Katia ed Elisa accolgono la seconda paziente della giornata. Con loro grande stupore si trattava di Luisa, la figlia della signora Ragni, questa volta sola. Circa un mese fa, la madre l’aveva scaraventata dentro lo studio per una visita di controllo, dopo averla trovata in camera con l’idraulico. Appurata la verginità di entrambi gli orifizi, se l’era riportata via sempre strattonandola e stampandole in faccia sonori ceffoni. La bellezza acerba della ragazza era sorprendente e aveva turbato la dottoressa. Anche ora che sta lì impalata come un sacco di patate, Elisa non può fare a meno di spogliarla con gli occhi.”Buon giorno Laura””Buon gior…salve…si ricorda il mio nome?!” dice la ragazza con la voce titubante e imbarazzata”Certamente, tua madre è una mia paziente da molti anni. Sei qui da sola o lei sta parcheggiando?” chiede Elisa, avendo già intuito ogni cosa”No, sono da sola… cioè… tanto non importa perché sono maggiorenne… vero?””Certamente. Ogni donna ha il dovere di curare il proprio corpo e fare in modo che sia sempre in un ottimo stato di salute. E’ per questo che sei venuta?””No…cioè…volevo che lei…insomma una visita””Proprio quello che ho detto io” risponde Elisa condiscendente ma anche infastidita dalla petulanza tipicamente infantile “Allora segui pure Katia nello spogliatoio”Ritornano dopo qualche minuto, l’assistente con le gote rosse per l’eccitazione e la paziente con tutto il viso purpureo per l’imbarazzo.”Siediti sul lettino e dimmi un po’ cosa ti aspetti da questa visita”Sempre più impacciata e visibilmente a disagio, la ragazza armeggia con l’accappatoio e con la carta del lettino fino a sedersi con le gambe a penzoloni, le braccia lungo il corpo e gli occhi bassi. Che visione sublime si stava godendo Elisa. Trovava Laura una novella Lolita e per qualche secondo la fissa intensamente, indugiando sulle labbra carnose che ogni tanto venivano umettate dalla lingua, sul collo candido, sui piedini dalle unghie smaltate di blu, sulla pelle di seta…”Allora?! Non ho tutto il giorno a tua disposizione” dice acida per scrollarsi di dosso quella visione conturbante “Beh ecco…””Non ci siamo! Ti ho già detto anche l’altra volta che non sopporto le persone piagnucolose, perciò dimmi ciò che mi devi dire senza troppi “cioè” ed “ecco”” Sempre più acida si avvicina alla paziente fissandola dritta negli occhi sfuggenti. Come spinta da questa frase perentoria, Laura si rianima e per poco mantiene lo sguardo perdendosi in quell’ iride che tanto aveva desiderato di rivedere.”Voglio essere visitata proprio come l’altra volta!” dice tutto d’un fiato tingendosi però di rosso perfin nelle orecchie.”Bene cara sono qui per questo” risponde con più dolcezza Elisa “Stenditi sul lettino e mettiti comoda” Mentre dà alla ragazza il tempo di rilassarsi e respirare, si avvicina e si posiziona lateralmente, aprendo lentamente l’accappatoio. Per ora non vuole essere brusca, perciò lo fa in modo carezzevole, mettendo in mostra tutto il giovane corpo che si copre di una leggera pelle d’oca. Ecco che rimane nuovamente senza fiato, tanto quanto la sua paziente…cerca di darsi un contegno, ma Katia la sta osservando e conoscendola bene sa che sarà molto difficile per lei. Laura nel frattempo ha chiuso gli occhi, come se non vedendo più nulla, impedisse agli altri di guardarla. “Rilassati piccola e non aver paura””Non ce l’ho dottoressa” dice lei socchiudendo le palpebre e sorridendo leggermenteElisa capisce che non può farsi prendere in giro da una ragazzina e quindi riprende l’aria professionale dirigendo le proprie mani nude sulle piccole mammelle. Al primo contatto però, anche a lei viene la pelle d’oca! “Ora ti palperò entrambi i seni per scoprire eventuali ghiandole anomale” così dicendo la dottoressa inizia a saggiare l’elasticità di quelle pesche acerbe, soffermandosi più del dovuto sui capezzoli rosa che si ergono eccitati dalla sollecitazione di mani sapienti. Laura, quando Elisa ne schiaccia uno fra pollice e indice, si morde il labbro inferiore e inspira più profondamente. Avendo la dottoressa troppo vicina al viso, tiene ancora gli occhi chiusi e le braccia lungo i fianchi, non riuscendo però a celare una certa eccitazione, soprattutto quando il camice della dolce carnefice le sfiora le mani. Consapevole di ciò che stava causando, la ginecologa non interrompe il massaggio, spingendosi anche sul collo o sulle reni. Poi però si ferma e, spostandosi leggermente verso il basso, inizia a palpare il ventre all’altezza delle ovaie.”Non ho trovato nulla di anomalo fin’ora. Ora spingerò un po’ in alcuni punti e tu mi dirai se senti male e dove” Finita anche quella pratica di routine decide che è arrivato il momento di andare oltre e scoprire le parti intime.”La prima parte della visita è terminata. Ora vorrei che appoggiassi le gambe sulle staffe e mi permettessi di continuare con l’ispezione. Sei d’accordo?”Presa alla sprovvista da quella domanda diretta, Laura apre gli occhi languidi e guarda la dottoressa con un’aria un po’ ebete.”Sei d’accordo?!” ecco che la voce diventa nuovamente acida”Si…si certo…cioè faccia pure!” risponde disorientata “Penso che dovremmo mettere un pegno per ogni “cioè” detto! Non trovi Katia?! Non sono fastidiosi?!” Anche l’assistente, che si stava godendo la visita, è presa alla sprovvista e goffamente risponde”Sicuro…cioè come crede lei dottoressa!”Le tre donne si guardano a vicenda e scoppiano tutte in una risata liberatoria!”Sono circondata da ragazzine!” dice Elisa fingendosi sconsolata, aiutando però Laura a sistemarsi sulle staffe.Continuando a sorridere, si sposta in fondo al lettino e si siede sullo sgabello proprio davanti alle parti intime della paziente, che conscia della visione che sta offrendo cerca istintivamente di chiudere le gambe. “Non ti agitare cara. Non mi è nuovo ciò che sto vedendo!” cercando con una battuta di metterla a suo agio, si avvicina il carrello degli attrezzi, ma, anche questa volta, decide di non indossare i guanti di protezione. Davvero non si riconosceva più! Mai e poi mai si sarebbe sognata di fare una visita a mani nude, ma quella ragazza la scombussolava tutta e la voglia di toccare le sue giovani carni era più forte di tutti i presidi medici. Prima di tutto allarga cautamente le grandi labbra e da un’occhiata generale alla vagina che le appare in tutta la sua bellezza. A quel contatto, Laura ha uno scatto, ma non tenta, come l’altra volta di scappare. Il bocciolo è rosso vermiglio, pulsante di sensualità con in vetta un piccolo bottoncino di carne e alla base un lucido pertugio invitante. Ridestata da quelle considerazioni fuori luogo, la dottoressa prende sull’indice una dose abbondante di gel lubrificante che Katia le sta passando e lo appoggia sull’apertura. Il composto è freddo e fa scattare ancora la paziente, che per altro non ne avrebbe molto bisogno, dato che dalla vagina uscivano abbondanti umori. Proprio mentre Laura sente un dito violarla, inarca la schiena, ma poi, come presa da un remoto terrore balbetta”Sono…ah…ancora vergine”La dottoressa non ne aveva mai dubitato e, infatti, fa entrare l’indice lentamente fino al delicato imene. Tenendolo saldamente dentro risponde”Lo so piccola. Infatti, proprio ora sto sentendo la sottile membrana che hai intatta” così dicendo inizia a solleticarla, facendo anche un leggero su e giù”Uhm…ecco…lo sento…cioè…” dice Laura contorcendosi per il piacere”Ah ah ah, niente “cioè” nel mio studio!” e così dicendo toglie velocemente il dito, lasciando la paziente insoddisfatta”No mi scusi non volevo…cioè…cioè volevo dire…uffa mi sento così imbranata davanti a lei!” Quella confessione così sincera intenerisce la dottoressa, che prontamente riporta in dito davanti alla vagina bagnata e lo affonda nuovamente, facendo inarcare la ragazza. Togliendolo poco dopo la avvisa che ora avrebbe usato un piccolo divaricatore per vedere meglio.”Ma non mi farà male vero?””Non troppo. Sicuramente sarà fastidioso ma bisogna farlo perciò cerca di rilassarti e lasciami fare. Ti fidi vero?””Assolutamente sì! Come non potrei…lei è così bella…” Senza rendersi conto che quell’aggettivo non aveva minimamente attinenza con le sue doti professionali, Elisa capisce che in quel “bella” si nascondevano tante altre parole che per ora non avrebbe detto. Prendendo il divaricatore passatole da Katia, lo appoggia alla vulva già lubrificata abbondantemente dal gel e dagli umori e lo fa scendere lentamente e con molta cura per non lacerare l’imene. Dato che le dimensioni sono maggiori rispetto a quelle di un dito, Laura ha un sussulto ed esce con un sono Haio cavolo! “Resta ferma!” le intima la dottoressa che aveva già iniziato ad aprire l’attrezzo. La paziente stringe i denti e cerca di non muoversi, ma non le è facile. Dopo aver bloccato il divaricatore, Elisa può, con l’ausilio di una luce, accertarsi che tutto sia a posto. Per non prolungare oltre il fastidio a Laura, decide di toglierlo subito e di lasciare la giovane ingombra.”Ah grazie, mi ha fatto proprio male!””Esagerata!” dice Katia scerzando”Si davvero. Mi brucia tutta!” capendo di aver detto qualcosa di piuttosto intimo, arrossisce violentemente, facendo sorridere le due donne. “Bene ora vorrei passare all’ultima fase della visita””Come…di già!” dice Laura delusa”Certamente, cosa ti aspettavi?” la stuzzica la dottoressa”Oh niente niente, faccia pure”Sorridendo fra se e se, Elisa, dopo essersi lavata le mani, si sistema sullo sgabello pronta a violare l’altro orifizio, decisamente il suo preferito. Anche questa volta, senza mettersi i guanti, prende un’abbondante dose di gel sull’indice e lo appoggia alla rosellina posteriore. Laura, non aspettandosi anche quel tipo di visita, ha un sussulto e cerca di evitarla”No aspetti…lì non è necessario! Non voglio, l’altra volta…insomma….mi ha fatto male!””Certo, ma solo perché non stavi ferma e mi avevi irritato con i tuoi piagnistei. Ora sai cosa ti aspetta e quindi spero che ti regolerai di conseguenza””Ha ragione, ma non mi va, mi vergogno….è sporco e poi fa male””Mi sto spazientendo, ora mettiti buona e fammi finire la visita” taglia corto la dottoressa iniziando a massaggiare la zona interessata. Laura si contrae tutta e scalpita sulle staffe, muovendosi a destra e a sinistra. Quando poi la dottoressa cerca di penetrare nell’ano, ha uno scatto e si alza con tutto il busto, rischiando di farsi male con le staffe. Elisa alza la testa e la fulmina con gli occhi.”Ma che diavolo credi di fare! Vuoi forse cadere dal lettino o ferirti?! Stenditi immediatamente se non vuoi lo stesso trattamento della volta scorsa!” la sua voce non ammetteva repliche, ma Laura è ancora titubante “Katia legala per cortesia con le cinghie” L’assistente, prontamente, fa comparire da sotto il lettino delle fibbie imbottite con le quali riesce a fermare i polsi della ragazza, prima che questa avesse il tempo di capire cosa stava succedendo. “No, cosa sta facendo…non può farlo…mi lasci la prego” Laura si agita ancora di più sentendosi in trappola, ma l’assistente le ha già passato una fibbia all’altezza della vita e ora la trattiene per le spalle. “Perfetto, ora cerca di non farla muovere troppo. Ti avverto ragazzina che se non ti metti calma e tranquilla nei prossimi minuti, inizieranno a partire i primi sculaccioni! Sei venuta tu qui da me, hai accettato di farti visitare e ora mi farai concludere il mio lavoro!” Non vedeva l’ora! La volta precedente aveva goduto tantissimo nel colorare quelle mele candide di un rosso acceso, nel sentire la sua mano che si infrangeva nella pelle tenera. Forse non avrebbe resistito all’ispezione rettale e allora lei avrebbe potuto mettere in pratica la minaccia!Tornando seduta riprende il massaggio intorno all’anello di carne e quando sente che si sta ammorbidendo, punta l’indice e inizia a forzarlo. Laura scalpita un po’, si morde le labbra, chiude gli occhi e stringe forte, ma non fa più le bizze, terrorizzata dalla punizione. “Non contrarre i muscoli o sentirai molto più dolore” La paziente non l’ascolta e inizia a piagnucolare quando tutto il dito è oramai dentro. Lo sente nella sua pancia, le da fastidio e le brucia. Elisa si ferma un attimo e lascia il tempo alle pareti intestinali di abituarsi all’intrusione. Ne saggia l’elasticità e sente anche che ci sono residui di feci. Non si scandalizza e inizia a fare un lentissimo su e giù. Vede il suo dito uscire ed entrare, uscire ed entrare; è eccitata da quella visione e la rende molto lunga, anche perché ora sente che la ragazza non stringe più, ma anzi si sta rilassando. Passato il primo senso di dolore e date le ridotte dimensioni del dito, lo sfintere non doveva dolerle più tanto, ma anzi, avrebbe dovuto darle piacevoli sensazioni. Dalla vagina, infatti, stanno uscendo abbondanti umori e il clitoride si è gonfiato per l’eccitamento. Elisa fa segno a Katia di lasciare la paziente e di iniziare a massaggiarle i piccoli seni. Ora entrambe le donne sono concentrate su quel giovane corpo, desiderose di appagarlo… dopotutto Laura era venuta per quello!I sussulti e i gemiti non si contano più. La dottoressa, continuando a sodomizzarla, con la mano libera si dedica alla vulva e in particolar modo al clitoride. Non fa nemmeno in tempo a stimolarlo nel giusto modo che già Laura si contorce e raggiunge il primo orgasmo. Le pareti vaginali si contraggono e anche quelle rettali si stringono intorno al dito di Elisa che però non lo estrae. Le piace troppo godersi questo momento! Le contrazioni durano per quasi un minuto, dopo il quale, la paziente giace inerme sul lettino, con il fiato corto, le gote rosse e bagnate di lacrime e il corpo come morto. Elisa e Katia si guardano eccitate a loro volta e rosse in viso. La prima estrae finalmente il dito dal retto, poi si alza e si va a lavare le mani. La seconda invece, è pronta con una garza sterile e umida, a pulire le parti intime di Laura, cercando anche lei di venire in contatto con le giovani carni pulsanti. Un grazie esce flebile dalla bocca della paziente che, passato lo stordimento, cerca di rialzarsi e scendere dal lettino. Non è facile perché ha ancora le gambe molli, allora Elisa le viene in aiuto facendole qualche domanda per rompere l’imbarazzo.”Tutto a posto cara?””Si…certo…sono solo un po’…ehm””Sei solo reduce da un forte orgasmo e quindi hai bisogno di un po’ di tempo per riprenderti””Si…cioè…””Ah, niente cioè!” scherza la dottoressa dandole un buffetto sulla guancia e ravvivandole i capelli sulla fronte”Giusto! Lei sa parlare così bene…beh, lei è una donna mentre io invece…””Sei una donna anche tu, solo che sei ancora molto giovane ed inesperta””Purtroppo!””Non aver fretta sai, tutto arriverà al momento giusto, o meglio, te lo auguro. Per ora vedo con piacere che non hai bruciato le tappe. Però vorrei farti un rimprovero””Quale?” chiede ansiosa la ragazza”Ho trovato la tua vagina un po’ rossa, perciò ti consiglio sempre di lavarti le mani prima di masturbarti”Laura diventa subito paonazza, abbassa lo sguardo, inizia ad agitarsi e a mordicchiarsi le labbra nervosa balbettando qualcosa di incomprensibile.”Non devi vergognarti. E’ una cosa normalissima, anche io, anche Katia e tutte le donne di questo mondo la praticano””Anche lei si…cioè….fa…” dice stupefatta la paziente tornando ad alzare il viso”Si anch’io mi masturbo regolarmente. E’ salutare, ti aiuta a conoscere il corpo, le proprie sensazioni, i propri punti sensibili. Ora si è fatto tardi, ma se ripasserai qui, ne riparleremo con calma e magari ti darò anche qualche indicazione”A queste parole alla ragazza brillano gli occhi e un grosso sorriso le si stampa in volto. Allora salta giù dal lettino e corre nello spogliatoio, tirando fuori tutte quelle carte da cinque euro, faticosamente risparmiate per pagarsi la visita.
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