Ecco nuovamente il signor Bruno varcare la soglia dello studio privato della dottoressa Elisa. Era già la seconda volta in un mese che richiedeva i servizi della Clinica, ma la cosa non pare strana alla donna che l’accoglie con il suo solito sorriso.”Buon giorno ingegnere””Buon giorno dottoressa. Le presento Sabrina”Sembrava un copione già visto, ragazza giovane e di bell’aspetto che seguiva senza fiatare e come un cagnolino, il suo padrone.”Piacere. Accomodatevi prego e ditemi qual è il problema””Purtroppo, questo pomeriggio, durante alcuni giochi erotici, è successo un piccolo incidente. Un dildo mi è scivolato di mano ed è rimasto nel pancino di Sabrina. Come vede la mia piccola è molto coraggiosa, sa che non è nulla di grave, pensi che voleva aspettare e farlo uscire…diciamo…in modo naturale. Sono stato io ad insistere per portarla qui da lei, sa, non si è mai abbastanza prudenti!””Capisco. Signorina, segua la mia assistente Katia nello spogliatoio, poi la visiterò e cercherò di liberarla da quell’ingombro scomodo”Non appena le due giovani si sono allontanate, Elisa si rivolge con sarcasmo all’ingegnere”Ah ah signor Bruno lo sa che non va bene tirare troppo la corda!””Lo so, lo so, ma adoro vedere le mie ragazze completamente nelle sue mani. Se non ne avessero bisogno, con che scusa potrei portarle qui?! Comunque sono una persona seria e non mi sognerei mai di oltrepassare un certo limite””Lo spero, altrimenti sarebbe proprio nei guai! E non certo con me!”Katia e la paziente sono già di ritorno e si accomodano vicino al lettino, mentre il signor Bruno si sistema su una sedia in prima fila per l’imminente spettacolo.”Si stenda sul lettino e metta le gambe sulle staffe, così potrò lavorare meglio. Vuole che l’ingegnere esca dallo studio? Si sente a suo agio?””Non si preoccupi, sto bene e lui può restare”Dal tono della voce e dai modi decisi, ad Elisa la ragazza non sembrò poi così sprovveduta, ma dopotutto, i ruoli e i giochi di quella coppia non erano affar suo. Dopo aver fatto sistemare al meglio Sabrina, le apre completamente l’accappatoio e si siede sul basso sgabello di fronte alle sue parti intime. Con calma indossa un paio di guanti e inizia la visita. Tutti i genitali sono molto arrossati, le natiche sono segnate da lunghi graffi rossi, non più un pelo copre la zona ed entrambi gli orifizi sono visibilmente slabbrati. Senza far troppo caso a questi indizi di una vita sessuale particolarmente disinibita, prende un po’ di lubrificante su indice e medio e inizia a massaggiare lo sfintere. La ragazza sembra gradire molto e mentre sente che due dita si introducono dentro di lei, spinge leggermente in modo da facilitare l’operazione. Le estremità di Elisa vagano nel retto alla ricerca dell’oggetto, ma sembra proprio invano.”Mi dispiace ma dovrò applicarle un divaricatore anale perché non riesco a sentire la fine del dildo. Se collaborerà, non sarà molto doloroso””D’accordo dottoressa vada pure avanti”Non si sbagliava di certo, la ragazza era consapevole di tutto, aveva assecondato l’ingegnere nella farsa e sicuramente aveva lei stesso reso il recupero dell’oggetto più difficoltoso. Beh, a quel punto Elisa, sentendosi un po’ presa in giro, decide di giocare anche lei con i due malcapitati. Reclina il lettino in modo da avere il fondoschiena della paziente in bella vista e poi, senza ulteriori lubrificazioni, introduce il divaricatore. Imperterrita inizia a far scorrere la rotellina per dilatarlo. Le pareti di carne lo seguono agevolmente, perciò lei non si ferma ma prosegue, volendone saggiare la resistenza. Alcune tacche prima del limite la paziente inizia a farsi sentire e a mugugnare qualcosa”Uhm mi sta facendo male…si fermi per favore…uhm…””Sono spiacente ma ho bisogno di vedere il meglio possibile, in modo da individuare l’oggetto””Si ma in questo modo mi sta spaccando! Ahi!”Si stava agitando, come pure il signor Bruno alle loro spalle, ma per ben altri motivi”Stia ferma o sarò costretta a legarla al lettino. Non vorrà certo procurarsi delle lesioni interne!””Certo che no…ma mi sta facendo troppo male e so che non è necessario!” tuona la ragazzaDunque era lei la dominatrice e non lui! Si erano solo scambiati momentaneamente i ruoli per la visita. E’ tutto ancora più interessante per Elisa.”Ingegnere mi aiuti, la signorina non collabora e rischia davvero che le faccia male”L’uomo esce dal torpore dell’eccitamento e si avvicina al lettino, mentre Sabrina, alle strette cerca di alzarsi, con ancora il divaricatore ben piantato nel retto. Katia la trattiene per le spalle, il signor Bruno per la vita, mentre Elisa, con un sorrisetto compiaciuto armeggia con l’attrezzatura per bondage che tiene sempre sotto il lettino. Senza non poca fatica riesce ad immobilizzarle le gambe scalcianti, poi passa al busto, alle braccia, alle spalle e per finire l’opera le mette anche un collare imbottito per tenerle ferma la testa. Che capolavoro che le è riuscito in pochi minuti! La ragazza sembrava un tenero insaccato ed era alla loro mercè. Ovviamente non sprecava improperi per nessuno e continuava a urlare per farsi liberare. “Mi sta venendo un forte mal di testa, credo che sarebbe meglio usare un tampone per impedirle di fiatare, che ne dice?””Si…sicuro…cioè…se lo crede necessario…” tentenna l’ingegnere”Ovviamente è necessario!”La piccola dominatrice ora è sistemata a dovere ed Elisa si risiede trionfante sullo sgabello, indossando un nuovo paio di guanti. Tutto quel movimento non aveva mosso il divaricatore, che però aveva arrossato ed irritato le parti intime. La dottoressa riprende allora a muovere la rotellina e dà due giri completi, facendo saltare e piangere la paziente. Le pareti rettali sono completamente aperte, paonazze e mettono in mostra la cavità nera e profonda. Posizionandosi un lucetta sulla fronte, Elisa scruta, poi non contenta introduce due dita, rovistandole le budella, ma del dildo nessuna traccia! Lasciando il divaricatore in loco si rivolge all’uomo alle sue spalle dicendo”E’ davvero impossibile che un oggetto sia entrato così in profondità! Sicuramente avrebbe perforato gli intestini e ora lei non sarebbe certo stesa sul mio lettino ma in una sala operatoria””Come non c’è nulla, è impossibile! L’ho lasciato andare io stesso!” ammette l’ingegnere che si inizia a preoccupare”Potremmo chiedere alla sua “piccola” se sa dov’è finito il dildo! Katia toglile il tampone per favore”Sabrina prende un profondo respiro dalla bocca e si umetta le labbra secche prima di parlare”Brava dottoressa, vedo che non è così stupida come sembra! L’ho tolto io stessa mentre facevo finta di sistemarmi in bagno”Elisa non può crede alle proprie orecchie! Quella ragazza sconosciuta la sta offendendo gratuitamente e senza alcuna ragione….l’avrebbe pagata cara! Senza perdere il contegno professionale e distaccato, si rivolge all’ingegnere”Signor Bruno, come può sentire la sua “piccola” è davvero impertinente. Una vera master, ma forse questa volta ha sbagliato persona. Che ne direbbe di lasciarmela in clinica per 24 ore? Le assicuro che se domani a questa stessa ora tornerà, ad accoglierla ci sarà un agnellino pronto per essere mangiato da lupo, nonché una interessante videocassetta con i momenti salienti della cura che ho in serbo”L’ingegnere è alle strette, guarda la sua master così legata, poi gli occhi luccicanti della dottoressa, poi Katia che sorride e annuisce….”D’accordo affare fatto, ma vorrei che nella videocassetta si vedesse chiaramente il suo viso e che ne facesse due o tre copie da inviare alle persone giuste nel caso decidesse di denunciarci””Questo era ovvio ingegnere, come ha detto la sua “piccola” non sono certo una stupida!””Ma che kazzo stai dicendo palle moscie, liberami subito e usciamo da questa maledetta clinica. Hai capito?!” dice con voce stridula e alterata la paziente”Ciao piccola, a domani” ed esce di corsa dalla porta”Fottuto bastardo dalle palle moscie, torna subito qui o la pagherai cara!” urla Sabrina cercando allo stesso tempo di liberarsi da tutte quelle corde bianche che la tengono inchiodata al lettino.”Bene, ora siamo sole” inizia la dottoressa posizionandosi vicino al suo viso “Non vedo l’ora di iniziare a divertirmi con te. Per il momento però ho altri appuntamenti e quindi dovremo rimandare. Non temere, vedrai che l’attesa ti sembrerà volare!”Sorridendo compiaciuta indossa un paio di lunghi guanti di lattice e si siede comodamente nello sgabello. Togliendo il divaricatore anale, vede che tutta la carne dell’anello è oscenamente aperta, slabbrata e rossa, perciò decide di riempire un cilindretto, di crema astringente, avendo cura di aggiungere un’abbondante dose di olio al peperoncino, sempre pronto in uno scaffale.”Ci tengo ad informarti che il tuo sfintere è davvero in pessime condizioni, perciò ora ti inoculerò tramite questa siringa, una crema astringente, oserei dire un po’ piccante. Il bruciore sarà immediato, continuo e alquanto fastidioso” Così dicendo, senza tenere in minima considerazione gli improperi che escono dalla bocca della paziente ora libera di parlare ed urlare, introduce il cilindro negli intestini e ne svuota tutto il contenuto. La reazione è immediata e fulminea, dato che le pareti interne erano state rese più sensibili dal trattamento con il divaricatore. Sabrina caccia un urlo sovraumano, prima che il tampone si riposizioni nella sua cavità orale, ben fissato da una cinghia di cuoio.”Piangi pure “piccolina” anche perché il trattamento, chiamiamolo, d’attesa, non è ancora finito” Imperturbabile, la dottoressa spalma quel po’ di crema che esce su tutta la superficie scoperta, lungo il perineo, la vagina, le grandi e le piccole labbra. Finita l’opera prende da un cassetto un dildo tutto pieno di punte di gomma dura e senza tanti complimenti lo spinge nel pertugio anteriore che aveva preso una forte colorazione rossa. Anche questa operazione fa urlare la ragazza, che si muove come una forsennata, piantandosi le corde nelle tenere carni. Il dildo viene fissato anch’esso tramite una corda di cuoio, poi la dottoressa, aiutata da Katia, libera le gambe della paziente dalle staffe e le lega bene strette fra loro. Elisa si allontana di qualche passo e guarda il suo capolavoro…”Non è ancora finito…che ne dici cara se al posto del tampone ti dessi da succhiare qualcosa di più sostenuto? Lo gradiresti?” Da uno dei tanti cassetti esce un grosso vibratore nero, con le stesse fattezze di un pene, ma molto più grosso, prima di essere conficcato nella piccola bocca rosata, Elisa lo cosparge di olio al peperoncino e lo fissa anch’esso in modo che Sabrina abbia modo di ingannare l’attesa.”Ecco fatto “piccolina”. Ora posso lasciarti e dedicarmi alle altre clienti della giornata. Non ti preoccupare, tornerò presto e non ti lascerò più fino a quando il tuo nuovo padrone non ti verrà a prendere!”

