Squillò il telefono, era Mario che mi chiedeva se poteva venire a trovarmi per alcuni problemi di lavoro, pensai che un poco di lavoro e la presenza di un amico mi avrebbero distolto dai pensieri osceni che ultimamente mi stavano attanagliando. "Ok Mario, va bene per le sedici, a più tardi" "Ben alzato ! Chi era al telefono Roby?" "Buongiorno mamma, era Mario, viene verso le quattro per alcuni chiarimenti" "Viene ? in che senso ?" In un primo momento non feci caso al doppio senso, solo dopo mi resi conto della battutaccia di mia madre. "Ma, mamma ! Possibile che pensi solo a …. insomma …. solo…?" "Aspetta amore, finisco io la frase : che penso solo a scopare ? Si, solo a quello, e poi dopo ieri sera oggi ho un certo pruritino, quasi quasi mi scopo Mario ! Lui sicuramente non sarà schifiltoso come te ! Lui apprezzerà con certezza una donna matura !" "Ma, mamma, io non ti ho rifiutata perché sei matura, il mio è stato un blocco psicologico, insomma sei mia madre ! Devo dire che come donna ti scoperei più volte al giorno, ma ciò non toglie che rimani mia madre !!!" "Senti il mio figliolo scienziato !?! Blocco psicologico ? Ma fai parlare il tuo cazzo ! Non ti ricordi che ieri sera sei rimasto duro per due ore ! dico due ore, non due minuti ! solo per un pompino ed una guardata di passera ?" "Ok, mamma, con te non si può parlare seriamente ! Solo se mi tirassi il cazzo fuori dal pigiama potremmo andare d’accordo !" "Wow, lo sai che non è una cattivissima idea !?" e si allontanò ridendo. Non sapevo come comportarmi, mia madre sarebbe stata capacissima di fottersi Mario anche davanti a me, mi stava venendo l’ idea di chiamarlo e dirgli di non venire, anche perché ormai il gioco mi iniziava a piacere:potere usare un linguaggio simile con mia madre mi eccitava da matti, e probabilmente stavo maturando anche l’idea di cedere alle sue avance. Mia sorella uscì per andare all’università (oltre che al cazzo si dedica anche allo studio e con profitto per giunta) senza prima disdegnare una slinguazzata alla mamma ed una limonata con me alla quale aggiunse una toccatina di pisello, sussurrandomi all’orecchio : "Mi raccomando, divertitevi in mia assenza!". La frasetta mi fece trasalire, conoscevo perfettamente la complicità che c’era tra mamma e Linda in fatto di sesso ma preferì non pensarci. Fu a pranzo che cominciai ad avere dei cedimenti ormonali nei confronti di mia madre. Eravamo soli, uno di fronte all’altra, mia madre si era vestita come una vera puttana. Era truccata da sballo, aveva un mini vestito verde che metteva in risalto le sue puppe fantastiche, lo stesso paio di calze della sera precedente (aveva evidentemente capito la mia inclinazione verso quel particolare indumento intimo) ed un paio di scarpe col tacco dello stesso colore del vestito. Tra me e me pensai quanto fosse incredibile la capacità delle donne di riuscire a scatenare in un uomo delle tempeste ormonali anche solo con dei capi di abbigliamento e subito dopo mi fermai a riflettere sul fatto che stavo ormai seriamente pensando di assecondarla e di …. scoparmi mia madre ! Mi misi a sedere con una finta calma ed aspettai la prima mossa che però tardava ad arrivare, allora presi il coraggio a due mani e le dissi : "Complimenti mamma, sai che ti mantieni ancora benone per essere una tardona ?!" (la stavo volutamente piccando sul suo punto debole). "Grazie per il complimento ma ….. tardona a chi ?!" disse sorridendo "Scherzavo, volevo vedere la tua reazione" aggiunsi ridendo "Menomale, se sapessi quanti mocciosi della tua età vorrebbero farmi la festa staresti attento a quello che dici." (intanto aveva ribattuto il "tardona" con un sonoro "moccioso" … evidentemente si ricordava che mi dava fastidio sentirmi chiamare così). "Quali mocciosi ? di chi parli ?" "Dei tuoi amici ! Lo sai che molti ci hanno provato ?" "I miei amici ci hanno provato con te ? E adesso non venirmi a dire che non hai ceduto neanche ad uno perché non ci credo !" "Ad essere onesta un paio di pompini li ho fatti e devo ammettere che mi è piaciuto pure ! Ti ricordi di Filippo ?" "Chi il ragazzo del piano di sopra ? Il figlio dei Monetti ? Quelli che ora sono in Germania?" "Si proprio lui ! A lui, dal momento che partivano e non ci saremmo più rivisti, gli ho concesso anche di divertirsi tra le mie tette … gli ho fatto una spagnola." "Menomale che non hai concesso altro !" (mi stavo eccitando a sentire queste storie, magari non vere, ma mi eccitavano lo stesso). "Bhe, non ho avuto il tempo perché la passerina me la ha occupata il padre quando ci ha scoperti insieme nella loro cucina … ha voluto a tutti i costi trombarmi per salutarmi … potevo rifiutare ?" "Noooo, no di certo, una richiesta così gentile … e poi era un addio !" (mi stavo ingelosendo) "Un saluto non si rifiuta mai ! E’ norma di buona educazione ……. sessuale !" e scoppiammo a ridere tutti e due. "Ma insomma mamma, quanti te ne sei chiavati dopo il matrimonio ?" "Ho perso il conto, però se uno mi piace non mi faccio troppi scrupoli, me lo scopo e basta ! Infatti in borsa porto sempre pillole e profilattici … sembra un sexy shop la mia borsa!". "Veramente per essere un vero sexy shop gli manca un bel vibratore!" e mi misi a ridere. Lei mi guardò in un modo dolcissimo e mi disse : "E chi ti ha detto che manca il vibratore ?" Rimasi un attimo di stucco ma lei si mise a ridere aggiungendo : "No, non preoccuparti, il pisello lo preferisco di carne calda e dura, i vibratori non mi danno piacere come un bel cazzo vero !" Mi ero eccitato, mi era venuta una gran voglia di scopare, ma si rifece viva in me l’ atavica proibizione e mi trattenni. "Mamma ma tu … insomma, lo sai che una come te si definisce …." non mi fece finire la frase che disse:"Troia ? Puttana ? Zoccola ? Io direi meglio ninfomane, lo so è una malattia, ma mi avresti preferito con la gobba ?". E già, ninfomane, mia madre era solo ninfomane (solo ?) la cosa incominciava a diradarmi la nebula di contrazioni morali che avevo fino ad ora avuto, sentivo che qualcosa si stava sbloccando, avevo davanti a me una donna ninfomane, non una madre ma una donna pronta a prendere e dare piacere … anche a me. "Dai mamma, raccontami qualche tua avventura, mi piace sentirti raccontare!" Cercavo un pretesto per eccitarmi al massimo e lo avevo trovato, le sue storie avevano una vena erotica pazzesca e le sue descrizioni delle scopate mi arrapavano da morire. "Mhmm, senti senti, il bimbetto vuole sapere le avventure scopereccie della mamma … e va bene, ti accontento ma ci vorrà un bel po’, ne ho di roba da raccontare io sai ?" "Tranquilla mamma, chiamo Mario e gli dico che non ci possiamo incontrare oggi, voglio stare solo con te oggi, mi voglio …. godere …. la mamma … oggi !" "Mio dio, ma se dici così mi fai bagnare …. corri, chiama il frocio e digli di non venire !" Chiamai Mario e mi inventai una scusa rimandando l’ appuntamento ad altra data, poi pensai alle parole di mamma "il frocio" , come frocio ? "Mamma scusami ma perché hai detto frocio ? Mario ti sembra frocio ?" dissi rientrando nella sala da pranzo. "Mi sembra ? Lo è ! … ti ricordi quando al mare ci siamo incontrati con la famiglia di Mario ?" "Si, eravamo io, tu, papà e Linda, al mare e all’improvviso io intravidi Mario con i suoi genitori e lo chiamai, certo che ricordo". "E ti ricordi anche che io e Mario con al scusa della borsa pesante che io non riuscivo a portare sparimmo per un poco ?" "Si, ricordo come fosse ieri" "Bene, mi portai Mario in macchina fino alla pinetina per sbocchinarlo, mi misi nuda e glie lo presi in mano … insomma dopo venti minuti di tentativi inutili mi confessò che gli piacevano gli uomini … io scoppiai in una risata fragorosa perché pensavo di non arrittare più i maschietti e mi ero spaventata". "Un bello spavento, certo ! ma pensa te ! Mario è gay ! ma tu come hai risolto poi ?" (non me ne fregava niente di nessuno volevo solo sapere le sue avventure) "Con papà sul pattino, al largo, una sana scopata coniugale, bella, intensa, lunga … ma … coniugale." "Ma mi pare che papà sia ancora in forma ! Due sere fa se non sbaglio gli facevi una spagnola, e lui ha retto parecchio!" "Si ma … vedi … l’ emozione che si prova con un perfetto estraneo, in un luogo qualsiasi, nel quale non penseresti mai di scopare è diversa … ti senti svenire dal piacere." "Non credo di capire mamma, ma mi adeguo. Ma tu non dovevi raccontarmi quanti te ne sei fatti?". "Ok, hai ragione, allora cominciamo dal viaggio di nozze, durante tutto il viaggio me ne sono fatti sette, che non sono pochi se pensi che il viaggio durò un settimana e dovevo anche svolgere i miei compiti di neo mogliettina. Comunque tre erano insieme" "Insieme? Vuoi dire che hai fatto l’amore con tre uomini contemporaneamente ?" "Si, gioia, erano l’ equipaggio del volo che ci portava a Parigi, Con la scusa di visitare la cabina di pilotaggio mi feci accompagnare dall’Hostess e una volta dentro ho cominciato i miei soliti giochetti di provocazione. Il culmine è stato quando mi sono ritrovata il pisello del comandante in bocca, quello del copilota in culo e quello del secondo in fica … mhmm … se ci penso ancora oggi mi bagno … si muovevano ritmicamente …. stavo per morire di piacere … peccato che non ho più avuto un’esperienza del genere, è stata unica e indimenticabile." Ero già eccitatissimo, pur sentendo storie non vere, e quasi le saltavo addosso, ma volevo raggiungere il massimo dell’eccitazione. "Roby ! Ma tu sei eccitatissimo !! Non puoi stare in queste condizioni ! Facciamo una cosa? mentre racconto ti spugnetto un poco … ti va ?" (domanda retorica) Non la feci nemmeno terminare che mi ero già seduto accanto a lei ed avevo tirato fuori il cazzo che spinse fuori la sua cappella viola e gonfia. "Porco Giuda che bel cazzo hai ! Mi sei venuto proprio bene !" disse con una punta di orgoglio, mi prese in mano il pisello e cominciò una lentissima ma molto piacevole sega, era talmente lenta che stavo impazzendo di piacere. "Dai mamma racconta, racconta ancora" dissi con un filo di voce e gli occhi chiusi. "A Parigi non successe molto altro, solo un bocchino al portiere di notte dell’ albergo che era stato tanto gentile ed un paio di seghe sul taxi ad un amico di papà che mi corteggiava da anni. Mhmm, ma lo sai che il tuo pisello mi piace proprio ? Mhmmm, solo menandolo mi sono già bagnata … Ti piace la tua mammina porca ?". La sua voce si faceva sempre più rauca e sensuale, aveva socchiuso gli occhi e con la mano sinistra si carezzava la fica. "Lo sai che l’ho succhiato anche al garzone del bar ?" disse quasi sussurrando "Si, mamma, lo so, ti ho sentita quando lo dicevi allo zio, ma raccontami lo stesso come è andata" ero in una forma di estasi sentivo solo la sua voce e la sua mano sul mio cazzo. "Avevo ordinato tre caffè, uno per me, uno per papà ed uno per Angela che mi era venuta a trovare. Il ragazzo arrivò quasi subito lo feci entrare in cucina per posare i caffè e gli chiesi quanto dovevo pagare. Avevo notato una certa insistenza nei suoi sguardi ma non ci avevo fatto tanto caso. Mi presentò lo scontrino e sopra c’era scritto 3.000.000. Lo guardai sbigottita e gli dissi che c’ era stato un errore, lui mi rispose che era tutto giusto … i caffè costavano un milione l’ uno ma avrebbe potuto farmi uno sconto particolare … li potevo pagare 1.200 lire a tazza aggiungendo un pompino … allora mi misi a riflettere e, considerando anche che era un bel ragazzo, e vedendo che ormai il suo pisello non stava più nei pantaloni decisi di alleviargli le sofferenze." "Quindi lo hai sbocchinato in cucina ?" la sua mano mi stava facendo svenire, il racconto non aveva fatto altro che accrescere la mia eccitazione. Il pensiero di vedere mia madre mentre faceva un pompino ad un estraneo mi estasiava. "Gli abbassai i pantaloni e le mutande, e tirai fuori un arnese di tutto rispetto" fece una breve pausa ed aggiunse "Mhmm, mai come il tuo, che mi fa eccitare da matti, ma era gradevole anche il suo" , Il complimento mi fece eccitare ancora di più, anche perché dicendo questo strinse un po’ di più la presa ed accelerò leggermente il ritmo della sega. "Insomma, davanti a tanta grazia di Dio non mi sono saputa trattenere e me lo sono succhiato fino a quando mi ha sborrato il suo piacere in bocca." "Mamma, mi stai facendo venire … accelera … menamelo forte !" Non se lo fece ripetere due volte e cominciò a masturbarmi velocemente, infatti bastarono pochi colpi che le inondai la mano e parte del braccio con il mio seme, "Vai amore di mamma, sborra, sborra ancora, bagna tutta la mano della mamma, mhmmm … dio che bello … cazzo quanto sperma …. lo voglio, è mio … mhmmm che bel cazzo hai, giovane e fresco … e poi è così duro … promettimi che me lo farai sentire, amore … giura" Io ero in preda all’orgasmo e tra un fiotto e l’altro, con una voce strozzata dal godimento risposi: "Si … si, ma.. mamma, t…te lo prome….. ettoohohoo!". Continuo a menarmelo fino a quando il mio pene non si ammosciò del tutto, abbassò la testa lo ripuli con le labbra emettendo uno schiocco osceno e prese a leccarsi la mano ripulendola perfettamente poi mi guardò il pisello e disse: "Lo sai che così moscio fa tenerezza ? aspetta che gli do un bacino di arrivederci". Detto fatto, si abbassò nuovamente e mi baciò il pene lasciando una evidente traccia di rossetto poi mi prese per la nuca e mi infilò la lingua in bocca. "Non ti preoccupare – mi disse – la mamma ha ancora altri regalini per te !" Detto questo si allontanò verso il bagno dove dopo pochi minuti sentì scrosciare la doccia.
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