Più tardi Rosalia ci comunicò che la cena sarebbe stata pronta tra circa una mezzora e ci chiese di darci una ripulita, Federico mi accompagnò in camera sua tenendomi per mano, e mi disse, ” fatti una bella doccia ma sbrigati che poi tocca a me”.Andai sotto la doccia e mi lavai per bene, quindi mi avvolsi un asciugamano attorno ad i fianchi e tornai in camera di Federico, che appena mi vide mi venne vicino ed allungò una mano sul mio pacco, “quanto sei eccitante così, stasera ti voglio tutto per me.”Corse in bagno ed io mi affrettai a rivestirmi, dopo dieci minuti tornò, ma era completamente nudo, il suo cazzo a penzoloni tra le gambe, mi fece ribollire il sangue nelle vene, glielo dissi, ma lui baciandomi sulla bocca, mi pregò di avere pazienza che stasera voleva farmi morire, mi disse di aspettarlo in sala che mi avrebbe raggiunto subito,Arrivò dopo pochi minuti, notai che aveva indossato una camicia bianca ed un paio di pantaloni neri, il tutto di foggia decisamente femminile, ma fù quando lo guardai bene che mi accorsi che aveva ad i piedi un paio di ballerine dorate certamente da donna, e che aveva messo delle calze di nylon nere coprenti.Mi venne vicino era leggermente truccato, un leggero tocco di rimmel ed un lucidalabbra rosato, lo guardai con desiderio misto a stupore.”Allora ti piaccio?” mi chiese con fare civettuolo mentre faceva una giravolta per farsi guardare meglio.”Sei bellissima, no scusa bellissimo”, gli risposi imbarazzato.”Il femminile va’ benissimo anzi da oggi potrai chiamarmi Federica se ti fa piacere”.Intanto la cena era pronta e Rosalia ci disse di andare a tavola.I posti erano già assegnati, Concetta a capotavola con ai suoi lati Maria e Rita, io mi sedetti in mezzo a Federico e Giuseppe, Rosalia portò in tavola gli spaghetti e tutti ci servimmo, nessuno parlava e nell’aria c’era una certa inquietudine, mangiammo il primo e poi fù servito il secondo.Durante il pasto dovetti combattere con quei due porci assatanati di Federico e suo padre, continuavano ad accarezzarmi le gambe ed a palparmi l’uccello.Venne il momento del caffè e ci trasferimmo di nuovo in sala, Maria e Rita annunciarono che sarebbero andate a ballare e ci chiesero se volevamo io e Federico andare con loro, Federico accettò l’invito mettendomi in imbarazzo.”Vado a prepararmi , tu aspettami qui, sarò bellissima vedrai”.Mi lasciò ad attenderlo in compagnia di suo padre.Giuseppe si sedette vicino a me sul divano, ed iniziò a parlare:”Sai che sono un po’ geloso, Federico è proprio perso di te, non vorrai mica rubarmelo?”.”Ma no signor Giuseppe” risposi .”Non chiamarmi signore, mi fai sentire vecchio, Giuseppe e dammi del tu in fondo potrei essere tuo padre, e poi anche tu sei molto carino sai? hai un culetto tanto stretto che mi fa impazzire, sono proprio contento di avertelo sfondato per primo, e a te è piaciuto?”.Mentre parlava mi si avvicinò ancora di più e allungò la mano sulla patta dei miei pantaloni.Tutti quei discorsi ed i palpeggiamenti subiti, mentre eravamo a tavola mi avevano fatto eccitare al punto che l’uccello mi dava fastidio dentro ai pantaloni, e risposi con la voce roca:”Si Giuseppe mi è piaciuto farmi inculare da te, e poi sono contento che sia stato tu a sverginarmi il culo”.”Sei di nuovo eccitato piccolo, non vorrai mica uscire così?”.Mi sbottonò la patta e tirò fuori il mio cazzo duro dagli slip, “Che grosso che ce l’hai mi fai venire una voglia di prenderlo dentro sai cucciolo” ,mi disse prima di abbassarsi e prendermelo in bocca.Gli afferrai la testa tra le mani, e lo spinsi giù ad ingoiarmelo tutto, Giuseppe che probabilmente non aspettava altro, si mise a succhiarmi con impegno.Alternava le succhiate con rapidi smanettamenti, mi passava la lingua sullo scroto e sulla cappella, poi tornava a succhiare con voracità, era il pompinaro più abile in quella famiglia di porci.”Ingoialo tutto, porco, sii mi succhi anche l’anima, che troia che sei”.Giuseppe interruppe il pompino e guardandomi negli occhi mi disse:”Ti piace come te lo succhio vero?. Sono bravo? “.”Sei divino Giuseppe mi stai facendo impazzire”.Riprese il suo pompino ma stavolta mentre mi leccava all’improvviso mi infilò il dito medio in culo, e lo spinse fino in fondo, non era come quando mi aveva inculato, ma il mio ano era diventato sensibile ed un attimo, con quel trattamento mi portò vicino all’orgasmo.”Ahh, mi fai godere bastardo, spingi ancora quel dito che vengo, e ti riempio la bocca di sperma porco”.Difatti sborrai dentro la sua bocca avida, poi Giuseppe alzò il viso e aprendo la bocca mi mostrò la lingua piena del mio seme, se la passò sul palato e la gustò come un gelato.”E’ proprio buona, ma la prossima volta promettimi che me lo metterai in culo “.”Certo a patto che poi tu lo faccia anche a me”.”Sicuro Claudio tutte le volte che vorrai”.Facemmo appena in tempo a ricomporci che Rita e Maria tornarono, si erano cambiate ed erano entrambe bellissime, Maria aveva un vestitino nero, corto ed aderente con le spalline sottili ed un bolerino in pizzo nero, calze velatissime e scarpe décolleté nere a punta con i tacchi a spillo, Rita invece indossava un abito rosso lungo con uno spacco vertiginoso su un fianco, davanti era aperto e la scollatura evidenziava le sue tette enormi, il solco tra le mammelle era profondo e l’abito sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro, aveva le collant carne ed hai piedi un paio di sandali rossi tutti a listini e con i tacchi alti.”Siete bellissime ragazze, dove volete andare, mi farete fare brutta figura””Ma dai andiamo in un posto tranquillo, ma piuttosto Federico non è ancora pronto ? Rita ti spiace andare a vedere come mai non arriva?”.”Arrivo subito” rispose Rita e scomparve in direzione della camera del fratello.Parlammo un po’ del più e del meno con Maria ridendo degli apprezzamenti pesanti fatti dal padre sul loro abbigliamento.Dopo circa dieci minuti Rita tornò.”Tenetevi forte è pronto e vedrete che spettacolo”.Fece entrare Federico ed io temetti di svenire, se non fossi stato sicuro che fosse lui, non avrei potuto credere ai miei occhi.Avevo davanti infatti, una femmina meravigliosa, Federico aveva indossato una minigonna nera elasticizzata, con una camicetta in seta bianca cortissima che lasciava scoperto il suo ventre piatto e l’ombelico, la camicetta era aperta lasciando intravedere un reggiseno bianco , aveva indossato una parrucca nera lunga fino alle spalle, con i capelli lisci, portava un paio di collant neri coprenti ed un paio di scarpe a punta con il tacco quadrato di 5 centimetri.Ma la cosa più sconvolgente era il trucco, sembrava una diva del cinema, occhi scuri e marcati con la riga, ciglia lunghe e rossetto color mattone, la rendevano provocante. Giuseppe sorrise ed andò vicino a Federica, le palpò il culo con voluttà e guardandomi negli occhi mi disse:”E’ proprio carina stasera la mia bambina vero?”.”Si è bellissima”.”Mi raccomando trattamela bene”.Ci congedammo dalla famiglia ed uscimmo.In macchina io e Federica ci sedemmo dietro, ero affascinato e le chiesi che cosa provasse.”Sai è stupendo in fondo io sono sempre stata così, già da bambina avevo interesse per i giochi femminili, mi piacevano le bambole, e quando giocavo con le mie sorelle, facevamo sempre cose da donne, adesso ho scoperto la mia vera identità, sono contenta di piacerti, prima lo facevo solo per papà, ma adesso che ci sei tu, vorrei essere la tua donna per sempre”.Non le risposi, mi limitai a baciarla dolcemente sulle labbra, per dimostragli il mio amore.In discoteca ballammo tutta la sera come due fidanzatini, sempre molto vicini, qualcuno ci osservava ma a noi non importava nulla.Tornammo a casa verso due, avevamo bevuto parecchio ed eravamo tutti e quattro, su di giri.In macchina Rita continuava ad infilare le mani sotto la gonna di Maria che stava cercando di guidare, malgrado le avance di sua sorella.Su sedile dietro, guardavo la scena con crescente entusiasmo, Federica si strinse a me, e mi sussurrò all’orecchio:”Ho visto come le guardi, sono eccitanti, ma stasera ti voglio solo per me”, e subito dopo mi baciò con passione, risposi al suo bacio stringendolo forte.Arrivammo a casa e con fatica ignorai le sue sorelle, ormai prese in un turbine di lussuria, si stavano slinguando forsennatamente e si stavano strappando i vestiti da dosso.Andammo in camera di Federica, ci baciammo in piedi, le nostre lingue assetate si rincorsero, ci abbracciammo ,facendo aderire i nostri corpi.Federica si stacco da me, e con uno sguardo malizioso, mi spinse sul letto.”Aspetta, adesso ti faccio morire”.Si spogliò davanti a me con le mosse di una consumata spogliarellista, si tolse la gonna e la camicetta, poi si sfilò le collant, e me le tirò, le annusai ed il loro odore mi colpì come una frustata.Rimase con solo le mutandine bianche come il reggiseno, potevo vedere la sua eccitazione e lei sembrava felice di vedermi così allupato.”Torno subito amore”, mi disse, “tu non toccarti troppo, intanto potresti spogliarti”.Entrò in bagno lasciandomi li ad aspettarla, le sue calze avevano il potere di farmi eccitare ancora di più, ma cercai di trattenermi.Federica tornò dopo circa dieci minuti, era stupenda aveva indosso un baby-doll cortissimo, nero e pieno di pizzi e trasparenze, rimasi ad ammirarla rapito dalla sua bellezza, si era rifatta il trucco ed i capelli lunghi neri la rendevano affascinante, sembrava una sposina alla sua prima notte di nozze.Si avvicinò a me e mi baciò, poi spense la luce, lasciando accesa solo quella sul comodino, ci stendemmo sul letto, ed incominciammo ad amarci.Baci e carezze dapprima dolcissimi, poi sempre più voraci, il nostro respiro si fondeva assieme, la potevo sentire gemere sulle mie labbra, allungai la mano sotto la camicia da notte, trovai il suo pene già turgido e voglioso, lo strinsi tra le dita e la sentì fremere.Mi spostai e presi a baciargli i piedi, poi sempre più su le caviglie, lungo i polpacci e sulle coscie, arrivai al suo pene e senza indugi, passai la lingua sulla cappella infiammata.Federica era in estasi, mi chiese di spostarmi sul fianco, e ci allacciammo in un 69 da urlo, ci scopavamo in bocca senza ritegno.Federica più navigata di me mi fece un pompino magistrale, alternava succhiate e menate facendomi arrivare più volte vicino all’orgasmo.Infine interrompendo il pompino mi chiese di prenderla, la feci stendere sulla schiena , le sollevai le gambe portandogliele al petto, e presi a leccargli il buco, non che fosse necessario in quanto era già ben spalancato ma sentivo il desiderio di farlo.Accovacciato tra le sue gambe, gli infilavo la lingua in culo ed intanto menavo dolcemente il suo cazzo, la sentivo gemere sempre di più, e mi decisi a prenderla, mi alzai e puntai la cappella al suo orifizio bollente, con un solo colpo entrò tutto il mio pene.”Ahh siii, amore scopami, fammelo sentire tutto il tuo bel cazzone “, disse Federica.Mentre la pompavo spingendo il mio uccello più in fondo possibile, la guardai, era splendida, mi implorava di fotterla come una porca, la baciai mentre il ritmo dell’inculata si fece più veloce.Ad un tratto sentì la mia pancia bagnarsi , mi accorsi così che aveva sborrato, ed anch’io godetti riempiendogli l’intestino di sperma bollente.Non uscì da lei, ma restammo così uniti, guardandoci negli occhi e promettendoci amore eterno.Quella notte non scopammo più, ma ci risvegliammo ancora abbracciati. Svegliandomi, sulle prime non riuscì a realizzare dove fossi, sentivo un profumo dolce, femminile, un corpo caldo giaceva, contro di me, ero steso in posizione fetale, e sentivo uno strano senso di calore sul mio sedere, mi piaceva così non mi spostai, anzi spinsi ancora più indietro il culo, realizzai in flash quello che era accaduto, sulle prime pensai di averlo sognato, ma quello che mi premeva il fondoschiena non era un sogno.Piano incominciai a muovere i fianchi, sentivo il respiro di Federica farsi più profondo, il suo cazzo si induriva e quasi bruciava sulle mie chiappe, misi una mano sul mio sesso gonfio, mi scappellai dolcemente, e cominciai a menarmi.Ad un tratto, sentì la voce di Federica:”Buon giorno amore”.Mi diede un bacio sul collo, e poi stringendosi a me, continuò:”Mi sa che non ti è bastato quello di stanotte, vero amore?””No, ma nemmeno a te, ce l’hai già duro”.”E’ vero, ma sei stato tu a spingere il tuo culetto contro di me, credevi che dormissi vero, invece ero sveglio, volevo solo vedere dove saresti arrivato”.A quel punto mi staccai da lui, mi girai sulla schiena, piegai le gambe e le portai al petto, e gli dissi:”Ora tocca a te, mettimelo dentro ti prego, ho il culo che mi brucia dalla voglia”.”Sei proprio una troia, e mi fai impazzire”.Federica si posizionò tra le mie gambe, si prese l’asta dura in mano, la cappella era lucida, mi sputò sul buchetto, e senza tanti preamboli, avvicinò il cazzo al mio orifizio, l’ano cedette quasi subito, e lo sentì scivolarmi dentro, il dolore si tramutò subito in piacere, il mio culo sensibile mi regalava ondate di piacere.Federica, mi scopava lentamente, si chinò stendendosi su di me, ci baciammo, le lingue esploravano le cavità orali, poi danzavano tutte estese punta a punta, nei sui occhi potevo leggere il piacere che provava inculandomi, il ritmo si fece più veloce, quando Federica si mise in ginocchio, mi afferrò le cosce, e prese a scoparmi con foga.Affondava, poi usciva quasi fuori, e me lo rispingeva tutto dentro, con poderosi colpi di reni, le mie palle sbattevano contro le sue, ad ogni assalto, lo guardai, capo reclinato all’indietro, la lingua fuori, i suoi gemiti mi fecero perdere la testa, mi venne naturale urlare.”SIIIIIIIIIIIIIIIIII, scopami, SCOPAMI, fammi tuo, rompimi il culo amore, fammi godere”.”Ti piace come ti rompo tutto, brutta troia, tieni prendilo tutto”,E così spingeva ancora più forte la sua asta nel mio culo, si sentivano solo i nostri gemiti ed il rumore delle nostre palle che sbattevano.”Godo amore, godooo”,”Riempimi il culo, vienimi dentro, spingi”.Fiotti di sperma mi inondarono il culo, con colpi profondi Federica si scaricò dentro di me, e mi spinse ancora più a fondo la sua sborra, mentre io mi presi il cazzo in mano e rapidamente cominciai a menarlo.Federica uscì dal mio culo, si spostò al mio fianco, e mi avvicinò il pene alle labbra,”Puliscilo per bene piccola troia, dai”lo inghiottì, sapeva di culo e sperma, e la cosa mi eccitò da impazzire, Federica mi ordinò di interrompere la sega che mi stavo facendo, continuai a succhiargli il cazzo, che in breve gli tornò duro.A quel punto si mise su di me, ci prendemmo gli uccelli in bocca, e ci spompinammo entrambi, lui mi scopava in bocca, mentre, allo stesso ritmo muoveva la testa sul mio cazzo, interruppe più volte il pompino per non farmi godere troppo in fretta, fino a quando non arrivammo tutti e due a godere assieme, lasciammo che la sborra ci finisse tutta in gola, e la inghiottimmo gustandola come fosse un’elisir.Ci stendemmo l’uno al fianco dell’altra e baciandoci ci scambiammo la sborra, felici ed innamorati ci addormentammo ancora.Fummo svegliati dalla voce di Concetta, che ci annunciò che la colazione era quasi pronta.
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