Quello era l’ultimo appuntamento della giornata, la dottoressa Elisa e la sua assistente Katia erano davvero stanche. Senza troppa voglia la giovane ragazza apre la porta ed entra infuriata la signora Ragni, paziente abituale, tirandosi dietro per un braccio una ragazzina impaurita.”Buon giorno a tutte! Questa sgualdrinella è mia figlia Luisa…saluta la dottoressa forza!” ma prima ancora che potesse uscire un suono da quella bocca, ecco che la donna le stampa un sonoro scapaccione in testa e uno nel sedere.”Si calmi Franca, sedetevi tutte e due e mi racconti cosa c’è che non va””Cosa c’è che non va!! Proprio stamattina ho trovato questa sgualdrinella a letto con l’idraulico. Si rende conto! Alla sua età, non solo si fa sbattere dal primo venuto, ma lo fa anche in casa mia!” ed ecco che un altro ceffone si stampa nella testa della ragazza impaurita e dagli occhi gonfi.”Capisco Franca che lei si senta tradita, ma è normale per le ragazze della sua età…se non sbaglio è già maggiorenne vero?””Non mi interessa se è maggiorenne! Lei certe cose non le deve fare, non senza il mio permesso e non con il primo pezzente che entra in casa!””Comprendo. Ma mi dica, cosa posso fare per lei?””Voglio che la visiti accuratamente e mi dica se è ancora vergine….in entrambe le parti. L’avrei fatto io stessa, ma questa ragazzina si è fatta prendere da un attacco isterico, ha iniziato a urlare e ad avere delle convulsioni, così ho deciso di portarla qui da voi. Sicuramente sarete più professionali, e poi il vostro lettino ha delle belle cinghie!” La signora Ragni finisce la frase con una punta di sadismo e, per mettere in chiaro la propria superiorità, stringe il braccio della figlia fino a farlo diventare tutto rosso. “Va bene Franca, provvederò a visitarla e le farò sapere il risultato. Ora se non le dispiace si accomodi fuori che iniziamo subito””Come fuori! Io voglio assistere e vedere la vergogna nei suoi occhi quando scoprirò che si è fatta sverginare da un compagno di classe, come l’ultima delle pezzenti””Credo che non sarà possibile, a meno che non lo voglia espressamente sua figlia””Lo vuole, certo che lo vuole!” e ancora una stretta al braccio”Dubito fortemente, ma chi meglio di lei ce lo può dire? Laura, vuoi che tua madre assista alla visita o preferiresti che aspettasse fuori?” La dottoressa è costretta a ripetere la frase due volte, perchè dalla ragazza non esce una parola. Sentendosi in trappola, decide di ribellarsi e alzando gli occhi, con voce tremante e sull’orlo di una crisi isterica, sancisce l’uscita definitiva della madre. Ovviamente la dottoressa ci impiega un po’ a convincere la signora Ragni a lasciare l’ambulatorio e alla fine, chiude la porta alle sue spalle.”Bene. Ora siamo sole e quindi ti puoi anche rilassare. Ti va di raccontarmi cos’è successo?””Non molto…la prego mi lasci in pace….è colpa sua….io non volevo…ma non è successo niente….” Laura balbetta alcune frasi senza senso e si mette a piangere a dirotto. “Avanti Laura non dare così. Io non sono tua madre, con me non ti devi giustificare, io voglio solo aiutarti e renderti meno dolorosa possibile questa visita. Ora smettila di piangere, sei maggiorenne e non ha senso piagnucolare. Avanti, alzati e vai con Katia nello spogliatoio. Una volta lì, spogliati completamente e indossa l’accappatoio bianco che trovi nell’attaccapanni, poi torna da noi””No non voglio essere visitata! Sono ancora vergine e lei non deve fare altro che dirlo a mia madre, senza visitarmi””Mi dispiace ma non posso farlo. Conosco tua madre da molto tempo, lei si fida di me e io farò ciò che mi ha chiesto. Ripeto che non ti dovrai preoccupare, sarà una normalissima visita ginecologica”Dopo vari tira e molla la ragazza ancora in lacrime va nella stanzetta attigua pronta a spogliarsi. Di ritorno dopo alcuni minuti sembra più calma e rilassata, così che la dottoressa coglie subito la palla al balzo e la invita a stendersi sul lettino. Con dolcezza le apre l’accappatoio in vita e scopre un corpicino da favola. Prima, con tutti quegli abiti addosso non l’aveva nemmeno notato. E’ un fisico ancora acerbo e desideroso di esplodere in tutta la sua femminilità. I seni assomigliano a due piccole pesche mature, dalla buccia candida e vellutata, il ventre è piatto e le gambe snelle e longilinee. Il monte di venere svetta avvolto da una leggera peluria bionda, che segue leggermente la pancia fino all’ombelico, come ad indicare la via del piacere. La dottoressa, fermando le mani della ragazza che cercavano di coprire le pudenda, continua a rassicurarla verbalmente per non agitarla e renderla isterica come prima.”Avanti Laura, non ti vergognare, hai un corpo stupendo che molte coetanee ti invidieranno! Non è ancora al pieno della sua femminilità ma vedrai che presto ti donerà sensazioni impensate. Appoggia le gambe sulle staffe, non costringere la mia assistente a forzarti””No la prego non voglio, mi vergogno, mi sento male!” e nuovamente scoppia in lacrime, cercando di scendere dal lettino. Allora Elisa decide di adottare un’altra tecnica, sperando in un risultato migliore. Si posiziona accanto a lei, le blocca leggermente il busto con il suo corpo ed inizia a massaggiarle le piccole mammelle. I capezzoli, subito si alzano sulle areole brune e reclamano attenzioni. La giovane è un po’ sconcertata, non capisce il motivo di tanta intimità e cerca di sottrarsi all’imbarazzante situazione. La dottoressa però non si arrende e inizia a solleticarle con pollice e indice i capezzoli, strizzandoli leggermente per sottolineare la sua superiorità. Dopo alcuni secondi, Laura inizia a godere del massaggio e si stende nuovamente sul lettino, gettando la testa all’indietro e chiudendo gli occhi. Elisa, fa cenno a Katia di sostituirla nell’operazione, che prosegue, prima con il seno destro e poi con quello sinistro, poi torna al suo sgabello e solleva le gambe della giovane sulle staffe. Presa dal piacere, lei non ci fa nemmeno caso e si scopre in tutto il suo splendore. La vagina si apre davanti alla dottoressa e mostra il colore rosato, le grandi e le piccole labbra, il clitoride piccolo piccolo, il pertugio nascosto e anche un grinzoso anello di carne, avvolto nella stessa peluria bionda del monte di venere. Elisa è estasiata da quella visione. Era da tanto che non aveva la perfezione davanti ai suoi occhi. E’ emozionata e, per la prima volta decide di non indossare i guanti in lattice. Ciò va totalmente contro la sua etica, contro l’igiene personale e della paziente, ma non riesce a resistere e si avvicina lentamente alla vulva. Laura, a quel punto, ha uno scatto fulmineo e, ridestata, tenta invano di chiudere le gambe. Allora, presa in trappola cerca anche di alzarsi, ma Katia la trattiene. “Laura non ti agitare, è tutto a posto, ora inizio la visita controllando la tua vagina” A quella parola la giovane non ci vede più e inizia a dimenarsi e a urlare. Questo contrattempo urta notevolmente la dottoressa, che stanca per l’intensa giornata perde la pazienza e stampa un sonoro sculaccione sulle natiche aperte. Laura si blocca immediatamente, spiazzata da quella reazione così inaspettata. Ma le sorprese non sono finite, perchè Elisa non si accontenta e ne fa partire un altro leggermente più su. Ora l’urlo che esce dalla bocca della giovane, non è d’isterismo ma di puro dolore e la fa accasciare sul lettino.”Mi hai stancato. Se non ti metti calma e tranquilla stai sicura che questi saranno solo l’inizio. Non sperare nell’intercessione di tua madre, perchè se fosse qui te ne avrebbe dati più di due e molto più forti. Quindi vedi di fare la brava e ascoltami. Stenditi per bene sul lettino, rilassa le gambe e fammi procedere nell’ispezione vaginale. Se collabori vedrai che fra una decina di minuti potrai rivestirti e tornare a casa. Ora dimmi, sei ancora vergine? Lo devo sapere per poter calibrare l’introduzione del mio dito, altrimenti potrei lacerarli l’imene” Laura è ancora inebetita e non risponde. Allora Elisa, fa partire altri due sculaccioni, uno di seguito all’altro, di minore intensità e solo sulle natiche.”Mi rispondi per favore?””Son…sono ancora…vergine” balbetta la giovane con le lacrime agli occhi e il sedere in fiamme.”Ok, ora controllo. Dato che è la tua prima ispezione vaginale, ti consiglio di rilassati il più possibile, in modo da far scivolare meglio il mio dito. Inoltre, sentirai molto meno fastidio” La dottoressa, per aiutarla, chiede a Katia di riprendere il massaggio alle mammelle e si siede sullo sgabello, a pochi centimetri dalla sua vulva. E’ emozionata e già si pregusta le sensazioni che proverà in quel tocco nudo sulla calda vagina. Senza perdere d’occhio la situazione, decide però di lubrificarsi l’indice con un gel e poi lo appoggia all’entrata del pertugio. Ne fa scivolare un po’ e questo fa rabbrividire Laura che s’irrigidisce subito. Elisa non s’impietosisce e inizia lentamente l’introduzione. Le pareti della vagina si contraggono e la ragazza s’inarca sul lettino, accelerando il respiro. Nonostante tutto, il dito scivola dentro piuttosto bene, incontrando quasi subito però l’imene intatto. Volendo prolungare quell’operazione, decide di solleticarlo leggermente e di fare un leggero su e giù. Senza volerlo e in meno di un minuto, questo provoca alla ragazza un inaspettato orgasmo, facendola sobbalzare e contrarre tutta. La piccola è smarrita e confusa da quel turbinio di emozioni, ma si lascia cullare e guidare, godendo di ogni attimo. Elisa poteva sentire sul dito scoperto, le contrazioni pelviche e gli umori vischiosi che glielo bagnavano e godeva anche lei. Esaurito l’orgasmo, decide di estrarre il dito madido e di procedere con l’altra ispezione, quella sicuramente più fastidiosa. Senza avvisare la ragazza, onde evitare altre scenate, continua a massaggiarle la vulva, le grandi labbra, il clitoride, facendo scendere gli umori lungo il perineo fino allo stretto anello di carne. Il gel, e quelle vischiosità lo umettano abbondantemente, e concorrono a rilassare le grinzette. La dottoressa, oramai pronta a violare il pertugio, visibilmente vergine, decide però, per facilitarsi le cose, di regalare alla ragazza un altro orgasmo e inizia con una mano a solleticare il clitoride, mentre con l’altra è pronta alla sodomizzazione. Nuovamente, bastano pochi minuti per regalare a Laura il secondo orgasmo, più forte del primo, che la stordisce leggermente. Proprio al sopraggiungere della prima contrazione pelvica, la dottoressa appoggia l’indice sullo sfintere e inizia a spingere. Non si fa remore e l’introduzione è veloce e completa. Sfortunatamente, il grande piacere di Laura, non gli impedisce di urlare e di rendersi conto dell’accaduto. In preda al panico e al piacere dell’orgasmo, si agita, si divincola, cerca di togliere le gambe dalle staffe, ma la spossatezza per il godimento e le braccia di Katia glielo impediscono, permettendo alla dottoressa di tenere saldo il dito dentro il pertugio e di saggiarne la resistenza. “La prego mi lasci andare…mi sta facendo male…. mi brucia…. non ce la faccio! Sono vergine anche lì mi creda!””Rilassati piccola, è quasi finito. Se ti muovi e ti agiti è peggio” Le sue parole non calmano la ragazza che continua a divincolarsi come una forsennata. Elisa, preoccupata per la possibilità di farle davvero male ai tessuti interni, ma stizzita dal quel comportamento che la privava del piacere di saggiare il calore e la strettezza degli intestini, estrae il dito. Laura tira un sospiro di sollievo, non sapendo però quello che l’aspettava. “Ti avevo avvertito di non spazientirmi! Ora ne pagherai le conseguenze ragazzina, e anche care!” Così dicendo si alza dallo sgabello e con degli strattoni le fa togliere le gambe dalle staffe. Poi, tirandola leggermente per i capezzoli turgidi la fa alzare dal lettino e le intima di stare ferma e immobile. Laura è impaurita e riprende a piagnucolare, ma obbedisce come un cagnolino. Elisa le strappa via di dosso l’accappatoio e la lascia nuda alla mercè dei loro occhi voraci. Lei invece cerca di coprirsi le pudenda come meglio può, lasciando ovviamente scoperto quasi tutto il giovane corpo. “Ora appoggia il busto al lettino e mettiti a 90°. Sporgiti leggermente in dietro e mostrami il tuo sedere! Posso dirti che ora è candido e pallido, ma quando avrò finito avrà sicuramente preso un colore più acceso!” “No la prego non mi picchi ancora. Mi dispiace di averla fatta arrabbiare, mi perdoni, le prometto che ora starò buona””Oramai è tardi, potevi pensarci prima” Così dicendo spinge giù la schiena, le divarica leggermente le gambe e le flette il busto indietro, poi si posiziona a qualche metro di distanza e ammira quella meraviglia. Le labbra della vagina, fanno capolino mentre il buchetto posteriore fa vedere la sua peluria. Elisa, consapevole di avere comunque a che fare con una ragazza, si trattiene dal tirare fuori mazze, fruste o altri attrezzi sado-maso, ma inizia a sculacciarla a mani nude. I primi impatti fanno saltare il giovane corpo che sobbalza ogni volta che si stampa sulle natiche l’ombra rossa della mano. Uno… due… tre… quattro… cinque. A questo punto si ferma qualche secondo per far respirare Laura, poi ricomincia con più forza. Sei… sette… otto… nove… dieci. Katia ora deve tenere la paziente, che in preda al dolore e al pianto, cerca di scappare dalla carnefice.”Io ho finito, ma credo che anche la mia assistente voglia contribuire alla lezione, perciò ora toccherà a lei” Le due donne si danno il cambio e si scambiano il solito sguardo d’intesa, poi una tiene ferma Laura e l’altra ricomincia a sculacciarla. Le natiche sono rosse e pulsano, i singhiozzi riempiono la stanza, ma solo alla ventesima, Katia si ferma.A quel punto, la dottoressa, non ancora paga, si lubrifica nuovamente l’indice, allarga le natiche infuocate e spinge nello sfintere, facendo entrare tutto il dito. La seconda sodomizzazione è leggermente più scorrevole, ma sicuramente, non meno dolorosa. Laura, accasciata sul lettino, memore del trattamento per correggere la sua ribellione di prima, si morde un labbro, stringe i denti e rimane nella posizione, consentendo alla dottoressa di completare l’ispezione. Elisa, dal canto suo sorride per la remissività della paziente e gode delle sensazioni che si scaricano sul suo dito immerso in quel paradiso. Prima lo lascia immobile dentro, poi saggia lentamente le pareti del retto, strisciando soprattutto sulla sottile membrana che lo separa dalla vagina. Ovviamente, nonostante il trauma, il trattamento inizia a solleticare i centri del piacere di Laura, lasciandola sbigottita. Ora il dito fa un lento su e giù che viene presto assecondato dal corpo della ragazza. Non riesce infatti a trattenersi, quell’intruso dentro di lei le sta regalando uno strano piacere misto a dolore che la eccita e la porta sull’orlo del terzo orgasmo. A questo punto Elisa, avrebbe potuto tranquillamente estrarre il dito e lasciarla così insoddisfatta e frustrata, ma si commuove e con la mano libera è subito sulla sua vagina, raggiunge il clitoride e lo solletica. I suoi respiri si fanno affannati, i movimenti più accentuati, e piccoli gridolini le escono, proprio in concomitanza con le contrazioni dell’orgasmo. Ecco, ora la dottoressa la lascia libera di godere, estrae lentamente il dito dallo sfintere e si allontana, per lavarsi le mani, leggermente imbrattate di feci e umori. “Ecco fatto, la visita è finita. Ora puoi tornare nello spogliatoio e rivestirti. Io ti consiglio prima, di riempire il bidet di acqua ghiacciata e immergervi il tuo culetto, così almeno riuscirai a rimetterti le mutandine” Nella voce della dottoressa il sadismo abbonda, ma dopotutto è il suo mestiere!
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