Scendemmo da letto, e Federica mi accompagnò a fare la doccia, anzi la facemmo assieme, lui prese ad insaponarmi la schiena e nel farlo il suo cazzo sfiorò ripetutamente le mie chiappe, mettendomi ancora voglia di prenderlo, mi voltai e glielo dissi,”Non ora abbiamo ancora tutta la giornata, stai tranquillo, vedrai che non ti pentirai”,Terminammo di lavarci, Federica indossò un paio di mutandine bianche tutte di pizzo, poi vedendomi che lo guardavo sorpreso, mi disse:”Non ti scandalizzerai mica, guarda che ne ho un paio anche per te”, e ridendo, aprì un cassetto, prese un paio di mutandine identiche alle sue e me le diede.”Infilale dai, sono sicura che ti stanno bene, anche se con quel cazzo duro ….”Volli stare al gioco e così le misi, contenevano a stento la mia erezione, ma la sensazione fù stupenda, poi mi diede una vestaglia di raso rossa, mentre lui ne indossò una bianca,Senza parlare lo seguì in cucina, c’era solo la nonna Concetta, che ci guardò con un sorriso, e ci disse:”Su adesso mangiate, che dovete recuperare energie dopo questa notte”.Divorai tutto il cibo, alla fine Concetta ci disse che il resto della famiglia era uscito e che si sarebbe pranzato all’una.Federica mi condusse ancora in camera sua, ci sedemmo sul letto, e ci mettemmo a parlare, ad un tratto mi chiese se mi piaceva ancora indossare la lingerie femminile, gli risposi di si, a quel punto mi disse:”Perché non facciamo una sorpresa agli altri?”.”Come scusa, che cosa vorresti fare?”.”Voglio presentargli Claudia, ti và?””Dici che sarebbe possibile?””Lascia fare a me, fidati”.Mi prese per mano e mi fece alzare, mi disse di sedermi sulla sedia che sarebbe tornato subito, rimasi in preda ad i miei pensieri per qualche minuto, poi Federica ricomparve, con una borsa in mano.Mi fece spostare con la sedia davanti allo specchio, posò la borsa e prese il necessaire per il trucco, mi venne a fianco, mi diede un bacio sulla guancia, e mi disse:”Chiudi gli occhi e rilassati”.Lo sentì armeggiare, poi fù solo odori e sensazioni strane, mi stese il fondotinta, poi mi truccò gli occhi, mi depilò le sopracciglia, infine mi mise il rossetto sulle labbra, mi pettinò con cura e mi cosparse i capelli di gel tenendoli raccolti.”Ora il tocco finale, aspetta ancora un attimo ad aprire gli occhi”Mi mise una parrucca, i capelli erano lunghi, li sentivo sulle mie spalle nude, e mi davano un piacere sottile, con colpi di spazzola ravvivò la pettinatura,”Ora puoi aprire gli occhi amore”Quando li aprì quasi non potevo immaginare che il viso davanti allo specchio fosse il mio, avevo una cascata di vaporosi capelli biondi a ricci, gli occhi truccati con l’ombretto marrone, ed un rossetto mattone, sembravo una diva del cinema, rimasi senza fiato.”Allora, sei contenta del risultato?””Federica, sono senza parole, mi vedo bellissima”, gli risposi toccandomi i capelli, la frangia mi ricadeva sull’ occhio, facendomi sembrare civettuola.In quel momento sentimmo Nonna Concetta avvisarci di sbrigarci che era quasi l’ora di pranzo e che gli altri stavano per rientrare.” Si nonna arriviamo” rispose Federica, poi rivolta a me:”Dai finiamo di prepararci, tieni provati questi”Dalla borsa tirò fuori dei vestiti e me li mise in mano.Infilai un paio di collant neri coprenti in microfibra, un reggiseno nero in microfibra senza ricami, con le coppe preformate, Federica mi aiutò ad allacciarlo con un sorriso, mi fece girare e mi riempì le coppe con del cotone.”Così và meglio”.Mi rimisi i miei jeans scoloriti, e sopra una camicetta bianca elasticizzata, mi guardai allo specchio e mi trovai bellissima.Federica aveva un vestitino a fiorellini azzurri e verdi su sfondo bianco, un paio di calze color neutro, indossava la stessa parrucca nera della sera prima e si era ravvivata il trucco, per ultimo indosso un giacchino blu’, e calzato un paio di scarpette chanel beige con il tacco alto 5 cm.Era semplicemente divina, rimasi a guardarla inebetito, lei si accorse dei miei sguardi e con un sorriso malizioso mi disse:”Che c’è non mi hai mai vista?””No è sei bellissima””Grazie, ma anche tu sei uno sballo Claudia, vedrai come resteranno stupiti di la, mi spiace che non ho abiti della tua taglia, ma se ti piace risolveremo tutto, dai provati queste”Mi diede le scarpe nere che aveva indosso la sera prima, erano 40 e mi stavano strette dato che io portavo il 42, ma con un po’ di sforzo riuscì a calzarle, mossi i primi passi titubante, Federica mi sorresse e mi spiegò di appoggiare per primo il tacco, poi di spostare il peso sul piede avanti, con i suoi consigli in un attimo fui in grado di camminare da sola.In sala ci stava aspettando Nonna Concetta, vedendoci così cambiate ci fece un mucchio di complimenti sulla nostra bellezza, poi sentimmo aprirsi la porta, Rosalia, Rita, Maria, e Giuseppe, entrarono in casa, entrarono in casa e ci videro, dopo un attimo di stupore, Rita e Maria, cominciarono a fare dei commenti volgari al nostro indirizzo:”Guarda Maria, sembrano proprio due ingenue verginelle, sai che ti dico , mi viene voglia di farmele”.”Rita, tu chi ti faresti per prima, la tua sorellina oppure la sua amante?”.”Rita, Maria, siete sempre infoiate, ora mettetevi a tavola che il pranzo è pronto”, replicò RosaliaGiuseppe mi venne vicino, mi prese per mano e mi fece girare per potermi guardare meglio, mi spogliò con gli occhi, ed io mi sentivo al settimo cielo, poi si avvicinò e mi disse all’orecchio:”Sei uno schianto, Federica è proprio fortunata, ma è meglio che stia attenta, potrei rubarti a lei”.Per tutta risposta, mi leccai maliziosa il labbro superiore con la punta della lingua, Giuseppe mi strinse a se.Ci sedemmo a tavola, questa volta fui io a sedermi in mezzo a Federica e suo padre, volevo che si eccitassero per me, e feci di tutto per provocarli, tirando fuori la lingua, oppure sporcandomi le dita per pulirmele infilandole in bocca e succhiando.Feci effetto anche alle quattro donne che erano ormai visibilmente eccitate, le mani ormai non stavano più sul tavolo, ma erano sempre impegnate in palpeggiamenti.Federica e Giuseppe, cercavano di mettermele dappertutto, ma io non li lasciavo fare, ad un tratto mi alzai, e chiesi a Concetta, se potevo parlargli in privato, lei mi precedette in cucina, la raggiunsi e le esposi la mia idea:”Senta, ho capito che qui chi comanda è lei, pendono tutti dalle sue labbra, ora credo che siamo tutti molto eccitati, e penso di essere io il loro desiderio segreto ,ma il mio sogno è quello di essere sottomesso anche io da lei “.”Ho capito, che cosa vuoi, ora andiamo di la, finiamo di mangiare e poi mi occuperò di te, piccolo porco”.Tornammo a sederci e finimmo il pranzo, a quel punto Concetta disse che ci avrebbe servito subito il caffè, poi rivolta a me :”Tu Claudia vieni ad aiutarmi in cucina”.La seguì nell’altra camera, Concetta riprese in mano la situazione”Spogliati nuda troietta, che non puoi servire vestita così”.Senza indugio mi tolsi i miei abiti, come fui nudo, Concetta tornò portando sotto braccio i nuovi capi che avrei indossato.”Metti questi e sbrigati” mi diede i vestiti e uscì di nuovo.Indossai una guêpiere nera, alla quale allacciai le calze nere con la riga, il bustino mi stringeva parecchio, ma mi modellava due piccole tettine, che uscivano di fuori, poi misi una cappa nera con le maniche corte l’allacciai ma il cazzo duro restava visibilmente in mostra.Concetta tornò, ed in mano reggeva un paio di décolleté nere di vernice.”Provale” mi disse.Mi sedetti e le infiali, avevano i tacchi a spillo di 12 cm e quasi non stavo in piedi.”Stai proprio bene, ma con quel coso proprio non ci siamo”, si avvicinò al lavandino e prese un piccolo bricco in acciaio inossidabile,”Fatti una sega e sborra qui dentro, sbrigati!” disse con tono che non ammetteva repliche.Mi sollevai la cappa, e presi a menarmi il cazzo rapidamente, Concetta mi guardava, ed io mi sentivo un po’ in imbarazzo, lei se accorse e mi disse:”Che c’è non sei nemmeno capace a farti una sega, sei proprio un frocetto”, mi venne vicina, si sedette, e mi prese il cazzo in mano.”Ci penso io adesso”, e prese a menarmelo scappellandomelo per bene, sentivo il piacere salire.”Ti piace come ti sega la tua nonnina vero?””Si, è molto brava Concetta””Allora sborra troietta”, masturbandomi velocemente.Quando si accorse che stavo per sborrare, avvicinò il bricco al pene, e lasciò che il seme si raccogliesse li dentro, mi svuotò per bene, stando attenta a non perderne nemmeno una goccia.”Ora abbiamo anche il latte per il caffè”.Ancora stordito, mi tirai giù la cappa, Concetta mi diede un grembiulino bianco, e lo legò ai miei fianchi, poi versò il caffè nelle tazzine, e mi disse:”Prendi il vassoio e porta di là i caffè”.Presi il vassoio e feci per andare in sala dove gli altri attendevano, ma il mio incedere sui tacchi troppo alti mi faceva barcollare al punto che non riuscivo a tenere il vassoio in equilibrio, ed inevitabilmente il caffè si rovesciò nei piattini come giunsi di fronte alla famiglia.Concetta se ne accorse ed andò su tutte le furie:”Sei una stupida incapace, nemmeno il caffè sai servire, cosa credevi di venire in questa casa a fare la signora? .Ora ti farò vedere io come si fa, posa il vassoio sul tavolo piccola serva!”.Così obbedì ai suoi ordini, mi disse di porgere le tazzine iniziando da Rosalia, lo feci, mi avvicinai a lei seduta in poltrona e le porsi la tazzina, Rosalia mi diede un’occhiata di disprezzo, poi fù il turno di Maria, di Rita, di Giuseppe e Federica, quando ebbi terminato il giro, Concetta mi disse di servire il latte.Presi il bricco ed a ognuno feci scivolare un po’ di sborra nella tazzina, tutti gustarono il caffè con piacere, a quel punto Concetta mi disse di tornare in cucina e di portare un bicchiere grande, eseguii gli ordini e tornai di la.”Brava ora visto che hai sete ti lascerò bere un po’ di birra”.Si piegò sulle gambe, si sollevò la sottana sui fianchi, portò il bicchiere alla figa, e prese a pisciarci dentro, si teneva la figa aperta con due dita, ne potevo vedere i peli bianchi e le labbra cadenti, sentivo lo scroscio dell’urina nel bicchiere, ed ebbi un sussulto, sembrava non finisse più.Alcune gocce caddero sul pavimento, Concetta soddisfatta si ricompose, poi mi ordinò di ripulire le piastrelle, mi fece inginocchiare e con la lingua dovetti ripulire per bene.In quella posizione mi accorsi che anche le sue scarpe erano sporche, così senza attendere che le me lo ordinasse, mi accostai e tirata fuori la lingua presi a passarla sul cuoio delle scarpe.”Brava” mi disse Concetta “stai cominciando ad imparare, come ci si comporta”.Mi prese per le spalle e mi fece alzare, “ora mostrami come mi sei riconoscente” e avvicinò il bicchiere pieno della sua urina alle mie labbra, mi costrinse a bere, il primo impatto con quel liquido caldo nella bocca, mi fece quasi venire i conati di vomito, ma Concetta non desisteva, anzi alzò ancora di più il bicchiere, e fui costretta ad ingoiare per non essere soffocata.Me lo fece scendere i gola tutto, anche se alcune gocce, mi scivolarono sul mento, e sulla gola.”Allora ti è piaciuta?” mi chiese.Risposi di si muovendo solo il capo, gli altri avevano osservato la scena senza fiatare ma visibilmente eccitati.”Ora vieni qui piccola troia”, mi prese per mano e mi spinse con il sedere contro il tavolo, mi costrinse a sedermi, “Federica vammi a prendere la cosa che sai, che ora ci divertiamo un po’ con lei”.Federica si alzo e fece quello che la nonna le aveva ordinato, tornò dopo un attimo con un fallo applicato ad un paio di mutandine in lattice.Concetta si aprì il grembiule, sotto era nuda, le sue grandi tette cadenti pendevano come due sacchi vuoti, e i peli della figa erano bianche e foltissimi, rapidamente indosso il fallo.Mi fece sollevare le gambe e senza tanti indugi avvicinò la cappella al mio orifizio anale, al solo contatto ebbi un erezione portentosa, e cominciai a mugolare come una cagna in calore.Ma ero ancora troppo tesa e Concetta per quanto spingesse non riusciva a metterlo dentro, fu Giuseppe che si alzò e prese dell’olio, con il quale unse per bene il fallo, a quel punto Concetta afferrate le mie gambe, spinse con forza, l’ano cedette e mi trovai infilato in culo quel fallo enorme.”AHHH”, gridai sentendomi sfondare.”Stai buona piccola mia, che ora ti farò gridare per davvero”, mi disse Concetta scopandomi con movimenti lenti ma profondi, tirava fuori il fallo, lasciando dentro solo la punta, poi lo affondava con violenza fino in fondo.Chiusi gli occhi e cominciai e gemere di piacere sotto i colpi di Concetta.“Ti piace piccola troia ?, ““Siiiiii, scopami ancora”Attorno a me vidi il resto della famiglia, Giuseppe si era tirato fuori il pene e se lo stava menando lentamente, Federica con lo sguardo languido cercava nei miei occhi il piacere, tirai fuori la lingua e mi umettai le labbra, Rosalia si era stretta alla madre e con una mano le strizzava un capezzolo tra pollice ed indice, Rita e Maria si slinguavano come due forsennate.Io stavo per impazzire dal piacere, ormai riuscivo solo a rantolare, Concetta aveva preso a scoparmi ancora più velocemente, portandomi al punto di godere.Ma non si fece sorprendere, e si interruppe proprio sul più bello, sfilò il fallo dal mio culo in fiamme, si voltò e prese Federica per un braccio, la fece appoggiare con la pancia sul tavolo e dopo averle allargato le gambe, le sollevò il vestitino sulla schiena, le scostò il perizoma nero, e senza pensarci troppo infilò il fallo nel culo del nipote.Federica cacciò un urlo, quando sentì che la stava penetrando, essendo vicina al mio viso cercai le sue labbra e le nostre lingue si unirono.Giuseppe prese il posto di sua suocera, e afferratomi le gambe mi spinse dentro il suo cazzo duro, dopo quello finto non avvertivo più alcun dolore, ma fù subito piacere.Concetta e Giuseppe, presero lo stesso ritmo, e il piacere mio e di Federica fù identico, in breve godetti sborrandomi sulla pancia, ma Giuseppe non smise di pomparmi con foga, anzi al culmine dell’eccitazione con una mano raccolse il mio seme e se la portò alla bocca leccandola con gusto.Anche Federica sborrò dopo poco su tavolo, urlando dentro la mia bocca.Con pochi colpi più potenti, Giuseppe venne inondando il mio intestino di sperma bollente.
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