Scena: interno, un po’ disfatto, ma non sono qui per controllare lo stato dei tuoi lavori damuratore che tu mi stai spiegando con dovizia di particolari. La mia attenzione è attirata da ben altro particolare che occhieggia, rotondo e gonfio, tra le pieghe dei tuoi pantaloni: lo saluto con una carezza lieve, ma sicura a mano aperta e sento uno scatto, un guizzo nervoso.E così mi prende la voglia di suonare, di suonare il tuo flauto di carne…Tra sacchi di cemento e calcinacci comincio lentamente a strusciarmi a te per farti sentire i miei seni sodi, i miei capezzoli duri quando la tua mano mi spinge in basso. Capisco che cosa vuoi e mi inginocchio.Cercando l’odore della tua pelle, le mie mani ormai esperte tirano fuori il tuo cazzo che non aspetta e entra deciso nella mia bocca.Le tue mani spingono la mia testa avanti e indietro, su e giù, e la mia bocca si allarga per farti entrare ancora, ancora di più, giù fino alla gola. Con una mano ti palpo sotto, come sono belle, vive, grosse, calde e che profumi mi arrivano!Intanto, piena di saliva, lascio colare fuori i miei umori: so che ti piace e per un momento lo faccio uscire di bocca e sputo lungo la tua verga rossa dai morsi leggeri dei miei denti. E infatti un fremito scuote il tuo cazzo.Di nuovo in bocca. Ora decido di succhiare più forte e le mie labbra si attaccano alla tua carne come una ventosa. La mia lingua ti lecca, su e giù, e si spinge insinuandosi piano piano nella tua fessura sulla punta: voglio il tuo sapore.Succhio, lecco, lo spingo sempre più giù, sempre più forte, e lo sento che si ingrossa, sempre più teso. Vorresti fermarmi e mi tiri indietro la testa, ma io sono troppo eccitata e non voglio, voglio sentirlo sbattere in bocca. E continuo, su e giù. E tu spingi su e giù. Forte, forte, vieni, vieni…Ed eccolo, un fiotto caldo che mi riempe la bocca e che mi godo inghiottendolo finalmente soddisfatta.
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