Dopo la telefonata, la mia interpretazione e’ magistrale: scoppio in lacrime e nonostante il divieto telefono a Roberta, la insulto con parole volgari finche non chiude la comunicazione. Suona il citofono, è lei, le apro, non la lascio neanche entrare in casa che gli salto addosso, cominciamo ad azzuffarsi ed ad urlare come ossesse, due paio di mani ci dividono, insieme con lei sono entrati due ceffi appartenenti alla banda che per prima cosa mi rifilano due ceffoni.Dopo altri due ceffoni sono veramente stordita, i due bastardi torreggiano su di me e mi parlano con disprezzo: Troia, adesso la pianti di fare casino! Un altro ceffone, mi ritrovo con la testa che scoppia e i due addosso, mi sento le loro mani addosso, mi sento strappare le mutandine e poco dopo uno di loro mi penetra con violenza, è sopra di me, mi copre la bocca con la mano, il suo corpo mi preme e la penetrazione fa male. Ormai sono uno straccetto in mano ai due, non oppongo più resistenza, quando il primo ha finito il secondo mi rigira e mi scopa alla pecorina, le mie tette che ballonzolano eccitano il primo che si mette a palparle e a masturbarsi, appena gli ritorna duro me lo sbatte in faccia e mi obbliga a prenderlo in bocca tirandomi per i capelli, dura poco, e’ eccitatissimo e mi viene sul viso.Il suo compare invece e’ più resistente…dopo un momento Roberta mi aiuta a rivestirmi e mi sostiene mentre ci avviamo alla macchina, provo a fare una domanda ma rimedio solo un altro schiaffo.Dopo un quarto d’ora arriviamo a destinazione: e’ la villa in riva al mare che ho visto nelle foto di silvia. Mi portano dentro la casa mentre Roberta si avvia verso la piscina, Il pian terreno è una specie di grande salotto, divani dappertutto pieni di uomini e donne poco vestite, si beve si fuma si tira di coca, in fondo allo stanzone c’è una televisione dove scorrono le immagini della mia interpretazione della sera prima.Tre uomini stanno guardando e sghignazzano poi uno si accorge della mia presenza e mi apostrofa con: “È arrivata la troia, adesso ci divertiamo…”. Mi fanno sedere di fronte a loro e cominciano ad insultarmi…troia, puttana, mignotta, bagascia, rotta in culo, adesso diventerai la nostra puttana…Urlano: “Lo vedi quel video? Lo facciamo girare nella tua città, lo recapitiamo a tutti i tuoi parenti e soprattutto ai parenti di tuo marito. Lo sapevi che fa parte della mafia russa? Quello se viene a sapere la cosa prima, ti distrugge di botte e poi ti da in mano ai suoi amici, ti garantisco che dopo sei mesi della vita che ti farebbero fare chiederesti tu stessa di essere ammazzata…”.Non c’era bisogno di una parte da recitare, ero confusa, dolorante per lo stupro brutale e per le botte, la musica ad alto volume, gli urli dei tre nelle orecchie, strattonata e negli occhi il video della mia performance. Probabilmente era una tattica ben collaudata, che avrebbe funzionato anche con me in circostanze “normali”.Mi buttarono per terra e mi urlarono: “Adesso per dimostrare che sei la nostra troia ci fai un pompino a tutti e tre! Mi spinsero verso il terzo, il membro era gia turgido e dopo un attimo d’esitazione lo presi in bocca, subito l’uomo mi prese per i capelli e me li spinse fino a che il fallo non mi arrivò in gola, ebbi un conato di vomito e tossii, lasciai il membro ma uno schiaffo mi fece cambiare idea.Cominciai a pomparlo tra gli urli: “Guardala la troia, aspettava solo un cazzo da succhiare”. Presero a schiaffeggiarmi il sedere e cominciarono a togliermi gli straccetti che Roberta mi aveva messo addosso.Poco dopo ero completamente nuda avevo un membro in gola ed uno mi sfondava la micia, il terzo in mano. Il primo mi venne sul viso e poco dopo mi ritrovai un altro membro in bocca, in quel momento provai un orgasmo potentissimo, mugolavo di piacere, gli uomini se n’accorsero, presero ad urlarmi addosso e chiamarono dei loro compagni a partecipare.Mi ritrovai con in gola un membro nero come il carbone e di dimensioni non comuni, dietro mi avevano gia scopata in tre e si andava per il quarto, le mie tette sobbalzavano ad ogni colpo e questo li eccitava, il negro mentre lo pompavo continuavano a palparmele poi ad un certo punto si alzò dal divano ma il posto del suo membro fu subito sostituito, quello che mi stava pompando mi venne sulla schiena e si staccò, il prossimo uomo aveva altri piani, appoggio il glande sul mio forellino anale e lo sfondo con un colpo secco, uuuuuuuuuugghfgsfsdgsgg, avrei urlato dal dolore se non avessi avuto la bocca piena, subito prese a sfondarmi con buona lena, con calma ma profondamente, ogni nuova penetrazione sentivo meno male fino a che provai un altro orgasmo devastante e questa volta urlai: “Siiiiiii!…Siiii!… sfondatemi, sono la vostra zoccola, sbattetemi, ne voglio ancora, voglio più cazziiiiii!” il mio appello non cadde nel vuoto, Fui calata sul membro del nero seduto sul divano che prese a sfondarmi il culo, m’infilarono un cazzo in gola ed uno in ogni mano , dulcis in fondo anche le mie tette furono usate per una spagnola… presero a muoversi insieme e cominciarono a scoparmi…ma non era finita, sentii un movimento e qualcuno cominciò a penetrarmi la micia che rimaneva cosi esposta, ebbi una serie di orgasmi travolgenti come non avevo avuto mai in tutta la mia vita, il solo pensare a che livello di depravazione ero arrivata mi provocava un piacere inaudito, ero un groviglio di corpi maschili che facevano a gara per riempire i miei buchi, i cazzi entravano ed uscivano dalla mia bocca dalla mia vagina e dal mio culo, ero in un bagno di sudore saliva e sperma, non ero in grado di fare nulla se non mugolare e chiedere ancora cazzi.Mi sfondarono ogni buco, quasi ogni uomo fece il giro completo, in tutto quella sera mi ero scopata almeno un decina di cazzi…E avevo scoperto che mi piacevano……. Mi risvegliai in un letto, aggrovigliata ad un paio di uomini, mi aveva svegliato Roberta che mi accompagnò in giardino dove seduto a fare colazione vi era uno dei capi della banda.M’invitò a sedermi e mi fece portare la colazione, tra una brioche e l’altra mi spiego la situazione:”senti bella, adesso sei nostra, sei la nostra puttana e di tè facciamo quello che vogliamo, noi fischiamo e tu corri, qualsiasi cosa ti sarà chiesta tu la farai, altrimenti… lo sai. E adesso fammi un pompino.” Poco dopo stavo unendo il sapore delle brioche con quello del suo cazzo “adesso i ragazzi ti riporteranno a casa, domani tornerai qui verso sera che ho una sorpresina per te, prometti molto bene e hai anche un bel paio di tette, anzi fammi una bella spagnola! Dai mignottona!”, gli presi il membro tra le tette mentre le stringevo con le mani e cominciai a masturbarlo, poco dopo mi venne in faccia, “dai leccatelo via e poi ripuliscili l’uccello.” Ubbidii e lo ripulii completamente.Un ora dopo ero a casa feci un lungo bagno ristoratore, durante il quale pensai a cosa fare per convincerli della mia soggiogazione completa.Uscii a comprarmi un guardaroba nuovo, tutto cortissimo e scollatissimo, minigonne, pantacollan, tubini e camicette trasparenti. Una volta rientrata cominciai a provare tutti gli abiti ed ad un certo punto presi a masturbarmi, sollevai la minigonna, scostai il minitanga e mi penetrai con l’indice fino a provocarmi un orgasmo, tutto questo sul lettone matrimoniale dove sapevo vi era una loro telecamera. Non bastava, presi una statuetta sul comò e cominciai a penetrarmi con quella, un altro orgasmo mi scosse con veemenza, il gioco mi prese la mano, mi spogliai completamente e presi a penetrarmi con qualsiasi cosa, i pomelli del letto, il telecomando, il telefonino, m’infilai una stilografica nell’ano. Ormai gli orgasmi non si contavano più, l’eccitazione del gioco erotico si sommava alla finzione ed al fatto che sapevo che qualcuno mi stava guardando, pensai che probabilmente era questo, io godevo nell’esibirmi negli atti più sfrenati davanti ad un pubblico, questo spiegava tante cose…Esausta e sudata feci un altro bagno e poi andai a letto, il giorno dopo si annunciava molto stancante. Mi sveglio verso le nove, sono ancora dolorante, in particolare lo sfintere, mi faccio una doccia e un bagno con i sali per ammorbidire la pelle e rilassarmi.Veramente non mi capacitavo delle mie azioni, sapevo che provavo un piacere violento a fare la troia soprattutto mentre sapevo che mi osservavano, avevo preventivato di essere violentata, ma non avevo messo in conto che avrei chiesto cazzi e mi sarei fatto tutti gli uomini disponibili, come una ninfomane.Mi vesto come un automa e quando sto per uscire mi accorgo che non sto seguendo le disposizioni dei miei nuovi padroni, ritorno in camera e mi spoglio, stavolta mi metto le calze autoreggenti e il tubino che appena mi copre il sedere.Appena prima di uscire passo davanti al mobile della televisione, dove so che hanno nascosto una videocamera, sto perdendo tempo apposta perché penso che mi chiameranno tra poco ed, infatti, squilla il telefonino (utente anonimo) rispondo: “Si?” – “Buongiorno troia. Hai dormito bene? Non credo, in ogni modo ti aspettiamo al bar della stazione alle 11 precise!”Non ho molto tempo scendo prendo la macchina e tra percorso e parcheggio faccio appena in tempo.Entro nel bar, è pieno ma li individuo subito, quattro uomini che discutono ad alta voce, mi chiamano al loro tavolo, mi fanno sedere tra loro ed uno di loro mi parla: “Buongiorno bella signora stavo appunto spiegando al nostro amico qui presente le acrobazie che hai fatto ieri sera, sai lui non c’era ed è molto dispiaciuto della cosa e allora io gli ho detto che gli avresti fatto fare un giro appena possibile…”-“va bene”- io rispondo, l’uomo mi guarda con espressione malevola –“non hai capito! Non sto chiedendo i tuo permesso! Manuel portatela nel retro, noi andiamo a fare un giro”.Manuel e’ un omone grosso dalla pelle scura, seduto accanto all’uomo che ha parlato si alza e mi fa cenno di seguirlo, mi ritrovo nel bagno degli uomini inginocchiata a spompinarlo, poco dopo è già in piena erezione, mi trasforma il tubino in una striscia alla vita, si siede sul water e mi fa segno di cavalcarlo, quando dopo un dieci minuti viene non ha ancora detto un parola, si limita a grugnire, mi obbliga a pulirlo con la lingua e poi finalmente dice le prime parole: -“dopo farti il culo He he…”- mi riassetto alla ben e meglio e usciamo dal bagno, passiamo dal banco e io mi accordo che tutti i presenti hanno capito. Preferirei sprofondare che attraversare il bar per uscire ma devo farlo con Manuel che mi strofina il culo e sogghigna. Fuori del bar ritroviamo gli altri, ci avviamo verso il parcheggio.Sto camminando in una piazza in mezzo ad un gruppo di uomini con un aspetto a dir poco ambiguo, vestita diciamo cosi come una battona, zeppe e calze a rete autoreggenti, minigonna inguinale e un top che mi copre a malapena, uno degli uomini ha la mano sotto la mia gonna, ma nonostante l’umiliazione che sto subendo un sottile piacere m’invade, mi piace essere guardata e adesso mi stanno guardando i tanti sto dando spettacolo e se devo dare spettacolo diamolo fino in fondo… Comincio a rispondere alle carezze di Manuel e poco dopo mi giro verso di lui e gli metto la lingua in bocca mentre gli metto una mano sulla patta, ci slinguiamo per un po’ mentre i suoi compari sghignazzano e commentano pesantemente dandomi della troia. Finito lo spettacolo saliamo in macchina, non mi portano alla villa ma in periferia dalla parte opposta della città, in un parcheggio vi è una Mercedes bianca con i finestrini oscurati, ci affianchiamo e dopo che Manuel ha parlottato un po’ con chi è all’interno della vettura mi fanno passare sulla stessa. All’interno trovo lo stesso uomo della colazione, una ragazza di colore gli sta facendo un lavoro di bocca: vieni avanti, siediti, casomai potresti imparare qualcosa anche se Manuel mi dice che sei un esperta…e ride della sua stessa battuta.”oggi scoprirai quello che capita a chi non ubbidisce a chi fa troppe domande o chi rifiuta delle prestazioni straordinarie…he… he…Manuel vieni a prenderla! Ci vediamo domani e faremo un discorso adesso vai”.Manuel mi accompagna in un vicino magazzino, entriamo dalla porta del retro e saliamo in una scala a chiocciola, sento un brusio in sottofondo, arriviamo in cima alla scaletta e ci ritroviamo in una stanza di tre metri per quattro completamente spoglia a parte un materasso e un paio di sedie, una parete e ricoperta con un panno pesante con vicino un telefono.Manuel lo solleva dice qualcosa che non capisco bene e poi spegne la luce della stanza mentre il panno che copre la parete viene alzato, una lastra di vetro ci divide dal resto del capannone che è strapieno di uomini, tutti malvestiti e quasi tutti extracomunitari di colore, alcuni sono nudi e si stano masturbando mentre altri si stano spogliando in quel momento, saranno come minimo una cinquantina forse settanta/ottanta, sto per interrogare Manuel quando una porta si apre ed entrano tre uomini che conosco, sono i suoi compari, con loro vi e una ragazza che è trascinata di forza, bendata e legata, bionda e dalla carnagione chiarissima.Ho capito quello che sta per succedere e il significato delle parole del bastardo in macchina, la ragazza bionda ha sgarrato o ha rifiutato delle prestazioni ed adesso la banda la punisce, già che ci sono i bastardi ne approfittano per diventare popolari tra gli extracomunitari che probabilmente sfruttano come spacciatori ed altro ed infine la punizione serve anche ad ammorbidire le nuove come me e come monito alle altre, non mi stupirei se ci fossero delle telecamere a riprendere tutto.Lo stesso bastardo che mi ha mandato con Manuel in bagno, adesso sta togliendo la benda ed il bavaglio, la ragazza già probabilmente spaventata appena si rende conto si mette ad urlare è il segnale, gli uomini si gettano su di lei che cerca di difendersi ma sono in troppi, gli strappano i vestiti, gli allargano le gambe e le braccia…è ricoperta di corpi maschili, dal movimento di uno capisco che lo stupro e iniziato, pochi colpi e subito viene sostituito da un altro ed un altro ed un altro…penso di averne contati otto nel giro di pochissimi minuti poi la frenesia che aveva pervaso gli stupratori il primo momento si affievolisce, capiscono che hanno tutto il tempo e si organizzano, la mettono a quattro zampe e se la fanno a due alla volta, si formano subito due file lunghissime di uomini che si masturbano, urlano e sghignazzano aspettando il loro turno, la ragazza ormai è uno straccio nelle mani di questa massa di bruti e non reagisce più, gli unici movimenti sono quelli indotti dai membri che la penetrano.Sono talmente presa dallo spettacolo che non mi accorgo che Manuel si è avvicinato, mi ha alzato la gonna e mi accorgo di lui solo quando la sua lingua mi penetra lo sfintere…ho subito un brivido di piacere che si trasforma in un ansito quando mi penetra con un dito…Siiiiiiiiiii mugolo sottovoce, poi le dita diventano due una per orifizio e la lingua si occupa del clitoride, dopo pochi minuti di questo trattamento vengo con un orgasmo colossale che mi lascia spossata e sudata. Le sue mani mi spogliano e mi spingono verso il basso, ho in bocca il suo fallo semirigido, lo lavoro da vera troia come ormai sono, dopo un momento è pronto, mi fa alzare mi gira verso la vetrata, appoggia la cappella allo sfintere e lo forza spingendosi fino in fondo e poi comincia a pomparmi con lentezza.Lo spettacolo nel magazzino e sempre quello, ora pero la ragazza è sottoposta ad un sandwich perpetuo e le tengono occupata anche la bocca, in quel momento nuda con le tette schiacciate contro la vetrata dalle spinte di un maschio che mi sta sfondando il culo ho un pensiero…per quegli uomini siamo buchi da riempire adesso lei ne ha pieni tre e io uno ma domani…non conta la bellezza non conta la sensualità, siamo buchi…La povera ragazza mi fa pena, penso che se la siano fatta almeno in trenta ma ce ne saranno ancora una cinquantina che aspettano il loro turno.Nonostante Manuel mi stia tenendo occupata, nel riflesso della penombra della stanza mi accorgo della presenza di un altro uomo, si avvicina e il bastardo nel bar quello che ha portato la ragazza in mezzo al branco e mi sussurra:”ti piace baldracca?” e poi senza lasciarmi il tempo di rispondere mi mette la lingua in bocca, fa un segno a Manuel che si stacca e si sdraia sul pavimento con il membro svettante:”cavalcalo troia”. Mi ordina il bastardo, obbedisco e mi calo, Manuel mi prende in mano le tette e comincia a mordicchiarmi i capezzoli, intanto il bastardo alle mie spalle mi spinge in avanti mi tiene ferma e mi penetra con violenza, mi ordina: “Adesso sfondati da sola puttana! vai! E mi prende a schiaffi sul sedere per incitarmi.Non mi capacito più di dove sono, mi sto autosfondando vagina ed ano mentre sto vedendo una massa di corpi davanti a me che stanno facendo la stessa cosa sento solo grugniti animali e i miei ansiti, i miei capezzoli sono torturati e le mie chiappe sono rosse dagli schiaffi…ho una serie di orgasmi devastanti farnetico cose senza senso, non so quanto dobbiamo essere andati avanti ma mi sembra un eternità, davanti ai miei occhi invece le posizioni cambiano e soprattutto gli uomini…Non mi ricordo bene ma ad un certo punto mi ritrovo in ginocchio con due cazzi in mano, mi vengono sul viso e sulle tette, mi ordinano di ripulirli ed io eseguo, penso che qualsiasi cosa mi ordineranno la farei, anche scendere e farsi tutti gli uomini di sotto…Mi sorprendo di me stessa secondo dopo secondo, godo ad essere comandata, umiliata, provo degli orgasmi violenti solo a pensare di essere una schiava sessuale sottoposta ai soprusi e ai vizi del padrone.Alla fine del mio lavoro di pulizia i due si rivestono, mi fanno infilare il tubino e lasciamo la stanza mentre lo stupro di massa continua…Sono in condizioni penose, sporca di sudore e sperma con varie macchie sul vestito, i capelli arruffati e soprattutto stanca morta, non gli interessa mi portano ala villa dove mi riceve uno dei capi insieme con una donna di colore con i capelli tinti di biondo.Loro sono freschi come due rose ed io distrutta sia nel fisico che nello spirito, è quello che vogliono, si tratta di una tattica collaudata. Cominciano ad attaccarmi, m’illustrano la situazione, la donna fa la parte della bastarda, si alza mi prende per i capelli e mi sbatte la testa sul tavolo, minaccia di vedermi ai bordelli asiatici dove la scena che ho visto oggi si ripeterà tutti i giorni con me protagonista… L’uomo fa finta di intervenire a calmare la collega e le spiega che non c’e bisogno di minacciare che pensa che io abbia capito e dice di illustrarmi le scelte che posso fare, mi spiega che se mi comporto bene posso pensare a questa come ad un avventura che può durare qualche mese al massimo un anno: ” Non siamo cretini, sappiamo bene che se non avessi prospettive se non quella di lavorare per noi lo faresti da automa, invece ti proponiamo una via di uscita, la liberta!”. La donna continuò: ” Se lavori bene sei/otto mesi e ci rendi una bella cifra ti molliamo e adesso senti che proposte abbiamo”.Erano matti! se solo un momento avrei pensato che dicevano la verità, se gli rendevo mi mollavano? Chi pensavano di prendere in giro? Ma probabilmente funzionava con tante altre e loro avevano preparato accuratamente il campo ed erano molto sicuri di se stessi, io ero veramente in uno stato quasi confusionale e dovetti pensare un attimo per ricordare che stavo fingendo e per accettare la proposta e farmi spiegare che in definitiva le proposte erano:1-Puttana: per strada, in appartamento, su appuntamento, ma rendeva poco e ci voleva molto tempo per riscattarsi, 300 giorni lavorativi minimi.2-Entrenoise: in diversi locali, la cosa secondo i locali e della predisposizione comprendeva topless bar, striptease, cubo-girl, lapdancer e tutte le sue varianti fino all’entrenoise vera e propria, dai 250 ai 300 giorni.3-Sexy girl in locali hard: club privee e locali a luci rosse, dagli spettacoli ai separee, alle feste private, a presenza nei club privee quando ci sono solo uomini, dai 150 ai 250 giorni a seconda.4-Attrice hard e modella: dai servizi fotografici, a film da amatoriali a professionali, dai 100 ai 150 giorni.5-Club XXX: club molto particolari dove gli spettacoli sono estremi, dal sadomaso violento ai rapporti con animali, anche meno di 50 giorni.Il numero di giorni che veniva sempre specificato era quello minimo per la liberta e comunque dovevo tenere presente che esisteva una sesta possibilità, quella di restare come troia nella villa a disposizione della gang.Era il momento di un interpretazione magistrale, scoppiai a piangere singhiozzando, ero stanca, dolorante e veramente esterrefatta e non fu solo finzione, i due bastardi non aspettavano altro, si aspettavano questa reazione e continuando la pantomima mi fecero firmare delle carte, notai che erano tutti contratti a mio nome (quello dell’identità fasulla) con una finanziaria con cifre rilevanti, una volta finito mi accompagnarono da una donna di mezza età e gli dissero di prepararmi come sapeva per i provini di domani.Jusi cosi disse di chiamarsi per prima cosa mi fece un lunghissimo bagno con oli e creme emollienti, poi una doccia ed un altro bagno con dei sali di selenio per schiarirmi la pelle, talmente ero stanca che mi addormentai un paio di volte, ma non fece una piega si vede che ne aveva viste di tutti i colori.Rimasi a dormire alla villa, la mattina dopo usciamo molto presto quando tutti stanno ancora dormendo, nel salone di bellezza dove entriamo conoscono Jusi e on reagiscono alle sue richieste: depilazione totale da sotto le ascelle al pube, passo poi ad un massaggio rilassante e prolungato, anche intimo lubrificanti e oli soprattutto il mio buchetto posteriore, per ultimo si preoccupano dei miei capelli li tenevo di una mezza misura ed erano di rosso tiziano naturale, mi rapano quasi a zero vicino alle orecchie e alle tempie e invece dritti in testa per un cinque/sei centimetri e me li tingono di un rosso carota psichedelico.Il risultato e sorprendente non mi riconosco quasi, sembro un po’ più alta e molto più aggressiva e molto più puttana, merito anche del trucco molto marcato attorno agli occhi, Jusi e estremamente soddisfatta: adesso sei pronta per il provino!”.
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