Chiara aveva tutto ciò che a lei mancava. Prima di tutto era bella… .. alta, mora, fisico asciutto e slanciato, una 3° misura soda e sostenuta ed un sederino incantevole… … . era stimata dalle amiche… … desiderata dai ragazzi… … e tutti i professori la ritenevano la migliore allieva della scuola. Mai fuori posto, anche nel vestire, mai scortese, mai impreparata.Al contrario lei era la classica pecora nera, bruttina, cicciotella, faceva fatica a concentrarsi ed a studiare, e ciò che la mandava in bestia era il classico paragone con Chiara “la santarellina”. Monica riteneva tutto ciò insostenibile, e per di più non era convinta che la figlia della preside fosse “santarellina” per un suo modo d’essere ma che fosse costretta dalla situazione… dagli eventi. Per un periodo si era anche fissata di voler trovare un punto debole in Chiara e girava costantemente con una macchina fotografica digitale, cercando qualche scatto nascosto che potesse rivelare qualche cosa fuori posto. Nulla; però ciò la fece appassionare per la fotografia e non si separò più dalla sua digitale. Poi accadde e forse Monica non era pronta. Chiara era uscita dall’aula una ventina di minuti prima per parlare con la madre (la preside)… … . al suono della campana il solito trambusto accompagnò i ragazzi fuori… … lei però doveva andare in bagno e si ritrovò presto sola nel corridoio… certo poteva tornare e farla a casa ma le piaceva vedere la scuola vuota. Subito si accorse delle voci, si fermo e silenziosamente entrò in bagno; non era possibile si sentivano chiare le voci d’un ragazzo e d’una ragazza. La curiosità era grande doveva vedere. Poi ebbe l’idea, faccio una foto, pensò. Salì sul water e sporse la macchina fotografica di là… .le voci erano sorprese, lei scattò e corse via… … ..qualcuno le disse dietro qualcosa ma lei era già per le scale… .già verso casa. Non era possibile!! Chiara seduta sul water che fumava uno spinello in compagnia d’un ragazzo… ..e per di più entrambi accortisi che spuntava qualcosa dall’alto, avevano alzato le teste mostrando nitidamente i loro visi. Stampò la foto scrisse qualcosa dietro e sorrise… .quello dopo, per lei, sarebbe stato un gran giorno. “Che c’è non stai bene, Chiara”… . era la frase che quel giorno pronunciò ogni professore… .perché si vedeva che era preoccupata, perché traspariva la sua paura… … ..quando la campanella squillò per l’ultima volta, Monica, aveva già compiuto la sua missione ed una copia della foto era nella borsa di Chiara, dove lei l’aveva messa durante l’intervallo, lì lei, la trovò.”Complimenti santarellina… ..il tuo segreto per ora è al sicuro… … … .però ti conviene chiamarmi, Monica”. Non sapeva che pensare, non sapeva neanche se aveva il suo numero, ma trovatolo senza pensare a cosa dire lo compose. “Pronto?”… “Salve sono Chiara c’è Monica”… . la voce dall’altro lato si vede maliziosa, “ah santarellina sei tu?”… .. “che vuoi da me?”… … .”per ora parlarti poi vedremo… ..vengo da te… ora… aspettami”. Mezz’ora dopo era a casa di Chiara, nella stanza della persona che più odiava. “Le regole sono semplici… ..fa ciò che ti dico e cancellerò la foto… non farlo e tutti sapranno”; dicendo queste parole aprì l’armadio scelse dei vestiti lì lanciò sul letto e continuò “domani metti questi, se non lo fai sei finita”. Non dette neanche il tempo di controbattere uscì dalla stanza ed andò via. Non era a suo agio in quei vestiti, non era a suo agio con gli sguardi di tutti su di lei. Gonna sopra il ginocchio… .camicetta bianca che aveva abbottonato fino al collo e intimo nero… .queste erano le cose che Monica aveva buttato sul letto, questo ciò che indossava. Furono le 5 ore più lunghe della sua vita… ..e proprio al suono della campanella quando pensava che tutto fosse finito le si avvicinò Monica e le disse di dirigersi verso il bagno. “Vedo che hai rispettato i patti”… … … “adesso però c’è un’ultima cosa da fare”… … gli occhi di Chiara si spalancarono tra incredulità e terrore… … “stamattina quando sei entrata, il bidello del primo piano al tuo passaggio ha detto al collega che una botta te l’avrebbe data molto volentieri e noi… anzi tu, lo accontenterai”.Chiara tentò di replicare ma Monica senza badarle continuò: “andrai a sederti sulla scrivania che è di fronte a lui e aprirai un po’ le gambe in modo che possa vederti l’interno coscia e le mutandine poi gli chiederai se può riaprire i bagni di quel piano… … .lui sicuramente dirà di si e mentre andate fa finta che ti cada questa penna (gliela porse) e chinati a 90° per raccoglierla poi fai tutto ciò che ti chiede”. Chiara tentò di protestare ma Monica le ricordò che la foto era in suo possesso e che l’avrebbe usata. I passi tremanti di Chiara la guidarono fino alla scrivania… il bidello la squadrava da capo a piedi… .lei si sedette… ..involontariamente accavallò le gambe ma subito si ricordò di ciò che le aveva detto Monica e le rimise a posto rendendo tutto il movimento ancora più provocatorio. Lo sguardo del bidello accarezzò voglioso le cosce di Chiara e intravide il perizoma nero… .l’evidente gonfiore dei suoi pantaloni era la testimonianza del suo compiacimento. Chiara era rossa in viso e con un filo di voce chiese se potevano essere riaperti i bagni. Quando il bidello si alzò il suo gonfiore era ancora più evidente. Monica dentro una classe sbirciava la scena. Andando verso il bagno, Chiara fece scivolare la penna, si piegò e subito sentì la mano del bidello accarezzarle il sedere… non oppose resistenza… .non disse una parola, e lui sempre più eccitato, strusciò il suo ventre contro il sedere di lei, facendo scorrere il turgido pene sul sedere di lei. Chiara riprese a camminare e si fermò accanto alla porta. Sentì la porta richiudersi dietro di se ed il bidello dire “adesso puttanella alzati la gonna ed abbassati quel perizoma”… .Chiara, come in trance, eseguì. Lui continuò “adesso girati ed appoggia le mani sul water”… ..non appena lo fece il bidello andò a leccare il suo sedere e le sue mani cercarono vogliose i seni turgidi di Chiara. Si abbassò i pantaloni e disse “fammi vedere come gode una vera puttanella” senza esitazioni la prese da dietro… … Chiara non era vergine, ma la penetrazione fu violenta e lei emise un gemito… .colpo dopo colpo era sempre più in trance, colpo dopo colpo iniziò ad eccitarsi. Senza accorgersene la sua mano era andata sulla grassa coscia di lui ed incitava a colpire ancora e ancora. Tutto s’interruppe quando lui le tirò i capelli e la fece girare dicendo… ..”adesso devi bere tutto il mio seme puttana”… … .lei si era sempre rifiutata di farlo ma in un attimo il cazzo di lui le fu tra le labbra e spingeva, spingeva fin quasi alla gola… ..la mano sulla nuca non le dava chance… ..ma dopo un po’ non sì accorse che la mano non c’era più e che era lei a leccare vorace il cazzo del bidello. Poi, la porta si aprì, lei si fermò, ma la voce di Monica troneggio :”continua”. Il bidello dapprima impaurito, adesso era ancora più eccitato, Monica stava riprendendo tutto, Chiara non stava capendo granché. Monica disse al bidello vienile in faccia, qualche attimo dopo fiotti di sperma inondarono il viso di Chiara… … … … Monica continuò “raccoglilo con le dita e bevilo”. L’ultimo filo di seme passo dal suo indice alla lingua e sparì fra le sue labbra. Monica fece andar via l’esausto e soddisfatto bidello, guardò Chiara inginocchiata e sporca in viso e disse “a domani santarellina… .”.Le giornate di Chiara da allora sono molto cambiate… la strada dell’abiezione e della depravazione non conosce limiti. Domani la sua Padrona Monica ha deciso di metterla all’asta… ..Il miglior offerente potrà usarla a suo piacimento per un intero fine settimana.Ma Chiara, ammanettata e bendata, in attesa di percorrere l’ennesimo passo verso la degradazione e la perversione estrema del suo corpo e della sua mente, non si sente ne avvilita ne spaventata….. anzi!!
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