Questa storia che vi racconto, è accaduta sette mesi fa, e ancora dura.Mi chiamo Paolo,ho 25 anni, e mi sto per laureare Dottore in Legge, un altro Avvocato penserete voi, e invece no, la mia più grande aspirazione è quella di poter fare un giorno il Notaio. Ho una sorella Marina, che ha compiuto 19 anni da pochi giorni, era il mese di Agosto, il caldo ci rendeva la vita insopportabile, non ci rimaneva che stare tappati in casa con il condizionatore acceso, i nostri genitori erano partiti per una crociera, e noi avevamo un’altra settimana di sofferenza, e poi partivamo io e mia sorella per il mare, il tutto per non lasciare la nostra casa vuota a disposizione dei ladri, tra me e Marina c’era sempre stata una complicità enorme, eravamo sempre andati d’accordo su tantissime cose, ma anche da piccoli ci difendevamo dai nostri genitori per una marachella qualsiasi, io ero tutto preso a vagare nei siti con le foto erotiche del PC. Marina mi era arrivata alle spalle senza che me accorgessi, e stava vedendo le foto di ammucchiate e scopate di donne bellissime, poi con una nota di disgusto nella voce mi aveva detto, ma con che coraggio ti guardi queste porche che fanno quelle cose così schifose? io le ribattevo, ma guarda che tanto schifose non lo sono, altrimenti sarebbe finito il mondo, e poi continuavo, schifose per quale motivo, queste cose sono l’essenza della vita, e lei, ma che piacere ci puoi provare a guardarle, caso mai se veramente ti piacciono potresti invidiare quelli che lo fanno, Marina, continuavo io, questo non è che l’inizio per darmi l’idea e lo spunto, poi il resto viene da solo, il resto di cosa mi diceva lei addrizzando le orecchie, il resto vuole dire sfogarmi, ma non ci arrivi da sola le ribattevo, scusami ma non ti capisco, che vuol dire sfogarti, ed io, non mi dire che tu da sola non fai qualche cosina, magari la sera sotto le coperte, io continuo a non capirti Paolo, che cosa dovrei fare io da sola, spiegami che vuoi dire dai, io anche se era mia sorella iniziavo a sentire una erezione che non accennava a scemare anzi, senti Marina, adesso tu non dirmi che non ti sei mai toccata la patata, lei era diventata rossa in viso, ma la sua curiosità era più forte della vergogna che provava per l’argomento, adesso mi spieghi tutto Paolo tu sei mio fratello e possiamo fare questi discorsi senza problemi, vai avanti con il discorso dai, che cosa intendi dire con ti tocchi la patata, spiegami, senti Marina proseguivo io, la parola masturbazione ti dice niente? era diventata ancora più rossa in viso, però in un fiato mi aveva detto, vuoi dire toccarsi da soli per provare piacere? se è così ne ho sentito parlare dalle mie compagne, ma io non ho mai fatto nulla di simile, mi fa schifo al solo pensarci figurati, ed io le ribattevo, ma dai sorellina non posso crederci a quello che hai detto, la masturbazione viene naturale e spontanea, da quando cominciamo a lavarci e toccarci da soli, non posso credere che tu non hai mai fatto questo, Paolo proseguiva lei, se ti dico che non mi sono mai toccata ci puoi credere, ma ti posso assicurare che tu questa sera mi hai fatto venire una curiosità maledetta, a questo punto se tu mi spiegassi qualche cosa, io credo che per me sarebbe una nuova esperienza, ma credo che la tua enfasi per la masturbazione sia una cosa errata, io fino ad adesso non ho mai, e sottolineo mai, avuto delle voglie per fare queste cose che a me sembrano svilenti e sporche, nel senso che uno deve trovare del piacere, quando invece il giorno che trovo l’uomo della mia vita sono naturali, su questo io sono completamente d’accordo con te Marina, le dicevo io, ma lo capisci che il godere è la cosa più bella in assoluto che esista al mondo, io sono sicurissimo che se tu ci provi una volta, poi non smetterai più, di questo ti posso dare la mia parola d’onore, senti Paolo, mi rispondeva lei, io di te ho la massima fiducia e stima, adesso la mia curiosità è aumentata in un modo incredibile, che dovrei fare secondo te per provare tutto questo piacere? la mia erezione non trovava posto nei pantaloni, io cercavo di fare l’indifferente, ma la cosa stava prendendo la piega che mai avessi sperato, anche se la sognavo, era fuori da ogni più logica conseguenza, conoscevo Marina, e a tutto pensavo meno che la possibilità di farla masturbare si avverasse, allora, cercando di darmi un’aria professionale le dicevo, vedi Marina, quando un uomo si vuole dare piacere lo fa segandosi il pisello, e lei subito, come segandosi, che vuole dire, ma scusa le dicevo io, ma possibile che sei all’oscuro di tutto questo? segarsi, vuole dire prendersi il pisello con le mani, e farlo scorrere sulla pelle che ha in punta, per la donna invece è differente, dal momento che non ha il pisello ma ha il clitoride, lo struscia con il dito umido e alla fine viene, allora lei ormai spazientita ma credo curiosa al massimo mi diceva, senti Paolo, io e te siamo cresciuti insieme, tante volte ti ho visto nudo come tu hai visto me, se ti chiedo di farmi vedere come lo fai tu lo acconsentiresti per me? io a quella richiesta così esplicita rimanevo senza parole, tutto potevo pensare, meno che la mia sorellina cadesse in questa trappola, cosi ingegnosamente creata, allora le dicevo, senti sorellina, io ti faccio vedere come me lo sego, però anche tu ti spogli e mi mostri la tua passera, e mentre me lo sego ti insegno come farti un ditalino da sola, era diventata rossa in viso e non sapeva dove guardare e che dire, ma lentamente si alzava in piedi e si toglieva i pantaloni della tuta, aveva due gambe bellissime, lisce come una pesca, le mutandine bianche mostravano un bel paio di labbra gonfie e piene di peli castano scuri che le uscivano dai lati delle mutandine, io ero pietrificato da tanta bellezza e naturalità dei gesti, ma lei fermandosi mi diceva, ehi fratellone, ma non credi che anche tu dovresti togliere i calzoni e gli slip? io mi alzavo in piedi e tolti i calzoni la mia erezione ormai era evidente, a quel punto Marina aveva iniziato a guardare proprio il pacco che ormai non potevo più nascondere hai suoi occhi, e poi tremando per l’emozione mi facevo scendere gli slip molto lentamente, mia sorella aveva sgranato gli occhi, non aveva mai visto un cazzo dritto, poi guardandomi mi diceva, ma Paolo, tu come fai ad avere un pisello così grosso? sei speciale o malato? io cercando la naturalezza che ormai avevo perso, le rispondevo, no sorellina, quando un uomo si eccita le cresce il pisello, perché se questo non fosse duro, come farebbe ad entrare nella fichetta? non potrebbe, ma adesso finisci di toglierti le mutandine, e lei mostrando una falsa sicurezza si toglieva anche le mutandine, ma le sue mano tremavano e si vedeva chiaramente, la sua fica era ancora più bella di come la immaginavo sotto le mutandine, però i suoi occhi erano come ipnotizzati, non muoveva lo sguardo che era fisso sul mio cazzo dritto, a quel punto la prendevo per mano, e la facevo mettere seduta sul bordo del mio letto, con le gambe leggermente divaricate, poi prendevo lo sgabello imbottito che avevo, e mi posizionavo di fronte a lei, e presale la sua mano me la mettevo sul mio bastone che ormai era al limite della sopportazione, lo faceva un pò riluttante, con la mia mano l’accompagnavo un pochino per farle vedere come doveva segarmi, e io messa un po di saliva sul mio dito medio, le andavo direttamente in mezzo alle labbra della fica, trovato il clitoride, iniziavo un lieve massaggio rotatorio, inizialmente aveva sobbalzato, ma poi, più andavo avanti e più lei si allargava con le gambe, mi stava segando male, ma era proprio quella inesperienza che mi faceva morire dal piacere, io stavo continuando la mia opera sul clitoride e vedevo le contrazioni che aveva sul basso ventre, ormai si era spalancata tutta la fica, me l’aveva offerta proprio su un piatto d’argento, lei continuava a segarmi ma la sentivo che aveva iniziato a bagnarsi, allora mi ero deliberatamente scansato dal clitoride e le stavo esplorando tutta la fica con il dito, ma lei mi aveva guardato con rimprovero e mi aveva detto, continua come facevi prima, sento che mi piace, era quello che volevo sentire, ho iniziato di nuovo a fare dei cerchi concentrici sul suo grilletto, iniziava ad avere l’affanno, mi guardava con uno sguardo interrogativo, e poi mi diceva, sento un piacere mai provato, e prosegue sempre più intenso, ma come haaaa, ma che mi stai facendo, mi piace da morire, continua Paolo ti prego, mi gira la testa, oddio quanto è bello è come se, ma il discorso le rimaneva sulle labbra, si era sdraiata sul letto, aveva alzato le gambe e era tutta spalancata, e poi aveva iniziato a sborrare, le vedevo la fica che produceva umori in quantità, colava come un ruscello, e continuava ad avere una serie di orgasmi senza limite, infine mi chiudeva le gambe e rimaneva sdraiata con un affanno incredibile, io ormai ero eccitato da molto e non ne potevo più, stavo quasi per segarmi da solo e darmi un po di pace, ma lei aprendo gli occhi mi guardava sorridente e contenta, si rialzava seduta sul letto e mi diceva, adesso capisco che vuole dire venire, ma è di un gusto che non trova paragoni, mai avevo provato un piacere così intenso, poi mi riprendeva in mano il cazzo e cominciava a segarlo da sola, e mentre lo faceva mi dice, credo che adesso tocchi a te il piacere che prima ho provato io, pero ti posso chiedere un favore? io continuo cosi a te fino a che non vieni, ma tu intanto me lo rifai un altro ditalino che mi è piaciuto moltissimo? io le rispondevo rimettendole la mano nella fica, ma te ne faccio cento sorellina mia, benvenuta nel mondo dei masturbatori, e vedrai che da oggi a noi due non ci mancherà più niente per godere insieme, lei aveva iniziato di nuovo a godere, le piaceva in un modo pazzesco come le stavo lavorando la sua fichetta, ma anche io ero arrivato al capolinea, e dicendole adesso guarda che cosa fa il mio bastone per ringraziarti del trattamento che le stai usando, e iniziavo una serie di schizzi di sperma che non credo di avere mai fatto così potenti, lei continuava a segarmi e era sorpresa di quello che vedeva, si era puntata il mio cazzo verso di lei, e riceveva la sborrata sia sulla pancia che sulle sue cosce, e anche lei aveva iniziato a sborrare di nuovo, ma questa volta il cazzo non me lo aveva lasciato, mi scrutava fisso negli occhi, e mi dice, ma tu quando godi lo fai in questo modo? non immaginavo proprio che un uomo facesse tutta questa roba, e poi con un dito ne toccava un gocciolone e se lo porta sotto al naso, e mi dice, ma sa di muschio, e poi leccandolo, è leggermente salato ma non è cattivo, io prendendo la palla al balzo le dico, adesso era proprio di questo che ti volevo accennare, hai sentito mai le tue amiche parlare del sessantanove? e lei, si c’è Marta che ogni tanto dice qualche porcata, ma io non l’ascolto, mi fa schifo quella ragazza, ed io, adesso ti spiego che cosa è e come si fa, nel frattempo il mio pisello aveva ripreso il suo completo vigore, e lei aveva ripreso a guardarlo meravigliata, e mi aveva detto, ma quando è grosso così vuole dire che è pronto di nuovo? e certamente le avevo risposo, e questo significa solo una cosa, che a lui gli piace la tua fichetta, e a lei questa cosa le dava un senso di orgoglio notevole, e poi guardandomi ancora mi diceva, e adesso che vuoi che facciamo? l’avrei baciata per quella domanda cosi bella e semplice, mi sdraiavo sul letto supino con il cazzo dritto che mi sventolava, e le dicevo, adesso mettiti sopra a me ma al contrario, e poi mi fai con la bocca quello che prima mi facevi con le mani, e sentirai io quello che ti farò con la mia lingua, Marina me si posizionava sopra con le gambe larghe, e finalmente avevo la visione ravvicinata della sua stupenda e meravigliosa fica, come avvicinavo la lingua in quello stupendo tesoro di mia sorella, lei aveva un balzo di piacere, e poi si avvicinava ancora di più per farmi ripetere l’operazione, cominciava a colare quella incredibilmente bella fica di Marina, le vedevo il buchetto del culo che aveva le contrazioni di piacere, e finalmente sentivo che aveva imboccato la mia verga e cominciava a leccarmi la cappella, ma alla terza leccata sul clitoride mi donava una cascata di umori notevole, e continuava a perdere e accostarsi fino a spingere la sua fica sulla mia bocca, certo che la voglia di sborrare e l’astinenza di tutti gli anni arretrati, finalmente l’avevo sciolta in una serie di orgasmi continui che non accennava a far cessare, sentivo che più godeva e più in fondo si mandava il cazzo che si stava leccando, e io non mi sentivo in dovere di avvertirla che stavo per sborrare, lei mi riempiva in continuazione la bocca dei suoi umori che deglutivo golosamente, e quando ho iniziato a sborrare in gola a Marina, pensavo ad una reazione per me negativa, invece aveva accelerato le sue succhiate e leccate intorno a quel cazzo che la stava quasi per soffocare, tanto era lo sperma che stava eruttando, ma se lo era bevuto fino in fondo, e all’ultimo mi stava dando delle leccate per pulire del tutto la mia cappella, si era girata e seduta sul letto tutta soddisfatta, e mi aveva detto, hai visto che ho fatto bene ad assaggiarlo prima? se non lo avessi fatto non potevo sapere come era buono, anche la tua sborra è buona le avevo risposto, e tu me ne hai fatta bere veramente tanta lo sai? lei aveva iniziato a ridere e poi guardandomi mi aveva detto, adesso Paolo sai che faccio? voglio provare da sola a farmi quello che tu chiami un ditalino, e voglio sentire che combino, ti dispiace se lo faccio da sola? per me era un invito a nozze, vedere una donna che si masturba mi fa impazzire, e cosi le avevo suggerito, tu fai da sola, io ti do una mano a modo mio, e ti faccio conoscere un altro piacere nuovo, vuoi? lei acconsentiva e con molto piacere, ma in fondo era la sua curiosità che prevaleva sul tutto, allora la facevo mettere supina sul letto, e con le gambe piegate sul suo petto, avevo di nuovo la sua fica tutta aperta e in più il buco del culo spalancato, lei cominciava per tentativi, prima si toccava le labbra della fica, poi il buchetto della stessa, infine si toccava il clitoride e non lo mollava più, cominciava subito a godere della sua masturbazione, le vedevo le contrazioni delle piccole labbra, un rivolo di umori le scendeva verso il buco del culo, con il dito medio ne raccoglievo un po e iniziavo a spingerlo nel suo buchetto stretto e bellissimo, a lei questa manovra la sorprendeva favorevolmente, infatti mi diceva, si ti prego continua così, si spingilo dentro che mi piace, Paolo oddio mio sto per godere lo sento, madonna quanto è bello, si continua anche tu, eccolo oddio che bello senti come sto sborrando, non ti fermare ti prego, dai ancora non mi fermo io, si continua che sborro di nuovo si Paolo ti prego non fermarti, dopo ti faccio quello che vuoi ma io adesso ho ho ho eccolo di nuovo, si ancora dai spingi, mandami tutto il dito dentro, io continuavo, ma sfilavo il dito bagnandolo di nuovo e ne mettevo due, lei allargandosi come poteva ricominciava a godere, le vedevo la fica che colava in continuazione, ed infine dopo che l’avevo pompata per un bel pezzo con due dita, faceva di nuovo una scolata enorme, dove trovava tutti quegli umori lo sapeva solo lei, infine mi gettavo sulla fica e cominciavo a leccargliela come un assatanato, lei faceva un grido di piacere e infine crollava esausta e affannata, aveva un affanno enorme ma rideva per la felicità di avere provato questa esperienza per lei tutta nuova, rimaneva sdraiata e felice per quasi un quarto d’ora, poi si rialzava faticosamente a sedere e guardandomi negli occhi mi diceva, io le parole per dirti grazie non le trovo, tu oggi mi hai aperto degli orizzonti a me sconosciuti, ma ti posso assicurare che queste cose le voglio fare solo con te, adesso ti dico grazie a modo mio, mi faceva sdraiare di nuovo sul letto e poi mi cominciava a leccare e succhiare il cazzo con una delicatezza incredibile, mentre me lo succhiava mi carezzava le palle, e poi seguendo quello che le avevo fatto io, mi metteva un dito nel culo cominciando a muoverlo, a me una cosa del genere non l’avevano mai fatta, pero mi piaceva da pazzi, Marina aveva iniziato a mandarsi il cazzo sempre più in fondo nella gola, le piaceva sentirlo tutto suo nella bocca, poi aveva percepito il momento che stavo per godere, aveva aumentato il ritmo del bocchino, e quando avevo iniziato a sborrare sentivo che anche lei stava godendo, ho messo subito la mano in mezzo alla sua fica per ricevere gli ultimi umori che stava producendo, e lei come prima, aveva smesso quando anche l’ultima goccia di sperma l’aveva ingoiata, poi mi aveva guardato soddisfatta e contenta di quello che mi aveva fatto, e mi diceva, hai visto? sono stata brava? ti è piaciuto il dito che ti ho messo nel culo? ed io ridendo le avevo risposto, a te prima il dito nel culo è piaciuto tanto o sbaglio? e domani se fai la brava ti insegno un’altra cosa, se ti sono piaciute le due dita nel culo, pensa se ci infilo il cazzo quello che potresti provare, lei mi guardava ridente e soddisfatta e mi rispondeva, ma lo sai che volevo chiedertelo io se si poteva fare? Certo che si può fare, e domani ci attrezziamo e te lo faro sentire dentro al culo, sei d’accordo? e lei attrezziamo in che senso? ma come le rispondevo, così a secco non si può fare ti farebbe male, ma domani vado in farmacia e prendo una pomata per farlo scivolare dentro al culo, e poi sentirai il piacere che si può provare quando ti sentirai il culo pieno di questo manganello, e poi? ma…. ma questa è un’altra storia.
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