Ho 29 anni, abito con la famiglia in una casa situata a circa un chilometro da una città nelle vicinanze del Po.La casa è un antico casolare di campagna finemente ristrutturato, composto da due appartamenti limitrofi divisi su due piani e con un grosso giardino in comune. Sul retro della casa in corrispondenza del primo piano c’è un balcone che abbraccia entrambi gli appartamenti.Nell’altro appartamento abita il fratello di mia moglie con la sua famiglia.La mia famiglia è composta, oltre che da me, da mia moglie Angela (27 anni) e due figlie di tre e cinque anni. La famiglia del fratello di mia moglie è composta da: mio cognato Lorenzo (25 anni), sua moglie Sara (25 anni) e un figlio con cinque anni. Sara, soprattutto nei mesi estivi, gira per casa e nel giardino con pantaloncini cortissimi e strettissimi e magliette cortissime e attillate tanto da mostrare le fattezze del suo corpo. Confesso di aver fatto su di lei qualche pensierino ma di essermi limitato solo a quello.Ma un pomeriggio all’inizio dell’estate 2001 nel quale faceva piuttosto caldo mentre mia moglie Angela ed il fratello Lorenzo erano fuori per lavoro, sarebbero tornati molto tardi, e le mie figlie e mio nipote erano a casa dei nonni io ero nel giardino a preparare e a lavare la piscina che sarebbe servita ai nostri figli durante l’estate. Sara, dai rumori che uscivano dal suo appartamento, stava facendo le pulizia in casa.Sia per evitare la calura e sia per non bagnare indumenti io avevo indossato solo un paio di vecchi slip da bagno e lavando la piscina avevo praticamente fatto una doccia rinfrescante.Ero intento nelle mie faccende quando Sara affacciandosi alla finestra mi chiama: “Piero mi vieni ad aiutare? Si è bruciata una lampada e ho paura a salire sulla scala”.Abbandonato il mio lavoro in un attimo sono entrato in casa di Sara ed ho subito notato che i suoi abiti erano come la solito molto succinti. La maglietta oltre ad essere corta tanto che sotto all’orlo si intravedevano le coppe dei seni era anche trasparente per cui si vedevano anche le aureole ed i capezzoli appuntiti che sembravano voler bucare la stoffa. A quella vista il mio cazzo ha iniziato a gonfiarsi spingendo negli slip. Sara se ne deve essere accorta subito tanto che nel salire le scale ha strofinato il suo culetto sul rigonfiamento che sporgeva provocando un ulteriore irrigidimento. Sara è scesa dalla scala e, non essendo riuscita a cambiare la lampadina, mi ha invitato a salirvi sopra perché effettuassi io l’operazione. Una volta cambiata la lampadina mi sono voltato verso di lei e ho iniziato a scendere dalla scala. Mi guardava soprattutto in mezzo alle gambe perché il mio cazzo si era talmente indurito da sputare oltre il bordo degli slip. Non appena arrivato con il coso all’altezza del suo volto Sara vi ha appoggiato la bocca e dopo aver fatto i scorrere la lingua lungo tutta la sua lunghezza si è soffermata sulla cappella che era praticamente in bella mostra. Dopo averla solleticata con la punta della lingua mi ha tolto gli slip cacciandosi in bocca tutto l’uccello iniziando un magnifico pompino aiutandoci con le mani. Sara succhiava e contemporaneamente andava su e giù con la testa aumentando sempre di più il ritmo fino che urlando le ho scaricato in bocca un fiume di sborra che ha bevuto avidamente.Ho abbracciato e baciato Sara e intanto le ho tolto tutti gli indumenti. Finalmente potevo ammirare le sue meravigliose tette, toccarle, strizzarle, leccarle i capezzoli. Sara iniziava ad ansimare dal piacere poi piano piano sono sceso fino ad arrivare alla sua micetta completamente depilata che grondava di umori. Ho iniziato a leccarla soffermadomi a lungo sul clitoride che era diventato come un cazzo in miniatura.Sara ha iniziato a urlare: “Dai prendimi. Prendimi tutta. Infilami il tuo cazzone dentro. Lo voglio tutto”. Si è coricata sul tappeto io sono rimasto a guardarla un attimo. Era stupenda. Mi sono chinato su di lei e delicatamente ho iniziato prima a strofinare il mio cazzo sulle tette, sulla pancia e sulla figa poi sono entrato in lei senza fatica tanto era lubrificata. Sara sentendo il mio randello entrare in lei ha esclamato: “Ooooohhhh .. Siiiiiii.. finalmente siiii.. Tutto dentro. Di la verità che aspettavi questo momento. Dai dacci dentro che voglio godere con te. Riempimi tutta. Siiii.”.Iniziando il su e giù dentro di lei le ho risposto: “E tu cognatina sporcacciona da quanto aspettavi questo momento? Perché non l’hai preso prima? Di la verità. Ora prendilo tutto anche per le volte che lo hai solo pensato”.Sara assecondava i miei movimenti spingendo il bacino verso l’alto per ricevere il cazzo più in fondo.Ho smesso per un attimo di pompare e ho tirato fuori il cazzo da lei. Ho girato a quattro zampe Sara e sono rientrato nella sua figa da dietro riprendendo a spingere contemporaneamente con le mani le stropicciavo le tette. Lei spingeva più in lato il culo in modo che il mio cazzo le toccava il collo dell’utero. Ogni spinta che davo Sara gemeva dal piacere e mi incitava: “Daiiii.. Daiiiii.. Cosììììì.. Continuaaaa… Spingiiiiii. Fammi godere porco”. Io ho aumentato il ritmo volevo riuscire a godere con lei. Spingevo spingevo avanti e indietro sempre più velocemente. Per un attimo ci siamo fermati entrambi poi contemporaneamente abbiamo ripreso a muoverci e siamo scoppiati in un orgasmo lungo e meraviglioso le ho scaricato in figa lunghissimi fiotti di sborra. Siamo rimasti pochi minuti distesi sul tappeto poi Sara ha cominciato ad accozzarmi il petto esclamando “Mi piacciono gli uomini con così tanto pelo sul petto” Così dicendo ha appoggiato la sua lingua sul mio petto andando a solleticare i miei capezzoli poi scendendo piano piano in basso.Il mio coso si era nuovamente ingrossato e assomigliava ad un matterello.Sara lo ha baciato sulla punta poi è scesa a solleticare le palle con la lingua e intanto mi ha detto: “Come sono grosse. Quanta sborra hanno ancora dentro? Tanta vero. Ne vorrei ancora un po’” con la punta della lingua è risalita lungo tutta l’asta e si è soffermata sulla cappella cercando di entrare nel buchetto sulla punta. Se lo è infilato ancora in bocca fino alle tonsille ma dopo averlo succhiato un pochettino rimanendo un attimo a guardarlo con soddisfazione mi ha detto: “Ora Piero me lo devi mettere nel culo e riempirlo tutto e poi devi sborrarci dentro”.Sara si è voltata e mi ha mostrato il suo buchetto. Io mi sono avvicinato e ho iniziato a giocarci con la lingua cercando di infilarla dentro. Il buco del culo di Sara ha iniziato da dilatarsi quindi vi io ho infilato un dito movendolo delicatamente per non farle male, poi due, poi tre. A questo punto il suo culo era pronto per ricevere il mio bastone. Sara si dimenava e gemeva dal godimento quando ho sostituito alle dita il cazzo. Con una leggera spinta ho fatto entrare la cappella e con altre due avevo le palle che sbattevano sulle sue natiche.Ho iniziato il su e giù e Sara urlava: “Siiii.. Bel cazzone riempimi il culo. Dammi al tua sborra dentro”. E altre parole incomprensibili. Ho aumentato le spinte e intanto con una mano ero arrivato a toccarle la figa fradicia di umori e con un dito l’ho prima penetrata poi sono passato a stuzzicarle il clitoride. Sara è scoppiata in un orgasmo lungo che non smetteva io intanto continuavo a stimolarle il clitoride e a statuffare con il cazzo nel suo culo.Sara non era più in grado di capire tanto stava godendo. Io continuavo il su e giù sempre più veloce fino a quando anch’io ho iniziato a godere scaricando nel culo di Sara un fiume di sborra.Siamo rimasti ancora un po’ distesi sul tappeto poi ci siamo rivestiti e salutati con un lungo bacio appassionato. Nel corso dell’estate abbiamo avuto altre due o tre occasioni per rimanere a casa soli e per scopare tutto il pomeriggio.
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