Erano circa due settimane che la piccola Laura non si faceva sentire o vedere, Elisa pensava a lei molto spesso…si era presa proprio una bella sbandata! I battiti del suo cuore iniziano ad andare a mille non appena Katia fa entrare nello studio la signora Ragni.”Buon giorno Franca come sta?””Bene dottoressa sono qui solo per una normale visita di controllo. Se non sbaglio questo è il mese del mio pap-test””Controlliamo subito. Katia prendi la scheda della signora dallo schedario”Mentre l’assistente esegue pronta, Elisa si sente molto delusa per l’assenza della figlia, ma cerca di essere il più professionale possibile. “Ha ragione, probabilmente, se non si fosse presentata, le avremmo mandato una lettera a casa per avvertirla. Vada pure nello spogliatoio… ah… sì… volevo chiederle come sta Laura””Penso bene! Spero che non mi giudichi male per l’episodio del mese scorso, ma avevo proprio perso la testa, non potevo credere che mia figlia se la facesse con un compagno di scuola, uno qualunque!””Io non giudico mai nessuno, non è certo il mio lavoro. In ogni caso alla fine la ragazza si è rivelata ancora vergine””Per sua fortuna!”Mentre Elisa inizia la visita di routine, non può fare a meno di buttare qua e la qualche domanda sulla sua piccola preda e rimane piacevolmente sorpresa, scoprendo che fra quattro giorni sarebbe stato il suo compleanno, il diciannovesimo. Ecco l’occasione per gettare la rete! Finita la visita saluta la signora Ragni rinnovando gli auguri per Laura e inizia subito a macchinare un piano per riuscire a contattarla. Mentre riflette, si sente gli occhi di Katia puntati addosso e allora si sente in imbarazzo e cerca di sdrammatizzare”Non mi guardare così…non sono una scolaretta!””Ma lei sì!” dice ridendo l’assistente, complice con la dottoressa di quella tresca.”Lo so lo so, non farmi la morale, ma non riesco a togliermela dalla testa è più forte di me””Beh, dato che anche lei ha dimostrato un certo interesse per le nostre attenzioni… le tue attenzioni… forse si rifarà vedere””Lo spero tanto. Anche se forse potrei fare io la prima mossa. Fra qualche giorno è il suo compleanno e magari potrei….non so….basta mi sto rendendo ridicola! Fai entrare il prossimo paziente e non pensiamoci più”Durante l’intera giornata la dottoressa s’impegna attivamente nelle visite, ma ogni tanto, nelle brevi pause continua a macchinare e macchinare. Verso sera la sorpresa. Alle 18 in punto, squilla il telefono della clinica e come sempre la segretaria blocca le telefonate alla reception per passare solo quelle di vitale importanza. Elisa si sente percorrere da un brivido e senza un motivo preciso, chiede poco dopo dall’interfono, chi era il mittente della chiamata. Laura Ragni! Incredibile, l’aveva proprio chiamata! In quattro e quattr’otto liquida la paziente affetta da un’evidente candidosi e subito si precipita al telefono per richiamare la ragazza, il tutto sotto gli occhi attoniti di Katia.”Pronto, sono la dottoressa Elisa e vorrei parlare con Laura, so che mi ha cercato””Ciao… cioè… buona sera dottoressa sono io””Ciao Laura non ti avevo riconosciuto. La mia segretaria mi ha riferito la tua chiamata… c’è qualche problema?””No… nessuno… mia madre oggi pomeriggio mi ha detto che era venuta da lei…alla clinica e che mi salutava, così ho deciso che…di…insomma di ricambiare. Lei veramente mi ha raccontato della visita solo per minacciarmi, ma io ho gradito molto””In che senso per minacciarti?””Beh, dato che parte per una settimana, e mi lascia sola a casa con Jahmila, ha voluto ricordarmi la…. visita… dell’altra volta…. per fare in modo che io… beh che non porti…. che non faccia…insomma ha capito””Perfettamente! E’ più che logico che sapendoti sola si preoccupi per te, non trovi?””Beh sì… insomma… non proprio come fa lei…se ne va proprio per il mio compleanno e non mi fa nemmeno fare una festa e anche quel giorno devo tornare a casa a mezzanotte…””Che problemi ragazzina””Vede, anche lei mi prende in giro!””Non era mia intenzione sai, anzi visto che l’hai nominato voglio farti tanti auguri di buon compleanno””Grazie, è molto gentile da parte sua e mi fa piacere, almeno c’è qualcuno che se lo ricorda!””Basta commiserarti adesso! Un po’ di buon umore, ti rimangono sempre i regali!” scherza la dottoressa “Almeno in quelli mia madre è generosa! Mi da sempre molti soldi e poi ci sono quelli di papà… così forse uno di questi pomeriggi potrei venire… si venire da lei… alla clinica…. cioè…. per una visita””Non credo sia necessaria più di una visita al mese, per lo meno non nelle tue condizioni, sei giovane, sana e non ha rapporti sessuali””Ah già… quindi non crede che… peccato dai… mi sarebbe piaciuto… insomma… la visita… si cioè””Stai iniziando a tergiversare un po’ troppo, lo sai che non amo tutti quei “cioè” con i quali infarcisci le frasi””Sì scusi ha ragione, ma…mi sarebbe piaciuto poter tornare… cioè… la visita… lei l’altra volta aveva detto che potevamo… cioè…””Ho capito, ho capito non ti preoccupare. Facciamo così, visto che fra pochi giorni sarà il tuo compleanno potrei regalarti un check-up completo e magari un piccola consulenza, oppure se non ti fa piacere pensa tu a qualcos’altro””No no, cioè si mi fa piacere, anche molto, una visita gratis””A te la scelta, pensaci bene e poi fammi sapere. Ovviamente se gradisci altro, fai in modo che sia di mia competenza…. non certo un profumo!”Entrambe ridono di gusto e si tolgono dall’imbarazzo di quella strana conversazione. Si salutano allegramente con la promessa di un appuntamento a breve.Il mercoledì successivo la segretaria porge ad Elisa il booking della giornata e alla vista del nome Laura Ragni, la dottoressa ha un sussulto. Dunque si era decisa, non ci sperava più, il compleanno era passato e lei non si era fatta più sentire. L’appuntamento è alle quattordici e mancano ancora cinque ore… cinque interminabili ore. Durante il pranzo Elisa è elettrizzata e condivide queste emozioni con Katia che non può fare a me meno di scoprire nel suo mentore una scolaretta al primo appuntamento. Era strano vederla in quelle vesti, la piccola Laura aveva lasciato il segno. Mezz’ora prima dell’ora x, Elisa si fa una doccia fredda, si passa la crema su tutto il corpo e indossa un provocante completino intimo nero, ben visibile dal camice. Si pettina i capelli in uno stretto chignon per sembrare più professionale possibile e si trucca a mala pena. E’ seduta nella poltrona di pelle nera, quando la porta si apre ed entra Laura, raggiante e con un gran sorriso sulle labbra. “Ciao Laura accomodati””Buon giorno dottoressa””Siediti qui e chiamami pure Elisa, se ti fa piacere. Pensavo che non saresti più venuta, se non sbaglio il tuo compleanno è passato””Si ma non riuscivo a liberarmi di Jahmila, deve vedere, è il segugio di mia madre, mi è sempre alle calcagna e non molla””E ora dov’è?””Fortunatamente sua sorella sta male…cioè non volevo dire che sono contenta… però così viene a casa solo per il pranzo, la cena e la notte””Perciò abbiamo un po’ di ore a nostra disposizione””Esatto!””Perfetto. Hai pensato cosa vorresti per il tuo compleanno?””Sì… cioè… beh… lei aveva detto qualsiasi cosa… cioè inerente…” “Stai cadendo nel baratro dei “cioè” e quindi deduco che sia una cosa imbarazzante… sei anche visibilmente rossa” chiede con voce ferma la dottoressa divertendosi nel vederla così impacciata”Lo sa che non riesco a non dire “cioè”… soprattutto quando sono… cioè… ecco l’ho fatto di nuovo… uffa” dice sconsolata Laura sprofondando nella poltrona e con lo sguardo basso”E tu sai bene che non amo le persone petulanti, mi urtano i nervi, bisogna essere decisi nella vita. Adesso prendi un bel respiro e dimmi tutto d’un fiato cosa vuoi che faccia per te. Ti ho già detto che non ho problemi ad accontentarti, puoi essere schietta e sincera, anche perché un’occasione così non ti ricapiterà più. Io non sono così magnanima con le mie pazienti, ma in quest’occasione particolare sono disposta a fare un’eccezione””Ok!” la ragazza non parla, cerca di trovare nella mente le parole giuste e la dottoressa la osserva attentamente.Ha i capelli lunghi e neri, scompigliati sulla fronte e sulle spalle, la carnagione lattea, due grandi occhioni neri incorniciati da folte ciglia e la bocca carnosa perennemente tormentata dai denti o dalla lingua. Il corpo ancora acerbo, è infagottato in una felpa e un paio di larghi jeans che non mettono in risalto tutte le sue potenzialità. Elisa decide di non metterle fretta e continua a regnare nello studio un denso silenzio. “Voglio vederla completamente nuda! Merda l’ho detto… che vergogna… no mi scusi non volevo mancarle di rispetto, mi scusi sono una sciocca non intendevo dire così… cioè””Silenzio! Smettila di farfugliare. Penso che la tua sia una richiesta sensata e per nulla difficile da accontentare” dice la dottoressa cercando di nascondere l’emozione vibrante nella voce. Katia percepisce tutto e sorride accondiscendente dietro alle spalle di Laura. “No scherzavo… cioè non volevo dire proprio così… beh insomma””Mi sta per scappare la pazienza! Se non parlavi seriamente, e quindi mi ha fatto perdere tutto questo tempo, puoi anche alzarti dalla poltrona ed uscire” Elisa termina la frase a stento trattenendosi per non scoppiare a ridere. La situazione che si è creata è davvero divertente, non si aspettava certo un passo così in avanti verso la conquista definitiva della piccola Laura. Quest’ultima sembra leggermente rincuorata e alza lo sguardo da terra per posarlo furtivamente sulla dottoressa.”Si parlavo seriamente… se lei è d’accordo…cioè””Sono d’accordo” dice alzandosi dalla sedia e mostrandosi in tutto il suo splendore “Preferisci spogliarmi tu o preferisci che lo faccia io?”Laura avvampa nuovamente e torna a guardarsi gli anfibi neri “Vorrei farlo io” mormora in un fil di voce”Perfetto. Dove vuoi che mi metta?” la sprona Elisa uscendo da dietro la scrivania”Vicino al lettino…se per lei va bene””Sei tu che decidi””Allora lì” e indica il punto esatto mettendo in mostra le unghie laccate di viola”Ecco fatto. Credo che però tu ti debba alzare…per lo meno!” sghignazza la dottoressa”Si subito…arrivo…cioè…sì” Laura si alza, ma non rivolge lo sguardo direttamente su Elisa, prima peregrina per la stanza alla ricerca di non so che cosa, poi si decide e affronta la situazione. Non appena i suoi occhi incontrano quelli della dottoressa, vengono come rapiti in un vortice eccitante e misterioso. Deglutisce a fatica e fa per allungare una mano verso un bottone del camice. Tentenna, si contorce le dita e i capelli. Tutto questo strano pathos non fa che portare al massimo l’eccitazione di Elisa. Questa non vede l’ora di sentire il tocco della ragazzina sulla sua pelle, di vedere il suo sguardo rapito dalle proprie nudità…Il tempo sembra interminabile, fino a quando Laura decide di sbottonare il primo bottone di osso. Le mani le tremano e cerca il più possibile di fare in fretta, con il terzo s’incastra, non riesce ad uscire dall’asola, allora a quel punto, il tocco deve essere più deciso e soprattutto deve sfiorare la cute tanto agognata. Fa un sobbalzo perché la porzione che percepisce è quella di un seno. Arrossisce fino alla radice dei capelli, ma non smette. E’ arrivata all’ultimo, per sbottonarlo deve chinarsi leggermente, non ha il coraggio di guardare il camice che a poco a poco mette a nudo il corpo della dottoressa. Al primo sguardo un brivido le corre per tutta la spina dorsale e le viene la pelle d’oca, stranamente non abbassa gli occhi ma anzi, indugia sul completo intimo mozzafiato. Non ne aveva mai visti di così belli e femminili. E’ completamente nero, di voille leggero, come una rete finissima, mette in evidenza le areole e i capezzoli già inturgiditi e la leggera peluria del monte di venere. Sopra gli slip, c’è poi una maliziosa guepierre nera che regge un paio di calze velate. Laura deglutisce nuovamente a fatica e completamente rossa, con lo sguardo va oltre l’intimo. Posa gli occhi sul collo lungo, sulle braccia lasciate mollemente lungo i fianchi, sui seni sodi e rotondi, sul punto vita così piccolo, sul triangolino di peli così ben curato, sulle cosce olivastre e ben tornite. Ripete per ben tre volte il percorso e la dottoressa non smette mai di fissare il suo volto. Ce l’ha in suo potere, ora ne è sicura. Ad un certo punto Laura si fa temeraria e con il palmo delle mani saggia la pelle ben abbronzata, partendo da quella delle spalle. Per questa operazione si è dovuta avvicinare molto al corpo di quella dea e ne riesce a percepire anche il respiro. E’ imbarazzata come non mai, ma allo stesso tempo, sta vivendo una specie di trance emotiva e fisica. Con l’indice sfiora i ganci della guepierre e dopo poco li slaccia, avendo cura di non rompere le calze. Le fa scivolare lentamente verso terra, sfiorando tutte le gambe. Entrambe le donne sono eccitatissime e anche Katia, che si è seduta su uno sgabello vicino al lettino, non si perde un centimetro di quel corpo. Ora Laura non ha più timore, si avvicina ancora di più e abbassa le bretelline del reggiseno. Per un attimo vuole incontrare lo sguardo della dottoressa, ma poi ci ripensa, non ci riesce. Facendo aderire i due corpi, circonda il busto di Elisa e le slaccia completamente il reggiseno che cade a terra. Ora che non c’è neppur più un velo di tulle che le separa, la ragazza s’intimorisce e indietreggia, ma così facendo ha una visione globale e rimane a bocca aperta. Ha davanti a se il seno più bello che avesse mai visto. Sembra una visione. E’ sodo, tondeggiante, con le areole piccole e marroni, i capezzoli alti e rosa, pronti per essere succhiati avidamente. Gli slip sono l’ultimo baluardo a cadere sotto le mani dell’inesperta ragazza. Non riesce a sfilarli completamente perché non si azzarda a toccare così intimamente la sua dottoressa. Tentenna, rischia di arrotolarli su se stessi e magari romperli o di far male. Per la prima volta da quando è iniziato il rito Laura parla”Non ci riesco” Non sembra nemmeno la sua voce, pare venire da un altro pianeta e scuote le tre donne. Elisa allora prende per la prima volta l’iniziativa, posa le sue mani sopra quelle di Laura e l’aiuta a togliere quell’ultimo velo di tulle. Le tiene ancora saldamente anche quando, entrambe chinate, fanno scivolare gli slip oltre le scarpe. Da quella posizione i loro respiri s’intrecciano, i profumi si mescolano. La ragazza, al limite dell’eccitazione, perde l’equilibrio e cadendo a terra di peso, rende tutto molto comico. Le tre donne scoppiano a ridere, la magia è terminata ed Elisa, lentamente raccoglie i suoi indumenti intimi e, senza indossarli, si copre con il camice.

