Mi faccio … AnnaApprodammo su uno scoglio largo e piatto, Anna mi di riferì che anche lei aveva nutrito dei dubbi sulla lealtà di Roberto, facendo come riferimento la domenica sera, in cui Roberto s’era assentato con Cristina, ad Anna le tornò in mente che quando stavamo rientrando sulla barca aveva commesso la stupidaggine di chiamare Roberto e Cristina, forse se non li avesse chiamati una volta a bordo forse li avremmo potuti sorprendere sul fatto.Ormai non rimaneva che vendicarci, Anna sentenziò che a suo giudizio la migliore vendetta sarebbe stata quella di rendere pan per focaccia.Anna poi rammentò come quella domenica sera si fosse trovata bene con me, come aveva apprezzato i miei dolci baci sul suo collo e sulle sue guance, come avesse apprezzato che io non avevo voluto assolutamente approfittare della situazione.Mi esternò che io le piacevo, che in fondo le sarebbe piaciuto avere una storia con me anche di breve durata, Anna mi domandò poi il mio parere ed io le risposi che ciò che aveva esternato lei in fondo lo pensavo anch’io.Proferii ad Anna che se quella Domenica sera invece di preoccuparci per la scomparsa di Roberto e Cristina non l’avessimo dovuto fare forse tra noi due, sarebbe potuto succedere qualche cosa. Con Anna ci accordammo che saremmo tornati subito a bordo, di pesce ce n’era in abbondanza, la cernia che avevo pescato era molto grossa.Anna mi riferì che dopo, una volta a bordo, avrebbe ad un certo punto proposto di prendere tutti e quattro il sole integrale, poi avevo avuto modo di raccontare ad Anna come spesso Cristina veniva vicino a me quando ero al timone mentre pilotavo l’imbarcazione. Con Anna ci accordammo che mentre sarei stato al timone della barca ed avrei fatto rotta verso l’isola dell’Elba, lei Anna mi sarebbe venuta vicino mettendosi al timone come aveva fatto Cristina. Lì Anna sarebbe stata carina e gentile con me, davanti ai due fedifraghi, Anna poi perfidamente aggiunse: Roberto si sarà spompato, quindi non potrà fare nulla con la tua donna Cristina e a loro non resterà che guardare passivamente le nostre esibizioni.Accordati su questo puntammo a nuoto verso la goletta, prima di salire a bordo facemmo un po’ di trambusto nel senso che Anna chiamò ripetutamente Roberto ed io chiamai Cristina, intanto che io salivo sul barchino Anna saliva sulla biscaggina, Anna e Roberto s’affacciarono sulla paratia della barca, mostrai loro la Cernia e mi madre Cristina applaudì facendomi i suoi complimenti, Anna esibì le sue prime prede e Cristina e Roberto si complimentarono con Anna.Finalmente salimmo a bordo, Anna andò a farsi una doccia, mentre io andai nel cucinotto a pulire e a nettare accuratamente la cernia, ed i il pescato di Anna, che riposi poi con cura nel frigo, poi anch’io andai a fare una doccia ristoratrice che mi ritemprò e mi tolse di dosso l’odore del pesce, infine salii anch’io in coperta.Dal momento che avevamo pescato proposi di alzare l’ancora e di riprendere il largo, mentre governavo la goletta, Anna che si era seduta di fianco a Cristina, ad un certo punto si complimentò con Cristina per l’abbronzatura, Anna esternò che le sembrava che l’abbronzatura di Cristina fosse integrale.Ad una domanda diretta di Anna Cristina affermò che la sua era effettivamente un’abbronzatura integrale esternò ad Anna che quando eravamo soli; Cristina era solita farsi l’abbronzatura totale, a questo punto, Anna lanciò l’idea di prendere tutti e quattro l’abbronzatura integrale.Anna quindi manifestò la sua intenzione di restare nuda, poi chiese se qualcuno di noi avesse potuto trovare qualche cosa da ridire, che lo dicesse subito, perciò Anna non trovando l’obiezione da parte di nessuno si tolse lo slip, nello stesso momento fu imitata da Cristina che anche lei si tolse il tanga. Dopo che Cristina ed Anna si tolsero gli slippini del costume, Anna e Cristina in coro, ci chiesero a Roberto ed a me di toglierci anche noi il costume, in fondo disse Anna: siamo in mezzo al mare, siamo solo noi e non c’è nessuno che ci possa vedere, quindi penso che anche voi vi possiate togliere gli slip e che questo non sia un fatto di pudore. Le due donne a gran voce istigarono Roberto ed io a toglierci gli slip.In un attimo sia Roberto che io ci levammo il costume ora eravamo tutti e quattro nudi, io avevo la possibilità di guardare Anna completamente nuda, costatavo, che Anna nulla aveva da invidiare a Cristina, dentro di me pensavo che fra poco avrei fatto qualche cosa con Anna e a pensare a questo iniziavo ad eccitarmi, non avrei dovuto far altro che attendere Anna. Come d’accordo, sarebbe stata Anna a condurre il gioco, io non avrei dovuto far altro che assecondarla.Considerando che iniziavo ad eccitarmi, volsi ad altro i miei pensieri, la prua della barca era in direzione dell’isola d’Elba, governavo il timone in modo accorto, un leggero beccheggio ci accompagnava durante la navigazione.Anna dopo che ci togliemmo tutti e quattro i costumi lasciò trascorrere un po’ di tempo, poi mi si avvicinò e timidamente mi chiese se avessi potuto insegnarle a governare la goletta, mi chiese in ogni modo di rimanere dietro di lei che si sarebbe messa al timone. Fu così che mi trovai Anna davanti a me, Cristina e Roberto erano sdraiati sulla tuga ad abbronzarsi, Cristina non potendo immaginare cosa sarebbe potuto succedere da lì a poco ci guardava non potendo immaginare cosa sarebbe potuto accadere di lì a poco, almeno questo mi pareva l’atteggiamento di Cristina.Roberto e Cristina mi sembravano tranquilli, infatti, non avrebbero potuto immaginare, neppure lontanamente quello che sarebbe potuto accadere fra poco. Da parte mia mi trovavo ora Anna davanti, lei mi dava la schiena, Anna m’aveva dato la propria disponibilità, quindi il sapere già che di lì a poco avrei potuto toccare quel corpo stupendo, che avrei potuto palpare i seni di Anna, che le avrei potuto vellicare i capezzoli, o ancor meglio per me, che mi sarei potuto trastullare nello strusciare le mie dita sul suo clitoride pensare a tutto questo m’inebriava, pregustando il mio prossimo piacere.Il pensiero che Anna, mi aveva concesso in modo palese la propria disponibilità dove tutto mi sarebbe stato permesso e nulla vietato m’aveva iniziato ad eccitarmi. Avvertivo ora che mi stavo arrapando, ora avevo il naso vicino ai capelli di Anna n’aspiravo l’odore di shampoo che emanavano.Sì Anna era lì davanti a me, quasi a contatto del mio corpo, se mi fossi sporto in avanti col mio petto n’avrei toccato facilmente la schiena, il mio petto era quasi a contatto della sua setosa pelle della sua schiena.Come avevo fatto con la mia mamma Cristina, con le narici ora aspiravo intensamente il profumo che emanavano i capelli di Anna, tutto ciò durò per un pò ogni tanto Anna si girava con il collo verso di me lanciandomi delle occhiate d’incoraggiamento mentre a viva voce mi chiedeva: così porto bene la barca? A me sembrava che invece gli occhi di Anna volessero dirmi: avanti che aspetti, mettimi le tue forti mani addosso, facciamo vedere a Cristina e a Roberto che queste cose le sappiamo fare anche noi, forse anche meglio di loro. A me sarebbe piaciuto baciare Anna, ma non sapevo come fare a rompere il ghiaccio, allora dandomi un contegno afferrai Anna per la vita ed iniziai a dondolarla e a dare ad Anna dei piccoli ed innocenti bacetti sul collo. Cristina e Roberto ora non mi sembravano essere incuriositi, anzi il volto di Cristina sembrava perplesso, Cristina mi stava scrutando quasi volesse indovinare le mie mosse, infatti, Cristina sapeva bene cosa era successo con lei quando si era trovata con me nell’identica posizione in cui ora si trovava Anna.Per quanto riguardava Roberto, lui certamente ignorava ciò che avevo fatto in quella posizione con Cristina, Roberto da un’incipiente espressione di curiosità, ora aveva assunto l’espressione di chi sembrava sconcertato, Roberto forse non capiva come mai Anna non stesse facendo nulla per allontanare da lei le mie “avances”, anzi pareva che mi stesse incoraggiando. Anna invece non faceva nulla di quanto poteva sperare Roberto, anzi ad un certo punto mentre le baciavo timidamente le gote, Anna si girò verso di me e mi offrì da baciare le sue labbra, fu così che ci scambiammo un lungo ed intenso bacio d’amore. Finii di baciare Anna, poi guardai Roberto e Cristina, ora loro avevano l’espressione dello sbigottimento a quanto stavano assistendo, non una parola, fuoriusciva dalle loro bocche.Cristina e Roberto, entrambi sembravano increduli in quello che stavano assistendo.Ormai Anna aveva dato fuoco alla miccia, nessuno mi avrebbe più potuto fermare, sentivo il mio sesso che si stava indurendo sempre più velocemente, dissi qualche cosa di carino all’orecchio di Anna, lei scoppiò a ridere, in una risata argentina.Con una mano ora molto sfrontatamente, avevo iniziato ad accarezzare le mammelle di Anna, le vellicai i capezzoli; dopo scesi con la mano, le accarezzai dolcemente l’ombelico poi scesi sempre più giù.Anna intanto ebbe modo d’allargare leggermente le gambe, in modo da offrirmi al meglio la sua fessura, con la punta del dito medio la strofinai delicatamente sul clitoride.Sentii ora Anna respirare affannosamente, ebbe modo di girarsi verso di me e di sussurrami teneramente con la voce resa roca dal desiderio lo vuoi fare qui davanti a loro? Le risposi di sì, che mi sarebbe piaciuto prenderla subito in qualunque posto fossimo ed in qualunque posizione lei fosse, all’orecchio le sussurrai che mi piaceva da morire. Dissi ad Anna che mi sarebbe piaciuto aver fatto all’amore davanti ai due fedifraghi così avrebbero potuto vedere tutto, sei un raffinato mi rispose ansimando Anna, forse il mio massaggio sul suo clitoride iniziava a dare i primi frutti. Cristina mia madre era lì di fronte a noi a guardarci incapace di dire nulla o di poter fare qualunque cosa che potesse modificare la situazione.Cristina allora, mi parve che volle lanciare un’occhiata di sfida ad Anna e a me; allora io continuai a tenere con ambedue le mani Anna per i fianchi, mi limitai a stringerla ancora di più e d’attirare Anna ancor più verso di me. Eccitato com’ero, continuai a tenere Anna saldamente per fianchi, la tenni stretta poi iniziai a vuoto a muovere il cazzo a vuoto tra le gambe di Anna, stavo ora mimando un amplesso, proprio come avevo fatto la prima volta con Cristina mia madre che ora era lì di fronte a noi impotente a guardarci.Roberto anche lui ci stava guardando sgomento ed impotente di poter fare qualche cosa, i due guardoni involontari erano entrambi attoniti. Immagino che non riuscissero a capacitarsi di quello che stavamo iniziando per fare Anna ed io.Ebbi modo di spegnere il motore della barca, poi sussurrai ad Anna in un orecchio che sarebbe stato bello scopare alla pecorina davanti a loro, così fu; feci rimanere Anna nel pozzetto di poppa le feci appoggiare le mani alla tuga che era rialzata rispetto al pozzetto. Feci in modo che Anna allargasse dolcemente le gambe, lei si piegò in avanti, mentre io dal dietro iniziai a strofinarle il mio sesso nella sua già umida fessura.Continuai per un pò a strofinare il sesso sull’orifizio della figa di Anna, quando poi Anna ritenne che fosse giunto il momento di dare sfogo ai nostri istanti, attese che il mio sesso fosse proprio giusto contro l’orifizio, Anna allora, diede un piccolo colpetto all’indietro finché il mio cazzo duro come il ferro non entrò tutto in lei.Il mio cazzo entrò tutto di colpo nella figa già bagnata di Anna.Iniziai allora a cavalcare la bella Anna, mentre con una mano le titillavo il clitoride, procurandole delle piacevoli sensazioni.Cristina ora si stava baciando con Roberto quanto a me avevo iniziato con le mani a palpare i seni ed il clitoride di Anna mentre la mia spada affondata fino all’elsa nel sesso di Anna le stava procurando delle piacevoli sensazioni.Quanto a me volevo durare il più a lungo possibile, volevo dimostrare a Roberto come si doveva scopare Anna, volevo che Roberto vedesse come Anna avrebbe gridato il suo piacere; come avessi voluto far venire fuori da Anna il suo atteggiamento di troia. Poi volevo che Cristina si rendesse conto di com’ero diventato bravo a scopare, che forse in futuro mi sarei potuto guardare anche intorno per trovare un’altra donna con cui fare all’amore.Cristina doveva rendersi conto che a darmela non ci poteva essere solo lei ma che c’erano anche delle eventuali altre. Continuavo a scopare Anna, mentre Cristina e Roberto erano ora avvinghiati in un sessantanove, quanto a me stavo facendo godere Anna. Anna aveva già iniziato a gridare il suo piacere, ero ora tornato a tenere saldamente Anna per i fianchi e mentre Cristina e Roberto continuavano a leccarsi nel sessantanove, io iniziavo ora a galoppare sempre più velocemente dentro ad Anna, infatti, mi sentivo che stavo venendo dentro ad Anna, l’udii gridare il suo piacere, sentii Anna torcersi mentre la stavo sfondando da dietro.Stanco e quasi stremato mi staccai da Anna un rivolo di sperma le stava colando da una coscia, rendendo quella visione ancora più oscena e peccaminosa.Con Anna ci andammo a sdraiare anche noi due sulla tuga, ora eravamo vicini a Cristina e Roberto, loro due ora incuranti di noi continuavano nel sessantanove, con una punta d’invidia vedevo Cristina iniziare a godere.Anna allora per non essere da meno di Cristina, s’avvicinò col suo viso vicino al mio sesso ed iniziò a leccarmi, in pochi attimi ora Anna mi stava spompinando alla grande, io per rendere il favore ad Anna la presi per la vita mettendoci anche noi due nella posizione del sessantanove.Dopo un po’ che stavo facendo il sessantanove con Anna, il mio sesso mi stava tornando duro, già grazie alle sapienti linguate di Anna m’era tornato nuovamente duro. Roberto e Cristina invece stavano iniziando a scopare, quanto a me, a differenza di Roberto, ero, infatti, più giovane quindi potevo recuperare prima le forze, mi trovai in breve ad avercelo nuovamente bello duro, sembrava un paletto di legno, sussurrai ad Anna che volevo fare ancora all’amore con lei, mi trovai quindi nella posizione di lei sotto ed io sopra che me la stavo chiavando alla grande.Per quanto riguarda Cristina si era impalata a spegnimoccolo su Roberto ed ora stava assaporando le prime stille del piacere.Ora sulla tuga della goletta c’erano due pezzi di figa che stavano chiavando mia madre stava chiavando con Roberto mentre io mi stavo facendo Anna la bella fidanzata di Roberto; le due donne vennero godendo e gridando il loro piacere.Quanto a me e a Roberto venimmo quasi insieme, io gridai il mio piacere che la figa di Anna mi stava procurando e lo stesso fece Roberto, dopo un drink fresco ed una sigaretta ci accomunarono.Nessuno di noi ebbe il coraggio di commentare quanto poco prima era successo.Pensai che per quel giorno; avevo già avuto delle intense emozioni, mi sentii pago quindi m’appisolai sul ponte della barca a vela, fu mia madre Cristina dopo circa un oretta a svegliarmi manifestando la volontà di tornare all’isola d’Elba, quella sera Cristina ed Anna dopo cena volevano andare a ballare, le accontentai quindi mentre le donne in cucina si davano da fare a preparare la cena io stavo guidando la barca verso il porticciolo.
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