senza pensare a nulla buttai indietro lo schienale e cercai di rilassarmi il più possibile. Credo che quello sia stato il pompino più lungo e bello della mia vita. Desideravo che fosse così, quasi cercavo di non essere troppo eccitato per farlo durare il più a lungo possibile, per vedere lei cosa si inventava. Eva è una gran maestra, come sempre le dicevo. Credo capì che volevo durasse a lungo e non aumento mai il ritmo per farmi venire più rapidamente, mi carezzava le palle scendeva sotto. Pian piano scivolai dalla sedia sino a ritrovarmi con il sedere quasi fuori, e lei per darmi maggiore piacere iniziò a carezzarmi e penetrarmi lentamente e dolcemente nell’orifizio anale. La vedevo salire e scendere sulla mia asta, aveva i capelli attaccati in un chignon, la sua schiena abbronzata era fantastica, discostai un pò di stoffa del top per vedere il suo seno, aveva il capezzolo eccitato…. Ebbi un lungo e lento orgasmo, mantenne due dita nel mio sedere, con l’altra mano mi carezzava e pizzicava le palle, la bocca non si muoveva ma avvolgeva il glande che riceveva lappate dalla lingua, venni così, silenziosamente ma contorcendomi. Lei non fece uscire nulla dalla bocca, e dopo aver atteso che tutto fosse uscito, continuò lentamente leccarmi, staccò la bocca, mi sorrise, mi rimise gli slip e la tuta, si alzo mi baciò intensamente e disse, “raggiungo gli altri, è tard!, mi raccomando fai un buon lavoro…” mi dispiaceva di non poterla soddisfare, anche perché penso che si fosse eccitata nel soddisfarmi, ma dovevo lavorare al testo e lei già aveva perso, credo, più tempo di quanto potesse visto che gli altri la aspettavano, le dissi “grazie sei fantastica, divertiti anche per me…”
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