Solo pochi eletti conoscono Villa Elisa, altrimenti nota come “clinica del piacere”, e possono godere appieno dei servizi che offre. La proprietaria, una signora sulla quarantina dall’indubbio fascino con una laurea in medicina e una specializzazione in ginecologia, è affiancata da una giovane praticante che è l’invidia di tutte le sue coetanee. Hanno la propria sede in una villa secentesca alla periferia di un grande capoluogo del nord Italia, immersa nel verde e nella privacy che solo un luogo così ameno può dare. Il registro con le prenotazioni per le visite è sempre pieno e per ottenere udienza servono non pochi mesi di fila, o una buona raccomandazione. Come può ben presagire l’esterno della villa, gli ambienti all’interno sono curati nei minimi particolari, e coniugano un grande gusto ad una sanificazione impeccabile. A frequentarla sono principalmente donne e uomini dei ceti medio alti con problemi legati alla sfera sessuale o emotiva o solamente con una particolare voglia di scoprire i piacere che può donare il proprio corpo. Oggi è lunedì mattina e verso le 10, la dottoressa Elisa e la sua assistente Katia, aprono la porta di legno massello del grande studio in cui visitano. Con il sorriso sempre stampato in volto, accolgono una signora di mezza età ancora molto appetibile: capelli biondi impeccabilmente raccolti in un morbido chignon, incarnato abbronzato e molto truccato, seno prosperoso che fa capolino dalla scollatura, vitino da vespa, gambe affusolate strette in collant velati dalla linea sul didietro, e tacchi rigorosamente a spillo. “Buon giorno signora Carla, sono lieta di vederla nuovamente nel mio studio. Come sta? Cosa la porta qui a Villa Elisa?””Buon giorno a lei dottoressa. Sono qui per un problema….un problema un po’ imbarazzante e delicato….sa…dunque””Guardi, per il momento segua Katia che l’aiuterà a indossare l’accappatoio e a sentirsi più a suo agio” La dottoressa sa bene che è sempre meglio far spogliare gli ospiti, più che dei vestiti, della maschera che indossano giornalmente e che li costringe in rigidi formalismi, in modo che siano più propensi a lasciarsi andare. Infatti, alcuni minuti dopo la signora si ripresenta molto più rilassata, in un morbido accappatoio bianco, con i capelli sciolti e comode ciabattine ai piedi. “Bene Carla, ora si accomodi sulla poltrona e mi dica pure il suo problema””Ecco, vede dottoressa, io sono oramai una donna di mezza età…beh sì e anche se mi ritengo piuttosto piacevole mi rendo conto di non poter certo competere con le ragazzine che girano attorno a mio marito. Questa volta, invece di rivolgermi ad un chirurgo estetico ho deciso di venire da lei per farmi aiutare a…beh…diciamo…ad essere sodomizzata. Oddio non riesco nemmeno a pronunciare questa parola!””Non si deve imbarazzare, le ho detto più di una volta che ogni parte del nostro corpo ci regala e regala agli altri grosse sensazioni solo se viviamo tutto serenamente e senza falsi pudori””Lo so, lo so, ma è un muro oltre il quale, in tutti questi anni mi sono sempre rifiutata di andare. Forse ho soprasseduto su pratiche ben più strane, ma per questa ho proprio un blocco. Ogni volta che lui tenta di avvicinarsi m’irrigidisco e finisco per diventare sgradevole. Così pensavo che lei potesse aiutarmi…crede di riuscirci?””Cara signora, innanzitutto io posso verificare se fisicamente è tutto a posto e poi posso aiutarla ad apprezzare, o quantomeno a non rifiutare la sodomizzazione, ma si ricordi che la parte maggiore la deve mettere lei!””Lo so e prima di venire qui ci ho pensato molto. Voglio regalare a mio marito il mio…beh…sedere e quindi farò tutto ciò che mi chiederà””Bene, allora si accomodi pure sul lettino. Katia aiuta la signora a stendersi sul lettino, come per una visita ginecologica” Dopo aver impartito gli ordini, la dottoressa, ancora seduta, osserva l’assistente accompagnare la signora al lettino. La fa stendere, le slaccia l’accappatoio in vita mostrando tutto il suo corpo nudo e l’aiuta a posizionarsi sulle staffe. Solo allora, la dottoressa si alza e in modo molto professionale si avvicina alla paziente indossando guanti in lattice molto sottili e sedendosi su un basso sgabello proprio davanti alla gambe divaricate che mettevano in mostra il sesso e anche il pertugio posteriore. “Eccoci qua dunque. Mi diceva che nessuno ha mai violato il suo posteriore, nemmeno lei stessa, magari con un dito?””No mai, nemmeno io!””Ok. Ora, per prima cosa vorrei che si rilassasse, perchè la vedo molto contratta. Cerchi di respirare profondamente e mi assecondi””Perchè che cosa vuole fare? Mi dica, non mi lasci sulle spine””Non si agiti, glielo dico subito. Anzi, prima glielo dico e poi lo faccio, così si sentirà più rassicurata e pronta. Per prima cosa voglio lubbrificarle bene l’ano, usando un gel simile alla vaselina ma più fluido” Così dicendo porge due dita all’assistente che prontamente le spreme sopra una buona dose di gel. Poi si avvicina alla signora, che tenta di alzarsi per vedere meglio ciò che accade, e appoggia il tutto sul suo buchetto posteriore iniziando un lento massaggio.”Ah è freddo, la prego faccia piano, mi fa già male””Farò pianissimo, ma lei deve stare sdraiata completamente e deve cercare di rilassarsi il più possibile. Provi a seguire i miei movimenti, percepisca le mie dita e si concentri sulle sensazioni che le dà il massaggio” Parla senza smettere di stimolare l’ano della signora, tracciando dei cerchi orari e antiorari, in modo che si ammorbidissero le pareti esterne e in modo da stimolare l’organo. Non contenta la dottoressa si fà dare altro gel e riprende il massaggio. La parte interessata è oramai vischiosa e calda, tanto che la paziente inizia a respirare regolarmente.”Sento che si sta godendo il trattamento. Non crede che sia piacevole?””Beh non proprio piacevole, ma nemmeno sgradevole come pensavo. Lei ha davvero delle mani doro, è molto delicata””Non lo dica troppo presto, anche perchè ora tenterò di entrare con un dito””Oddio, ma di già! E’ sicura che sia pronta, io non me la sento proprio””Se mi dà retta vedrà che andrà tutto bene e sentirà anche un notevole piacere. Ora, provi a spingere leggermente come se dovesse defecare. Non si vergogni, provi”Proprio mentre la signora stava spingendo, dal suo ano esce irriverente una scorreggia. “Oh mio Dio che imbarazzo. Mi scusi tanto, io non volevo, non so come sia successo, la prego di scusarmi…che vergogna…oddio. Ora me ne vado, mi vergogno troppo””Stia ferma signora Carla e non s’imbarazzi per nulla, è una cosa naturale. Sono una dottoressa, non crede che abbia visto di peggio! Su si stenda nuovamente e riprovi a spingere” Tranquillizzata, la paziente riprende la posizione e molto timidamente spinge con l’ano. Questa volta non emette nessun suono e così la dottoressa, vedendolo dilatato, prende altro gel e inizia a spingere lentamente ma inesorabilmente. “Oh che male, si fermi la prego mi sta facendo male. Mi brucia tutto…ah!” La dottoressa fa cenno all’assistente che prontamente blocca i movimenti della paziente che si dimenava, mente lei, implacabile avanza con l’indice nel retto. Si ferma solamente quanto tutto il dito è entrato.”Ecco signora ha visto, ora sono dentro di lei. Si calmi, si stenda e faccia ciò che le dico, avanti!” La signora, già bloccata da Katia obbedisce piagnucolando “Bene. Adesso lascerò il mio dito in questa posizione, fermo, ma voglio che lei provi a contrarre i muscoli rettali. Stringa e rilasci, stringa e rilasci. Lo sente, percepisce il corpo estraneo?””Si si e mi fa anche male. Mi brucia””Questo è normale, è la sua prima sodomizzazione, ma vedrà che fra poco sarà tutto passato. Si concentri, continui a stringere e a rilasciare” La paziente segue attentamente gli ordini e dopo qualche minuto, non si accorge nemmeno che aveva ripreso a muovere il dito su e giù, senza mai uscire dal retto. Sapientemente la dottoressa non si limita più ad un normale movimento verticale, ma inizia a massaggiare anche le pareti interne e soprattutto quella sottile membrana che si collega all vagina. Indubbiamente la mestria non passa inosservata e il sesso della signora Carla inizia ad essere imperlato di umori e il suo respiro si fa più concitato. Proprio sul più bello però si interrompe il massaggio”Uhm peccato. Sa che mi stava proprio piacendo? Lei è una maga””Lo credo bene. L’ano, proprio come la vagina, è un ricettacolo di piacere e per tanto va sollecitato e stimolato. Ovviamente il mio trattamento non si può certo concludere con questa scoperta, perchè il pene di suo marito è ben più grande e ingombrante. Quindi, per gradi la dovrò abituare ad accettare dimensioni maggiori del mio dito. Questo sarà certamente più doloroso, ma le assicuro che dopo un po’ sarà altrettanto piacevole””Se lo dice lei mi fido. So che dovrò soffrire ma lo voglio fare per mio marito””Principalmente lo dovrebbe fare per lei. Quando si sarà abituata ad essere sodomizzata e avrà più confidenza con il suo ano, sono sicura che le regalerà piacere inaspettato. Tornando a noi, ora tenterò di introdurre due dita” Con fermezza la dottoressa prende altro gel e ricomincia il massaggio, introducendo quasi subito un dito. Dopo due o tre movimenti, senza preavviso affianca all’indice anche il medio, facendo sobbalzare la povera signora.”Ah che male, mamma mia che male, non ce la faccio, sono troppe due dita” Senza badarla nemmeno Elisa continua la penetrazione forzando le pieghette dell’ano e cerando di fare movimenti rotatori e non verticali. La signora non la smette di lamentarsi, ma Katia la tiene sempre ferma per il busto e per le gambe. “Ecco fatto. Ora si può rilassare un po’” dice togliendo le dita “Respiri profondamente e cerchi di sentire il suo sfintere, ora è più dilatato, è unto e caldo. Per passare alla fase successiva, e cioè un dildo delle dimensioni poco più piccole di un pene, credo che le inserirò un po’ di crema su per il retto, in modo da render anche le pareti interne morbide e lisce.” Così dicendo si fa passare dall’assistente un piccolo strumento, simile ad un Tampax ma con l’imboccatura più piccola.”Oddio mi preparo, so già che mi farà un male da impazzire. Faccia piano la prego” Elisa appoggia la cannula sullo sfintere, la infila di qualche centimetro e poi spreme tutto il tubetto dentro, come un piccolo clistere di vaselina. “Tutto a posto? Sente che la crema le è entrata dentro? Non si preoccupi se fra poco sentirà lo stimolo di andare in bagno, è normale. Anzi, prima di una sodomizzazione è sempre consigliato un clistere di pulizia, ma dato che era la sua prima volta gliel’ho risparmiato. Lascerò che la crema agisca, anzi, mi aiuterò con un dito a spalmarla meglio dentro di lei e poi procederò alla penetrazione vera e propria. Quando glielo dirò cerchi di spingere lentamente verso l’esterno. Va bene?””Si d’accordo. Sento qualcosa di strano dentro di me, è la crema suppongo”Senza indugiare, la dottoressa, dopo aver massaggiato il retto internamente, prende un dildo morbido, dalle fattezze di un pene, con la cappella e le nervature, ma di dimensioni leggermente ridotte. Prima di appoggiarlo, fa cenno a Katia di tenere più saldamente la signora, poi si prepara. “Ci siamo, sente che ho appoggiato la cappella? Ora cerchi di spingere lentamente verso l’esterno. Non troppo forte altrimenti rischia di espellere la crema” Finto di parlare, vede già la sostanza bianca far capolino tra le pieghe e allora inizia prontamente a spingere. Al primo centimetro introdotto, Katia deve già forzare la signora che emette gridoletti di dolore, ma la dottoressa non si impietosisce e spinge ancora e ancora fino a quando tutta la lunghezza è dentro. Il povero ano è rosso e pulsante per l’introduzione di quel corpo estraneo, vi sono residui di crema bianca e gel e poi la parte finale del dildo che impunemente esce stritolato dalle chiappe. Dopo averlo introdotto, lo lascia in sede per alcuni minuti e intima alla signora di stare ferma e di rilassarsi proprio come per il dito. Lei ovviamente non ne vuole sapere e si agita, accentuando il dolore e la pressione sullo sfintere. La dottoressa allora decide di passare alla fase successiva e inizia a muovere l’oggetto dentro e fuori, prima lentamente e poi sempre più veloce. Sente che l’ano inizia a non fare più resistenza e allora pompa con maggior forza. La signora, continua ad agitarsi sul lettino anche se ora i movimenti del bacino asseconda sempre di più quelli di Elisa e del dildo. In meno di cinque minuti la vagina è piena di umori e il clitoride si erge alto e rosso dalle grandi labbra. Allora Katia si sposta e si affianca alla dottoressa. Ad un suo cenno, l’assistente si infila i guanti in lattice e si avvicina al sesso pulsante della signora. Senza pensarci due volte immerge subito un dito nel lago umorale e sollecita le pareti interne della vagina, riuscendo a sincronizzarsi con i movimenti del dildo. Con l’altra mano libera e guantata, prende un po’ di vischiosità e la porta al clitoride, iniziando a sollecitarlo e a schiacciarlo fra le dita. La signora è ormai in preda al piacere più totale, ha entrambi i buchi pieni e il clitoride in fiamme, così in men che non si dica è già scossa da le contrazioni dell’oragasmo e si accascia sul lettino priva di forze ma completamente appagata. La dottoressa, che ha assistito tutto con molto distacco, non smette di pomparla nel posteriore, mente l’assistente ha già finito il suo lavoro. Solo dopo qualche minuto decide di estrarre lentamente il dildo dall’ano. Insieme a lui fuoriescono la crema e residui marroni, probabilmente di feci. In modo molto professionale Elisa passa l’attrezzo e con una salvietta bagnata inizia a pulire il posteriore, facendo attenzione a non strofinare troppo. Dopo averlo lavato, lo cosparge di crema lenitiva, si toglie i guanti e torna alla scrivania. L’assistente invece, cerca di riportare la paziente ad uno stato cosciente e l’aiuta a scendere dal lettino, accompagnandola in bagno. Di ritorno la signora Carla è già tornata nei suoi vecchi panni e sorridente si rivolge alla sua salvatrice, non sedendosi però in poltrona.”Bene Carla ce l’abbiamo fatta! Allora, cosa mi dice, sono stata troppo brusca? Ha sentito troppo male?””Non le nascondo che il dolore c’è stato, ma poi, con mia grande sorpresa ho provato sensazioni nuove e fortissime. E’ stato senza dubbio l’orgasmo più bello di tutta la mia vita!””Troppo buona! Comunque, volevo darle ancora alcune indicazioni prima di lasciarla andare. Innanzitutto le consiglio dei bidet freddi e dei massaggi con questa crema che le prescrivo. Quando sentirà che il dolore e l’indolenzimento è passato, suggerisco di non aspettare di essere sodomizzata dal marito, quanto di continuare a preparare il suo sfintere. Se non le sembra troppo imbarazzante può comprare un vibratore anale e esercitarsi a casa in modo che il pene di suo marito possa farle meno male possibile. Vedrà che riuscirete entrambi a ricavare grande piacere da questa pratica. Con questo direi che è tutto. La saluto e la invito a ritornare qui se avrà ancora bisogno di me””Grazie di tutto dottoressa Elisa. Mi creda, consiglierò il suo studio a tutte le mie amiche e ritornerò sicuramente”Elisa e Katia, chiudono la porta, vedendo che nella sala d’attesa c’è già la seconda paziente.
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