Ciao sono Marco e ho quattro sorelle tutte maggiori, io sono il cucciolo di casa ho da poco compiuto 18 anni e le mie sorelle sono sposate tranne la prima.Rita, la mia sorella maggiore è sempre vissuta in casa ed era destinata a diventare la classica zitella, quasi 36 anni non portati alla grande, con curve morbide (quasi pienotta) scura di capelli su una carnagione chiara, un seno da far paura (credo una settima ), due zizze grosse e tonde, morbide come un enorme budino venuto male, tenute su da reggiseno per donne mature di color quasi sempre bianco o neri, fianchi larghi che culminavano in un enorme culo fortunatamente non flaccido.Come vi dicevo il classico prototipo di donna – zitella senza esperienze e molto credulona. Ma circa due anni fa Rita ha conosciuto Eugenio laurenando in architettura classico secchione fuori corso, anche lui destinato a carriera da singolo.Certo fanno una bella coppia sembrano due piccioncini tutto baci e null’altro.Circa 1 anno fa ci annunciarono che il prossimo anno (2003), dopo la laurea, si vorrebbero sposare.A questo punto è scattata la mia storia che cominciata per caso ha avuto risvolti incredibili ed eccitantissimi.Un giorno dopo il fatidico annuncio delle prossime nozze stavo appunto accompagnando in macchina Rita a fare degli acquisti, quando discutendo delle solite cose, il nostro discorso cadde sul matrimonio.Sono un tipo a cui piacce sempre scherzare e quando mi capitano i soggetti giusti (tipo mia sorella Rita che crede a tutto) ci do dentro come un matto.Così parlando del matrimonio prendevo in giro Rita con molte battute a doppio senso dove lei non faceva altro che dimostrarmi la sua esperienza in materia che si avvicinava allo zero assoluto.Ad un tratto le chiesi a bruciapelo se stava pensando e si era preparata all’addio al nubilato.Ancora una volta mi risposte con molta ingenuità che avrebbe organizzato una cena in famiglia e così avrebbe dato l’addio al nubilato .”ma come Rita…. vuoi organizzare un addio al nubilato con mamma papa Luisa, Carla, Claudia e tutto il parentato???? Ma ti sembra normale??? Ma hai idea delle cose che si fanno nell’addio al nubilato?? Pensa che noi uomini quando festeggiamo l’addio al celibato ne combiniamo di tutti i colori e pensa che quando si è sposato Nando alla fine della serata da dentro uno scatolone abbiamo coronato il suo sogno ………..una stupenda mulatta in bikini che quasi gli veniva un infarto.. ci è costata una cifra , ma alla fine era contento come un ragazzino al circo””è cosa se ne fatto di una mulatta Nando???””ma dai Rita ……. cosa ne ha fatto??? Si è divertito come un maiale e devi dire cosa non gli ha fatto la mulatta a Nando?”lei arrossi e per la prima volta mi dimostro di aver capito subito cosa intendevo.Avevo una certa confidenza con Rita così sempre con tono scherzoso gli chiesi “Rita ma dimmi la verità tu ed Eugenio quando siete soli……… cosa fate ………….. noto che …….. grossa esperienza …… in fatto di addii ……………….ti manca”Lei con aria un po’ imbarazzata “facciamo tutte quelle cose che fatto i fidanzati”Ed io “bhe proprio tutto non credo… ho almeno io con la mia fidanzata faccio altre COSE””ho detto quello che fanno i fidanzati non i maiali”io scoppiai a ridere e poi ritornando serio sparai “di la verità sei ………..vergine??”lei non rispose ma annui con la testa.Non so cosa mi prese in quel momento, non avevo mai fatto pensieri scandalosi sulle mie sorelle ma ad un tratto mi sentivo come eccitato , ai miei occhi Rita mi apparve come un giocattolo da sfruttare, tutta quella sua ingenuità e la pochissima esperienza che aveva , ebbe come un effetto devastante nella mia mente.In pochi istanti realizzai che potevo insegnargli un sacco di cose, e poi mi stuzzicava da morire l’idea di inizializzare una tardona all’arte amatoria.Spinto da questa carica emotiva iniziai tutto un discorso, che partendo dal fatto che non era un peccato essere vergine, ma era solo contro producente arrivare al matrimonio senza avere un minimo di esperienze, che alla fine certe cose rendono un rapporto coniugale più intrigante e duraturo.Come immaginavo parlare di rendere il rapporto matrimoniale duraturo e stimolante, e includere in lei la paura che Eugenio potesse lasciarla per la mancanza di esperienza mise in Rita dei dubbi forti.Nella suo viso si leggeva la preoccupazione che tutte le stronzate che avevo detto fossero vere e che lei avesse sbagliato a non apprendere esperienza.”ma Marco non è mica colpa mia se non ho fatto molto esperienze e sono ancora vergine, sono molto riservata e timida ormai alla mia età dovrò solo accontentarmi di quello che mi capiterà… chi vuoi che mi insegni… ho persino vergogna di chiederlo a mamma?? Figurati con estranei”era fatta dovevo approfittarne subito.”ma Rita non essere disperata se a te va bene potrei…… che so……. insegnarti quel poco che so……… potrebbe essere un nostro segreto non lo saprebbe mai nessuno………. se vuoi…….””Ma Marco tu sei mio fratello…… cosa potresti insegnarmi……………non è peccato??””bhe sicuramente ho più esperienza di te in certe cose……… e poi se non sei convinta o hai qualche impedimento …. trovati uno sconosciuto …… con me sicuramente ci sarebbe che non potrò vantarmi con nessuno e quindi………….. credo che sono l’unico che ti garantirebbe una serietà assoluta …… fai come vuoi”per tutto il resto del tragitto restammo in silenzio ma le si leggeva chiaro in volto che stava pensando alla cosa.A pranzo nostra madre gli chiese più volte perché fosse preoccupata, e a cosa stesse pensando ma lei rispondeva sempre che stava pensando a cose futili, anche se nostra madre non la credeva.Dopo pranzo mia madre vedendola preoccupata gli disse che avrebbe fatto da sola le faccende domestiche e che forse era meglio se lei riposasse un po’, anche in virtù del fatto che lei e nostro padre verso le 16.00 dovevano raggiungere nostra nonna per una commissione.Verso le 15.50 sentii i nostri genitori che ci avvertivano che loro scendevano e in simultanea la porta di case che si chiudeva , mi alzai dal mio lettino e feci un giro di perlustrazione per assicurarmi che in casa non ci fosse nessuno oltre mia sorella Rita la quale era sdraiata sul suo lettino nella sua camera in posizione supina a pangia in giù. Con una scusa banale la raggiunsi nella sua camera e mi sedetti di fianco a lei che non dormiva.”sei preoccupata per il discorso di stamane??”lei non rispose e dopo un po’ che eravamo in silenzio stavo per andarmene quando lei disse “Marco sto pensando a stamane, al fatto che tu…………..potresti insegnarmi …………. quello che mi sono perso in tutti questi anni…..”rimasi ammutolito nelle sue parole mi stava dicendo che potevo insegnargli le pratiche amorose, non credevo alle mie orecchie, avrei potuto fare sesso con lei.Non mi persi d’animo e sapendo che quell’occasione doveva essere sfruttata subito prima di ripensamenti iniziai massaggiarla la schiena dicendo “Rita non preoccuparti ti insegnerò tutto quello che vuoi con dolcezza infinita “.Man mano che massaggiavo la schiena iniziai a scendere verso il suo fondo schiena poi lungo le cosce e risalii alzando la gonna e concentrandomi sul suo culone.Rita ha una pelle chiana e il suo culone è uno spettacolo, enorme, le mie mani lo carezzavano e lo sagomavano avvolto in una mutanda bianca merlettata. Delicatamente facevo scorrere le mia mani sulle chiappe ed ad ogni risalita accentuavo il suo solco facendo scivolarci dentro l’indice e il medio, ad ogni passata diventavo sempre più audace e conficcavo sempre di più le mutande nel solco trasformandole in un eccitantissimo pseudo-perizoma e liberando le chiappe chiare di Rita.Lei aveva le mani sotto il viso e con occhi chiusi, mordendosi il labbro inferiore, dava segni si piacere con smorfie del viso.Con le mani gli feci capire di divaricare le gambe, cosa che lei come un automa fece lasciandomi vedere tutto il suo cavallo. Le si notava l’enorme fica scura molto pelosa che formava una enorme alone nero. Ero quasi titubante nel toccarla, ma ormai l’eccitazione aveva preso il sopravvento.Con le dita iniziai delicatamente a sagomargli ora le grandi labbra vaginali ora il monte di venere, un forte calore mi eccitava ogni volta che gli carezzavo la fica con l’intera mano, poi mi piegai e iniziai a dare una serie di piccoli baci ora ad una chiappa ora all’altra, stringendole e poi divaricandole, con la lingua le leccavo la parti intima ma sempre senza toglierle le mutande.Ad ogni passata di lingua lei emetteva un gemito ed inspirava in modo profondo e quando espirava inarcava leggermente la schiena.Mi misi in posizione da monta quasi seduto sul suo retro ginocchio, con le mani le allargavo le chiappe e con la lingua, usandola a mo di pennello, gli davo delle passate profonde inzuppandogli tutte le mutande. Poi preso dall’eccitazione assurda le spostai le mutande e ripetei l’operazione di pennellaggio passando in continuazione dalla fica al buco del culo e facendogli aumentare il ritmo respiratorio.Lei mugugnava frasi sconnesse come se la stetti scopando ed inarcava sempre di più la schiena quasi a mettersi in posizione pecorina.All’ennesima alzata di reni gli afferrai le classiche maniglie dell’amore (il lato esterno dei fianchi) e facendola rimanere alla pecorina mi dedicai completamente alla sua passerona, che dimostrava tutto il suo gradimento emettendo un liquido mieloso. Dopo una decina di minute che le leccavo la passerona Rita inarcando la schiena e spingendo la testa all’indietro emise un urlo di piacere seguito da folti fiotti di umori che mi invasero il viso ma non mi fecero smettere di continuare l’opera.”hooooooooo Marco basta ti prego……………………….. che sensazione meravigliosa ……………… non avevo mai provato tanto piacere”si ributto sul letto ed io mi ritrovai sopra con il volto completamente tra le sue chiappe mi alzai con la faccia sconvolta e invasa da un mix di sudore e liquidi di Rita e dissi.”Allora ………………………………vedo che ………………. sei venuta ……………… di la verità non hai mai goduto così”lei sorrise e con aria stanca disse “NO Marco è la prima volta che raggiungo un simile orgasmo……. sei bravissimo con la lingua …… ma dove hai imparato.””esperienze ….. esperienze …….. poi avrai modo di conoscere anche il resto”.Lei sorrise e poi alzandosi dal letto “scusa ma ora devo andare in bagno a ricompormi” e spari nel bagno chiudendosi la porta alle spalle.Erano quasi le 17:00 mi asciugai il volto con dei fazzoletti di carta e fissando il soffitto cercavo di dare una spiegazione a quello che era successo il mio stato d’animo era un misto tra rimorso e felicità, un senso di colpa per aver fatto certe cose con la propria sorella miste ad una eccitazione mai provata prima.Ma il dolore provocato dalla fortissima erezione compressa nei pantaloni fece vincere l’eccitazione sui rimorsi avevo una voglia matta di sfogare istinti repressi ma non mi andava dei masturbarmi.Così aspettai che Rita uscisse dal bagno e che ritornasse sul suo lettino dove l’aspettavo per il prosieguo delle lezioni.Quando, dopo circa 10 minuti, usci dal bagno lei non diede alcuna reazione e come se nulla fosse successo si sdraiò sul lettino.Io la guardavo cercando un modo per ricominciare ma non mi veniva in mente nulla, fino a quando fu lei darmi spunto.”Cos’ha da guardare ???””Bhe ci sarebbe ancora……………. la seconda parte ……………della prima lezione””Seconda parte????? Cosa intendi Marco””devo insegnarti tutto? E allora ora quello che io prima ho fatto a te………………….. ora tu devi farlo a me””COSA ………….DOVVREI FARTI……….. MA SEI MATTO…….””O Rita avevi detto che ti fidavi e che vuoi imparare…….”lei rimase in silenzio per un po’, poi vedendomi con aria imbronciata disse “OK cosa devo fare??”i miei occhi si illuminarono e ripreso subito il controllo dissi “Vedi RITA io prima ti ho fatto raggiungere l’orgasmo con la lingua baciandoti e leccandoti le parti intime ora tu devi fare la stessa cosa , sole che a noi uomini no bisogna baciare e leccare il…… culo ma solo ………… d’avanti. Dai non aver paura vedrai che ti piacerà……………..se non ti piace potrai smettere quando vuoi”con la mani iniziai ad allentarmi la cintura del pantalone prima e la lampo poi, evidenziando il gonfiore che avevo sotto gli slip, poi presi la mano di Rita e la poggia delicatamente suo mio ormai gonfio pisello.Lei sorrise e lo strinse forte poi io sollevai l’elastico e lo feci uscire nel suo splendore. Lei rimase sbalordita (modestamente la mia attrezzatura di piacere non ha nulla da invidiare anzi..) io la rassicurai “Dai Rita ……. non ti preoccupare non morde ” e mettendogli una mano dietro alla testa la spinsi con il viso sulla mia verga.Dopo alcune resistenze Rita si ritrovò con il mio bastone quasi appoggiato alle labbra ed inizio a dare dei timidi baci sulla cappella io stavo per impazzire cos’ con tono quasi autoritario le dissi di prenderlo in bocca e di usarlo come un gustoso lecca lecca, esegui tutto come un automa.Rita, Mia sorella stava iniziando credo il suo primo vero pompino e la cosa eccitantissima che lo stava facendo proprio a me suo fratello.Andava su e giù con la testa con gli occhi rossi, ed ad ogni imboccata vedevo le sue guance sagomarsi e gonfiarsi, era bellissimo anche se lei eseguiva il tutto meccanicamente.Io la incitavo dicendogli di usare di più la lingua e di trattarlo come un gelato, poi allungai una mano verso le sue gambe e scoprii che aveva cambiato le mutande da bianche a nere. Allungai la mano e iniziai a passargli il dito fra le grandi labbra , lei inizio letteralmente a sciogliersi e da che si comportava come un automa iniziò a metterci gusto e passione.Ora non era solo in via vai di labbra ma si stava trasformando in una pompa in piena regola, con la mano destra, mia sorella, reggeva lo stantuffo e con la lingua e con la bocca lo scorreva per tutta la sua lunghezza lavorandolo la cappella con la lingua per poi ingoiarlo quasi tutto.”dai Rita …… uuuuuuuuu .che bello ………… leccalo tutto …..leccalo tutto………………… che pompino fantastico………” mentre con la mia mano aumentavo sempre di più il ritmo tra le sue gambe.Dopo un bel po’ che pompava sentii l’orgasmo salirmi dalle palle, Rita ormai aveva preso gusto e come una matta andava su e giù con la testa e con la mano, non riuscii a trattenermi e sborrai come una animale riempiendo la bocca e il viso di Rita di sborra bollente, una buona parte per forza di cosa mia sorella dovette ingoiarla altra la fece scorrere lungo l’asta e la mano.Ero sfinito non so se era l’eccitazione del proibito, se il fatto che veramente ci aveva messo della foga ma mi aveva letteralmente succhiato l’anima Rita con quella pompa.Scappo di nuovo in bagno mentre io mi ripulii con i soliti fazzoletti di carta ma stavolta, sia perché forse avevo esagerato e perché si erano fatte ormai le 18.00 e potevano rientrare i nostri, mi recai nella mia cameretta e fissando il soffitto ripensai all’accaduto.Subito fui preso da una serie di rimorsi ma l’eccitazione era alle stelle, pregustavo il momento in cui l’avrei messa completamente nuda e l’avrei sverginata, la vedevo alla pecorina con il suo enorme culone bianco pronta per essere montata da uno stallone, ero completamente fuori di me.Il resto del pomeriggio passo tra la classica visita di Eugenio che si chiedeva perché Rita Fosse strana, ed i mie che rompevano come al solito, poi la classica cena tutti insieme fino ad arrivare a quasi mezza notte con i nostri che ci salutarono per la nanna.Quando rimanemmo soli io e Rita gli chiesi se la cosa gli era piaciuta, lei molto in imbarazzo annui con la testa a se mi fece capire che avevat trovato molto disgustosa tutta quella sborra in bocca anche se il pompino gli era piaciuto. Vedevo in lei molta tresca e voglia di continuare ad apprendere l’arte amatoria in fin dei conti era credulona ma la carne e sempre la carne, così ci demmo appunta il giorno dopo al momento dei soliti acquisti.La mattina seguente verso le 10.30 scendemmo di casa per andare ad acquistare qualcosa per il pranzo ed invece di uscire in macchina prendemmo il mio motorino.La città dove abitiamo e situata sul mare ed è dotata di un bel porto, lo conosco bene perchè spesso ci portavo le mie fidanzata e dei momenti di intimità tra gli scogli. Così ci feci la mia prima tappa e parcheggiato il motorino mi recai con Rita ad una visita agli scogli.”Ma Marco do andiamo ho paura di cadere tra gli scogli dai…… dove mi porti….””dai Rita fidati ci vengo spesso qui non c’è alcun pericolo e poi non ci vede nessuno…….”con non poche difficoltà portai mia sorella in una insenatura tra gli scogli, nascosti agli sguardi delle pochissime persone presenti, ed inizia ad abbracciarla.”ma cosa fai Marco … dai smettila …….. se lo sa Eugenio…….. finiscila se ci vede qualcuno…..””Ma dai Rita, chi vuoi che ci veda …. e poi deve vedere se hai imparato bene………. la …………… lezione di ieri” così salii su uno scoglio facendo arrivare la mia patta all’altezza del viso di Rita e mi abbassai la zip e con gesto sicuro tirai fuori il pisello già in mezza erezione.”MA MARCO SEI MATTO …… RIMETTI IL COSO NEI PANTALONI PER CHI MI HA PRESO PER UNA PUTTANA ……STRONZO””dai Rita non fare la Stronza tu …… prendilo in bocca e smettila di fare tante storie…. devi imparare”lei resto muta poi lo prese con una mano e disse “si ma senza ingoiare la tua sborra….. quando stai per venire mi avverti intesi””ok senza ingoio ma adesso pompa quando sto per venire ti avverto e lo facciamo andare a terra ok” lei disse ok e in sol boccone ingoio tutta la verga che come una molla si pietrificò tra le sue fauci.Lei pompava e io la toccavo ovunque. “Come sei brava Sorellona stai imparando veramente bene…. dai pompa ingoia tutto il Cazzo del tuo fratellino ……… che tettone che tieni mamma mia che bello grosse e soffici fammi mettere un po’ il pisello dentro dai……. un po’ tra le zizze dai …” lei mi guardo con occhi spalancati mentre io le sollevai la maglia e allentato il reggiseno le infilai il cazzo tra le mammelle. Riuscii solo a dare qualche colpo poi lei mi allontano dicendo che la sporcavo e lo riprese in bocca.Quando stavo per venire l’avvertii e sei scostandosi e continuando con la mano mi fece sborrare sugli scogli, c ricomponemmo e andammo a fare finalmente gli acquisti,sul motorino gli dissi che volevo scoparla e che nel pomeriggio se avevamo l’opportunità l’avrei chiavata, lei mi rispose di pensare a guidare, arrivati al primo negozio di sanitari comprai una scatola di profilattici, non potevo correre il rischio di metterla incinta al alla prima chiavata.I miei piani però andarono a monte quel pomeriggio non riuscimmo a far nulla, uno perché non avemmo occasione di rimanere soli, e due perché Rita sembrava che facesse di tutto per evitare.La cosa andò avanti per quasi una settimana, dopo quei due fantastici pompini, non mi riusciva più di combina nulla, stavo andando al manicomio, ormai in me cresceva sempre la voglia di possedere Rita ed ero continuamente eccitato.Un pomeriggio invece si profilò la condizione ideale e con molto coraggio riuscii nell’impresa.Erano verso le 17 quando una cara amica di nostra madre ci venne a trovare e si accomodò in salotto con nostra madre, mia sorella Rita dato che era libera da impegni decise di farsi un bel bagno rilassante e prese dei sali e l’occorrente e si recò verso il bagno.Io pensai ora o mai più e presa la confezione di anticoncezionali dissi che scendevo aprii e chiusi la porta di casa ed invece di scendere mi recai in bagno proprio mentre Rita stava entrando.La spinsi dentro e chiusi la porta alle mie spalle.”Ma Marco che fai ……… ma sei matto ….. devo farmi un bagno rilassante……….”io la stoppai e le feci capire quali erano le mie intenzioni le con voce bassa per non farsi udire dall’esterno disse che ero matto e che potevano scoprirci.Ad un tratto nostra madre dall’esterno busso alla porta del bagno dicendo “Rita hai per caso chiamato mi è sembrato sentirti parlare ad alta voce?? tutto OK??”Il sangue si gelò se solo nostra madre avesse intuito qualcosa sarebbe successo un casino ero letteralmente terrorizzato, ma Rita, portandosi il dito al naso, mi fece capire di stare zitto ed disse “No mamma non ho chiamato……….. stavo solo……….. cantando nulla non ti preoccupare “”Ok Rita se ti serve qualcosa tu chiama io torno in salotto dalla Franca””ok mamma”quando dai passi capimmo che nostra madre era andata via Rita mi disse “ma sei veramente matto, ora siamo nella merda, come farai ad uscire di qui se ti vedono siamo rovinati … o mio dio e ora ….ma perché sei entrato””Dai Rita … sono entrato perché ho voglia di Te……. ti desidero …… e poi dobbiamo continuare le lezioni … che dici?”non so cosa mi diede coraggio, forse l’eccitazione, ma iniziai ad abbracciare Rita e a baciarla, lei dopo un timida resistenza mi fece fare e rispondeva anch’essa baciandomi.Morivo dalla voglia di vedere nudo mia sorella (fino ad allora nonostante le avessi leccato la fica ed avevo ricevuto due pompini non l’avevo mai vista completamente nuda).Iniziai a sbottonarle la camicia e togliendola la lascia in reggiseno e gonna che una volta trovata la zip fece la fine della camicia evidenziando le candide mutande bianche.Che spettacolo quando le sbottonai il reggiseno e liberai le due enormi mammelle che nonostante fossero esagerate erano sode e soffici, sulle mutande nella parte anteriore si evidenziava la foltissima peluria nera della passera di Rita, che andava in contrasto con il colore chiaro della carnagione.Mi inginocchiai e molto delicatamente tirai giù le mutande lasciandola completamente nuda, mi tuffai in quella selva oscura della sua passerona e iniziai a leccarla, era fantastica. Mi alzai a la feci quasi sedere sulla lavatrice mi denudai anch’io e subito mi misi il profillatico lei accennò un timido “Marco …… cosa vuoi fare ……. e la prima volta…” questa volta gli feci io il segno del silenzio e una volta divaricate le gambe avvicinai la mia cappella alla sua fessura.Esitai un istante, quasi a cercare il suo consenso, poi iniziai a spingere lentamente, lei chiuse gli occhi e mordicchiandosi il labbro inferiore ripeteva di fare piano.Con molta delicatezza, ma con pressione continua, avanzavo con la mia asta e la penetravo sempre di più fino a farle entrare completamente la via verga nella caverna del piacere. Fortunatamente i suoi gridolini furono contenuti e la prima penetrazione non porto molti danni e il tutto senza perdita di sangue, anche perché una volta penetrato il pisello, non iniziai subito a pistonarla ma lasciai che le pareti vaginali si adattassero all’intruso (in verità volevo vivere il più allungo possibile quel momento in fin dei conti era la prima volta che stavo sverginando una donna e tra l’altro si trattava di mia sorella Rita);la guardai e le dissi “ora inizio a muovermi se senti dolore dimmelo che smetto” lei annui con la testa ed io iniziai a tirarne fuori pochi centrimetri e poi le rimettevo dentro sempre con un ritmo blando e senza accentuare i colpi. Lei, dal canto suo, ansimava e accompagnava il tutto con profondi respiri abbracciandomi forte ogni volta che affondavo il colpo.Dopo un po’ Rita “o Marco che bello……. ormai non fa più male e sto godendo come una matta dai spingi come sei grosso che pisellone che hai” queste parole mi diedero una carica sessuale enorme che per un istante mi fecero perdere il controllo e mi fecero dare un paio di colpi di quelli che tiri completamente fuori il pisello e lo ributti dentro tutto d’un fiato.”ha ….hai… Marco mi stai facendo male piano con questo cosone è la prima volta”mi ripresi e ridussi il ritmo, ma contemporaneamente mi stavo stancando a reggere quei due prosciutti di gambe cosi lo tirai fuori e gli feci capire di cambiare posizione, lei, ormai in mio possesso, scese dalla lavatrice e seguendo le mie istruzioni si volto’ appoggiando le mani alla tazza e si mise alla pecorina, io le carezzai i fianchi le sussurrai “Rita ora sei messa alla pecorina … divarica le gambe che ora ti monto come una cavalla” lei sorrise e disse “Basta che non ne approfitti e sbagli buco” “Stai tranquilla oggi voglio solo la tua ficona nera poi caso mai……”le carezzai il culo e feci scivolare sempre lentamente il mio bastone nella sua passerona che ormai era lubrificatissima e sempre con molta dolcezza ripresi il dolce via vai continuando l’opera prima iniziata. La reggevo per le maniglie dell’amore e mi aggrappavo a suoi enormi mammelloni, lei ansimava e si conteneva nel godere.Ad un tratto disse “Dai marco sto per godere non ti fermare…. che bello……….. che bello continua” io, presso dall’eccitazione, aumentai il ritmo ma questa volta non mi fermai, e tanto che spinsi che quasi la facevo battere con la testa contro il coperchio della tazza, sborrai spingendo il mio cazzo quasi a far entrare anche le palle e lei inarcando la schiene venne in contemporanea, continuai ancora per un po’ quasi ad inerzia fino a tirare fuori il pisello mezzo moscio e con il preservativo pieno.Mi appoggiai esausto alla lavatrice mentre lei si sedette sulla tazza mi guardò e disse che le era piaciuto un mondo e che non aveva mai goduto, le bruciava un po’ ma la cosa era sopportabile , io sorrisi e le dissi che aveva ancora molto da imparare.Mi guadò con aria maliziosa ed iniziò a toccarmi il pisello che era rimasto mezzo moscio, lo pulì con la carta igienica e cominciò a menarlo con la mano, io la guardavo e le toccavo gli enormi seni.Non ci volle molto e il mio cazzo raggiunse di nuovo le dimensione e la durezza di prima, lei si fermo a dopo averlo baciato lo ingoio quasi completamente iniziando un fantastico pompino, mentre di dava dentro con foga io continuavo a toccarle le tette lei ad un tratto mollando il boccone disse “ma tanto ti piacciono le mie tette?? ” “Sono Fantastiche Rita” lei allora prese il mio cazzo e lo avvolte nelle mammelle iniziai a muovermi chiavandola tra le tette con Rita che lo succhiava ogni qualvolta che fuoriusciva dalle tette.Quando venni la inzuppai le tette e la faccia con buona parte che le fini in bocca anche perché lei fece di tutto per prenderlo in bocca mentre venivo lavorandolo di lingua.Per circa un’ora restammo in bagno a fare delle maialate, le leccai la fica e il culo fino a farla venire e lei mi succhio le palle in un sessantanove improvvisato a terra su di un telo da bagno.Fummo richiamati alla realtà solo quando nostra madre busso alla porta avvertendo mia sorella che stava scendendo, cosa che mi sollevò dall’oneri di una fuga attraverso la finestra e balcone.Dopo quella volta i nostri rapporti si intensificarono e la scopavo ogni qualvolta era possibile, ormai la sua fica si era abituata alla mia clava e spesso i miei colpi erano tremendi, la impalavo spesso di notte dopo che i nostri genitori andavano a dormire, le facevo appoggiare le mani al tavolo della cucine le alzavo la gonna e senza togliere le mutandine le fottevo alla pecorina oppure lei mi regalava dei gustosissimi pompini mentre io controllavo che tutto fosse tranquillo.Altre volte scopavamo in macchina quando si andava a fare compre.Un pomeriggio che restammo soli a casa mentre era a telefono con il futuro marito iniziai a denudarla e a leccargli la passera penetrandola con la lingua, lei eccitatissima cercava in tutti i modi di nasconderlo al fidanzato, quando la girai a pecorina e tirando fuori il mio pisello capi che stavo per scoparla disse ad Eugenio che improvvisamente le erano venute delle fitte allo stomaco e dopo i primi miei colpi in fica trattenendosi disse che doveva riattaccare per correre in bagno.Appena chiusa la conversazione le uniche parole che disse furono “sei proprio uno stronzo …….. huuuuuuuu ma adesso continua …………… sbattimi” la scopai selvaggiamente consumando l’ennesimo profilattico.Dal canto suo lei era diventata una esperta di pompini e ne aveva fatto anche alcuni al suo fidanzato.Ma volevo qualcosa altro, ero cotto per il suo culo e spesso giocando le ripetevo che volevo incularla ma lei diceva sempre di no fino ad un pomeriggio.Un giorno mentre pranzavamo mia madre disse che nel pomeriggio doveva fare delle faccende sue e che si sarebbe assentata per un paio d’ore, gli sguardi tra me e Rita furono di complicità ed io gia mi pregustavo una bella scopata al comodo del mio letto con una pecorina da favola ma non avevo fatto i conti con le intenzioni di Rita.Verso le 16.30 nostra madre scese e rimanemmo in casa io e Rita, ad un tratto la sentii telefonare al suo fidanzato e dire che era impegnata e non potevano incontrarsi, quando riattaccò venne nella mia stanza con dell’olio jonshon per la pelle e baciandomi mi disse “oggi ho una sorpresa per te…… sono pronta ………. e ho voglia di darti……….. il …… culetto”I miei occhi brillarono di felicità e il mio cazzo quasi stimolata da una forte corrente si indurì quasi di colpo. Non potevo credere alle mie oreccie mia sorella che mi chiedeva di fotterla nel culo.La presi e la feci mettere alla pecorina le sollevai la gonna e una volta abbassate le mutande mi misi in ginocchio a leccarla tutta . era uno spettacolo indescrivibile, facevo scorrere la lingua nel solco del culo fino a raggiungere le grandi labbra vaginali risalendo fino alla schiena con il dito medio giocherellavo sul suo buchetto anale e la penetravo per dar modo di abituarsi al suppostone che di li a poco l’avrebbe rotto.Quando vidi che la lubrificazione era abbastanza mi alzai e posizionai la mia clava ormai dura come il marmo, all’ingresso del culo, ma niente non riuscivo ad entrare e lei si lamentava per il bruciore e diceva che voleva rinunciare.Ma non potevo perdere l’occasione, così la feci sedere sul bordo del letto e le sollevai le gambe ,portandole a toccare le spalle, quasi a chiuderla a portafoglio le dissi di divaricarsi le chiappe con le mani, e una volta lubrificato il pisello con l’olio per il corpo, iniziai a penetrarla.La posizione rendeva meglio e con molta delicatezza ed un bruciore contenuto feci scivolare dentro quasi mezzo cazzo, le dissi di lasciarsi le chiappe e anche l’altra meta fu inghiottita dal suo culone.Restai immobile e la guardai nella sua smorfia di dolore sopportabile ed esclamai “Rita Tutto ok ……. è tutto dentro ora anche l’ultima barriera e caduta………………… come va.””Madonna Marco……… mi brucia………. ma è una sensazione stranissima…….. huuuuuuuum………..avere un pisellone come il tuo nel culo è indescrivibile…….. dai inizia a muoverti lentamente ……..Marco …….. fammi godere ……….. fotti il culo a tua sorella ………….. sfondami ……. dammi tanto piacere.”la sua incitazione mi spinse a chiavarla aumentando sempre di più il ritmo fino a riversarle dentro tutta la sborra che avevo nelle palle, ero senza profilattico e gli inondai il culo.Dopo ripresoci restammo abbracciati e lei mi disse che voleva continuare la storia anche dopo il matrimonio mi disse che ora finalmente capiva cosa intendevo per addio al nubilato..”Marco quando mi sposerò il giorno prima voglio fare l’addio al nubilato con te dovremo chiavare in tutte le posizioni e senza profilattici voglio che tu mi venga ovunque”io sorrisi e le dissi “solo il giorno prima …… sai come sarebbe bello poterti scopare anche il giorno del matrimonio …… che so al ristorante mentre tutti festeggiano …..mi piacerebbe incularti in qualche ripostiglio e sborrarti nelle mutande bianche della sposa …… sai che cosa eccitante”.Fantasticavamo Nel periodo successivo e con l’avvicinarsi del matrimonio i nostri rapporti si intensificarono e spesso rischiavamo di farci scoprire.Spesso andavamo a controllare i lavori di ristrutturazione della casa dove Rita sarebbe andata a vivere e lì scopavamo tra barattoli di vernice e mobili imbustati……………Quando fummo prossimi al matrimonio… accadde l’incredibille……………………………………
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