A pochi metri da me c’erano sdraiati Alessia e Marco, avevo notato che stavano molto vicini l’uno all’altra, parlavano tra di loro e ridevano; ormai si era fatto abbastanza tardi e sulla spiaggia non c’era rimasto quasi nessuno, tutti erano a pranzo, noi decidemmo di restare per godere al massimo del sole e prendere l’abbronzatura così ad un certo punto Alessia con un sorrisetto malizioso chiese a Marco se le spalmava un po’ di crema solare! Marco si mise seduto sul suo asciugamano ed iniziò a versare la crema sulla schiena della sorella al di sotto del gancio del reggiseno, allora lei quasi saltò sul lettino, la crema era un po’ fredda, mentre versava la crema lei si portò le mani dietro la schiena e si sganciò il reggiseno dicendo “così non me lo sporchi di crema che poi non si toglie e puoi stendermela meglio”. Nel fare questo si sollevò leggermente e si sfilò il reggiseno da sotto, praticamente ora era in topless, la cosa evidentemente turbò Marco e qualcosa iniziava a muoversi nel costume. In preda a questo stato iniziò a massaggiare la schiena della sorella che poggiata la testa sulle mani si godeva il massaggio. Spesso si spingeva lateralmente a lambire la parte del seno che sporgeva e si attardava un poco a massaggiare quegli splendidi globi di carne bianca come il latte. Alessia non diceva nulla anzi sembrava proprio piacerle, sempre più spesso le sfuggivano piccoli gridolini di piacere. Il massaggio continuava non aveva il coraggio ne la voglia di smettere, fu Alessia ad un certo punto che disse di spalmargliene anche sulle gambe. Così prese altra crema e la versò sulle due cosce, mentre iniziava a spalmare Alessia si portò le mani dietro e strinse il costume sino a farlo praticamente rientrare nel solco tra le natiche. Praticamente ora aveva il culo quasi completamente scoperto, e dire che il costume era già sufficientemente succinto, ma ora era diventato praticamente inesistente. “Passamene anche qui!” disse toccandosi il culo che appariva bianchissimo a dispetto della pelle delle cosce che era già un po’ abbronzata. Alessia voltò leggermente la testa a cercare lo sguardo del fratello e così facendo si sollevò leggermente, il suo seno apparve sodo e stupendamente pieno “allora finisci tu o devo continuare da sola ?” chiese, al chè senza rispondere continuò facendo scivolare le mani sulle sue natiche la prima volta un po’ timidamente poi man mano che ripassavo si scioglieva sempre più anche nei gesti. Ogni qualvolta si soffermavo sul suo culo il cazzo aveva un sobbalzo ed era oramai certo che di li a poco sarebbe venuto senza neanche toccarsi. Se non l’avesse fermato lei avrebbe continuato per ore ed ore a massaggiarla dal collo alle caviglia ma fu lei con un “adesso basta togliti dal sole e lasciami crogiolare un po’ poi ti spalmo io, intanto perché non fai un bagno che ne dici?” Marco si fermò resto un attimo seduto e poi corse in acqua, era evidentissimo il suo cazzo duro da sotto i boxer, ma per fortuna in spiaggia non c’era nessuno, andò in acqua e tornò dopo dieci minuti, evidentemente si era fatta una bella sega, visto che dal boxer non si notava più niente, anche la sorella doveva essersi accorta di questo infatti lo guardò con un sorrisetto malizioso, dopodichè si alzò e disse che era ora di andare a casa, visto che ormai era giunta l’ora di un bel pranzetto e dopo quella mattinata impegnativa per tutti ne avevamo davvero bisogno! Tornammo a casa e pranzammo dopo di chè andammo a fare un riposino, nella mia mente però avevo vivissima l’immagine di prima, Marco e Alessia, fratello e sorella che avevano fatto quel gioco erotico; ma era stato tutto frutto della mia fantasia o forse non conoscevo poi così bene quella famiglia!? Mentre tutti dormivano, o almeno così credevo, mi alzai per andare in bagno e per farlo passai davanti alla porta della stanza di Marco, mi accorsi che da lì provenivano degli strani rumori! Mai e poi mai avrei comunque pensato di ascoltare quello che in realtà udii! Non sto qui a descrivere passo per passo cosa sentii ma faccio un riassunto generale della situazione che m’immaginai attraverso quello che sentivo. Alessia si faceva palpare dal fratello (penso non fosse certo la prima volta da come parlavano). Gli stava confidando che voleva guardare un film comperato pochi giorni prima di partire, naturalmente era un film pornografico. Lui insistette per vederlo insieme e lei cedette presto. Iniziarono a vederlo mentre lui la stava palpando. Il fratello commentava liberamente il film mentre sua sorella si eccitava. In breve le tolse pantaloni, camicetta, reggiseno e infine mutandine (capivo questo dai loro commenti e gemiti). Anche lui doveva ad un certo punto essersi tolto le mutandine e doveva cercare di prenderla in braccio seduti poiché lei si lamentava che in braccio non voleva andare senza mutandine. Lui ribatteva che ogni volta era la stessa storia e non capiva perché lei non si fidasse ancora che dentro non glielo avrebbe messo: le disse che lei sapeva bene che il massimo che lui faceva era sfregarglielo fra le natiche e fra le cosce (sull’esterno della vagina). Ad un certo punto capii che lei aveva ceduto. A quel punto uscii sul balcone andai sino alla porta della stanza di Marco che dava sul balcone e piano piano guardai dentro. Nel guardar dentro dovevo essere molto prudente perché va bene che c’erano le tende e che erano tutti e due talmente infocati da non capire più niente, però dovevo stare attento a sporgere solo la testa verso i vetri tenendo il corpo contro il muro. Certo che, se anche mi avessero visto, non penso avrebbero reclamato: non so cosa avrebbero fatto però ….! Ma la situazione non sarebbe stata comunque piacevole! Comunque Alessia era in braccio a lui senza mutandine entrambi. Da quello che capii lui tentò di incularla ma dato che lei si spostò velocemente non ci riuscì. Poi senza che Alessia opponesse più molta resistenza se la rimise in braccio. Guardarono il film per qualche minuto coccolandosi poi lui la rovesciò sul divano a ventre in giù e si allontanò tornando con una bottiglia di olio. Mentre andava nell’altra stanza vidi che aveva un cazzo più grosso del mio. Il mio è cm 19 di lunghezza per 16 di circonferenza ma l’arnese che vedevo eretto era ben più grosso. Mentre andava a prendere l’olio feci dei velocissimi ragionamenti. Era ormai chiaro che il sedere di Alessia stava per essere aperto (anzi, dato il cazzo fra le gambe di lui, direi “spalancato”). Mi eccitava l’idea di vederla farsi aprire incestuosamente il culo dal fratello. Quando ritornò con la bottiglia dell’olio Alessia non si era mossa di un millimetro. Il divano era messo contro la parete di lato al balcone in modo perpendicolare. Insomma stando seduti sul divano il balcone restava di lato. Vidi che mentre tornava con l’olio tremava un po’ ed era molto agitato. Fece alzare sua sorella e ribaltò il divano. Era un divano letto ad una piazza e per accedere al letto si ribaltava il sedile su se stesso. Per fortuna fece ridistendere Alessia sul materasso (che restava dentro al divano) con il culo rivolto verso il balcone (se fosse stata la testa non avrei potuto più guardare per timore di essere visto e non avrei visto l’entrata dietro). La fece mettere alla pecorina (come avevano fatto i due del film prima). Poi iniziò con le dita a spalmarle il buco di olio. Io ero molto agitato, pensavo che ero sempre in tempo a fermarli ed ero a volte indeciso ma più che altro erano timori che mi sorgevano solo per mettermi in pace con me stesso: in realtà ero eccitatissimo e desideravo che si sbrigasse ad aprirla per non pensarci più. Ad un certo punto lui tentò di metterglielo dentro ma, o lui era troppo agitato per riuscire bene o lei non collaborava, fatto sta che non riusciva. Però a differenza di prima Alessia non si spostava più ma si limitava a lanciare urla acute dicendo che le faceva troppo male. Lui allora si rialzò e mentre stava tornando in cucina vidi che il suo cazzo sembrava ancora più grosso. Forse la tremenda eccitazione aveva ingrossato la cappella che sembrava paonazza, o forse la mia eccitazione m’induceva a galoppare con la fantasia immaginando scene erotiche da brivido, fatto sta che il suo cazzo mi sembrò enormemente ingigantito. Forse ricordando il film (che usava la stessa scena del burro di Ultimo tango a Parigi) tornò con del burro e né staccò un bel pezzo e lo spinse dentro il culo di sua sorella. Mi venne da ridere: pensai che se le metteva anche del sale le avrebbe condito il culo. Poi ne staccò un altro pezzo e glielo spinse ancora dentro. A quel punto iniziò a spingere con il suo cazzo mentre sua sorella urlava e tentava di divincolarsi. Ma lui si era ancorato stringendosi a lei. In realtà si capiva che lei non tentava di fuggire. Probabilmente era un riflesso condizionato alla spinta del cazzo di lui. Infatti, non appena lui cessava un attimo di spingere e lasciava la stretta, lei non ci pensava proprio a spostarsi ma continuava solo a dire di fare piano perché era troppo grosso! Infine riuscì a spingerne dentro un pezzetto. Ma subito si bloccò, si tese tutto e iniziò presumo a sborrarle in culo. Penso che dall’eccitazione gli fosse restato duro o comunque gli tornò duro subito e quindi, sempre fra le urla e i tentativi di divincolarsi di Alessia, la penetrò sino in fondo e iniziò ad incularla. Col culo erano vicinissimi alla porta sul balcone e ad un certo punto vidi colare lungo le cosce di Alessia un rivolo di roba bianca che usciva dal culo. Non so se fosse il burro sciolto o la sborra del fratello ma la cosa era tremendamente eccitante. Poi fra un’erezione e l’altra e una sborrata e l’altra se la inculò per un bel po’ di tempo. Ogni tanto smettevano e si baciucchiavano un po’. Alla fine lui cercò di entrarle in figa e qui successe il finimondo. Prima lei si spostò e lo guardò poi iniziò ad urlare dicendogli che era un farabutto, un delinquente, che già l’aveva insultata facendole “quello” (si riferiva all’inculata) e che ora tentava anche di metterglielo “nel posto giusto”. Questo a lei che l’aveva aiutato ecc. ecc. ecc. Lui cercò solo di difendersi penso senza contraccambiare. Alessia sembrava impazzita ma non ho problemi a dire che aveva torto marcio. Prima quando si godeva quel cazzone nel culo la pensava ben diversamente. E secondo me l’errore del fratello é stato quello di tentare di farle la figa quando lei aveva perso eccitazione. Probabilmente se lui avesse tentato all’inizio subito dopo averle sfondato il culo sarebbe riuscito a romperle anche la figa! Rientrai di corsa in casa, la scena che avevo visto mi aveva eccitato terribilmente, andai in bagno e mi feci una meravigliosa sega, pensando che forse la vacanza sarebbe stata ancora meglio di quello che pensavo poche ore prima in acqua mentre mi fottevo Sandra! Uscii dal bagno e ripassando dalla stanza di Marco non sentii niente, forse ora stavano riposando anche loro, così me ne andai in camera mia! Quante cose erano successe in quei pochi giorni e chissà quante ne sarebbero successe ancora!? In preda ad una perenne eccitazione mi alzo e vado in cucina, non trovo nessuno ma dopo un paio di minuti arriva Sandra che nel frattempo era uscita per fare la spesa. Indossa dei sandali aperti con un tacco medio, che slanciano comunque molto le lunghe gambe. Alla caviglia destra rumoreggia una simpatica cavigliera comprata in spiaggia, non ha calze e porta una gonna a portafogli che arriva poco sopra il ginocchio, è aderente e quando si siedo, mostra molto delle generose cosce. Le mammelle, una quarta misura, soda e piena sono strette in un top bianco dalla provocante scollatura. Una visione estremamente arrapante, appena la vedo il mio cazzo diventa durissimo, lei con aria ingenua mi chiede: “Cosa preferisci da mangiare stasera?” “Te … ” non le faccio dire niente poiché le tappo la bocca con la mia e inizio a cercare la sua lingua con la mia, poi inizio a leccarla dappertutto, i capezzoli sentendoli ingrandirsi sotto la mia saliva, la fica che cola una brodaglia lussuriosa e il buco del culo, posto dove il mio giovane cazzo non è mai entrato. Sento che prova un orgasmo dopo l’altro e mi fa staccare dalla sua fica bagnata per farsi inculare; all’inizio non entrava, ma poi con i liquidi che scendevano dalla sua fica si è lubrificato a dovere permettendomi di entrare con facilità dentro quella caverna stretta. Sandra gemeva sotto i miei colpi e mi aiutava nell’impresa divaricandosi oscenamente le chiappe. Dopo alcuni minuti di bordate vengo assieme a lei e continuando a stantuffare fino allo sfinimento e fino a farmelo diventare moscio dentro l’intestino. Dopo avermelo fatto uscire dal suo culo me lo prende in mano iniziando a masturbarmi con furia fino a farlo diventare di nuovo duro e pronto all’uso. Si inginocchiò sul pavimento tra le mie gambe. Abbassò la testolina adorabile e si portò alle labbra il mio membro turgido. Lo baciò sulla cappella un paio di volte prima, poi leccò leggermente la punta. Gradualmente s infilò sempre di più il mio uccello in bocca, e la sua lingua vorticava intorno al sensibile anello. Allungai le braccia e iniziai a palparle i grossi seni. Era grandioso.. soffici ma molto fermi, potevo sentire da sopra il vestito i capezzoli, tanto che erano lunghi e duri. Mi sarebbe piaciuto palparli senza nessuna barriera di stoffa, torcere i capezzoli e stuzzicarli amorevolmente.. La testa saettava su e giù sul mio uccello, e le sue labbra e la lingua mi stavano mandando ai matti. Sapevo che non potevo resistere ancora a lungo. “Oh !!!” gemetti “è così bello ..che sto.. per veniiree!!!” Sandra si limitò a grugnire e a succhiare ancora più forte sulla mia verga. Quella calda, pungente sensazione divenne sempre più impellente, dilagando nel mio ventre, irrigidendomi il corpo, arricciandomi gli alluci. Poi eruttai come una pentola a pressione, ansando e muovendo il bacino verso la bocca di Sandra. Lei si ancorò al mio bacino e continuò a succhiare mentre il mio seme le schizzava in bocca. Potevo sia ascoltarla che sentirla fisicamente mentre ingoiava ogni singolo getto, come se ne volesse perdere neanche una goccia. Finalmente mi accasciai, per il momento distrutto. Lei diligentemente mi ripulì l’uccello con la lingua prima di rimettersi a sedere vicino a me, la sua mano che ancora teneva il mio uccello semi-duro. ” hey piccolo” disse scherzosa “sei proprio buono… e anche molto nutriente..” La sua bocca era ancora umida e appiccicosa. Mi baciò proprio sulla bocca, leccandomi le labbra con la lingua. Le risposi prontamente, leccando a mia volta le sue labbra e assaggiando il mio sperma ancora appiccicoso. Aveva ragione… non era affatto male. “Mio Dio, Sandra !! sei…sei meravigliosa !!!” le risposi colmo di gratitudine. Rise di nuovo felice. Sollevò i fianchi e si alzò la gonna leggero fino alla vita. Con una mossa lenta ma decisa infilò i pollici ai lati degli slip di pizzo neri e facendo perno sui tacchi con un solo movimento aggraziato rialzò i fianchie abbassò le mutandine fino a terra, gettandole via. Poi si appoggiò sullo schienale del sofa e divaricò le gambe, presentandomi la sua splendida vagina fitta di peli neri e ricci. Di nuovo la sua risata gentile e poi disse “Bon appetit, mon cheri !!!” Non persi tempo a mettermi in ginocchio tra le gambe, feci scorrere avidamente le mani risalendo le sue cosce piene e lisce, palpandole e carezzandole. Risalii baciando le gambe e tutta la zona intorno il triangolo peloso mentre gentilmente stuzzicavo con un dito le labbra umide. Poi portai la bocca all’apertura fragrante, aprii bene le labbra vaginali con i pollici e iniziai a leccare e stuzzicare le labbra. I suoi succhi abbondanti mi sembravano nettare !!!! Cominciai a leccare più vigorosamente, poi trovai il piccolo clitoride e lo punzeccchiai con la lingua. Sandra mi afferrò la testa e mi faceva sapere dall’intensità della sua presa dove le piaceva di più essere passata. Iniziò a mugolare molto sommessamente e a muovere i fianchi avanti e indietro. Feci del mio meglio per darle piacere con una bella leccata di fica, e penso che ci riuscii abbastanza bene. Lo stavo adorando pure io, il delizioso odore, il sapore, la sensazione dei suoi genitali interni sulla mia lingua e i peli ispidi contro il mio naso, la dolce consistenza del suo sedere rotondo che io avevo afferrato per tenerla più stretta a me, la sensazione delle sue mani affusolate sulla mia testa, tirando con desidero e passione. Poi iniziò ad agitare i fianchi così velocemente che non riuscivo a stare a tempo con lei, ma io tenni duro e continuai a lappare mentre lei andava in convulsione di movimenti estremamente rapidi col bacino, e notai un improvviso incremento dei suoi umori vaginali. Poi si fermò e mi tenne la testa molto stretta a sé mente il suo corpo immobile tremava violentemente. Dopo alcuni lunghi momenti, tirò un enorme sospirò e si accasciò all’indietro sullo schienale. Sollevai la testa dal suo monte di venere a alzai lo sguardo verso di lei. Mi fece un altro immenso sorriso e con voce rauca mi disse “grazie amore. Questa è stato il più bel banchetto che ho mai servito….. Oddio.. non sono mai stata così bene…..” Rimanemmo seduti a baciarci per un po’ mentre io giocavo con le sue tette e la sua vagina e lei mi trastullava il mio uccello di nuovo duro. Avevo di nuovo in quel momento il dito nella sua tana e lei stava spingendo il ventre contro la mia mano mentre mi massaggiava l’uccello. Alzò il busto e si sollevò il top sopra al testa. Poi slacciò il reggiseno e lo butto via, lasciando ciondolare libere le sue tette. La guardai per un attimo così nuda solo con le scarpe con i tacchi a spillo ed il filo di perle, fece per levarselo la bloccai con un cenno del braccio. Poi si stese supina trascinandomi con se. Appoggiò una gamba sopra lo schienale del sofà. Mi rialzai sopra di lei mentre lei allargava le cosce per farmi entrare dentro di lei. Sandra afferrò il mio uccello con una mano e si aprì le labbra vaginali con l’altro. Poi con lentezza guidò la sommità del mio arnese dentro di lei, mentre io la infilavo lentamente affondando la mia asta sempre più dentro nel suo tunnel ben lubrificato. Alla fine ero tutto dentro, i miei testicoli contro il suo sedere e la nostra peluria pubica che si confondeva assieme. “ora sei dentro di me, piccolo mio…” mi sospirò nell’orecchio. Mi tirò giù la testa in modo tale da poterci baciare mentre scopavamo, la fissai felice, gli occhi scuri che brillavano. Entrambi volevano che durasse il più a lungo possibile, così all’inizio ci muovemmo molto lentamente. Io uscivo molto lentamente finchè era quasi tutto fuori, poi riaffondavo ancora lentamente dentro di lei. Potevo sentire ogni millimetro del suo passaggio umido, ed ero sicuro che lei sentisse tutte le sensazioni del mio uccello felice. Per tutto il tempo ci baciavamo e io giocavo con le sue tette ed il suo sedere, mentre lei si trastullava con le mie palle o il mio culo. “ti piace allora, tesoro !?” mi chiese dolce guardandomi negli occhi “è bello fare l’amore con me!!? Era proprio una lenta scopata molto affettuosa, romantica e domestica allo stesso tempo. Era una sensazione meravigliosa avere il mio uccello nella fica della bellissima mamma del mio amico e sentire il suo piacere stremo nella nostra unione. E naturalmente c’era in aggiunta l’eccitazione che qualcuno, Alessia o Marco all’improvviso potesse prenderci in flagrante. …ed infatti mentre avevo il mio cazzo piantato nella calda fica di Sandra sentimmo: ” ….e brava la mammina!” ci voltammo e vedemmo Marco a Alessia sulla porta che stavano guardando la scena, guardai meglio e notai che Alessia aveva una mano infilata nei pantaloni di Marco, lo spettacolo li aveva eccitati e lei gli stava dando sollievo! Sandra non si scompose più di tanto e disse: “era ora che arrivaste, unitevi a noi” , ora finalmente avevo capito; Sandra, Marco e Alessia scopavano da sempre e quella vacanza era il modo per farmi entrare nella loro famiglia; la cosa mi eccitò ancora di più e continuai a pompare con forza la figa di Sandra che gridava dal piacere! Intanto anche Marco e Alessia si davano da fare, Marco stava di fronte alla sorella maggiore nudo con la più grossa bollente erezione che avesse mai avuto. Le si spalancarono gli occhi mentre ammirava l’uccello. Alessia lo afferrò dolcemente con entrambe le mani e infilò l’uccello in bocca. “Oh Ale, manca poco che vengo…” Lei lo masturbò sempre più velocemente mentre succhiava golosamente la cappella. Venne in un lago che bevve velocemente. Alla fine alzo lo sguardo sorridendo, l’attaccatura delle labbra ancora sporche dello sperma, che ripulì con una leccatina veloce. “Leccami la fica, Marco, leccamela dai non ce la faccio più..” mormorò affranta dalla lussuria. Le sfilò con un unico movimento i pantaloncini e gli slip bianchi, vedendo la nascita della sua vagina contornata da una piccola foresta di peli scuri. Mentre ammirava quella fornace bollente da vicini una sua mano gli accarezzava le guance ed i capelli. Era tutto così dolce, e così sexy… Leccò la vagina mentre con le mani palpava ancora le tette. Alessia non ci mise molto più di me a venire. “aaaahhh… mmmm… fratellino… io…. ooohh…” Lei afferrò delicatamente l’uccello di Marco e se lo strofinò sull’apertura della vagina. “Io voglio scopare con mio fratello….io voglio scoparmi mio fratello… io voglio farmi mio fratello…” mormorò quasi in trance, sconvolta dalla lussuria. La sua fica era così incredibilmente stretta, aderente….Marco era già pronto per venire…le gambe di Alessia erano avvolte intorno a Marco mentre le scaricò il mio secondo potente orgasmo. Intanto io mi stavo inculando la loro mammina, la stavo fottendo per bene e dopo pochi colpi scaricai il mio succo di dentro di lei, Alessia si avvicinò alla mamma e si piazza sotto di lei a pulirle il buco del culo dalla sborra che le cola fuori. Madre e figlia continuarono a scoparsi a 69 per diversi minuti, sempre più eccitate, sempre più veloci, sempre più porche e vogliose, fino a che non vennero insieme, le fiche spalancate nelle bocche assetate. Poi Alessia si girò su di lei per poterla baciare sulle labbra, come un’amante. “Sei una troia, Alessia” – le disse la madre Io e Marco eravamo stati spettatori di quello spettacolo magnifico, i nostri cazzi erano di nuovo in tiro e ci avvicinammo alle due donne scambiandocele, io mi dedicai ad Alessia e Marco iniziò ad accarezzare la madre; “Uuu… che bello Marco mi stai facendo morire di piacere, non avrei mai immaginato che tu fossi così bravo a sedurre una donna. E poi amore mio hai un bel cazzone molto grosso e lungo e non passa certamente in osservato nelle fantasie delle femmine. Uuuu…. Siii…. Che belloooo… E quanto sei bravo uuu…. Siiii amore scopami, scopami”. Uummm cheeee…. belllooooo… che èèèè…. Siii… fottimi forte, fammi male dai scopami, lo voglio, su dai spaccami, sventrami. Ti piace avere una madre puttana? Calda, accogliente come me? Su dai confessa che mi hai sempre desiderata, e che ti sei masturbato diverse volte pensando d’infilarmelo dentro la fica, tra le tette o dentro il culo. Tesoro cucciolone su dai fammi sentire una donna fatale, confessami i tuoi sentimenti, non avere paura. Sai a me piace essere desiderata, e sono felice quando suscito voglia di scopare ad un uomo”. Alla sue richieste confessò “Siii.. mamma ho desiderato tante volte che tu mi facessi un pompino o che facessimo l’amore. Mi sono fatto un sacco di seghe pensando al tuo corpo prosperoso che sbirciavo di nascosto. Ma i sogni più eccitanti che faccio sono di scoparti insieme un altro uomo a sandwich o mentre lo spompini e io dietro che te lo infilo dentro. Mamma non sai quanto ho goduto, sognando di fare l’amore con te, così”. “Marco, amore mio sei un porco, uno sporcaccione, pero mi piace sentirti dire le maialate siiii…. Bambino mio, bravo , racconta tutto alla mammina che capisce le tue voglie, i tuoi desideri e ti perdona e se può t’accontenta. Su dai non ti vergognare, non pensare di essere il solo ragazzo a desiderare sessualmente la propria madre. “Marco, cucciolo mio, sono qua, sono tua non è un sogno, la mamma ti vuole ti desidera pure lei, dai ficcamelo, sborrami dentro, puoi farlo sai, prendo la pillola, non corriamo nessun rischio. Mmmuuu…. Come mi sta piacendo far l’amore con te, è davvero sconvolgente scopare con il proprio figlio. L’incesto è la trasgressione più forte che io abbia mai provato, umm . Che libidine sono sconvolta. E’ bellissimo, è la scopata più bella della mia vita. Ma a te piace scopare con quella troia di tua madre?” Poi inizia a baciarlo in bocca succhia la lingua e stringe forte, forte. “Siii… mamma, si, mi piace scopare, è bellissimo fare l’amore con te, sei proprio una dea del sesso e della trasgressione” Tra un brivido e l’altro trova, ancora, la forza di sussurrargli, con la voce roca dell’eccitazione. “Vigliacco, uuummm… mi stai facendo impazzire. Dimmi che piace anche a te l’incesto. Dimmi che mi desideri che ti piaccio, che sono bella. SSSSSsiiiiii … amore dimmi tutte le porcate che ti vengono, che sono una troia una puttana incestuosa. Siiiiiiii ancora, ancora vengo, vengo siii…..uuu… suu… ficca, ficca, ficca più forte rompimi la fica” . Sconvolta, eccitata fino alla follia si abbandona, finalmente, al piacere della carne con orgasmi continui uno dietro l’altro. Anche Marco iniziò a sentire l’orgasmo che gli saliva dai coglioni e l’avvisò… “vieni amore vienimi dentro non ti preoccupare, te l’ho detto prima, prendo la pillola. Siiiiii… amore sborrami, riempimi la fica, fammi sentire piena, troia fino infondo.” Lei godeva e soffriva il suo volto ere una maschera dove si potevano leggere tutte le sue ultime sensazioni. “SSSiii… mamma ti sborro dentro tanto chi sa quanta sborra avrai preso dai tuoi amanti, puttana come sei, chi sa quanti ne avrai presi.?” Poi altre scosse la presero sconvolgendola ancora di più portandola all’orgasmo finale. “Basta amore, basta non ce la faccio più.. basta Marco sono esausta… godo, godo” “Anch’io, mamma godo, godoooo…… sei fantastica” “Siii… bravo Marco, vieni dalla mamma sborra, riempimiiiiiiiiii”. Ebbero un orgasmo travolgente e rimasero esausti sul pavimento mentre io scopavo dolcemente Alessia “oohh, tesoro mio… sìììììì….” Gemeva lei. Tirai fuori il mio uccello fino a che solo la cappella rimase nella fica , poi pistonai di nuovo dentro. Lei chiuse gli occhi, facendo un lieve sospiro. Lo feci ancora e ancora, aumentando gradatamente il ritmo. “aahhhh …. ooohhh… tesoro caro…. mmmmm” disse incuneando la testa all’insù, ad occhi chiusi. Il suo bacino rispondeva perfettamente in sincrono con i miei colpi. Il nostro ritmo era perfetto, per tutta la pratica che avevamo. Il sorriso le incuneava ancora di più gli angoli della bocca .Il suo respiro era più veloce ora. Mi riadagiai su Alessia e continuai a scoparla. Era meravigliosa. Mi mise le braccia attorno le spalle e mi abbracciò gentilmente mentre la infilavo. “oooh… ooh… aaahhh… mmm….. dai… aaahhh…. così…” mormorò , continuando a fare piccoli sospiri di piacere, il suo volto oramai felice. Non passò molto tempo che le pareti della vagina di Alessia spremettero il mio uccello mentre lei aveva un orgasmo, che la percosse tutta come un’onda. Adoravo il modo in cui mentre infilavo il mio arnese dentro e fuori la sua fica, la sua cosina me lo mungeva con un azione avvolgente con le contrazioni orgasmiche. Scopai Alessia per quasi trenta minuti prima di riempirla. Nel frattempo, lei era venuta due o tre volte, con piacere sempre maggiore. Quando sentii che si avvicinava il mio stavolta di orgasmo, le infilai l’uccello tutto dentro e le spruzzai tutta quanta la roba che avevo. Non lo cacciai fuori dalla sua tana bollente finché non fui sicuro che ogni singola goccia di sperma era dentro di lei. Come al solito lei rinvenne prima di me dalla goduria e cominciò a carezzarmi piano, dandomi bacini sul collo. “oohh……. mmm come sto bene….” “dai.. Ale… che non è ancora finita….” Mi sollevai da Alessia e le presentai il cazzo per farglielo succhiare. Si rialzò, guardandomi con fare sorpreso e lussurioso. “ehi…. però !!!” sorrise attorno al mio uccello. Succhiò e leccò l’uccello finché non fu di nuovo eretto. La baciai, ficcandole la lingua ben dentro la bocca. Alessia mi succhiò la lingua nello stesso modo come mi aveva succhiato il cazzo. Montai Alessia di nuovo e la scopai per un’altra mezz’oretta prima di darle un altro carico di godimento. Come prima feci in modo che ogni gocciolina preziosa le finisse nel ventre… Quando finimmo, mi stesi sonnecchiando sul sofà mentre Alessia si sedette per terra. Eravamo tutti e quattro lì, nudi con i nostri umori spalmati sui corpi, guardavo quella famiglia e pensavo a come era stata meravigliosa quella vacanza, ma non era finita lì; in quel momento avvenne la cosa più scioccante di tutta la vacanza: Marco mi si è avvicinato e mi ha abbracciato forte ed ho sentito il suo petto nudo contro il mio. I suoi peli ruvidi contro il mio petto. Ho provato un forte desiderio di sentirlo di più. Ho respirato profondamente e lui mi ha accarezzato la schiena. Ero percorso da brividi sulla superficie del corpo e avevo vampate di caldo e desiderio da dentro. Lui mi ha seguito con passo lento e mi è venuto sopra… si è messo a cavalcioni sul mio corpo. Le nostre virilità si sfioravano e già le sentivo fremere…..un’erezione già notevole. Guardandola senza toccarla fece una smorfia “mmmm…” con occhi maliziosi come per dire ‘che bocconcino…’. Anche lui era in erezione di fronte a me per un po’ ho avuto il tempo di ammirarlo per bene. Un fisico non palestrato ma veramente ben fatto. Aveva arti lunghi , le spalle larghe, il ventre senza pancetta e un cazzo la cui vista non mi colpì particolarmente ma grazie al quale avrei passato momenti di fuoco. Dolcemente mi ha abbracciato e baciato intensamente così che potevo sentire l’odore buono del suo dopobarba, la pelle del viso liscia ed invitante. Mi ha sfiorato con le labbra calde e umide il collo e questa volta non ho potuto sottrarmi quando scese verso i capezzoli mordicchiando prima l’uno e poi l’altro. Ha fatto scorrere la lingua verso il centro del petto e poi giù verso l’ombelico. Intanto con le mani giocava con il mio uccello . “Ahhhmmm” non riuscii a trattenere dei lamenti mentre mi massaggiava per tutta la lunghezza dell’asta… “Sei bellissimo” mi disse. Ho sorriso senza rispondere. L’ho invitato a risalire e mi ha abbracciato di nuovo ma con maggiore intensità lasciando che i nostri membri si avvicinassero, strusciassero e si conoscessero. Non avrei mai voluto lasciarlo, era bellissima quella sensazione di sentire un cazzo robusto anche se non lunghissimo a contatto con il mio più lungo ma più stretto. “Mi piacerebbe prendertelo in bocca” mi sussurrò gentilmente e quasi con timidezza. Ero paralizzato, non mi sarei mai aspettato che mi sarei scopato anche il mio migliore amico, ma ero in preda all’eccitazione; sentivo il suo corpo fremere, una nuova sensazione invadeva il mio corpo, il mio cervello, il mio cazzo……… stavo lì con il cazzo svettante che presto sarebbe finito in una bocca accogliente e due donne guardavano il tutto ed iniziavano a trastullarsi! Scese con la testa aggrappandosi alle mie chiappe sode e l’ha avuto subito a contatto con la lingua, il palato, lo succhiava come un frutto strizzandomi le natiche ed io spingevo in avanti quasi a soffocarlo…. Sentiva la cappella calda e tesissima. Poi mi sono staccato dalla morsa e quasi lasciandolo interdetto mi sono fermato. … “Siiii, vieni…” mi disse per invitarmi a metterglielo dentro. Cominciò a baciarmi tra le chiappe e a infilarmi la lingua in culo. Credevo di venire dal piacere e dovetti trattenermi a stento. Stringeva un cuscino e con una mano ha afferrato i miei slip e li ha annusati riconoscendo il sapore del cazzo che fino a poco prima teneva stretto tra le labbra… mi accarezzava le cosce… mi sono sdraiato completamente sopra e facendogli sentire ancora una volta il cazzo massiccio sulle natiche ed il peso sulla schiena. Ha tirato il bacino indietro e il cazzo glielo sistemato tra le natiche indurite. Aveva le gambe divaricatissime e con le mani possenti lo tenevo per il bacino seguendo un ritmo continuo e sempre in accelerazione. Ad ogni colpo emettevo un gemito di piacere. Adesso che lo aveva dentro sentiva tutta la forza e la durezza del mio arnese. Istintivamente ho preso a mastrurbarsi, ha goduto quasi all’istante mentre continuavo a cavalcarlo senza fermare la mia corsa. Ad un certo punto le mie spinte si facevano più lente e profonde lui ha stretto le natiche e gli sono venuto dentro. Ero distrutto e completamente sudato, per questo rimasi senza muovermi. Sandra ed Alessia che avevano goduto di quello spettacolo mi si avvicinarono ed iniziarono a leccarmi il petto, il cazzo, sentivo le loro lingue scorrere su tutto il mio corpo ormai esausto e sfinito dai ripetuti orgasmi; le due donne percorsero il mio corpo fino ad arrivare alla mia bocca, contemporaneamente mi infilarono le loro lingue in bocca e giocarono con la mia scambiandosi anche dei dolci baci saffici, si fermarono un attimo e Sandra con quell’aria da puttana mi disse: “Benvenuto in famiglia, piccolo mio”! quella vacanza era stata la mia iniziazione, la mia prova per entrare in quella famiglia lussuriosa; mi disse che avevo superato brillantemente la prova e che d’ora in poi quando avrei voluto scaricare la mia sborra da loro avrei sempre trovato una figa, una bocca o un culo pronta ad accoglierla tutta! La guardai, afferrai la sua testa e le infilai la lingua in bocca, le dissi “Grazie!” e poi mi stesi sul pavimento, restammo lì per qualche ora, con i nostri corpi, sfiniti dal piacere, bagnati dai nostri umori, dal nostro sudore, dal nostro piacere………………….
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