Ciao a tutti, la storia che mi accingo a raccontarvi è iniziata tre anni fa. Io mi chiamo Anna ho 32 anni, ho un fratello Silvio di 22, circa 12 anni fa per un male che non perdona, abbiamo perso nostro padre e tre mesi dopo anche la mamma, io lavoravo gia in una grande azienda tipografica nella provincia di Roma, con i soldi che i nostri genitori ci avevano lasciato, e la casa di proprietà, sono riuscita a crescere mio fratello abbastanza bene, l’ho seguito negli studi, gli ho sempre consigliato uno stile di vita corretto, e di soddisfazioni Silvio me ne ha date in abbondanza, si è diplomato Ragioniere con il massimo dei voti, non ha voluto proseguire per l’università che sarebbe stato il mio desiderio, però a casa una volta diplomato ci è rimasto una settimana, non trovando il lavoro presso uno studio, si messo a fare il magazziniere nello stabilimento dove io lavoro come segretaria, Silvio ha sempre avuto la passione per il fai da te, ha costruito molte cose che usiamo in casa, armadi, un letto, dei mobiletti vari per libri televisore ecc. ecc. in più aveva fatto un bel lampadario in ottone che era il suo orgoglio, sapeva lavorare il legno i metalli e saldava di tutto, questi lavori li faceva nel magazzino che avevamo sotto la casa, vicino c’era il garage con le nostre auto, era di Sabato mattina, giorno di riposo per noi, (la settimana corta) io ero intenta a sistemare la casa, lavare i panni spolverare, preparare il pranzo, e Silvio era in magazzino a trafficare con delle verghe di metallo che doveva saldare, improvvisamente sento un grido di Silvio che mi chiamava, la voce disperata, continuava a gridare Anna corri oddio che dolore, Anna ti prego vieni subito mi sono ustionato, sono corsa immediatamente da lui, era seduto in terra con le lacrime agli occhi, e mi diceva guarda Anna mi sono bruciato le mani, madonna che dolore, aiutami ti prego, non ce la faccio più, ho preso subito la mia macchina e l’ho portato in Ospedale, mentre andavamo mi ha spiegato che la lanterna che usava per saldare, forse essendo lenta, aveva preso fuoco ed era esplosa, in quel momento aveva le mani sopra al manico per cui la fiammata le aveva prese entrambe, al pronto soccorso lo avevano medicato, e mi raccomandavano che una volta al giorno gli cambiassi le speciali garze, all’olio specifiche per le ustioni. Ritornati a casa, mi rendevo conto che Silvio sarebbe dipeso da me in tutto per almeno un mese, le preparavo la cena, gli facevo indossare il pigiama, e lo imboccavo per tutto quello che doveva mangiare, lo facevo bere, gli lavavo i denti, ma purtroppo per me gli dovevo far fare la pipì, mi accingevo a farlo, e nello scendere i calzoni del pigiama e calare gli slip, potevo vedere che aveva un pisello enorme, era moscio ma stava comodamente sui 16 18 cm. , allora mi ricordai che quando aveva circa 9 10 anni, e lo lavavo perchè lui non lo faceva bene, (come tutti i ragazzi erano schivi all’acqua a quell’età) gia vedevo un pisello che per un ragazzino era notevole, comunque quella visione mi sconvolgeva, vuoi perchè era mio fratello e vuoi perchè la cosa mi imbarazzava, le dirigevo il getto nel vaso e poi agitandolo un po’, (la classica sgrullatina) gli riposizionavo il pezzo nelle mutandine, ostentando la massima indifferenza, ma la vista di quel pisellone che aveva mio fratello, non mi aveva lasciato insensibile alla cosa sia per la sorpresa che per le dimensioni, messolo a letto andavo anche io a dormire, ma per quanto facessi non riuscivo a prendere sonno, avevo lo stomaco in subbuglio, ero nervosa al massimo, e sorpresa mi trovai la fica bagnata fradicia, alla fine anche non volendolo, presi a masturbarmi con una foga che non avevo mai avuto, raggiungendo tre orgasmi uno dietro l’altro senza mai fermarmi, a mente fredda cominciai a pensare che io di aventurette ne avevo avute, di cazzi ne avevo sentito più di uno, ma uno come quello di mio fratello non lo avevo mai visto, ed in più la maggiore curiosità era, ma se stava così ed era moscio, quando si sarebbe eccitato era veramente un palo, alla fine come speravo presi sonno, ma fu un sonno agitato, in continuazione sognavo mio fratello che mi inculava con quel mostro, e la cosa più sconcertante era che mi piaceva, la mattina successiva mi alzavo con la schiena indolenzita, (causa delle ripetute masturbazioni notturne) preparavo la colazione e lo chiamavo per preparare la medicazione, lui era ancora a letto supino, e vedevo il bozzo della coperta che era eccitato si notava, lui rosso (forse per la vergogna) mi adduceva una scusa per prendere 5 minuti, sperava che il cazzo le scendesse per poi alzarsi, mi raggiungeva in cucina poco dopo. E lo imboccavo con pane e latte, poi delicatamente le toglievo le garze per cambiarle, le facevano male le ustioni, non parlava ma le lacrime le scendevano copiose sul viso, mi inteneriva vederlo a quelle condizioni, lo abbracciavo stringendomelo al seno, e lo baciavo dicendole non ti preoccupare farò più piano possibile, ma avvertivo di nuovo quella fitta violenta nella fica come la sera prima, quando ebbi finito di medicarlo Silvio mi disse, Anna mi vergogno ma debbo andare in bagno, vieni le dissi, e di cosa ti dovresti vergognare ti ho visto crescere, quando eravamo in bagno le ho calato il pigiama e lui si è seduto, è in quel momento che le ho potuto vedere le palle, aveva due arance, grosse, compatte, rugose ma dall’aspetto sodo, ed ancora quel cazzo che al solo vederlo mi sono bagnata la fica, sono uscita dicendole come hai fatto vengo io e ti lavo, sono andata di corsa in cucina, e messa la mano nella fica gia fradicia di umori, mi sono masturbata venendo in pochi secondi, mi sentivo sconvolta, mai avrei creduto che vedendo un cazzo così mi sarei eccitata tanto, dopo dieci minuti Silvio mi chiamava per dirmi che aveva fatto i suoi bisogni, sono andata da lui, l’ho pulito con la carta igienica, mentre lui mi diceva scusami Silvia, ma oltre tutto mi vergogno come un ladro, facendo l’indifferente cercavo di tranquillizzarlo minimizzando la cosa, si metteva seduto sul bidet, iniziavo ad insaponarlo e lo bagnavo con l’acqua calda, appena lavato il culo, gli prendevo finalmente di nuovo il cazzo in mano, e come speravo, l’acqua calda faceva effetto ed il cazzo in pochi secondi svettava imperioso, era stupendo, enorme, credo 25 26 cm. una cappella enorme, sembrava un fungo, rossa fiammante, e pulsava in continuazione, iniziavo ad insaponarlo, (con un’eccitazione quasi incontenibile) lo scappucciavo, e Silvio che in continuazione si scusava con me, dicendomi, credimi non è colpa mia, quando fa così non riesco a controllarlo, scusami Silvia, smetti dai, mi laverò domani, io ormai presa dalla frenesia, le rispondevo ma stai tranquillo, sono grande e conosco queste reazioni, sono cose normali per uno della tua età, nel frattempo avevo raggiunto la cappella e la stavo insaponando, lo avevo scappucciato tutto, potevo vedere e sentire un cazzo meraviglioso, mai provato prima, Silvio aveva iniziato a tremare per il piacere. Lo schiaccquavo con l’acqua calda e mi continuava a vibrare nelle mani, allora le dicevo, ma Silvio sei combinato male tesoro, ma la tua ragazza non ti aiuta? al che mi rispondeva, Anna lo sai che io la ragazza non l’ho mai avuta, ma non dirmi che fai tutto da solo? e lui arrossendo mi rispondeva, si Anna tutto da solo e spesso più volte al giorno, io continuando a lavarglielo le dicevo, (ormai preda di quel bastone) senti non è la prima volta che lo faccio, adesso ti dò una mano, perlomeno anche se per poco, ti allevierò il dolore delle mani, le mettevo un po’ di sapone intimo sulla cappella, e cominciavo a segarlo lentamente, sulle coscie avvertivo un mare di umori che mi scendevano, ero eccitata come non lo sono stata mai, mi scopersi affannata, tremavo, non capivo più niente, avvertivo le pulsazioni del cazzo di Gianni che aumentavano, improvvisamente mi esplodeva con due schizzi che mi colpivano, sia gli occhi che la bocca, e poi altri tre quattro mi arrivavano addosso alla gonna, il resto mi colava sulle mani, io stavo avendo un orgasmo, che nulla aveva di paragonabile a quando venivo sia scopando che da sola, istintivamente con la lingua, mi leccai lo sperma che mi aveva colpito la bocca, sapeva di buono come non ne avevo mai assaggiato, Silvio mi guardava in silenzio, improvvisamente mi sentii squallida come una assetata di sesso, mi vergognai dello sguardo di mio fratello, ma lui con una dolcezza infinita, mi ha avvicinato il suo viso e baciandomi all’angolo della bocca, mi sussurrava, grazie Anna sorellona mia, cosa farei senza di te, ma lo sai che ho sempre sognato una cosa così? io ancora ero nello stato del colpevole, e non volevo assolutamente tradire la mia enorme voglia per quel cazzo stupendo, che gia sognavo dentro di me, che mi riempiva la fica, e mi faceva godere da pazzi, facendo l’indifferente le dicevo, amore mio io l’ho fatto perchè ti voglio bene, e vederti in queste condizioni mi dispiaceva, allora lui mi replica, senti Anna se lo hai fatto per me ti prego, se mi vuoi veramente bene rifallo, non ce la faccio più, con te ho goduto da matti, le ricambiavo il bacio all’angolo delle bocca, (me le sarei succhiate quelle labbra, che al solo guardarle mi bagnavo di nuovo) vedevo il cazzo di mio fratello che non aveva assolutamente perso il suo turgore, lo schiaccquavo di nuovo, e ricominciavo a segarlo molto lentamente, me lo volevo godere almeno con le mani sentendolo per tuta la sua lunghezza e circonferenza. Continuavo a stringerlo accarezzarlo, le dita le giravo sulla grossa cappella, poi scesi con la mano per sentirgli i coglioni, era grossi sodi una sacca scrotale degna di un toro, enorme, mi sentivo la mano che non poteva contenere tutta quella meraviglia della natura, con l’acqua calda lo risciaccquavo tutto, ma era più la voglia di continuare a toccarglielo che altro, poi iniziavo a segarlo lentamente gustandomi le contrazioni del cazzo di Silvio, mi mettevo in ginocchio e con la punta della lingua gli bagnavo la cappella di saliva, sentendolo leggermente con le labbra, a quel punto mio fratello quasi rauco mi sussurrava, ti prego Anna mettici la bocca, le ho sentite le labbra sei meravigliosa, (e con i polsi mi spingeva la testa per andare giù sul suo manganello) lo accontentavo, anche perchè mi sentivo il fuoco nella fica, avvertivo i miei umori scendere copiosi lungo le cosce, con la bocca spalancata imboccavo la cappella enorme, sentivo le sue vibrazioni, sia nella bocca che nelle mie mani, mi ci sarei soffocata tanto era bello succhiarglielo, cercavo di mandarne giù il più possibile, ma era troppo grosso e lungo per poterlo fare, lui continuava a spingermi con i polsi sulla testa, io ormai preda di quel grosso bastone, stavo diventando pazza dal godimento, poi lo sentivo battere più forte, gonfiarsi ancora di più, e mi esplodeva in gola con una serie di schizzi di sperma, che a stento riuscivo a deglutire tanta era e ne continuava ad arrivare, poi la serie delle gocce che non finiva mai, una sborrata colossale, non credevo che se ne potesse emettere tanta, io per mio conto non avevo idea di quante volte avevo sborrato mentre e durante la sborrata di Silvio, eravamo tutti e due affannati, sudati, scapigliati, e Silvio guardandomi dolcemente, si avvicinava con il suo viso al mio dandomi un bacio sulla bocca, che di fraterno ormai non aveva più nulla, sentivo la sua lingua che sembrava un serpente in agonia, mi dardeggiava la mia spaziando dal palato hai denti, era veramente in quel momento, un bacio che si danno due amanti che si sono regalati momenti frenetici di passione pura, poi faticosamente anche perchè indolenzita dalla posizione mi rialzavo, gli tiravo su i pantaloni del pigiama e tornavo in cucina frastornata, avevo la mente vuota, non sapevo veramente che fare, nessuna idea, ero quasi terrorizzata dal momento che stavo vivendo. Mi ero poggiata sul lavello della cucina facendo scorrere l’acqua, e non avvertivo che Silvio mi aveva seguito, mi si è accostato con il viso sul mio collo, e dandomi un bacio mi ha detto grazie Anna, sei stata a dir poco meravigliosa, ma io adesso ti vorrei ricambiare come si deve, dammene l’opportunità, e mi si appoggiava dietro, potevo sentire di nuovo quel cazzo meraviglioso che mi pulsava in mezzo alle chiappe, non riuscivo a reggere, mi voltavo e ci baciavamo di nuovo appassionatamente, sentivo che Silvio avrebbe voluto toccarmi, stringere, ma non poteva fare altro che spingermi quel suo meraviglioso bastone in mezzo alle gambe, io orgasmi di nuovo, con Silvio non ero padrona delle mie pulsioni, avrei sborrato solo se mi avesse guardato con insistenza il culo, il seno, la fica, si strusciava come un gatto che fà le fusa, le ho preso il viso con le mani e le ho sussurrato piano, va bene fratellino, mi faccio una doccia e vediamo quello che si può fare con te in quelle condizioni, mi sono precipitata nella doccia, (non ero più nella pelle al pensiero di quello che avremmo potuto fare) mi sono infilata sotto il getto, ero elettrizzata mentre scorreva l’acqua mi bagnavo di nuovo, mi lavai tutta accuratamente, mi sentivo che ancora ero soda, appetibile, avevo una terza abbondante di seno, alta 1, 75 mora, capelli fino alle spalle, due gambe ben fatte toniche, un bel culo a mandolino che tutti ammiravano, e un monte di venere pronunciato con un triangolo nero e ben fatto, le labbra della fica che si affacciavano nel mezzo dei peli, ed il mio bottoncino, che come si induriva ergeva come un cazzetto, finita la doccia, mi recai in camera per mettermi almeno l’intimo, ma Silvio era li che mi aspettava, come mi vede mi dice, sei uno schianto sorellona, mai ti avevo vista così, ti prego sdraiati che ho un regalo per te, mi ha fatto posizionare con un cuscino sotto le reni al bordo del letto, aveva spostato con i piedi il puf che avevo nell’angolo della camera, hai lati mi aveva fatto mettere le due poltroncine, e lui seduto sul puf aveva a portata di lingua tutta la mia passera, avendo io le gambe larghe con i piedi sulle poltroncine, mi sentivo un lago sotto, mi faceva i complimenti per la bellezza della fica, che a suo dire era veramente un’opera d’arte, iniziava a leccarmela timidamente, ma come ho avvertito la lingua mi sono prodotta in una sborrata colossale. Lo sentivo che godeva del mio nettare, mi succhiava e leccava il bottoncino con vera maestria, ed io dopo pochi secondi le rifacevo una sborrata incredibile, non capivo più niente, sentivo che godevo e sborravo in continuazione, avevo la fica che era diventata una fontana, colava umori senza sosta, e mio fratello sembrava non dissetarsi mai de mio miele, non ho saputo quantificare le volte che sono venuta ma erano tante, avevo la testa che mi scoppiava dallo sfinimento del godere, ma più mi leccava e più godevo, poi mi è arrivato al culo, ha infilato la lingua dentro al mio buchetto, al quel punto non ho retto più, ho iniziato a dimenarmi a urlare, ero sfinita ma sborravo ancora, allora Silvio ha smesso di leccarmi, aveva capito che sarei anche morta ma non mi sarei mai fermata da sola, trà il cuscino e il letto avevo fatto una chiazza enorme, a quel punto mi ha detto, potevi essere solo che mia sorella per quanto sborri, anche io non mi fermo mai, sono uguale a te, io ero rimasta supina, con la fica larga senza più ritegno o vergogna per Silvio, mi sentivo distrutta, stravolta, gli orgasmi continuativi mi avevano sfinito, non riuscivo a parlare, dovevo riprendere il controllo del mio respiro, piano piano, ritrovando la realtà, mi mettevo seduta e vedevo Silvio che aveva gli occhi lucidi di desiderio, era eccitato all’inverosimile, le vedevo il bozzo del suo stupendo bastone che pulsava dentro i pantaloni, me lo chiedeva con gli occhi fammi qualcosa, aiutami, non reggo più, mi alzavo le sfilavo i pantaloni, aveva di nuovo il cazzo dritto, bello grosso, imperioso, svettava come per sfidare il mondo, sulla cappella le goccie di liquido sbordavano continue, lo riprendevo in bocca e ricominciavo a succhiarlo con un gusto incredibile, sentivo il sapore del suo miele, e per me aveva un effetto afrodisiaco, non riuscivo a reggere, e mentre lo sbocchinavo mi sgrillettavo godendo quasi subito, era diventato peggio di una droga, con mio fratello non reggevo, mi sconvolgeva i sensi, lui appena dopo il mio godimento iniziava a sborrare era un fiume in piena, mi strabordava in bocca un’altra quantità industriale di sperma, ed io famelicamente ingoiavo senza fermarmi sborrando di nuovo a mia volta, era supino e vederlo così soddisfatto mi riempiva l’anima, (anche Silvio era moro come me occhi verdi, quasi 1, 90 per 88 kg. )era veramente come si dice a Roma un bel fico, mi diceva, quanto vorrei acarezzarti toccarti la fica, tutto insomma. Mi sono sdraiata accanto a lui, e carezzandolo sul viso le ho sussurrato, stai tranquillo tesoro, che quando sarai guarito potrai toccarmi e farmi tutto quello che vuoi, ma Silvio ha insistito, adesso Anna io ti vorrei adesso, le ho detto amore mio, tu non hai idea di quanto vorrei sentirmi nella fica questo manganello, ma non possiamo ora, io ho il terrore di rimanere incinta, con il preservativo non mi piace, prenderò la pillola e poi mi potrai scopare quando vuoi, ma lui insisteva mi voleva entrare dentro non voleva desistere, mi si è avvicinato all’orecchio e in un bisbiglio mi ha sussurrato, se vuoi essere mia ora mi potresti dare il culo, è da una vita che lo desidero, ti prego non dirmi no, non rifiutarti, lo desidero più di ogni cosa, (io già lo avevo preso nel culo, pertanto un po’ meno stretto lo era) ma quel cazzone mi spaventava, nello stesso tempo l’amore che provavo per Silvio era enorme, mi decisi, si amore io te lo do il mio buchetto, ma giurami che farai tutto quello che ti dico e molto delicatamente, lui non era più nella pelle, aveva di nuovo un cazzone dritto da paura, andavo in cucina e prendevo del burro, lo tagliai in cubetti ne feci quattro, mi misi a pecorina e infilai uno dopo l’altro tre pezzi, con il quarto mi inburrai tutta la rosa del buco del culo, con il dito dentro sentii che si stava sciogliendo e scivolava bene, mi misi sulla sponda del letto, lui dietro con quel bastone enorme che reggendolo me lo dirigevo sopra al buco del culo, al mio “adesso vai piano” iniziava a spingere, sentivo che la cappella forzava, ma scivolando entrava, lo feci spingere ancora e sentivo che si faceva strada, stava superando lo sfintere, mi sentivo dilaniare, ma cominciai a sborrare come una pazza, Silvio continuava ad entrarmi nell’intestino, mi sentivo piena nella pancia, continuava a spingere, ed io che lo tenevo con la mano da sotto, sentivo che mi stava quasi tutto dentro, tolsi la mano e cominciai io a spingere verso di lui, mi sentivo scoppiare l’intestino, quel palo nel culo mi aveva veramente riempito tutto il retto, lentamente ha cominciato a pomparmi, lo sentivo che smaniava, mi avrebbe inculata selvaggiamente, inconsciamente anche io avrei desiderato un trattamento simile, mano mano che mi trombava il culo accelerava le spinte, alla fine ero io stessa che lo incitavo di andare più forte. Adesso andava veramente veloce, mi sentivo in un attimo il culo vuoto, ed un secondo dopo pieno da scoppiare, mi stava inculando veramente con foga, e mi diceva, vedi il guaio di queste mani, se le avevo a posto ti avrei sgillettato come si deve, e tu avresti goduto di più, mi mettevo la mano nella fica, e cominciavo a torturarmi il bottoncino, e gli dicevo sentimi amore, me lo sto sgrillettando per te, eccolo è come se ci fosse la tua mano, e subito mi producevo in una sborrata da primato, sentivo il mio miele che mi scivolava copioso sulle cosce, e Silvio continuava a slargarmi il buco del culo, aveva ormai raggiunto un ritmo che mi lasciava senza respiro, continuava ad incularmi divinamente, dalla sensazione di dolore, ero passata al sentirmi pieno l’intestino, ora iniziavo ad assaporare il piacere, mi gustavo quel bastone che mi torturava le budella, iniziavo un’ascesa al piacere che non trovava la vetta, cominciai di nuovo a sborrare in continuazione, gli assecondavo le spinte, con la mano mi beai di tastarle le palle che sentivo dure, lo accompagnavo con la mano mentre mi rientrava nel culo, era un godimento totale, poi ha iniziato a sborrare, sentivo che mi riempiva ancora di più, avvertivo la potenza dello sperma che quel magnifico cazzone eruttava nel mio intestino, e con un grido rauco che ormai di umano non aveva più niente, avevo l’ennesimo orgasmo che mi stremava inesorabilmente, ci accasciavamo sul letto, sudati tremanti, stremati dai molteplici orgasmi e ci addormentavamo, dopo diverse ore mi risvegliavo, avevo ancora dentro al culo il pisellone di mio fratello, era grosso anche se non completamente moscio, con ritrosia mi sfilavo dal culo quella meraviglia della natura e andavo in bagno, mi feci una doccia rigeneratrice, mi stavo asciugando ed ecco mio Silvio, aveva il cazzo di nuovo dritto, ci guardammo negli occhi e bastò un’attimo, gli misi del sapone liquido sulla cappella mi chinai sul bidet con le mani mi reggevo al sanitario, le presi di nuovo il cazzo me lo puntai nel buco del culo e lui ricomincio a pomparmi, questa volta il godimento era pieno, ricominciai a sborrare numerose volte, e quando fù la volta di Silvio, feci una schizzata di sborra che non avevo mai fatto. Dall’epoca sono passati tre anni, tutte le sere il mio Silvio mi scopa, se sono mestruata me lo mette nel culo, ma anche se non lo sono, a lavorare ci andiamo insieme con una macchina, sono circa 40 Km. di strada, lui guida, ed io tutte le mattine gli faccio un pompino mentre guida, ormai siamo diventati esperti, non mi deve avvisare che stà venendo, lo capisco da me, lo ingoio tutto senza lasciare la minima traccia, e poi dopo il caffè a casa e prima della colazione in ufficio, una bella bevuta di sborra ci stà proprio bene, un ciao a tutti da Anna e Silvio, finalmente insieme. (nel letto).
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