– Tutto qui figliolo, non dimentichi nulla?- No … non credo- No o non credi?- …- Il sesto comandamento figliolo … lo hai mai infranto?- Ehm … non so padre- Voglio dire figliolo: hai mai commesso atti impuri?- Che intende per “atti impuri” padre?- Ad esempio, hai mai commesso atti impuri con te stesso?- Mi scusi padre in che senso?- Di notte caro, nel buio della camerata, nel silenzio totale del giusto riposo dei tuoi compagni, ti capita mai di lasciar scendere la mano nel pigiama fino a cercare il contatto con la tua virilità eretta?- Beh sì- Oh bene! Cioè … bene fai ad esser sincero figliolo; ma riprendiamo. E una volta raggiunta la tua virilità la circondi mai con la mano liberandone la sommità?- Sì padre- E ripeti freneticamente questo movimento su e giù fino a che un liquido bianco e cremoso non ne sgorga fuori veementemente?- Sì- E dimmi, con che frequenza ti dedichi a questa pratica?- Tutti i giorni, anche più volte al giorno.- Oh. E hai anche commesso atti del genere con altri?- …- Figliolo, rispondimi: hai mai cercato di procacciarti piacere col contatto di altre persone?- Sì padre- E dimmi, in che forma?- Vede padre, di notte, quando vengono spente le luci nelle camerate, spesso mi infilo nel letto di qualche compagno, o qualche compagno viene nel mio e …- E vi toccate rispettivamente?- Sì- E dimmi, dove esattamente vi toccate?- Beh, ci togliamo i pigiami e inziamo a stringerci e a sfregarci l’uno sull’altro- Vi toccate anche i capezzoli?- Oh sì, sempre, mi piace stringere nelle dita i capezzoli degli altri ragazzi e succhiarli con passione.- Ma dimmi, vi masturbate anche a vicenda?- Sì: l’uno impugna il pene dell’altro e viceversa: ci masturbiamo contemporaneamente ed eiaculiamo sulla pancia, stando attenti a non macchiare le lenzuola. Oppure facciamo a turno: una sera uno masturba l’altro e la sera dopo si restituisce il favore.- E che altro fate?- Alle volte uno mette il pene sotto l’ascella dell’altro e questo lo stringe sotto al braccio e simuliamo un atto sessuale fino ad eiaculare. Oppure ci sdraiamo nudi su un letto, uno ad un capo, l’altro di fronte e con i piedi ci premiamo rispettivamente il pene.- E dimmi: ve lo leccate l’uccello?- I più piccoli lo leccano, padre.- I più piccoli?- Sì, quelli del primo anno lo devono leccare a tutta la camerata- Così tu non lo lecchi?- Beh, qualche anno fa l’ho dovuto fare, adesso non più, anzi me lo faccio leccare. Però a dirla tutta un po’ mi dispiace non poter più sentire il sapore del pene …- Figliolo, ma quando ti fai leccare l’uccello dai ragazzi più giovani, gli vieni in bocca?- Oh certo, per due validissimi motivi padre: innanzitutto per non lasciare tracce di sperma e poi perché quei ragazzini sono delle vere troiette, se mi permette l’espressione. Non sarebbero mai sazi di sperma … – E dunque lo bevono con gusto?- Altroché, pensi che spesso se mi faccio una sega con un amico, quando ci siamo sborrati l’uno sull’altro vengono queste troiette, mi perdoni ancora padre ma è l’unico termine appropriato, a chiedere se possono ripulirci con la lingua. – E dimmi figliolo, chi sarebbero queste “troiette”, per usare la tua espressione?- Ma, ce ne sono diversi. Uno è Angelo, quel ragazzetto biondo e riccio dalla pelle chiara: è un vero appassionato dell’uccello padre, ne succhia anche due alla volta …- Due alla volta?- Certo padre, specie i ragazzi dei primi anni hanno ancora dei cazzetti non completamente sviluppati, così benché eretti se ne possono succhiare anche due contemporaneamente. E’ una tecnica molto piacevole perché così i due sbocchinati possono nel frattempo baciarsi in bocca e succhiarsi i capezzoli.- Dimmi di qualche altra “troietta” figliolo.- C’è Marcolino, quel discolo di 18 anni- Ah sì? Marcolino quel ragazzino svogliato e indisciplinato con i capelli lunghi castani?- Sì padre, proprio lui.- Questo mi sorprende, che fosse un ragazzaccio l’avevo capito, ma addirittura un vizioso … pensa che mi chiede spesso delle candele per impetrare grazie dal nostro patrono!- Ah padre, padre, siete proprio un sant’uomo, col vostro candore avete inconsapevolmente favorito la sfrenatezza di quel piccolo lussurioso. Dovete sapere che Marcolino è un autentico sodomita: adora farsi penetrare dai ragazzi più grandi e con gli uccelli più poderosi, e quando è solo nel suo letto gode segretamente infilandosi su per l’ano ogni tipo di oggetti e ortaggi cilindrici, tra cui, ahimé, anche le candele che voi gli fornite. – Ma figliolo, sei sicuro che Marcolino sia così vizioso? Non sarà forse che qualche ragazzo più grande, non potendo trattenere le naturali pulsioni giovanili, in assenza di femmine, abbia forzato Marcolino per soddisfare voglie indomabili?- Padre io ho visto Marcolino mentre si accoppiava sfrenatamente con un altro ragazzo, e non mi è sembrato che fosse forzato da qualcuno.- Racconta- Beh Marcolino è un po’ il ragazzo di Francesco, quello grande, muscoloso …- Quel bel moro campano?- Esattamente. Francesco dorme a fianco a me, così ho potuto più volte osservarli nei loro amplessi. Una volta Francesco era sdraiato sul letto col pene enorme eretto elevato al cielo e Marcolino si è seduto sopra di lui lasciandosi penetrare interamente, poi quando fu tutto dentro prese a muoversi continuamente su e giù, su e giù senza fermarsi, velocissimo … e intanto mugolava di piacere.- Ma tutto questo non prova che sia perfettamente consenziente all’atto peccaminoso, potrebbe essere vittima di minacce !- Padre avete ragione, ma se mi aveste fatto finire non sareste più di quest’opinione, c’è infatti una prova incontrovertibile: il cazzetto di Marcolino, da tutto moscio e flaccido che era, durante la penetrazione si faceva via via più dritto fino a svettare ben eretto in aria, senza che nessuna mano pietosa lo avesse amorevolmente stimolato, ma per il solo effetto delle potenti bordate di Francesco.- E Francesco mi dicevi ha un pene molto grande …- Enorme padre, è il più grosso dell’istituto: in erezione misura venticinque cm di lunghezza ed assume una superba forma inclinata verso l’alto. Dovreste vedere che cappella sublime sovrasta quel cazzo straordinario, così rossa, così imponente !- Ma figliolo, Francesco riesce a penetrare completamente Marcolino con un tale formidabile arnese?- Eh padre, le ho detto che Marcolino è un vero sodomita. Ha un ano ben esercitato ad accogliere ospiti di ogni tipo. Prima che Francesco lo scegliesse per suo favorito aveva già avuto le sue esperienze, già aveva una certa familiarità con le sue candele e già si era fatto sodomizzare dal vicino di letto, Luca.- Il biondino malizioso?- Proprio lui. Marcolino se ne innamorò, d’altronde come dargli torto Luca è bellissimo: fisico asciutto, pettorali, braccia muscolose, viso dolcissimo. Però non ha un gran cazzo così Marcolino, quando per la prima volta gli frugò nelle mutande alla ricerca dell’oggetto dei suoi desideri, rimase un po’ deluso. Allora cercò di convincere Luca a trovare qualcuno per fare una doppia penetrazione.- Cos’è una doppia penetrazione figliolo?- Molto semplice padre: due cazzi dentro un unico culo, quello di Marcolino nel nostro caso.- E i due cazzi? Uno evidentemente è quello di Luca, ma l’altro?- Scelsero Mattia, un altro bel ragazzo ma senza troppo cazzo: Marcolino aveva un po’ paura e voleva andarci piano come primo tentativo, Luca invece non voleva sfigurare troppo col suo cazzetto così evitarono i ragazzi più cazzuti- Questa è bella ! Ma davvero quel Mattia così aitante e muscoloso, che tutti se lo mangiano con gli occhi ci ha il cazzetto?- Eh sì padre, non sempre i più fighi sono i più dotati.- Ma pensa … piuttosto dimmi: come si fa tecnicamente a realizzare una doppia penetrazione? Non dev’essere molto agevole, credo.- Beh certo, non è una cosa facile, ma come lei m’insegna con la buona volontà si ottiene tutto e anche la doppia penetrazione non fa eccezione a questa saggia regola.- Dunque spiegami come si procede.- Per prima cosa bisogna lubrificare ben bene il culo da penetrare.- Come?- Esistono dei prodotti appositi, ma a mio parere il miglior lubrificante è la saliva. Infatti leccare il pertugio anale è estremamente godurioso ed è un’ottima tecnica per eccitare l’inculando fino a fargli desiderare di essere penetrato quanto prima. Inoltre la lingua, facendosi strada nel buchino, inizia a dilatarlo progressivamente. Quando l’ano si è sufficientemente allargano sarà utile inserire un dito, anch’esso ben inumidito di saliva. Poi si potrà aggiungere un secondo dito, e poi un terzo finché in poco tempo il ragazzo non è pronto alla penetrazione.- Prosegui- Poi i due inculatori si dovranno sdraiare uno di fronte all’altro facendo aderire i cazzi. E’ molto utile a questo punto avvolgere gli uccelli in un gran preservativo, dopodiché l’inculando si dovrà sedere su questo doppio palo eretto e il gioco è fatto !- Uhm … sì … e allora Marcolino si è divertito con quei due maschioni?- Padre, sapesse come se la godeva ! Andava continuamente su e giù col bacino facendosi scopare follemente dalla doppia nerchia. E anche Luca e Mattia se la godevano come pazzi: Luca afferrò il cazzo di Marcolino e lo masturbava, Mattia invece era fuori di sé e rantolava sommessamente saggiando le chiappe sode del sodomizzato. Inoltre si ritrovavano le gambe dell’uno sulla faccia dell’altro e questo stimolò ulteriori schermaglie lussuriose: Luca premeva con le palme dei piedi i possenti pettorali di Mattia stimolandogli i larghi capezzoli vermigli e contemporaneamente gli succhiava l’alluce. Proseguirono per breve tempo: Mattia, eccitato oltre ogni umana misura, sborrò ben presto e fu subito seguito da Marcolino. Allora interruppero la penetrazione e, sfilato il preservativo gigante, Luca con pochi colpi di mano sul cazzo eretto e arrossato eiaculò torrenzialmente sul viso di Marcolino. Ma piuttosto padre, non stiamo un po’ divagando? Non dovremmo limitarci ai miei di peccati?- Oh sìììì … !- Ah allora mi da’ ragione, dunque mi assolve?- Ahh … sììì … sì …ahh … hmmnn !- Bene grazie. Amen.
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