Con mamma facciamo un nuovo … giocoDopo cena Roberto, Anna, Cristina ed io andammo con il tender a terra e dopo avere ormeggiato il barchino al molo ci avviammo verso il piano bar, mentre ci stavamo avviando a piedi, Cristina mi prese sottobraccio e molto esplicitamente mi esternò che noi due avremmo dovuto fare una lunga chiacchierata.Intuendo che forse il motivo della conversazione con Cristina fosse il comportamento che avevo assunto in barca con Anna nel pomeriggio, mi preparai mentalmente a dover litigare con mia madre Cristina, ora ero talmente teso che un nonnulla avrebbe potuto rompere il sottile equilibrio della mia calma apparente i miei sensi erano tesi pronti a scattare non appena avessi individuato l’eventuale provocazione o pericolo o qualsiasi cosa avesse potuto dire o avesse potuto fare mia madre Cristina.Presi sottobraccio Cristina e le comunicai che ero pronto per avere la scambio d’idee con lei. Aggiunsi che lei Cristina avrebbe dovuto trovare le parole adatte per dire a Roberto e ad Anna che ci saremmo assentati per un’ora circa, questo era il periodo che avevo stimato che fosse stato necessario per avere il colloquio chiarificatore con Cristina.Fu così che Cristina s’avvicinò a Roberto e ad Anna li prese entrambi a braccetto e comunicò loro che aveva dimenticato il portafogli in barca e che l’avrei accompagnata io, continuò proferendo loro, che una volta sulla barca avrebbe fatto una telefonata al marito comunicandogli che era in vacanza in compagnia di un’amica e che tutto procedeva per il meglio e di non stare a preoccuparsi. Così Cristina disse a Roberto e ad Anna che tra andare e tornare dalla goletta e fare la telefonata avrebbe potuto assentarsi anche per un ora circa, invitò perciò i nostri amici ad andare al piano bar e a prendere i posti che dopo li avremmo raggiunti.Fu così che dopo una decina di minuti più tardi, mi ritrovai sulla goletta con Cristina noi due soli diciamo a quattro occhi, una volta che scesi nel salone mi sedetti su una poltrona, Cristina al contrario rimase in piedi, ora stava camminando nervosamente sulla barca. Cristina lasciò trascorrere qualche minuto, forse si stava concentrando su com’esordire, poi quasi come se fosse una sferzata che mi stesse infliggendo mi sibilò: Gianni ti sembrava il caso oggi con Anna di comportarti così?Voi due oggi vi siete comportati nel peggiore dei modi, già entrambi a comportarvi come vi siete comportati oggi pomeriggio avete tradito la fiducia di Roberto e la mia, ma ti rendi conto di quello che avete fatto?Questo fu l’esordio di Cristina; mia mamma così esordì nei miei confronti e nei confronti di Anna, Cristina continuò per un cinque minuti buoni asserendo che Anna ed io con il nostro comportamento avevamo ferito e fatto del male a delle persone a noi care.Lasciai che mia madre sfogasse la sua frustrazione che aveva accumulato, quanto a me avevo già il mio discorso pronto con le debite considerazioni da fare.Mia madre, quando terminò con foga il suo discorso, che facendola infervorare le aveva fatto assumere sulla faccia un tenue rossore, imporporandole le sue belle guance, terminò comunicandomi allora Gianni quali sono le tue motivazioni in merito a quello che ti ho detto?Iniziai allora a parlare io, innanzi tutto, feci notare a Cristina che durante il suo discorso non l’avevo interrotta e l’invitai con calma a fare altrettanto con me, poi l’invitai a sedersi, avevo previsto che quando Cristina appena avrebbe udito quello che stavo per comunicargli e quando si sarebbe resa conto di dove volevo arrivare, allora avrebbe perduto ogni tipo di velleità che provava in quel momento nei miei confronti.Sarebbe stato per lei molto meglio che si fosse seduta e che si fosse rilassata di più, ora avvertivo la calma che stava per precedere la tempesta.Avuta da Cristina la conferma che non mi avrebbe interrotto nella mia esposizione dei fatti con calma, iniziai a parlare.Per prima cosa feci presente a Cristina che apparentemente le circostanze erano contro di me ed Anna, effettivamente costatai che lei avrebbe avuto ragione nell’affermare che alla luce del sole analizzando l’apparente l’evoluzione dei fatti era chiaro che apparentemente i primi a comportarsi male eravamo stati Anna ed io.Resa forte da quel primo commento Cristina mi fece cenno di andare avanti, sicura che le avrei dato ragione in toto, io poi proseguii limitandomi a ricordare in modo obiettivo gli avvenimenti che avevamo vissuto da quando avevamo conosciuto Roberto ed Anna.Ricordai che la settimana prima era stata proprio Cristina quasi a stimolarmi e ad essere carino e gentile con Anna, ovvero quasi a fare il filo ad Anna.Questo presumibilmente per fare in modo che Cristina potesse avere il campo libero con Roberto e potersi comportare liberamente con Roberto, quest’ultimo pensiero però lo tenni per me e non l’esternai a Cristina.Continuavo a parlare e mentre parlavo Cristina m’interruppe.Cristina mi comunicò: io t’avevo semplicemente suggerito in modo più o meno velato d’essere carino con Anna può darsi che non mi sia espressa bene e che tu l’abbia interpretato male in altre parole che io t’abbia detto di fare il filo ad Anna sicuro.Certamente ma io non ti avevo detto di andarci a letto.Ricordai a Cristina che mi aveva promesso che non m’avrebbe interrotto.Poi proseguii tutto questo è esatto e corretto, ricordi Cristina che avevo esordito proferendo che apparentemente le circostanze erano contro Anna e me, perciò Cristina sii gentile lasciami terminare perché non ho finito.Esternai poi a Cristina che la sera quando era venuta sulla goletta con Roberto a cercare le pillole per il mal di testa, proprio quella sera andando a letto nel centro del letto avevo notato una macchiolina umida, poi a mò d’interrogazione mi rivolsi a Cristina chiedendole chissà quella macchiolina umida al centro del letto chissà di che cos’era?Cristina mi rispose: mah! Che cosa ne so, magari ci sarà caduta dell’acqua dal bicchiere che avrò usato per inghiottire la pillola? Chissà quando ho inghiottito la pillola dove ero, ora non lo rammento e poi perché t’interessa dove ho preso la pastiglia per l’emicrania?. Con calma risposi a Cristina: forse chissà se per caso hai preso la pillola, mi limitai a comunicarle sorridendole.Cristina ora mi stava fissando con aria di scherno sembrava che mi volesse dire: se le tue argomentazioni sono queste, sei fuori strada bimbo mio. A questo punto proseguii hai perfettamente ragione Cristina nel dire che qualcuno di si è comportato male ed ha tradito la fiducia degli altri, però credimi le dissi guardandola dritta negli occhi non penso che sia stata Anna né io ad iniziare a comportarci male.Cristina fece come per ribattere ma le feci cenno di zittire, poi proseguii: voglio rammentarti che fino ad oggi pomeriggio con Anna non avevo mai fatto nulla di sconveniente, non ti sembra vero? Già questo è vero, si limitò a confermare Cristina.Continuai rivolgendomi a Cristina: allora devi sapere che Anna mi piace e mi è piaciuta da subito, anche quella sera quando ti sei assentata con Roberto sono stato con Anna ma tra noi due non è successo niente.Fino ad oggi, m’interruppe Cristina. Ricordai allora a Cristina che non doveva interrompermi.Poi proseguii oggi però tra Anna e me è successo qualche cosa, già sia Anna che io abbiamo visto qualche cosa che non avremmo dovuto vedere ma che ci ha indotti a comportarci così!Che cosa dici che avreste visto mi chiese con noncuranza Cristina?Già le risposi: cosa abbiamo visto. Ricordai a Cristina tutto quello che era successo, della cattura della cernia, che mi ero ferito ad una mano che ero salito a bordo e che l’avevo vista mentre lei era sotto e Roberto sopra che la stava chiavando.Le riferii come lei teneva incrociate le sue gambe dietro ai glutei di Roberto e che l’incitava a scoparla, notai che improvvisamente il viso di Cristina si era fatto dapprima di colore terreo, aveva lo sguardo quasi smarrito, poi il viso s’imporporò repentinamente diventando del colore della brace, Cristina ora aveva perduto la sua aria canzonatoria ed aveva assunta un’aria più sbigottita, più mesta, aveva perduto, infatti, la sua baldanza.Ora ero sicuro che Cristina non mi avrebbe più interrotto, io continuai: a questo punto affinché nessuno possa pensare che avessi avuto le traveggole questa scena oltre che da me è stata vista anche da Anna.Cristina ora si vedeva che era giù di morale, allora conclusi prima d’esternare Roberto e te, che Anna ed io oggi ci siamo comportati nel peggiore dei modi tradendo la fiducia di Roberto e la tua, se ragioni bene e ti fai un esame di coscienza capiresti che siete voi due che vi dovete rendere conto di ciò che avete fatto, conclusi usando le medesime parole che Cristina aveva usato nell’accusarmi.Continuai alla luce di quanto ho potuto vedere di ciò che hai fatto oggi; sono propenso nell’affermare che quella sera sulla goletta con Roberto avete scopato, che quella macchiolina sul lenzuolo era di sperma, e che l’arrivo imprevisto di me ed Anna ha fatto sì che siete dovuti essere stati precipitosi e che tu non abbia potuto controllare che tutto fosse in ordine, letto compreso.Per quanto riguarda Anna, sappi che se quella sera lei, non fosse stata così poco accorta nel chiamarvi, se Anna fosse stata meno precipitosa, nel rivolgersi a voi forse, vi avremmo trovato anche quella sera con le mani nel sacco, già vi avremmo sorpreso nel letto a fottere.Poi conclusi dicendo chiarita tutta la vicenda io non ho nulla da rimproverare né a te, né a nessun altro, tanto meno a me stesso, inoltre non nutro rancore per nessuno. Cristina capì che avevo terminato, si rivolse a me dicendomi: questa sera andiamo in discoteca divertiamoci. Cristina continuò lasciamo trascorrere qualche giorno vedrai che poi tutto andrà a posto da solo, Cristina mentre mi diceva questo s’avvicinò ad un mio orecchio e mi bisbigliò: lo sai che ci tengo ad essere la tua ragazza.Non diedi alcuna risposta in merito di questo a Cristina, infatti, se le avessi esternato ciò che pensavo le avrei detto che la mia ragazza non si sarebbe comportata con Roberto in quel modo; se le avessi detto questo avremmo litigato spezzando quel sottile “fil rouge” che ancora ci legava e questo ero io a non volerlo.A Cristina mi limitai a dirle di parlare lei a Roberto e a spiegargli come in realtà si erano svolti gli eventi e di cosa io sapevo, infine certo d’avere fugato ogni dubbio con Cristina tornammo a terra e ci dirigemmo al piano bar in cui avevamo appuntamento con Roberto ed Anna.Una volta entrati nel piano bar ed avere salutato i nostri ospiti, presi con sicurezza Anna e la condussi sulla pista, al suono di una musica soffusa riferii ad Anna del colloquio avuto con Cristina e di quanto era stato detto. Nel piano bar quella sera feci coppia fissa con Anna, mentre Cristina in coppia con Roberto fu molto provocante sia nel comportarsi e sia nel parlare specialmente quando si rivolgeva a Roberto i loro sguardi erano densi d’ammiccamenti e quant’altro.Più tardi tornammo sulla goletta, Roberto andò in camera di Cristina, mentre Anna venne in camera mia, sono sicuro che mia madre Cristina quella sera scopò con Roberto quanto a me continuai nei dolci giochi amorosi che avevo già intrapreso con Anna.Nei giorni successivi Anna e Roberto rimasero nostri ospiti fino il mercoledì, poi si accomiatarono giacché dovevano tornare nella loro città, in quel periodo Anna fece coppia fissa con me mentre Cristina fece coppia con Roberto.Il mercoledì pomeriggio dopo avere accompagnato i nostri ospiti al porto con Cristina rimanemmo infine soli noi due sulla goletta.Quel pomeriggio che trascorsi da solo con mia madre fra lei e, me non successe nulla, poi la sera ognuno di noi si ritirò nella propria camera. Ormai poter rimanere solo con mia madre non mi restava più che una alcuni di giorni il lunedì successivo saremmo rientrati a casa ognuno di noi avrebbe ripreso il proprio ruolo.Negli ultimi giorni la tensione tra mia madre ed me si era allentata, ora non eravamo più così tesi come prima, nel pomeriggio di giovedì mentre stavo guidando la barca Cristina fece di tutto per mettersi in mostra con me per attirare insomma la mia attenzione e devo confessare che ci riuscì perfettamente.Anna ormai era per me un dolce ricordo, presumo che lo stesso sarebbe stato Roberto per Cristina, a bordo della goletta ormai eravamo rimasti solo Cristina ed io.Il giovedì pomeriggio, dopo avere fatto una battuta di pesca con mia madre Cristina, battuta in cui pescammo due bellissimi saraghi ed un bell’esemplare di branzino tra Cristina e me successe qualche cosa.Dopo avere pulito i pesci stavo facendo la doccia quando Cristina, venne trovarmi proprio mentre ero sotto al caldo getto della doccia.Cristina mi disse che m’avrebbe insaponato la schiena, così facendo entrò anche lei sotto la doccia, ebbi appena il tempo di proferire a Cristina che lei aveva appena terminato di fare la doccia, che se l’era fatta mentre ero nel cucinotto intento a pulire i pesci appena pescati.Mia madre Cristina, al contrario, non volle sentire ragioni e sgusciò sotto la doccia con la scusa di lavarmi dietro la schiena poiché io lì non ci potevo arrivare ad insaponarmi.Sentii mia madre mentre m’insaponava la schiena, ora lei mi stava facendo provare un senso di rilassamento quel residuo astio che avevo ancora nei suoi confronti stava scemando, Cristina era sempre dietro a me addossata a me visto l’angusto spazio della doccia, ad un certo punto sentii le agili mani di Cristina sul mio sesso bastò un poco che mi fece inturgidire il cazzo.A questo punto sarà stato per il tepore dell’acqua calda, congiuntamente all’abile lavoro di mano di Cristina il fatto è che mi trovai con il cazzo duro, Cristina allora fece in modo che mi girassi, ora il mio viso era vicinissimo a quello di Cristina.I nostri visi e le nostre bocche erano troppo vicine già pericolosamente vicine, allora con Cristina fu inevitabile che ci baciassimo, infatti, ci scambiammo un lunghissimo bacio, com’ebbi finito di baciare Cristina presi il cazzo e lo puntai direttamente sulla dolce fessura di mia madre, diedi un piccolo affondo e mi trovai tutto dentro alla sua meravigliosa figa.Chiavai mia madre con forza entrambi n’avevamo voglia, l’acqua calda stava ruscellando sui nostri corpi, sentire gridare il piacere di mia madre, poi mentre eravamo sotto al tiepido getto della doccia venimmo entrambi quasi contemporaneamente, venimmo mentre ci stavamo baciando.Ci lavammo poi dopo esserci asciugati mia madre mi tese la mano e mi condusse nella sua stanza, ci abbracciammo e ci scambiammo un lunghissimo bacio, mia madre volle fare un sessantanove con me, io però volevo qualche cosa di più quindi mi staccai da lei e volli fare all’amore con lei, Cristina mia madre si lasciò chiavare dolcemente.Mi stavo facendo mia madre Cristina e mentre me la facevo, lei mi comunicò che in quei giorni di vacanza voleva essere la mia dolce puttana, mi comunicò di chiederle qualunque cosa che lei l’avrebbe esaudito.Le risposi allusivamente che dal momento in cui lei si considerava la mia tenera puttana, uno di quei giorni a sorpresa le avrei chiesto e mi sarei fatto dare da lei ciò che non mi aveva ancora concesso, vedrai le dissi tranquillizzandola non ti farò male anzi sarò dolce e delicato, vedrai ti farò godere come non hai mai goduto.Il resto della giornata lo trascorremmo pigramente, la sera portai al piano bar Cristina, le feci trovare al bar un mazzo di rose rosse, i fiori li avevo ordinati al barman chiedendogli gentilmente di farmeli trovare la sera poiché erano un mio omaggio per la mia compagna.Cristina fu felice di ricevere in regalo il mazzo dei fiori, e molto teneramente mi baciò.Quella sera fui carino e delicato con Cristina, verso l’una dopo averla fatta ballare per quasi tutta la sera; riportai Cristina a bordo della goletta, poi entrai nella camera dell’armatore vale a dire in quella di Cristina.Ci baciammo a lungo ed iniziammo a limonare, ci divertimmo a fare un sessantanove senza che io venni, anzi quasi subito tolsi il mio cazzo dalla bocca famelica di Cristina dicendo che quella sera non volevo venire subito.Feci distendere mia madre Cristina la feci accomodare bene di schiena poi l’indussi ad allargare per bene le gambe, allora mentre continuavo a baciarla e a leccarla iniziai con la lingua a ridiscendere dalla bocca di Cristina, le baciai dapprima il collo, poi i seni mi soffermai a lungo su questi, intanto sentivo la voglia di mia madre aumentare.Poi scesi a baciare l’ombelico di Cristina, poi scesi giù, sempre più giù, avvertii il fitto cespuglio che celava alla vista il giardino del piacere, allora con foga mi dedicai al clitoride di Cristina lo leccai a lungo e lo feci inturgidire, ora lo sentivo bello duro, era grosso quasi come un fagiolo, intanto avevo infilato due dita dentro alla figa di mia madre e le facevo andare in un lento su e giù quasi volessi mimare un amplesso.Avvertivo ora che la figa di mia madre era diventata scivolosa dalle sue secrezioni che mi sembravano abbondanti. Cristina ora ansimava dapprima lentamente e poi aumentò l’intensità ansimando sempre più velocemente, mi gridò il suo piacere, mi domandò di montarla, ma io volevo qualcos’altro.Mi ritrassi da Cristina mentre stava godendo le sussurrai che era giunto il momento di darmi ciò che volevo, lei capì e si accucciò, io le andai sopra le feci scivolare sotto alla pancia due cuscini.Ebbi modo d’infilarle il cazzo nella figa di mia madre madida d’umori per lubrificare il mio sesso, poi iniziai a strofinargli il mio cazzo nodoso sul culetto, le bisbigliai intanto, di farsi un ditalino, mia madre docilmente m’accontentò ora Cristina era bocconi sul letto con una mano si stava facendo un ditalino, mentre aveva il culetto rialzato dai due cuscini.Io ero dietro a mia madre Cristina, le stavo strusciando il cazzo sul culetto, ed iniziai lentamente a metterglielo dentro, feci sparire il mio cazzo nel culetto di mia madre centimetro, dopo centimetro.Il mio cazzo, quando fu completamente tutto dentro diedi il tempo a mia madre di riprendere il fiato, dalla discreta facilità in cui il mio cazzo entrò tutto dentro nel culetto di mamma, capii che mia madre Cristina non era nuova a questo tipo di giochi perversi.Attesi un po’ che lei s’abituasse a quella ingombrante presenza nel suo di dietro, poi l’afferrai saldamente per i fianchi e la chiavai dolcemente, dopo un po’ iniziai a sentire Cristina gridare il suo piacere.Era una delizia chiavare mia madre dal dietro, aveva un culetto compatto che mi serrava completamente il cazzo. Il mio cazzo me lo sentivo quasi fosse stato prigioniero in una dolce morsa, nello stesso tempo il culetto di mamma lo sentivo tenero e burroso quasi fosse stato un panetto di burro. Mi feci il culetto della mia mamma, dapprima iniziai a muovermi lentamente, avvertivo il calore del culo di Cristina che mi stava trasmettendo delle calde sensazioni al mio cazzo; avvertivo questa piacevole sensazione e volevo che questa gradevole sensazione potesse durare il più a lungo possibile.Sentii mugolare mia madre dal piacere e torcersi dal godimento che stava provando, quanto a me dopo un modesto inizio di una scopata lenta, avevo ora progressivamente aumentato il ritmo, mi trovavo ora che avevo inspiegabilmente aumentato il ritmo dell’inculata, mi stavo facendo mia madre dal dietro alla grande, la tenevo saldamente per fianchi per non farla sgusciare via e la costringevo a sostenere il mio ritmo che stava diventando sempre più veloce, sempre più rapido.Il mio sesso lo tiravo indietro dal dolce culetto di mia madre per poi volerlo affondare il più profondamente possibile, il ritmo con cui sottoponevo a dover soggiacere mia madre era ora sempre più stressante, sempre più spedito. Ad un certo punto mia madre ci aveva preso gusto, infatti, avvertii mia madre gridarmi … sì mettimelo tutto dentro, mettimelo tutto dentro, rompimi tutta io ora sono la tua puttana, voglio essere la tua troia per soddisfare i tuoi capricci e le tue voglie.Infoiato com’ero in parte eccitato dalla situazione, mi stavo facendo il culetto di mia madre, a sentirmi dire da Cristina ciò che appena mi aveva detto, venni con un abbondante sborrata, allagai tutto il culetto di mia madre Cristina.Dopo, dopo avere fatto una doccia insieme, mia madre commentò è … stato bello ne valeva la pena; anche a me è piaciuto molto, allora niente rancori per il passato chiesi timidamente a mia madre Cristina .No … nessun rancore per il passato, lo sai quando siamo in vacanza voglio essere la tua ragazza. Quel giorno ed i giorni successivi non feci altro che scopare con mia madre Cristina. Il lunedì successivo tornammo a casa, quell’estate spesso andammo o in barca o nella casa di campagna che avevamo, infatti, sapevo che quando mia madre Cristina era con me in vacanza si comportava come se fosse la mia fidanzata
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