Stavo rientrando a casa quel giorno prima del solito era quasi mezzanotte, nel portone di casa incontrai dopo circa un anno la figlia 18ENNE della mia vicina di casa era li seduta sugli scalini con due sue amiche che sembravano essere più grandi di lei di almeno due o tre anni erano sedute li che si passavano una sigaretta con gesti un po’ goffi, quando mi videro si spaventarono e una di loro nascose la sigaretta dietro la schiena io sfoderai un sorriso e le salutai poi mi rivolsi Erika salutandolo e rassicurando lei e le sue amiche che non avevo assolutamente intenzione di fare spiate o paternali di nessun genere, loro mi guardarono tutte tre più sollevate e Erika si alzo e mi saluto con due baci sulle guance, ero confuso e sorpreso Erika era sempre stata una ragazza timida e riservata e quando suo padre mori’ lo diventò ancora di più ora invece sembrava completamente diversa mi sorrideva guardandomi dritto negli occhi e dopo qualche chiacchiera sul più e sul meno mi presento le sue due amiche AnnaMaria e Sonia che in tanto si erano alzate dalle scale per tornare le salutai e mi avvicinai all’ascensore ma Erika mi chiese se potevo aspettare un minuto che sarebbe salita anche lei, l’aspettai con la porta dell’ascensore aperta mentre lei vicino al portone farfugliava qualcosa di incomprensibile insieme alle sue amiche, continuavo a fissarla e mi ritrovai a pensare che dopo tutto era cambiata solo nel carattere, fisicamente era quasi come la ricordavo ;minuta, (165cm) bionda con occhi celesti e con una pelle bianca e candida il suo abbigliamento era ancora da sedicenne anche se mi disse che aveva fatto il compleanno due settimane prima e aveva compiuto i 18 anni, con quel caldo portava poca roba addosso un pantaloncino cortissimo color rosa un top bianco che gli lasciava scoperto l’ombelico e a i piedi degli infradito alla caviglia portava un braccialetto d’argento. Insomma era davvero deliziosa il suo processo per diventare una bella ragazza era gia a buon punto, aveva un culetto che stava su magnificamente e un seno ancora piccolo ma abbastanza pronunciato che premeva contro il suo top strettissimo, insomma al momento non ne sapevo il motivo ma mi ritrovai a essere attratto da quel corpo ancora acerbo ma in piena fioritura le ragazze non mi mancavano di certo anzi in quel periodo ne avevo più del solito ma sempre della mia età o quasi o per giunta più grandi di me e mi sorpresi del fatto che quella ragazzina che avevo visto sempre come una bambina piagnucolosa e asociale adesso mi facesse ribollire il sangue.Salutò le amiche e mi raggiunse nell’ascensore sorridendomi, mentre salivamo lei continuava a fissarmi mentre io giocherellavo a testa bassa col mio mazzo di chiavi, all’improvviso alzai la testa di scatto e i nostri occhi si incontrarono erano bellissimi aveva gli occhi più belli che avessi mai visto e mi stupii del fatto di averli notati solo quella sera, erano incorniciati da i suoi capelli biondi e dal suo viso da i tratti delicati e dolci, mi guardava senza timore e con sicurezza mi chiese se mi andava di farle compagnia mentre aspettava il ritorno di sua madre dal lavoro, ero allibito non ci credevo, quella sera tornando a casa avevo incontrato una bambina cresciutella che a malapena consideravo e di cui fino al quel momento avevo dimenticato l’esistenza, che mi stava invitando a casa sua, non pensai nemmeno per un momento che la sua proposta fosse un’innocente invito a fare due chiacchiere come mi aveva detto lei, io accettai volentieri e dopo qualche secondo di salita d’ascensore ci ritrovammo in casa sua. Si vedeva che mi aveva invitato con un intento più malizioso, anche se io facevo una certa fatica a credere che quella ragazzina un tempo goffa impacciata e timida mi avesse letteralmente rimorchiato, ci andammo a sedere sul terrazzo e lei mi offri’ qual cosa da bere io accettai una vodka a limone e lei mi fece compagnia, parlammo per un bel po’ di molte cose io in una costante situazione di eccitamento e turbamento, più la sentivo parlare e ridere più si faceva largo nella mia mente l’idea di scoparmi quella ragazzina che in quel momento ero sicuro voleva fare qualcosa con me, fu lei che mentre io pensavo al modo migliore per farmi avanti mi schiocco un bacio sulle labbra, io rimasi di sasso sembrava che fosse il mio primo bacio la fissavo con occhi sgranati tanto che lei cominciò a preoccuparsi e evidentemente a chiedersi se avesse fatto una cazzata ma duro poco la mia incertezza le presi da dietro il collo e la avvicinai a me quasi con violenza la baciai con un desiderio e un trasporto che non provavo da lungo tempo, lei non era molto esperta in quel tipo di baci io le esploravo la bocca e la lingua con sempre maggior foga lei si stacco per un secondo e mi guardo dopo fece un timido sorriso e continuammo a baciarci seduti sul divano cominciai a calcare di più la mano e cosi cominciai a toccarle il seno ancora parzialmente acerbo, i suoi capezzoli si erano inturgiditi e notai con piacere che anche lei cominciava a eccitarsi mi staccai da lei e senza dire una parola le sfilai la maglietta, sotto non portava altro cominciai al leccargli il seno e ciucciargli i capezzoli lei premeva la mia testa contro di se emettendo dei piccoli suoni di piacere ,aveva le aureole gonfie di piacere e mi incitava a non smettere, era incredibile si stava godendo al massimo il trattamento preliminara, mi incitava a non smettere ma dopo dieci minuti la feci stendere e le sfilai anche i pantaloncini, ormai era completamente nuda sdraiata con la bocca leggermente aperta e il viso arrossato, gli chiesi il permesso di andare avanti ma lei non mi rispose nemmeno si limito a dischiudere leggermente le gambe e a farmi un piccolo cenno con la testa, mi inginocchiai fra le sue gambe, la sua micetta era completamente liscia e morbida senza nemmeno un pelo tutta arrossata e leggermente bagnata dall’eccitazione, indugiai per qualche secondo e lei mi guardo dicendomi che era la prima volta io le chiesi se fosse sicura di volerlo fare con me la sua risposta fu bellissima fece un piccola smorfietta con la bocca e mosse il capo in segno di assenso, non aspettai oltre e allargai le grandi labbra della sua micia e le afferrai il clitoride fra due dita cominciando a giocherellarci duro solo ,qualche secondo venne con dei piccoli gridolini aveva la pelle d’oca, prima ancora che si riprendesse la feci rimettere di nuovo a sedere mi sbottonai i pantaloni gli presi la mano e vidi che lei esitava, gli sussurrai parole rassicuranti nell’orecchio e se ben titubante prese il mio cazzo che nel frattempo aveva raggiunto le sue massime dimensioni (18cm) in mano e comincio a dir la verità un po’ goffamente a masturbarmi, io ero troppo eccitato per continuare con il lento su e giù della sua manina cosi’ gli presi la testa e in un sol colpo gli lo ficcai dritto in bocca lei non fece resistenza più di tanto ormai anche lei era completamente partita e mentre mi leccava e ciucciava il pisello sotto le mie rigide istruzioni, lei comincio a masturbarsi strofinandosi la micetta arrossata con io che le accarezzavo il seno, dopo un paio di minuti tolse il mio cazzo dalla sua bocca e comincio a gemere come una gattina in calore e mi accorsi che stava venendo per la seconda volta a quel punto volevo venire anch’io non ce la facevo proprio più cosi’ mi sdraiai e feci cenno a Erika di mettersi sopra ma con la testa sul mio cazzo lei esegui, ormai era soggiogata e felice di essere in balia delle mie mani, in quella posizione avevo la sua fighetta a portata di lingua e le cominciai a slinguazzare con esperienza tutta la figa mentre lei mi ciucciava il cazzo ormai quasi a limite ogni volta che le stringevo fra le labbra il clitoride lei si staccava emettendo dei gemiti di goduria finchè al suo ennesimo urlo io non resistetti oltre e le cominciai a schizzare in faccia tanta di quella sborra da costringerla a alzarsi rimanendo praticamente seduta sulla mia faccia, io nonostante la recente sborrata continuai a leccarla in tutti modi ficcandole anche la lingua dentro lei stava li seduta con la faccia e i suoi capelli biondi sporchi di sperma e nonostante ciò continuava a gemere con la bocca spalancata finche mi sbrodolo tutto il suo godimento sulla bocca a quel punto il desiderio di possederla fu troppo grande cosi la presi di peso e la sistemai seduta con le gambe leggermente aperte e cominciai a sfregare il mio cazzo contro la sua micetta tutta congestionata da i tre orgasmi, in contrasto con la sua pelle bianca sembrava un fragolone in mezzo a un mare di latte, lei inizio a sospirare di nuovo e incomincio anche a incitarmi ,cosi dopo qualche secondo di sfregamento cominciai a penetrarla con delicatezza, al primo piccolo affondo la cappella fu dentro e i suoi piccoli sospiri cominciarono a d’essere dei veri gemiti di goduria mista a dolore, ormai c’ero quasi la stavo per sverginare cosi con un altro affondo questa volto più deciso le fui completamente dentro rompendogli l’imene, mi piegai su di lei rimanendo per qualche secondo dentro senza muovermi per farla abituare le si era attaccata al mio collo con le braccia e con le gambe al mio fondo schiena continuava a respirare profondamente emettendo dei gemiti che non facevano altro che aumentare il mio desiderio ,dopo qualche secondo cosi mi lasciai andare all’istinto animalesco e lasciando da parte tutti i mie scrupoli nell’essere delicato con una ragazzina neo diciottenne alla sua prima esperienza cominciai a spingere sempre più con violenza all’interno della sua fragolina, era un piccolo laghetto pieno di umori ce l’aveva ancora molto stretta e sentivo intorno al mio cazzo le contrazioni della sua vagina, io ero sempre sdraiato su di lei le baciavo il petto e ogni tanto cercavo di baciarla in bocca cosa che risultava difficile in quanto non faceva che gridare e gemere tanto che a un certo punto mi ricordai all’improvviso dov’eravamo, in una veranda in un palazzo con 180 appartamenti all’una del mattino cosi cercai nel possibile di tappargli la bocca cosa che risultava molto difficile lei si metteva le mie dita in bocca le mordeva e le succhiava ma continuava lo stesso a fare rumore io ormai non ero più in grado di intimarle di far silenzio, mi guardava con gli occhi languidi e la bocca spalancata finche con un grido acuto e stridulo ebbe il suo quarto orgasmo, anch’io ero di nuovo al limite e in un secondo di lucidità estrassi il cazzo e cominciai a coprirgli di sperma la pancia che faceva ancora su e giù a causa del respiro di lei ancora in regolare per l’orgasmo ricevuto, rimasi accasciato su quel corpo bellissimo per qualche minuto, lei sembrava che dormisse ma io non volevo ancora lasciarla cosi la presi in braccio e la portai in bagno apri gli occhi e mi guardo con uno sguardo che ricorderò per tutta la vita ero uno sguardo pieno di amore e tenerezza di una persona che ha riposto in te tutta la sua fiducia e in quel momento capii che lei si stava completamente mettendo nelle mie mani, le sussurravo parole dolci e lei faceva lo stesso con me stringendosi ancora tutta nuda e sporca contro il mio petto io la accarezzavo tutta da i capelli fino a scendere sul suo piccolo sedere che quasi riuscivo a tenere con una sola mano cosi uniti ci infilammo nella doccia mi staccai da lei la appoggiai contro le mattonelle e mi inginocchia di fronte alla sua passerina presi una spugna e del bagno schiuma e cominciai a ripulirla dallo sperma da i suoi liquidi vaginali e da alcune macchioline di sangue colate all’interno delle sue cosce dalla sua micetta appena violata per la prima volta, lei mi guardava sorridendomi e con occhi ancora pieni di desiderio, la lavai e ripulii tutta con molta cura insaponandola dalla pancia in giù e sfregandola bene bene con la spugna in mezzo alle gambe ma ben presto divento una vera e propria masturbazione infatti dopo qualche minuto non stavo usando più la spugna ma le mani che con sempre maggior cura andavano a intrufolarsi nella sua micetta ancora tutta rossa e vogliosa, lei era in piedi appoggiata contro il muro con la schiena le braccia appoggiate una alla vetrata della doccia e una contro il muro con le gambe spalancate e leggermente piegate sulle ginocchia, stava cominciando a godere di nuovo io le pastrucchiavo la fichetta con lingua e mani e ogni tanto mi soffermavo sul clitoride con le labbra ciucciandolo questa volta lei urlava letteralmente senza controllo tutto il suo piacere ma io mi fermai proprio mentre stava per avere un altro orgasmo mi guardò con stupore gli occhi spalancati dietro i capelli biondi appiccicati dall’acqua sul suo volto, cosi sostitui’ la mia mano con la sua incominciando a strofinarla con violenza sulla sua micetta infuocata, le tolsi la mano con uno strattone e non dandole il tempo di reagire la afferrai per i fianchi e la feci girare con la faccia e il seno premuti contro il muro mi alzai gli misi una mano sulla pancia con l’altra le tormentavo il seno e i capezzoli mentre il mio cazzo le premeva contro le chiappette bianche le baciavo il colo e le orecchie mentre lei continuava a emettere lamenti di piacere eccitantissimi io continuai cosi per un po’ strofinando il pisello ora sulle chiappe ora in mezzo alle gambe, ormai aveva la pelle d’oca e continuava a spingere in suo culetto contro di me cosi’ all’improvviso gli lo infilai in un sol colpo nella vagina, emise un urlo animale e le sue gambe sembravano cedergli la sorressi mettendogli una mano sotto l’ascella e aspettai dentro di lei come avevo fatto prima per farla abituare all’intrusione, dopo qualche secondo di sospiri strozzati comincio di nuovo a emettere quei versi di goduria eccitantissimi e io comincia a scoparla con colpi violentissimi, avevo una mano con cui gli tormentavo ancora le tettine e un’altra mano che le strapazzava il clitoride ero piegato su la sua schiena lei faceva il possibile per appoggiarsi il più comodamente possibile contro il muro ma l’appoggio con le mani non le bastava cosi aveva metà del viso che premeva contro il muro emetteva urla e gemiti in alternanza e a un certo punto capii che non poteva sorreggersi ancora per molto tempo su quelle gambette tremanti cosi la staccai dal muro attirandola a me e sedendomi con il cazzo ancora piantato dentro di lei la girai e ci trovammo faccia a faccia, aveva il viso irriconoscibile completamente contratto dal piacere mi guardo per un secondo poi senza che io le dicesi niente comincio a saltellare sul mio cazzo reggendosi sulle ginocchia aveva le mani poggiate sulle mie spalle era tutta inarcata con il sedere ben in fuori con bocca aperta e occhi chiusi era da vero uno spettacolo, a un cero punto cominciai fargli dei rumorosi suchiotti su le aureole delle sue tettucce mentre con le mani le massaggiavo le chiappette sode e bianche lei non sopporto più oltre quel trattamento e d’un tratto vidi che si era completamente bloccata sembrava che anche il respiro gli si fosse fermato due secondi dopo seguito da alcuni gemiti strozzati caccio un urlo straziante e stramazzo sul mio petto, rimase cosi un paio di minuti nei quali io ero ancora dentro di lei che lottavo contro il desiderio di allagare di sperma quella fichetta insaziabile, poi tirai fuori il mio cazzo e dalla sua bocca uscirono ancora dei piccoli lamenti, la feci scivolare fra le mie gambe e le dissi di cominciare a succhiarlo, lei incomincio un lavoretto da vera troietta, lo succhiava ,mordicchiava facendo su e giù con la manina poi comincio a farlo entrare dentro la sua boccuccia due tre affondi al quarto le presi la testa e gli la fermai, cominciai a venirle dritto in gola ma lei sembrava non essere ne sorpresa ne contrariata, mi ripuli’ completamente il pisello con colpi di lingua e affondi di bocca molto decisi, dopo aver finito ormai stremata appoggio la testa sul mio inguine e si appisolo. Rimanemmo cosi seduti sotto la doccia per circa un’ora e dopo averci dato una sciacquata veloce ci rivestimmo in fretta e furia, ormai la mamma di Erika stava per finire il turno notturno in ospedale e sarebbe arrivata da un momento all’altro, quando fummo alla porta lei mi abbraccio all’improvviso e quasi con le lacrime a gli occhi mi chiese se tutto era iniziato e finito quella sera, io le presi il viso fra le mani, le scansai i capelli che le coprivano il volto e la baciai sulle labbra, ma questa volta no in un impeto sessuale ma con amore e dolcezza poi le diedi un bacio sulla fronte e avvicinai la mia bocca al suo orecchio sussurrandogli “Non preoccuparti piccolina d’ora in poi sarai il mio amore”, le diedi un altro bacetto sulla bocca, lei mi sorrise abbracciandomi con una stretta invidiabile in una ragazza cosi minuta, mi apri’ la porta, io le accarezzai dolcemente il volto promettendogli che ci saremo rivisti molto presto.
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