Ancora un solito, classico, banalissimo martedì sera invernale.Alla tele il solito film visto e rivisto, da guardare con mia sorella sul divano, avvolti nell’immancabile copertona a due piazze..I miei genitori, in cucina, preparano i loro intrugli invernali a base di frutta ed alcol, una passione come un’altra, ma almeno li tiene impegnati.“Madonna che freddo fa stasera…”“Cosa, Simo?”Non faccio in tempo a distogliermi dal torpore che Simona si solleva dal suo solito posto e, scivolando sotto la coperta, mi si siede letteralmente in grembo.“Ho freddo fratellone”, mi sussurra all’orecchio prima di accoccolarsi con la testa sulla mia spalla, per continuare a guardare il film.Allora, quasi inconsciamente, la cingo con le braccia e comincio ad accarezzarle la pancia, sotto il maxi maglione di lana che costituisce il suo corredo invernale “da casa”, insieme ai calzettoni bianchi di lana.“Va meglio così?” le sussurro massaggiandola amorevolmente attorno all’ombelico.La risposta è quasi un lungo sospiro che mi fa rabbrividire “Ooh sii!”, mi sussurra. piegando la testa da un lato.Così facendo appoggia le sue mani sulle mie e mi accompagna in quel movimento rotatorio, portandomi impercettibilmente più giù, sempre più giù, sempre più a contatto con il cotone bianco delle sue mutandine.Tutto ad un tratto, si ferma.“Toccami, toccami qui.” mi dice, portando la mia mano decisamente a sollevare l’elastico degli slip.“Simo, ma sei scema? Cavolo dici? E poi…c’è la mamma in cucina! Lascia stare!” le dico, sollevando la mano da quella compromettente posizione.“No, no, ti prego! No”. Mi afferra la mano con decisione e, quasi frignando, la infila nuovamente e più profondamente nelle mutandine. “Ma…”“Per favore fratellone, fammi godere, fammi godere… adesso!”La sua voce è un sussurro caldo che vince d’un tratto tutte le mie resistenze.Al riparo della coperta comincio a percorrere con delicatezza il solco delle piccole labbra mentre mia sorella, aprendo leggermente le gambe, porta l’altra mia mano sul suo seno.“Oooh si, si, così! Ohh Dio, si!”Infilo due dita nella sua umidità, assaporando questa nuova e strana sensazione.Quando mi spingo più in profondità inarca la schiena e mugola distintamente di piacere.“Ti piace così tanto, piccola?”“Si, si, mi piace, non ti fermare, non ti fermaareehe!!”. Comincia un osceno movimento ondulatorio, strusciando il suo culetto su di me, mentre io, con l’altra mano, ho già liberato il mio sesso, che ora è infilato sotto di lei, tra le sua gambe.“Sorellina. Dio, sorellina, mi fai impazzire!!”“Lo so, fratellone, lo so, oooohhh! Siiii… lo so!”Così dicendo si inarca ancora di più e si distende su di me.Afferra il mio sesso e lentamente lo guida dentro di sé: “Oooohhh! Voglio sentirti dentro di me… ne ho bisogno.. ti prego! Ho freddo, ho tanto freddo! Ecco si, si, ooh sssii!! Cosìì! Riscalda la tua sorellina, la tua piccolina, ti prego… ti pregoohh!!”Le sono dentro, mentre lei, facendosi leva sui piedi appoggiati sul bordo del cuscino, si muove facendo scorrere l’asta per tutta la sua lunghezza.E’ una sensazione indescrivibile. Mi volto e la guardo. La mia sorellina è lì, con i lineamenti sfigurati dall’orgasmo imminente, mentre si morde il labbro inferiore e mi guarda con i suoi occhi azzurri.E’ veramente troppo.“Dio, mi fai venire… mi stai facendo venire sorellina, vengo sorellinaaahh!”“Anch’io, vengo anch’io, anch’iooo! Siii, siiii! Oooh fratellone si! Siii! Goodoo!”Veniamo così, guardandoci direttamente negli occhi mentre le tappo la bocca con la mano perché non gridi troppo forte.Sfiniti ed increduli ci accoccoliamo così, ancora l’uno nell’altra.“Qualcuno vuole un po’ di amarene al liquore? Ma, cosa c’è?”Mia madre entra in salotto mentre, sotto la coperta, posso ancora sentire distintamente le ultime contrazioni dell’orgasmo di mia sorella attorno al mio membro.“Niente…” dice lei, con una freddezza che mi lascia stupefatto “Avevo freddo…”
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