Mollemente disteso su una comoda poltrona in cuoio antico, completamente rilassato, fumo un sigaro delizioso lasciando che i miei pensieri veleggino verso antichi ricordi.Dal terrazzo della mia villa contemplo il vasto giardino che si estende fino al cancello d’ingresso, una cinquantina di metri più in là. Osservo le aiuole e le piante d’alto fusto che circondano il cortile, i vialetti che s’intersecano fra l’erba verde dei prati all’inglese ed ecco che la mia mente comincia ad andarsene per conto suo. Socchiudo gli occhi e mi ritornano alla memoria i bei tempi della mia giovinezza, mi rivedo bambino, ragazzo, giovanotto, perché è qui, in questi luoghi, che ho trascorso i verdi anni della mia vita prima di trasferirmi all’estero per lavoro.Dopo molti, troppi anni, sono tornato ed ora la mia sola intenzione è di godermi per un po’ la tranquillità dimenticata di questa casa che già appartenne al mio nonno materno. Con gli occhi chiusi mi sembra quasi di riudire i suoni, le voci, i richiami alla servitù di quei tempi lontani. Rivivo alcune situazioni che per qualche motivo mi sono rimaste più impresse di altre, il viso della cuoca, un’enorme cicciona che di nascosto da mia madre soddisfaceva ogni mio più piccolo capriccio culinario, la convivenza con mio cugino Sergio e sua madre. Che bella donna era sua madre, zia Pina! Fu lei che per prima mi portò in paradiso facendomi provare i piaceri del sesso e che piaceri! Nel ricordare quei momenti mi si gonfiano istintivamente i polmoni, ma quando con un sospiro lascio uscire l’aria, provo quell’infelice sensazione che si manifesta nel ricordare cose piacevoli, ben sapendo, che non potranno più ripresentarsi…E’ estate. Le scuole sono da poco finite e noi ragazzi non vediamo l’ora di partire per le vacanze. Mio cugino Sergio è forse il meno allegro perché il suo anno scolastico non è andato del tutto bene, credo dovrà riparare a settembre un paio di materie, ma io e la mia sorellina gemella, al contrario, sprizziamo gioia da ogni poro. Con mia madre Elena, mia sorella Lorena, che tutti chiamavano affettuosamente Lory, occupavamo un’ala della villa mentre zia Pina, sorella di mia madre, con mio cugino occupavano l’altra ala. I nostri rispettivi padri invece li vedevamo pochissimo, vivendo essi la maggior parte dell’anno all’estero ove gestivano diverse aziende di famiglia. La villa, quel giorno, era tutta un fermento, ricordo come il personale di servizio correva e si agitava per eseguire gli ordini e i contrordini delle due sorelle, devono far presto a preparare valige e bauli per spedirli nella residenza di montagna dove, altro personale, ha già provveduto a pulire e riordinare e ci sta attendendo per le vacanze. Per esperienza noi ragazzi sappiamo che in questi momenti è meglio stare fuori dei piedi delle rispettive genitrici e quindi ce ne stiamo buoni, buoni in disparte cercando di non dare fastidio. Sappiamo che basta la minima scusa per far piombare sulle nostre teste i fulmini dovuti al nervosismo che aleggia per tutta la casa. Ci siamo imboscati sul retro della villa, lontano dagli sguardi di tutti e ce ne stiamo accucciati sull’erba fresca a chiacchierare e programmare le nostre vacanze. Non ricordo come iniziò il tutto quella volta, ricordo solo che i discorsi finirono sul sesso degli uomini e Lory ad un certo punto pretese ad ogni costo che Sergio le mostrasse il suo pisello.A quell’epoca sia io che Sergio, pur avendo diciotto anni, non eravamo molto svegli, né smaliziati in materia sessuale. Eravamo agli inizi del secolo scorso e tutto ciò che riguardava i rapporti intimi tra uomini e donne era rigorosamente tabù ed era assolutamente proibito parlarne anche in famiglia. Va da sé che a scuola, proprio perchè argomento proibito, si facevano molti discorsi in proposito, ma si dicevano anche un sacco di cavolate dovute ovviamente all’ignoranza di noi ragazzi. La curiosità però era tanta ed ogni situazione, ogni mezzuccio, era buono per aumentare la propria esperienza. In questa circostanza Lory, che aveva ancora meno esperienza di noi, si era impuntata e a tutti i costi voleva che Sergio le mostrasse il suo coso. Sergio invece, timido e rosso come un peperone, si scherniva e non ne voleva sapere, mentre io, approfittando della sua debolezza, rincaravo la dose prendendolo in giro anche pesantemente. Ovviamente la timidezza che mostrava nei confronti di mia sorella si trasformava in sfrontatezza quando si rivolgeva a me e così finì che fui sfidato ad eseguire personalmente quello che lui non aveva il coraggio di fare. Tra uno sfottò e l’altro, durante i quali ci si tirava delle poderose manate all’altezza dell’inguine, finì che dopo l’ennesima sfida ad esibirmi per primo, mi sbottonai i pantaloni esponendo agli sguardi allupati della sorellina tutta la mia virilità. Era la prima volta che uno di noi si mostrava all’altro e il silenzio piombò improvviso quasi a sottolineare la sacralità del momento e a suggellare un patto di omertà a tacere con tutti su quanto stava accadendo. I due mi guardavano ed io mi esibivo sempre più spavaldamente. Ad un certo punto però mi sono sentito un gran frescone per essere l’unico a concedersi alla vista degli altri ed ho cominciato a pretendere che anche Sergio facesse altrettanto. Dopo infinite insistenze finalmente anche lui si lascia convincere e a sua volta si sbottona mostrando a Lory i suoi attributi. Guardavo mia sorella che, rossa in viso, osservava meticolosamente ora il cazzo dell’uno, ora dell’altro. Era molto eccitata mentre li paragonava fra loro, pur essendo molto simili per dimensioni e si umettava continuamente le labbra. Improvvisa mi venne la naturale, conseguente richiesta:”Tocca a te Lory! Ora tocca a te!””Tocca a me un bel niente, io non ho nulla da tirar fuori…””Stupida, facci vedere la tua cosina dai! Non ti puoi negare ora che ci hai visti tutti e due.”Lory non ne vuole sapere, anzi cerca di scapparsene via per togliersi velocemente dall’impiccio, ma io e mio cugino riusciamo a fermarla e a rovesciarla di schiena sul prato.”Adesso anche tu devi farcela vedere, se lo fai noi ci limitiamo a guardarti, ma ti permettiamo in cambio di toccarci. Pensa che potrai prendere in mano i nostri cosi e sentire come sono.”Guardo negli occhi mio cugino per cercare il suo consenso, ma non mi servono le sue parole perché mi accorgo che gli è già diventando duro. Se n’è accorta anche Lory che, tutta presa dalla nuova situazione, ora è più arrendevole e si oppone con minor resistenza. E’ rapida nello sfiorare con le dita il pene del cugino ed io ho buon gioco nel sollevarle le vesti e nel cercare di farle scendere le mutandine.”Non mi devi toccare, l’hai promesso!””Va bene non ti tocco, però levati quell’ingombro altrimenti non vediamo bene.””Ecco, così va bene?”E’ seduta a gambe larghe con le ginocchia che quasi le toccano il mento e si espone completamente ai nostri sguardi affamati. Allunga le mani e comincia ad accarezzare i nostri cazzi ora completamente in tiro, li esplora con la punta delle dita dai testicoli fino alla punta. E’ stupita e quasi intimorita per averli visti diventare così grossi e nel sentirli così duri. Mi guarda dubbiosa, ma con gli occhi accesi dall’eccitazione.”Sono grossi! Sono tutti così? Come fanno a non far male ad una donna?””Come succeda non lo so, ma non possono di certo far male se sono fatti apposta per dare piacere alle vostre fighette, mi sembra logico no?” Nel frattempo li ha afferrati a piene mani, li impugna con maggior sicurezza e li agita con decisione, forse anche troppa, perché in breve ci porta sul punto di godere e probabilmente ci saremmo riusciti se non avessimo sentito all’improvviso la voce di zia Pina che ci stava cercando. Con un tuffo al cuore e le gambe molli per la paura ci ricomponiamo velocemente e corriamo per rispondere all’appello.”Dove siete? Dove vi siete nascosti? Possibile che non si riesca mai a trovarvi quando abbiamo bisogno di voi? Ahh eccovi finalmente! Presto andate in camera vostra e preparate la vostra borsa con libri e quaderni da portare via, soprattutto tu Sergio che quest’estate dovrai studiare seriamente per riparare, asinaccio!”La giornata trascorre senza che si presentino altre occasioni per dare seguito alla nostra avventura, ma la sera a letto sono ancora eccitato, ho negli occhi l’immagine della fica pelosa di mia sorella. Mi masturbo lentamente e questa volta ho intenzione di arrivare fino alla fine, di esplodere in una sugosa sborrata, ma ancora una volta ci devo rinunciare. Sento grattare alla porta, apro e mi trovo davanti Sergio, anche lui in pigiama, che mi fa segno di non fare rumore e mi invita a seguirlo. Percorriamo il lungo corridoio della villa fino ad arrivare alla zona dove abitano lui e zia Pina. Mi conduce in silenzio proprio davanti alla camera di sua madre, la porta è socchiusa e riusciamo facilmente a sbirciare dentro. Resto come paralizzato, la zia è praticamente nuda e si sta provando una serie di abiti, quelli che molto probabilmente ha intenzione di portarsi in montagna. In un attimo iniziamo a masturbarci mentre osserviamo affascinati le mammelle ed il culo di quella magnifica donna di quasi quarant’anni. Lei, ignara, si rimira allo specchio la gonnellina che ha indossato e girandosi ora su un lato, ora su un altro, imprime degli scatti repentini al busto facendo ballonzolare in maniera eccitante le tette su cui spiccano due vistosi capezzoli bruni.”Cazzo che bella figa è tua madre!”Sussurro a Sergio che si sta segando freneticamente al mio fianco. Lo osservo per un attimo, poi torno a rivolgere la mia attenzione alla zia mormorando tutto eccitato:”Zia, zia… come mi piacerebbe metterlo dentro….”Un casino pauroso interrompe le mie parole, Sergio coi piedi imbrigliati dai calzoni del pigiama, deve essere scivolato e cadendo ha dato una testata allo stipite di legno della porta facendo un chiasso del diavolo. Con la coda dell’occhio lo vedo rialzarsi e scappare di corsa in camera sua, io invece come paralizzato, rimango lì, impalato sull’uscio. La zia quando apre del tutto la porta mi becca che ho ancora il cazzo in mano. “Zia…”Riesco appena a farfugliare prima che un sonoro ceffone mi arrivi sulla guancia facendomi un male cane. Mi prende per un braccio e mi strattona dentro la camera.”Sei un porco, un maiale! Ma non ti vergogni alla tua età a fare ancora queste cose? Masturbarti mentre spii una donna nella sua intimità. Tua zia poi!”E giù altri due sonori ceffoni, così potenti che mi sentivo ronzare una miriade di campanelli nelle orecchie.”E con chi stavi là fuori? Eri da solo o c’era anche quell’asino di tuo cugino?”Cazzo mio cugino! E chi ci pensava più. Probabilmente era riuscito a svignarsela senza farsi scoprire altrimenti la zia non mi avrebbe chiesto di lui.”No, no zia… ero solo! Passavo per andare a chiedere a Sergio dei fumetti in prestito, ho visto la luce… ho visto te tutta nuda… non ho resistito, è stato più forte di me e…”Mi accarezzo le guance che bruciano come il fuoco, cazzo se picchia forte la zia!”Scusa mi presteresti un fazzoletto? Mi sanguina un labbro.”Irosamente apre un cassetto e ne estrae un fazzoletto di cotone che mi porge, mi tampono il labbro mentre sento inumidirmi gli occhi. Non voglio piangere davanti alla zia, voglio dimostrarmi uomo, ma sono anche molto preoccupato per quando lo verrà a sapere mia madre. “Dai a me!”Mi toglie di mano il fazzoletto e gentilmente cerca di tamponare il sangue che esce dal taglietto procurato dall’urto del labbro sul dente.”Maiale, schifoso…”Borbotta mentre mi cura la ferita, ma non si rende conto che, mentre si adopera per aiutarmi, le si sta aprendo la vestaglia ed il suo seno ora mi appare in tutta la sua opulenza, magnifico, turgido e mi ballonzola ad un palmo dagli occhi. Il cazzo mi ritorna duro in un istante e non poteva essere diversamente, solo che, come spinto da forza propria, fuoriesce da solo dall’apertura del pigiama. Mio dio speriamo che non se ne accorga, emetto un pensiero come d’invocazione: non guardare in basso zia, guarda da un’altra parte! Invece poco dopo i suoi occhi vanno proprio lì, sento che le si arresta per un attimo il respiro e chiudo gli occhi rassegnato a ricevere un’altra razione di sberle.”Maiale… sei un porco!” Mi sussurra invece con voce deliziosamente calda. “Davvero ti piaccio così tanto? Davvero Luca mi trovi così irresistibile da farti tutto questo effetto?”Al posto del temuto schiaffone, ricevo una tenera carezza nelle mie parti più intime. Mi tocca il cazzo con mano esperta, la fa scorrere leggera per tutta la sua lunghezza procurandomi brividi mai provati e quando scende a solleticare e vellicare lo scroto con la punta delle dita, non riesco a trattenere un flebile lamento di piacere.”Ma guarda mio nipote com’è porcellino, ti piace così? Ti piace come ti accarezza la zia? Devo continuare?”Cosa avrei dovuto rispondere? La voce era come paralizzata, con gli occhi chiusi emettevo solo flebili lamenti, ma non serve parlare in certi casi perchè gli atteggiamenti istintivi sono più eloquenti delle parole. Mi bacia sul collo e mi sento tutto un brivido mentre fa serpeggiare, tra la gola e l’orecchio, la punta della lingua. Continua la sua divina carezza e intanto guida le mie dita sul suo seno, ma come sento il contatto della sua carne calda e soda godo immediatamente sborrandole nella mano.”Ahh maialino! Me lo dovevo immaginare che ti avrei fatto morire subito, ma ci riproviamo eh?”Si pulisce le mani col fazzoletto usato poco prima per fermarmi il sangue, pulisce anche me, poi si accerta che la porta della camera sia ben chiusa e mi attira sul letto. In un attimo siamo completamente nudi.”Guardami, ora puoi guardarmi come più ti piace ed anche toccarmi se vuoi. Hai mai toccato una donna? Accarezzami, puoi farmi tutto ciò che desideri! Hai mai visto o toccato la figa di una donna? La mia ti piace?”Così dicendo divarica le cosce e con due dita allontana il folto pelo nero che le copre la fessura che ora mi appare rosea e umida per l’eccitazione. Non resisto alla sua vista, d’istinto mi ci avvento sopra con la lingua di fuori e disordinatamente lecco infoiato. “Non così! Con calma, con calma! Non devi aggredire in maniera così brutale, alla cieca, devi farlo con calma, deve essere un atto fatto con dolcezza, con passione anche, ma senza furia. Devi essere consapevole di quello che stai facendo, stare attento per avvertire quali sono i punti più sensibili della tua donna ed insistere soprattutto su quelli. Non siamo tutte uguali sai…?”Inizia così la mia prima lezione di sesso e tutto avrei potuto immaginarmi, ma non che fosse proprio la mia cara zietta ad impartirmela. Che gran fortuna ho avuto nell’avere lei come maestra!Languidamente abbandonata sul letto, il suo corpo mollemente riverso sul mio, la zia mi accarezzava i capelli e mi guidava, prodiga di consigli, fra le sue cosce spalancate. La mia emozione era fortissima, ancora stentavo a credere a quello che mi era capitato, la fortuna insperata di avere a mia completa disposizione il corpo tanto desiderato e sensuale di zia Pina, lei che m’istruiva e guidava per imparare a ricevere e dare piacere. Sentivo ogni suo muscolo vibrare mentre, diligentemente, usavo la lingua sulla figa come di volta in volta mi suggeriva lei. Alternava i consigli ai gemiti di piacere ed ero stupito ed orgoglioso di essere proprio io a procurarle quelle meravigliose sensazioni. A mia volta ponevo la migliore attenzione ora per seguire morbosamente l’agitarsi ed il fremere del suo corpo, ora per gustarmi il profumo ed il sapore del suo sesso. Era la prima volta che sentivo sotto le mie labbra i teneri, umidi tessuti di una fica, era la prima volta che assaggiavo l’umore secreto dalle sue mucose, che odoravo il profumo piacevole emanato dal sesso eccitato di una donna. Ero come ubriacato da tutte queste nuove sensazioni che immagazzinavo confusamente nel cervello al punto che, a volte, non udivo nemmeno più la voce di zia e mi trovavo perduto e sprofondato col viso nella sua fessura. Mi succedeva poi che all’improvviso mi risvegliavo alla consapevolezza di quello che stavo facendo e cercando di dimostrarmi buon allievo diligente, riprendevo con maggior lena a leccare, succhiare e martellare con la lingua impazzita di desiderio. Anche la zia sembrava impazzita. Tra un sospiro e l’altro per il piacere che stava provando, mi aizzava sguaiatamente a continuare, ad insistere senza fermarmi nella mia azione.”Lì, più forte… risucchiami il clitoride nella bocca, mordicchialo… così! Più forte, più forte Luca, non aver paura di farmi male… ahh come è bello, come mi stai facendo godere!”Ed io orgogliosamente continuavo, ci mettevo tutta la mia energia perché mi piaceva sentire la zia attirare il mio corpo completamente contro il suo. Sentire le sue gambe che mi imprigionavano la testa, che mi tenevano soggiogato strettamente alle sue cosce piene e carnose. Avvertire dal suo agitarsi che stava godendo senza freni, al punto che a fatica riusciva a soffocare le grida di piacere provocate dall’orgasmo.”Ahh Luca come sei stato bravo! Come mi hai fatto godere! Ma ora tocca a me ricambiarti… vieni più su che la zia ti vuole sentire tutto dentro la fica, ecco così… piano, piano mettimelo dentro. Ahh come sei grosso, come ti sento bene… a te piace? Ora muoviti lentamente amore, ma devi fare piano altrimenti mi godi subito come prima! Ahh da quanto tempo nessuno mi chiavava più, ma ora ci sei tu vero? Ci penserai sempre tu vero a far l’amore con la zia? A farmi felice, a farmi godere. Dimmi che ti piaccio… che mi desideri!”Che fantastiche nuove sensazioni provavo mentre col cazzo davo le prime spinte nella sua fica. La prima volta con una donna e proprio con colei che era il mio sogno segreto, l’amante delle mie masturbazioni solitarie. Avvertivo il calore e la stretta dei muscoli palpitanti della vagina e mi sentivo l’uccello strettamente avvolto dalle sue mucose. Il solo pensiero che l’avevo per davvero tutto dentro di lei, nel suo ventre, come avevo sempre sognato nelle mie seghe infinite, mi faceva impazzire dall’eccitazione. La chiavavo lentamente come lei stessa mi aveva consigliato, di quel fantastico mio primo vero amplesso con una donna mi godevo ogni attimo, ogni sospiro, ogni parola, perché la zia non stava mai zitta, mi incitava, mi parlava, voleva sapere. “Ti piace Luca? Ti piace la fica di zia? Dimmi che mi desideri, che mi vuoi. Hai mai pensato a me quando te lo menavi da solo? Non negare, lo so che fate così voi ragazzi, vedete una donna che vi piace e poi ve lo menate pensando di far l’amore con lei. L’hai mai fatto pensando a me?””Sì zia, molte volte, anzi quasi sempre pensavo a te, alle tue gambe, alle tue tette, al tuo bel culetto sodo, pensavo di poterti avere proprio come adesso, tutta nuda e vogliosa di farsi chiavare da me… quante volte Sergio ed io ce lo siamo menato…”A quel punto mi sarei tagliato la lingua, ma ormai l’avevo detto, ‘voce dal sen fuggita…’ “Sergio? Che ve lo siate menato in compagnia lo potevo anche immaginare, ma che lui… anche lui pensava a me, alla sua mamma, mentre si faceva?”Sono titubante a rispondere, in fin dei conti se dico la verità coinvolgo nel gioco anche mio cugino e non sono sicuro di come la prenderà, delle sue reazioni. Cerco allora, non di mentire, ma di mitigare almeno un poco la verità. “Raramente zia, per lo più lui si immaginava di far l’amore con mia madre, ma qualche volta è successo che abbiamo immaginato di farlo anche con te, tutti e due insieme… di solito succedeva quando riuscivamo a spiarti nuda nel bagno, o come stasera in camera tua… sai ci sono sempre piaciute le tue gambe e le tue tette.””Mio dio! Mio figlio sogna di far l’amore con me, con sua madre!”Fermiamo un attimo il coito ed indugiamo perché la zia si deve riprendere dalla sorpresa di aver appreso il desiderio incestuoso del figlio. Temo di aver causato un gran casino e di aver rovinato per sempre il magnifico rapporto che stava nascendo con la zia, ma è lei che invece mi incita ancora a proseguire.”Non ti fermare, continua a muoverti anche se parliamo, raccontami di Sergio e dei suoi desideri, delle sue voglie.”Da come si muove ed ansima concludo che l’argomento l’ha eccitata in maniera incredibile ed allora riprendo a raccontare con maggior decisione aggiungendo diversi altri particolari.”Cosa ti devo dire, nelle occasioni che ti ho appena accennato, anche lui se lo menava pensando di mettertelo nella figa, sognava di chiavare con te, di sborrare nella tua bocca, fra le tue tette come…, come…””Come cosa? Spiegati meglio e intanto non smettere di muoverti.””Come a volte succedeva anche a me, quando me lo menavo pensando alla mia mamma, ciò accadeva quando era lei che riuscivamo a spiare nuda in bagno o in camera sua.””Anche tu? Anche a te piacerebbe far l’amore con la tua mamma? Ti piacerebbe far con lei quello che stai facendo con me?”Esitavo a doverlo ammettere, ma a questo punto a chi giovava mentire? Valutando il modo in cui si stavano mettendo le cose decido di essere sincero sino in fondo, tanto ormai la zia sapeva praticamente tutto.”Proprio così zia, diverse volte ci siamo masturbati immaginandoci di far l’amore io con la mia mamma e lui con te…”Non mi risponde, ma la sento rantolare con gli occhi chiusi e mi preoccupo perchè penso che cominci a star male a causa di quello che ha appena scoperto, ma mi sbagliavo, cazzo se mi sbagliavo!”Mio figlio vuole scopare con sua madre, vuole far l’amore con me, me lo vuole mettere dentro la fica… muoviti Luca non ti fermare, spingimelo più in fondo, così ahh… Sergio, piccolo mio… anche Sergio mi desidera, vuole la sua mamma, mi vuole chiavareee… come stai facendo tu Luca! Che porci! Siete due porci, due maiali schifosi, ma anch’io sono una porca, una troia! Ahh Luca come mi piacerebbe avere qui adesso mio figlio, fra le mie gambe, sentire il suo cazzo tutto dentro di me… il suo cazzo… Luca dimmi come ce l’ha, è grosso, è lungo?””Più o meno come il mio, zia…”Non mi ascolta più, si sta dibattendo negli spasimi dell’orgasmo, gode lanciando piccole grida, invoca il nome del figlio e come una furia mi artiglia con le unghie le natiche e mi comprime contro il suo ventre impazzito. Non ce la faccio più a resistere e godo anch’io, le godo nel ventre. Una sborrata che sembra non finire mai. Quando mi stacco da lei osservo compiaciuto i rivoletti di sperma che le fuoriescono dalla fica, ancora ben esposta fra le cosce spalancate. Le parlo, ma sembra non sentirmi, respira con affanno ed ha ancora gli occhi chiusi mentre si gode gli ultimi residui di piacere.”Zia è vero che hai goduto pensando a Sergio? Ti immaginavi veramente che ci fosse lui qui a far l’amore con te, al mio posto? Davvero ti piacerebbe far l’amore con lui?””Ahh se fosse possibile… sì, sì che mi piacerebbe farlo con lui, sentirlo tutto dentro di me, sentirlo godere fra le mie cosce!”Le si riaccendono immediatamente i sensi che sembravano sopiti.”Ma è possibile zia, anche subito se vuoi! Anzi vado a chiamarlo!”” Noo pazzo! Aspetta, che fai…?””Non ci sono problemi zia, guarda che poco fa c’era anche lui a spiarti con me fuori della stanza ed è stato proprio lui a causare tutto quel fracasso quando è caduto contro la porta mentre si masturbava, poi per la paura è scappato come il vento. Ora di sicuro è chiuso in camera sua preoccupato per le possibili conseguenze, perchè sa che hai scoperto me, ma non è sicuro se hai visto anche lui oppure no. Aspetta vado a chiamarlo!”Non attendo il consenso della zia, mi precipito in corridoio nudo come un verme e vado a bussare alla porta del cugino. Una voce stridula ed alterata mi risponde dall’interno, è senz’altro in ansia per l’accaduto e si sta aspettando il peggio. “Apri Sergio, sono io, Luca!”Odo dei passi che si avvicinano all’uscio che subito si apre, ma solo per una piccola fessura dalla quale mi squadra stupito, poi spalanca la porta di colpo..”Luca sei tu? Svelto entra, ma che fai tutto nudo? Sei stato beccato da mia madre?” “Mi ha beccato si! Ma ora vuole beccare anche te. Sergio nemmeno te lo immagini… i nostri sogni, quello che abbiamo sempre desiderato, si sta realizzando tutto…””Ma che cazzo dici? Stai dando i numeri? Calmati, spiegati meglio. Mi ha scoperto? Sa anche di me, sa che c’ero anch’io?””Certo che lo sa, gliel’ho detto io!””Cazzo che stronzo sei stato! Ma perchè l’hai fatto? Non potevi stare zitto?””Sergio tua madre ti vuole, ti desidera! Almeno quanto la desideri tu! Lasciami parlare. Poco fa, quando mi ha scoperto, credeva che ci fossi solo io là fuori in corridoio, prima ha cominciato a prendermi a sberle, ma poi, nel medicarmi un labbro rotto, si è accorta che mi era venuto duro perchè involontariamente mi stava agitando le tette sulla faccia. A quel punto ha cambiato di botto atteggiamento, si è intenerita, me l’ha preso in mano ed ha cominciato ad accarezzarmelo. Insomma, è finita che siamo andati sul letto e abbiamo fatto all’amore.””Hai fatto l’amore con mia madre…? Incredibile, non ci credo!””Incredibile sì, ma è vero. Più tardi, proprio mentre stavamo godendo, mi è sfuggito che a volte anche tu ti masturbi pensando a lei, dovevi vedere come si è subito eccitata. Si sbatteva come una matta e gridava che voleva te, desiderava che ci fossi tu al posto mio. Credimi lei sogna il tuo cazzo più di quanto tu desideri la sua figa, forse l’ha sempre sognato… ora vieni, ti sta aspettando, ti vuole!””No, no, non ne ho il coraggio, come posso venire… con la mamma?”Inutile insistere a parlargli, lo strattono a forza fuori della camera e a spintoni lo spedisco verso quella della madre. Ad un tratto lei esce in corridoio venendoci incontro, ha indossato ancora la vestaglia scollata di prima. Appena nota la resistenza che Sergio oppone mentre lo costringo a camminare, prende l’iniziativa, gli si avvicina, lo abbraccia e lo bacia sulla bocca. Sergio come inebetito si lascia trascinare in camera, io chiudo la porta e mi siedo sul letto ad osservare tutto eccitato. Zia Pina lascia scivolare a terra la vestaglia e rimane completamente nuda. Si mostra al figlio senza pudore, lo chiama mentre solleva le mammelle verso di lui e gli protende i capezzoli che sono diventati ancora più scuri e sporgenti.”Vieni Sergio, succhiami le tette come facevi da piccolo, accarezzamele, so che ti piacciono… vieni sono tue!”Gliene mette una in bocca quasi di forza, perchè mio cugino rimane lì, fermo e rigido come un baccalà, senza la forza di fare un minimo movimento. Gli guida una mano fra le proprie cosce che ha leggermente dischiuso e le sfugge un languido sospiro quando le dita del figlio le sfiorano la fessura. Sergio sembra sciogliersi un poco, sembra riprendere vita e annaspa con la mano fra le gambe della madre che protende il ventre verso di lui per agevolarlo nella carezza. Per un attimo riesco a vedere che la sta penetrando con due dita e subito comincia a muoverle istintivamente su e giù. Zia Pina gli si abbandona contro il petto e mentre si fa accarezzare gli toglie la giacca del pigiama e fa cadere a terra anche i pantaloni. Ora siamo tutti e tre nudi, saliamo sul letto e ci uniamo in un unico abbraccio. Accarezzo la zia sulla schiena nuda, scendo con le dita a frugarla fra le natiche fino a soffermarmi ad accarezzarle l’ano e l’ingresso della vagina. Lei intanto rivolge le sue attenzioni al figlio, lo bacia per tutto il corpo, lo lecca con tutta la lingua di fuori come usano fare i cani e quando arriva sul ventre, in un attimo gli prende il cazzo con le labbra ed inizia a succhiarlo come non avevo mai visto fare prima. La sua testa va su e giù come impazzita tra mille schiocchi e rumori di risucchio e la bocca non cessa un solo attimo di massaggiare il cazzo di Sergio. Lui geme, non ha mai provato stimoli così forti e gli manca poco per arrivare al piacere supremo. Anche sua madre se ne accorge e allora si fa uscire l’uccello dalla bocca e con le dita lo stringe forte alla base per bloccarne l’orgasmo, ma Sergio geme, vuole godere, vuole che la madre ricominci.”Non così presto amore, non vuoi chiavare un po’ con la tua mamma? Non vuoi mettermelo nella figa anche tu come ha già fatto Luca e poi godermi dentro?”Si butta di schiena spalancando le gambe per accogliere degnamente il figlio, lo attira su di sè e gli guida il cazzo all’imbocco della vagina.”Spingi ora, chiavami amore mio, fai felice la tua mammina!”L’incesto si compie tra sospiri e ansiti di piacere e quando Sergio gode riempiendo di sperma la figa della mamma, lei gli chiede di spostarsi per fare posto a me. Infilo il cazzo nella sborra calda di mio cugino e chiavo mia zia con colpi forti e regolari. Lei non ha mai smesso di godere e mi viene da pensare alla fortuna delle donne che riescono ad avere un orgasmo dietro l’altro, godo anch’io e guaendo le riverso in figa per la terza volta il mio tributo. Subito dopo sdraiati sul letto cerchiamo di recuperare le energie spese nell’amplesso e chiedo a mia zia se non ha paura di rimanere incinta con tutta la sborra che le abbiamo lasciato in figa. Ridacchia e ci rassicura, ci dice di stare tranquilli perchè fin da ragazze sia lei, sia mia madre come precauzione usavano la spirale. Scopriamo così che le nostre due mammine furono iniziate al sesso dal medico di famiglia che si approfittò di loro fin da quando erano ancora giovanissime. Finì poi che ci presero un tale gusto a far l’amore da diventare due vere troiette e non avendo la possibilità di altre occasioni, si facevano scopare regolarmente in casa dalla servitù. “Il migliore era il cameriere personale di vostro nonno che nonostante avesse già una certa età, ci faceva morire ogni volta prima di lasciarci andare. In ogni modo o con uno o con l’altro dei camerieri, ogni settimana riuscivamo a farci le nostre belle scopatine.””Allora anche alla mamma di Luca piace il cazzo come a te mammina?””Ne puoi essere certo Sergio! Neppure vi immaginate come tutte e due ora stiamo soffrendo per la mancanza di un uomo. Purtroppo i vostri padri, a causa dei loro impegni di lavoro, restano lontani da casa la maggior parte dell’anno e allora a volte, quando ci va bene, quando capita l’occasione di qualcuno di cui ci possiamo fidare ciecamente, ce lo portiamo a letto.””E di chi vi fidate di solito?”Il giardiniere della villa accanto ad esempio, è un po’ volgare, ma è discreto e sa tenere la bocca chiusa e poi… ha un cazzo eccezionale! Solo che per motivi di riservatezza riusciamo ad incontrarlo poche volte.””Sai mammina anche a Luca piacerebbe far l’amore con sua madre, pensi che sia possibile coinvolgere zia Elena?””Lo so, me l’ha detto che ha questo desiderio! Io credo di sì, anche se non ne sono sicura. Vi prometto che quando saremo in montagna proverò ad accertarmene, sei contento Luca? Intanto potete continuare a venire a letto con me.”Cosa si può desiderare di più dalla vita? Cosa possono desiderare di più due ragazzi della nostra età oltre a veder realizzati i loro sogni più segreti, più osceni? Sergio mi si rivolge con la voce alterata dalla lussuria. “Hei! Guarda che se zia Elena ci sta me la voglio scopare anch’io come hai fatto tu con la mia mamma. Dai mammina ricominciamo che ho ancora tanta voglia di te, ripigliamelo in bocca come prima, succhiamelo… e tu Luca mettiglielo dentro, voglio guardarti ancora chiavare con lei mentre me lo ciuccia.”Zia Pina si mette in ginocchio nel mezzo del letto e mentre riprende a pompare l’uccello del figlio io la fotto da dietro. E’ notte fonda quando, stremati per la fatica, ognuno raggiunge il proprio letto. Domattina si parte per la residenza estiva e certamente nessuno di noi sarà in forma smagliante per affrontare il viaggio.Il sole è alto nel cielo e comincia a scottare sulla pelle. Siamo arrivati alla residenza estiva su due auto rombanti e sbuffanti vapore dal radiatore per lo sforzo patito nell’affrontare alcune salite. Siamo sudati e accaldati per il caldo atroce. L’unico divertimento di quel viaggio allucinante è stato quello di osservare le facce stupite dei paesani che si voltavano per guardarci al nostro passaggio. A parte le macchine della nostra famiglia, avevano ben poche occasioni di poterne osservare delle altre, a quei tempi erano pochi coloro che se ne potevano permettere una e lontano dalle città erano addirittura una cosa rara. Appena arrivati, io, Sergio e Lory ce ne andiamo a passeggiare pigramente nel giardino prospiciente l’ingresso anche per sciogliere le gambe anchilosate dal lungo viaggio. Le zie invece si stanno già affannando a dare ordini alla servitù e come il solito alla fine verranno a raccontarci che sono sfinite, come se la fatica del lavoro l’avessero materialmente fatta loro e non il personale. Osservo mia madre mentre nervosamente corre per casa e al solo pensiero che zia Pina riesca ad ottenere quello che mi ha promesso la sera prima, avverto subito un guizzo d’eccitazione all’inguine. Le fatiche della notte appena trascorsa sono solo un ricordo, la nostra giovane età ha fatto sì che l’unico strascico rimasto sia un colossale appetito che la frettolosa colazione del mattino non è riuscita a placare. Ci chiamano, finalmente si va a tavola, Sergio ed io ci abbuffiamo come due affamati che non hanno visto cibo da giorni. Subito dopo il pranzo, spinto dal desiderio irrefrenabile che non mi ha mai abbandonato, riesco a bloccare per un attimo zia Pina nell’angolo di un corridoio. La stringo per la vita facendole sentire il pene duro sul ventre, la bacio infilandole una spanna di lingua in bocca e le ricordo l’impegno preso.”Ti ricordi vero quello che mi hai promesso? Ti prego zia non perdere tempo, aiutami a realizzare il mio desiderio!””Vattene ora… qualcuno potrebbe sorprenderci, vai… vai! Farò ciò che posso, te lo prometto… fila ora!”Mi aggiusto l’uccello nei pantaloni perchè mi procura fastidio nel camminare da tanto è duro e poi esco in giardino. Sergio è seduto su una poltroncina di vimini all’ombra di un abete, mi guarda esprimendo con gli occhi una muta domanda. Ha capito che devo aver fatto qualche cosa e vuole sapere.”Ho fermato tua mamma nel corridoio e le ho ricordato quello che deve fare con la mia, l’ho anche baciata.””Zitto! Sta arrivando Lory… Ehi ci riproviamo con lei?””Ciao sorellina, non avevamo qualcosa in sospeso noi tre? Che ne dici se ci troviamo un angolino tranquillo e riprendiamo il discorso?””Uffaa! Avete sempre in mente solo quello voi ragazzi, possibile che non riusciate a pensare ad altro?””Eh no piccola mia! Non ci puoi trattare così, tu te la sei presa la tua soddisfazione quando ce li hai presi in mano, mentre noi non abbiamo fatto in tempo a dare neppure un’occhiatina di sfuggita alla tua cosina perché è arrivata zia Pina.””Zia Pina eh? Ti ho visto poco fa nel corridoio.””E cosa hai visto? Che le davo un bacio? Lo sai che sono il suo preferito e di baci sai quanti ce ne siamo dati?””Sì, sì, faccio finta che sia andata così.”Per un attimo sono colto dall’angoscia, cosa diavolo avrà intuito mia sorella? Che abbia capito tutto? No non può essere per quel poco che può aver visto nel corridoio.”Dai Lory basta discutere, vieni andiamo alla vecchia casupola del custode, lì non ci verrà a disturbare nessuno.”Ci avviamo, Lory, un po’ recalcitrante, poco più avanti, Sergio ed io dietro a sghignazzare eccitati in previsione della nuova avventura con mia sorella. In breve arriviamo, apriamo la porta cigolante e spazziamo alcune ragnatele sull’ingresso aiutandoci con un mazzetto di erbaccia selvatica. Lory ha paura di trovare dei topi e fa resistenza, non vuole entrare, allora prendo l’iniziativa e precedo eroicamente gli altri due.”Potete venire sicuri! Non c’è nulla qua dentro, anzi è abbastanza pulito.” Apro la finestrella dalla quale una volta il custode controllava il vecchio ingresso alla villa. Dalle griglie entra un po’ di luce e a fatica riesco a farle scorrere un poco sui binari arrugginiti per aumentare la luminosità all’interno della stanza. Sergio ha già spinto mia sorella contro il bordo di un tavolo e sta cercando di baciarla sul collo, lei si difende, ma si capisce che lo fa per scena, per salvare le apparenze, infatti, non si oppone più di tanto. Vuole apparire una ragazza difficile da conquistare, ma sia io che mio cugino sappiamo benissimo quanto desideri potersi trastullare con un bel cazzo. Le sue difese durano poco e cadono immediatamente non appena Sergio glielo mette in mano. Iniziamo ad accarezzarla sui seni e fra le cosce, ansima tenendo gli occhi chiusi e per arrivare meglio a toccarle la fica, le rovescio sulla testa la leggera sottanella estiva e cerco di sfilarle le mutandine.”Avevate promesso di non toccarmi… e poi tu no! Tu sei mio fratello, non puoi!”Non le do retta e riesco facilmente nel mio intento perché, mentre mi dice di no, solleva il culo per facilitarmi l’operazione. Ma quanto sono strane le donne! Ci buttiamo come due affamati sulla fica di Lory, l’accarezziamo e cerchiamo di baciargliela. Com’è diversa da quella della zia! Le labbra sembrano più chiuse, più compatte, con meno peli ed anche il clitoride è meno evidente e pronunciato. Sergio è il più veloce a raggiungerla con la lingua e a me non resta che andare a strapazzarle le tettine. Le slaccio il corpetto, le metto a nudo le mammelle piccole e turgide ed inizio a succhiarle i capezzoli rosa. La mia cara sorellina che diceva di no, ora geme di piacere sotto l’azione contemporanea delle nostre lingue, anzi sta proprio godendo e si strapazza da sola le tettine artigliandole forte con le dita. I capezzoli le sono diventati duri e gonfi, mi godo il loro turgore fra le labbra, li stringo fra i denti fino a farla gridare di dolore e poi mi butto sulla sua bocca e la bacio quasi con ferocia. Risponde subito al mio bacio, mi cerca la lingua con la sua e penetra nella mia bocca esplorandola con mille guizzi. Come bacia bene mia sorella! E’ evidente che almeno in quello deve aver già fatto le sue brave esperienze. La sento ansimare sotto di me mentre continua a godere, con il corpo percorso da mille fremiti di piacere non riesce a rimanere ferma un solo attimo. Si muove, si agita, sobbalza, di certo non si abbandona passiva alle nostre attenzioni! E’ lei che ci cerca, che vuole essere accarezzata, baciata, succhiata, ma poi all’improvviso la sento contrarsi, irrigidirsi e per un istante l’ansimo della sua passione si blocca. Si scioglie in un gemito, un grido acuto.”Nooo!”Non gode più, il suo piacere sembra essere svanito nel nulla, ora giace ancora ansimante, ma passiva.”Che ti succede Lory? Ti senti male? Che cos’hai?”Non mi risponde, guardo Sergio per cercare il suo aiuto e in quel momento mi accorgo di quello che è successo.”Che cazzo hai combinato? L’hai sverginata…! E adesso che cazzo facciamo?”Ricambia il mio sguardo con un sorriso idiota sulle labbra, ma non risponde alla mia domanda, d’altra parte non ce n’è bisogno. La mia attenzione è, infatti, attratta dal suo cazzo che continua a pompare mia sorella, sposto lo sguardo dall’inguine violato al viso pallido di Lory, le accarezzo una guancia e la chiamo per nome.”Lory, Lory…”Apre appena gli occhi per guardarmi, allunga una mano ed anche lei mi accarezza il viso, non sembra essersela presa più di tanto.”Baciami Luca, non preoccuparti, baciami ancora come prima.”Accosto le mie labbra alle sue già dischiuse nell’attesa e delicatamente l’accontento. Nel medesimo istante Sergio gode, si è ritratto da mia sorella e tenendosi il cazzo con una mano sta sborrando per terra, lei rimane lì con le gambe allargate e penzoloni, la fica aperta, palpitante. “Anche tu, anche tu Luca… fammelo anche tu!”Sono stupito dalla richiesta di mia sorella, pensavo fosse incazzata per la violenza subita e invece vuole che la chiavi anch’io. Mi sbottono e lascio che i calzoni cadano per terra, ho il cazzo che mi scoppia per l’eccitazione, la cappella è gonfia e violacea da tanto la pelle è in tensione. Mi accosto alle gambe divaricate di Lory e le strofino la punta del membro contro la vulva, solo in quel momento mi accorgo che è sporca, deve aver perso del sangue. Ma certo! Stupido che sono, Sergio l’ha appena sverginata, è ovvio che perda del sangue! La consapevolezza del fatto mi eccita ancora di più e con un colpo solo mi infilo nella sua vagina. Mi accoglie con un gemito mentre comincio a spingere godendomi il palpitare della sua fica in calore. Mi artiglia la schiena piantandomi le unghie nella pelle, mi vuole, mi desidera e me lo dice urlandomi contro l’orecchio mentre gode come un’amante consumata. Comincio a muovermi in lei dapprima lentamente, poi con sempre maggiore lena e ben presto sento approssimarsi il mio piacere.”Ahh Lory come è bello! Guardami Sergio! Sto chiavando mia sorella! Guarda come piace anche a lei, guardala come gode! Ahh che bella figa calda, come è stretta! E’ ancora più bella di quella di tua mamma…”Immediatamente mi accorgo di aver parlato troppo. Cazzo ma è possibile che non riesca a tenere la bocca chiusa? Ormai è fatta! Godo anch’io spargendo il mio seme per terra accanto a quello di mio cugino e intanto scruto il viso di Lory con apprensione cercando di capire come ha incassato la notizia, ma quando parla nella sua voce vi è solo stupore.”L’hai fatto anche con zia Pina? E tu Sergio… lo sapevi?””Lo sapevo sì! L’ho… l’ho fatto anch’io…””Anche tu Sergio? Con tua mamma.., non ti credo! Noo, non è possibile! Non puoi aver fatto davvero l’amore con la tua mamma…””E allora? Perchè no? Non è poi molto diverso da quello che hai appena fatto tu con tuo fratello sai!”Aiutiamo mia sorella a scendere dal tavolo e a pulirsi con un fazzoletto la fica ferita. Si riveste lentamente mentre la mettiamo al corrente di quanto avvenuto con la zia, ci ascolta e ci guarda senza discutere, ora l’uno, ora l’altro e alla fine del racconto siamo noi a restare di stucco quando ci manifesta il suo pensiero.”La prossima volta ci voglio essere anch’io!”Lo dice con una tale veemenza che non lascia spazio ad alcuna obiezione, dobbiamo solo prendere atto del suo desiderio e pensare come fare per dirlo a zia Pina. Seduti sul tavolo cerchiamo di riordinare le idee mentre Lory, in piedi davanti a noi, ci accarezza le gambe. Con le sue manine ci fruga velocemente e sbottona ancora i pantaloni, ci vuole poco per riaccenderci l’eccitazione e farcelo tornare duro. Con gli occhi socchiusi e pieni di libidine riprende ad accarezzarci ed in breve ci succhia il cazzo a turno.Anche in questo siamo noi a rimanere stupiti, non lo sa fare bene però è evidente che l’ha già fatto. Il primo pensiero è dovuto alla curiosità di sapere chi sia stato il primo a metterglielo in bocca, ma la curiosità mi passa subito soffocata dal piacere di sentire la bocca di mia sorella cingermi il cazzo, sentire la sua lingua calda e umida lambirmi la cappella. Improvvisamente sono distolto da queste piacevoli sensazioni dalla voce preoccupata di Sergio.”Dobbiamo dirglielo Luca, ora, subito…””Dirle cosa? Di cosa stai parlando?””Di vostra madre e della mia mamma che ha promesso di convincerla a venire a letto con noi!”Impaurito scruto negli occhi mia sorella aspettandomi una sua reazione contraria ed invece:”La mamma? Vi volete portare a letto anche la mia mamma? Siete proprio due maiali schifosi, ma va bene anche per me. Se lei ci sta non me ne frega niente farmi fare da voi anche davanti a lei!”Alle sue parole l’eccitazione sale alle stelle, sto scoppiando dalla libidine.”Voglio sborrarti in bocca sorellina… dimmi che davvero ti piacerebbe vedermi chiavare con la mamma? Vedermi godere dentro la sua figa? Ahh godo Lory, non ti togliere, sto per goderti in bocca, eccomi… vengooo…!”Ha la bocca piena di sperma, sputa e tossisce perché gliene è andata un po’ di traverso, ma mi guarda soddisfatta mentre si forbisce le labbra con la lingua. Mai e poi mai avrei pensato che la mia sorellina fosse così troia, ma egoisticamente parlando a me stava bene così. Subito dopo si butta sul cazzo del cugino e la guardo sempre più stupito ed ammirato mentre lo succhia con foga. Sergio sta quasi per godere, me ne accorgo dal suo modo di agitarsi e da come ansima, ma sul più bello ci gela una voce che proviene da fuori.”Dove siete ragazzi? So che siete qui, avanti rispondete!”E’ zia Pina e non ci sarebbe nulla di grave se avesse sorpreso solo noi a fare porcherie, ma c’è anche Lory e non sappiamo come la prenderà. Non facciamo in tempo a ricomporci che il suo viso appare controluce nello specchio della porta della guardiola.”Ah siete qui monelli! Ma che state facendo? Ve lo state smanettando senza di me…?”Si blocca di colpo quando improvvisamente si accorge che c’è anche la nipote.”Ciao mamma, stavamo solo giocando. C’è anche Lory e…”Non lo lascia finire perchè le sue attenzioni sono tutte per la nipotina. Al suo occhio acuto non sono sfuggite le tracce di sperma per terra e ovviamente capisce subito quello che possiamo aver fatto.”Dimmi la verità Lory, hai forse permesso a questi due maiali di mettertelo dentro?”Lei non parla, fa solo cenno di sì con la testa e allora la zia la prende quasi con violenza e le solleva le vesti.”Svelta fammi controllare! Togliti le mutandine.”Lory ubbidisce in silenzio, zia Pina la fa distendere sul tavolo per iniziare un’accurata ispezione alle sue parti intime e ovviamente le risulta subito evidente che è stata deflorata da poco. Non ci rimprovera per quello che abbiamo combinato, accetta il fatto come fosse del tutto naturale e scontato però si rivolge alla nipote parlandole con tono serio e severo”E’ Stata la tua prima volta oggi vero? E voi maiali avete almeno cercato di prestare attenzione a non sporcarla con la vostra porcheria? Se mi aveste avvertito prima… basta poco sapete per finire in un grosso guaio? Ormai è fatta, ma prima di sera ti porto dal medico, no meglio, dalla levatrice del paese che è più pratica di queste cose e ti faccio applicare una spirale, per fortuna che ne tengo un paio di scorta per me, qui in paese non se ne trovano ed è difficile trovarne anche in città.”Ci è andata bene che sia stata la zia a sorprenderci e per come stanno andando le cose siamo tutti più tranquilli e rilassati. Sergio approfitta subito della situazione, quale migliore occasione per mettere al corrente la madre del desiderio appena espresso dalla cugina.”Sai mamma, Lory vorrebbe venire anche lei… insomma le piacerebbe partecipare ai nostri incontri.””Sei già al corrente di tutto a quanto sento, va bene se lo desideri non vedo perché non dovresti venire anche tu… bella porcellina…”Mia sorella è ancora lì, sul tavolo con le cosce spalancate e la zia la sta accarezzando sempre più intimamente. “Che bella fighetta tenera hai Lory, ti piacerebbe se la zia te la baciasse?”Lory non si nega, anzi sembra gradire le sue attenzioni ancor più delle nostre. Evidentemente l’esperienza di zia Pina ha il suo peso. “E’ brava la zia? Ti piace? Da oggi ti insegnerò io a far bene all’amore, vedrai come ti farò divertire! E non dare troppo retta a quei due maiali che pensano solo al loro cazzetto… a proposito te l’hanno già detto che anche Sergio l’ha fatto con me? E’ stato bello sai? E a te è piaciuto farlo con tuo fratello?”A queste parole sollevo le vesti alla zia mentre è chinata a leccare la fica di Lory, le abbasso le mutandine alle caviglie e le accarezzo la figa pelosa. Che bel culo ha zia Pina! Pieno, pastoso, com’è piacevole palparglielo a piene mani! Mi devo fare da parte perchè il cazzo duro di mio cugino mi preme sulle dita cercando la strada per infilarsi nella figa della mamma. Sento mia sorella godere per le leccate della zia, si agita, muove le anche, mugola e a volte grida sommessamente.”Come è bello zia, come me lo stai facendo bene, è la prima volta che godo così… ancora… ancora zia Pina, non fermarti, continua… anche la mia mamma è brava come te…? Anche lei lo sa fare così bene?””Perchè pensi alla tua mamma?””Perchè noi tre ci speriamo e Luca mi ha detto che avresti tentato di convincerla…”La zia non risponde subito, impegnata com’è a leccare la fica di Lory non pensa ad altro, ma poi mugugnando perchè ha la bocca occupata a fare altro, fa capire che non se ne è dimenticata, come promesso cercherà quanto prima di convincerla. Anche lei arriva a godere e lo fa nell’attimo in cui il figlio le sborra nella figa. Sergio si toglie soddisfatto dalle terga materne per farmi posto. Mi avvicino al culo della zia col cazzo proteso in avanti e mi soffermo un attimo a guardare un rivoletto di sperma che lentamente le scivola fuori dalle labbra dischiuse della vagina. Mi sono eccitato a tal punto che quando glielo infilo con un colpo solo, le sborro dentro anch’io senza neppure iniziare a chiavarla. Rientriamo in villa dopo esserci rimessi in ordine, più tardi la zia porterà Lory dalla levatrice e la sera stessa, come promesso, cercherà di parlare con mia madre. Noi ragazzi stanchi, ma soddisfatti, ci infiliamo in cucina dove ci facciamo servire uno spuntino freddo dalla cuoca. Mentre mangiamo non perdiamo l’occasione di farla impazzire infilandole le mani, ora sotto le sottane, ora nella scollatura del corpetto. Lei grida di rabbia minacciandoci di raccontare tutto ai nostri genitori, ma non ce ne curiamo affatto, sappiamo che non lo farebbe mai anzi, sghignazzando è lei che a volte ci strattona afferrandoci per i genitali. Se non avesse un’età avanzata e non fosse già così appassita…E’ già passata più di una settimana dagli ultimi eventi. Zia Pina, o perchè non ne ha avuto l’occasione, come dice lei, o perchè non ha mai trovato il coraggio di parlare con sua sorella, non è ancora riuscita ad esaudire i nostri desideri. Ci dispiace di non aver potuto realizzare in tempi brevi le nostre voglie, ma tutto sommato nessuno può affermare che abbiamo sprecato il nostro tempo. Io e mio cugino, infatti, ci siamo dati da fare e non poco sia con mia sorella, sia con la zia. Il nostro punto di ritrovo quotidiano era diventato ormai la vecchia guardiola del custode e per stare più comodi l’avevamo attrezzata, pur con qualche difficoltà per non dare nell’occhio, con un paio di vecchi materassi. Anche quel pomeriggio noi ragazzi c’eravamo riuniti per sollazzarci un po’, ma dopo poco io non riuscivo più a divertirmi. La zia non c’era ed io invece avevo voglia di lei, dei suoi glutei carnosi, della sua fica pelosa e delle sue tette sode, anche se un pochino cadenti forse per il peso eccessivo. Avevo voglia di una vera donna, adulta, esperta e non di una ragazzina, anche se bella come mia sorella.Ultimamente mi eccitavo solo se pensavo alle natiche formose di mia zia e facevo un sacco di voli pindarici fantasticando su come doveva essere bello se fossi riuscito a metterglielo nel culo. Ancora non sapevo che era un atto al quale molte donne si sottomettevano volentieri. Ne avevamo parlato spesso tra noi ragazzi nei corridoi della scuola, ma era opinione comune che lo facessero solo le vecchie puttane da strada e non le donne di buona famiglia. Io comunque desideravo il bel culo di zia Pina e covavo in silenzio dentro di me il mio sogno segreto. Fatto è che, tutto preso dai miei pensieri, quel pomeriggio abbandonai annoiato la compagnia lasciando mio cugino a pompare come un cane in calore fra le gambe di mia sorella. Come ripeto, io avevo invece una voglia matta di una donna matura, ne avevo una tale voglia che oggi mi sarei fatto anche la cuoca e con decisione andai a cercarla in cucina, ma lei non c’era. Gironzolo ozioso fra le stanze del piano terra, ma trovo solo un paio di cameriere inguardabili che stanno rassettando. Salgo allora al piano superiore con l’intenzione di andare in camera mia e buttarmi sul letto a pisolare, ma appena giunto sul pianerottolo sento la voce della zia che sta strillando con qualcuno per un lavoro eseguito male. La raggiungo e la trovo infuriata con la donna delle pulizie, mi fermo in corridoio aspettando che si calmi e intanto le rimiro il bel culo formoso mentre sento montarmi dentro sempre più forte il desiderio di farmelo. E’ bella, molto bella zia Pina ed i miei occhi, oltre che dalle sue rotondità posteriori, sono continuamente attratti dall’opulenta sommità dei seni che le sobbalzano nel corpetto e che sembra debbano saltarle fuori della scollatura da un momento all’altro. Ovviamente, con la voglia che ho, mi diventa subito duro e me lo tocco di nascosto sperando che si sbrighi presto a liberarsi della cameriera. Spero anche che poi abbia il tempo di rivolgere su di me le sue attenzioni. Lei mi guarda e non fa fatica a capire tutto, ma con voce alterata mi spedisce via affermando che non ha tempo. Non mi rimane perciò che andare a rinchiudermi smoccolando in camera mia. Passano ancora un paio di giorni e sono sempre più nervoso perchè la zia non riesce a trovare una soluzione per coinvolgere mia madre. Una sera con mio cugino stiamo scopando in camera sua, io sono seduto su una poltrona in un angolo della camera e Sergio sta montando da dietro sua madre che si è messa ginocchioni in mezzo al letto. Siamo nudi tutti e tre e la zia come il solito lancia guaiti e incita il figlio a sbatterla come una vera troia. Fu proprio mentre i due stavano per raggiungere l’orgasmo che si sente un bussare leggero alla porta e senza che nessuno di noi abbia avuto il tempo di rispondere, questa si apre. E’ mia madre! Con gli occhi sbarrati rimane lì impalata, pietrificata dalla sorpresa di vedere la sorella che si sta facendo scopare dal figlio. Sergio e zia Pina, pure loro immobili per la sorpresa, lui con ancora il cazzo profondamente conficcato nella figa della madre, la guardano attoniti aspettando una sua reazione verbale che però non arriva. La zia è la prima a riprendersi e a ritrovare la parola.”Vieni, vieni avanti Elena e chiudi la porta… meglio non farlo sapere a tutto il personale, non credi?”Mia madre, che ancora non mi ha visto perchè mi trovo nell’angolo nascosto dall’uscio aperto, sembra scuotersi e da una spinta alla porta che si chiude con gran fragore, poi si rivolge alla sorella.”Ma vi rendete conto di quello che state facendo? Pina… ma proprio con tuo figlio?””Che risposta ti stai aspettando? Vuoi una stupida giustificazione? Adesso lo sai… ci hai visti. Se ti interessa saperlo scopiamo già da qualche tempo e con grande piacere, godiamo un mondo a farlo e non proviamo vergogna. Guarda che bel cazzo ha il mio Sergio, dovresti provarlo anche tu!”E’ chiara la provocazione da parte della zia e la sua volontà di attaccare invece di trovare delle scuse.”Impazzita… ma tu sei completamente impazzita! Ma ti rendi conto che è tuo figlio?””Mi rendo conto sì! Ma con la penuria di cazzi che c’è in giro ho voluto provare con lui e ne sono rimasta pienamente soddisfatta. Tu invece da quanto tempo non fai l’amore con un uomo? Minimo cinque mesi, forse da quando hai visto tuo marito l’ultima volta. Invece noi due lo stiamo facendo ogni giorno ed ogni volta è sempre più bello. Fatti coraggio e vieni a provare anche tu!”Non ho mai visto zia Pina con tanta grinta e decisione. Scende dal letto e si avvicina a mia madre con estrema determinazione. L’afferra con forza per le braccia e con una spinta la getta bocconi sul bordo del letto, poi con un balzo felino le salta a cavallo sulla schiena per tenerla bloccata col proprio peso ed invita il figlio a violentarla. Paralizzato dalla paura guardo mia madre che urla e si dibatte mentre cerca senza riuscirci di liberarsi dall’incomoda posizione. Sergio le si avvicina di spalle e le solleva le vesti. Le scopre il sedere che ai miei occhi appare ancora più bello e desiderabile di quello della zia, le sfila le mutandine di seta facendole scendere oltre le caviglie, le allarga le natiche e lentamente la penetra. Mia madre grida ancora più forte mentre Sergio, incurante delle sue urla, sempre lentamente inizia a muoversi in lei. Ho il cazzo che mi scoppia da tanto è duro mentre guardo mamma che strilla sempre più disperata, poi le lentamente le sue grida si trasformano in pianto. Non si ribella più e quello che all’inizio era un pianto isterico si trasforma piano, piano nel pianto sommesso di chi si è rassegnato a subire. A quel punto decido di intervenire. Mi avvicino in silenzio col cazzo duro teso verso di lei e col dito sulle labbra per far capire a mio cugino di far silenzio, gli faccio segno di lasciarmi il posto. La zia mi guarda, sorride e con ampi gesti della testa approva e mi esorta a portare avanti le mie intenzioni. Mi accosto alle spalle della mamma mentre rassegnata continua a piangere sommessamente, con una mano impugno il mio bastone e lo guido dolcemente fra le sue cosce che ha serrato strettamente quando ha sentito Sergio allontanarsi. Penetro fra le sue carni, con gli occhi chiusi mi godo l’umido tepore del suo grembo, risalgo nell’incavo delle natiche morbide e piene e torno a scendere per scivolare fra le labbra della figa. Non voglio penetrarla subito perchè desidero godere il più a lungo possibile di questo momento sublime, di questo momento tanto atteso. Sto godendo più col cervello che con il cazzo… sono fra le sue cosce, fra le cosce di mia madre… sublime ritorno ancestrale alle sue viscere, alla grotta che mi ha visto nascere. Fantastico momento, sento l’ondata di piacere partire improvvisa dal profondo di me stesso e salire travolgendo ogni mio atomo, ogni mia molecola. Ecco l’umida apertura che si schiude per accogliere il glande che ha a suo tempo generato. Lentamente penetro, scivolo in lei fino in fondo alla vagina, fino ad incontrare la resistenza dell’utero. Sono tutto dentro di te mamma, nella tua figa che ho tanto desiderato, ti sto chiavando mammina! Il pensiero aumenta ancora di più la mia eccitazione e duro fatica per non sborrare subito. Sborrare significa sì godere, ma anche la fine del piacere e io invece voglio che questo duri a lungo, che non abbia mai fine. Fermo i movimenti per qualche istante per respingere l’orgasmo, poi ancora mi godo il tepore della vagina. Con gli occhi chiusi mi gusto ogni vibrazione, ogni movimento interno, il più piccolo, anche quello che potrebbe sembrare il più insignificante. Con le mani ho afferrato i fianchi di mia madre e mentre l’attiro sempre più vicina al mio inguine impazzito, sondo le sue profondità, a percepire ogni suo palpito. Non piange più. Ora è quieta anche se la zia continua a tenerla ferma rimanendo a cavalcioni della sua schiena, l’ondata del mio piacere aumenta, mi sovrasta, mi travolge e mi sfugge un grido:”Mamma!”La sento irrigidirsi e poi contrarsi sotto di me, la zia la lascia libera ed in quel momento ha la consapevolezza che sono io dentro di lei, suo figlio!”Luca!”E’ il suo grido di risposta, ma non tenta di opporsi, con le mani fra i capelli affonda il viso nelle coperte e giace passiva. Io accelero i miei movimenti, guizzo in lei sempre più velocemente, la schianto con colpi sempre più poderosi, possenti e lei riprende a lamentarsi. Poi mi accorgo che i suoi non sono lamenti, la mamma sta godendo e percepisco anche i fremiti di piacere della sua vagina, le sue contrazioni che si fanno via, via sempre più forti. E’ troppo per me, non riesco più a trattenere l’orgasmo e godo dentro di lei. E’ un piacere mai provato prima, mi si annebbia il cervello, mi sembra quasi di perdere i sensi e mi abbandono stremato sul suo corpo, su quel corpo tanto desiderato. Mi sdraio al suo fianco mentre mio cugino prende il mio posto, ho una punta di gelosia mentre lo guardo chiavare la mia mamma, ma mi calmo pensando che anch’io ho chiavato la sua. Accosto il viso a quello di mia madre, ha gli occhi chiusi e dal suo modo di respirare mi accorgo che gradisce anche le attenzioni di suo nipote. La bacio teneramente e lei apre gli occhi solo per il tempo di dirmi:”Che abbiamo fatto Luca?”Poi torna a chiuderli e geme sotto i colpi di Sergio. Realizzo che ha parlato al plurale, allora non pensa che sia l’unico responsabile, anche lei si ritiene coinvolta e consenziente anche se vi è stata spinta con la forza. Mi sollevo fino a portare il ventre all’altezza del viso della mamma, il cazzo non mi si è ancora ammosciato e con la punta le sfioro le labbra. Non devo fare altro, lei senza schiudere gli occhi apre le labbra e lo accoglie nella sua bocca. Mi accarezza con la lingua, dolcemente, senza premura. Mi sugge adagio, adagio e appare evidente come le piaccia l’atto d’amore che mi sta dimostrando. All’improvviso si scuote, allontana il nipote che le sta martellando la figa e chiede di spogliarsi. In un attimo è tutta nuda e per la prima volta vedo la mia mamma nel suo splendore. Si sdraia sulla schiena ed invita il nipote a tornare a possederla, ora è lei che si scatena avvinghiando le gambe intorno alle reni di Sergio. Va incontro ai suoi colpi spingendo in alto l’inguine, lo incita a prenderla con forza, vuole essere presa come una donnaccia, spaccata, sfondata. Non sospettavo questo lato di mia madre e la osservo intimorito e stupito. La zia si è intanto distesa sul fianco tra me e sua sorella, mi da di schiena e mi invita a prenderla mentre guardiamo mia madre chiavare con Sergio. Non me lo faccio ripetere, le infilo il cazzo fra i glutei favolosamente aperti, le entro dentro e comincio a muovermi in lei, poi mi torna in mente il mio sogno segreto. Afferro il cazzo con una mano e le faccio scivolare il glande fra le natiche, l’ano deve essere lì, poco sopra la vagina e pur nella mia insicurezza dovuta alla scarsa esperienza, devo aver colpito nel segno.”Luca! Che fai?”Zia Pina ha capito le mie intenzioni, ma al contrario di quello che pensavo non si ribella, anzi! Sputa della saliva sulla punta delle dita e va a bagnarsi dove serve, mi afferra lei stessa il cazzo, lo punta diritto sul culo e mi dice:”Ora spingi lentamente… fai adagio Luca… non farmi male.”Sento la cappella penetrare lentamente nel suo orificio anale, è molto stretto e l’anello muscolare dello sfintere mi stringe con forza la verga. Comincio a muovermi mentre lei con una mano mi preme su una gamba per impedirmi di affondare i colpi quando questi si fanno troppo forti.Mi viene da chiudere gli occhi per il piacere cerebrale che sto provando per aver realizzato anche quel sogno, essere dentro il culetto di zia Pina. Il suo bel culo pastoso, morbido e sodo nello stesso tempo, quel culo che nella mia fantasia era una meta fissa delle mie seghe solitarie. Mi viene da chiudere gli occhi, ma mi sforzo di tenerli aperti, perchè davanti a me c’è mia madre che si sta facendo fottere da mio cugino e non voglio perdermi lo spettacolo di lei che gli si offre oscenamente. Le sue cosce spalancate per riceverlo meglio, i movimenti frenetici dei suoi fianchi che vanno incontro alle sue spinte, il cazzo di mio cugino che vedo solo a tratti prima che sparisca interamente nella fica di mamma. Lei che grida il suo piacere, il piacere di sentirsi troia, una troia incestuosa che si è fatta chiavare dal nipote e dal figlio, il piacere di farsi chiavare da due cazzi giovani, da due ragazzi. Zia Pina non è così assatanata, anche lei gode parecchio, ma in maniera più dolce, più riservata, non lancia grida oscene come sta facendo invece mia madre. Lei gode più sommessamente, come in questo momento, masturbandosi la fica con le dita mentre la sto inculando. Lei gode così, la bocca premuta su un cuscino ansimando con affanno, gode mentre continua a masturbarsi velocemente la fica. Le sue dita si muovono agilmente poco sotto il mio cazzo, le sento guizzare sempre più rapide, muove anche le natiche nella frenesia del momento e quando raggiunge l’orgasmo il suo ano si apre e si chiude in un ritmo palpitante intorno alla mia verga eccitata. Duro fatica a non godere anch’io, ma voglio resistere e conservare le mie energie per dedicarmi ancora alla mamma. Sergio ha appena finito di goderle dentro la fica e il suo seme sta lentamente scivolando fuori dalla vulva, zia Pina la pulisce con una salvietta e intanto mi chiede se anch’io ho goduto. Mentendo le dico di sì.”Che strano, non me ne sono accorta, ma di dietro non ho la sensibilità della vagina, sarà per questo che non ti ho sentito.”La stessa sera, dopo cena, ci ritiriamo ognuno nella propria camera per la notte. Sono stanco per gli eccessi del pomeriggio, ma nella mia mente continua a rimanere ben nitida l’immagine della mamma, bellissima nella sua nudità, che si concede sia a me sia a Sergio. Sdraiato sul mio letto continuo a pensare a lei, ho ancora il cazzo duro e me lo accarezzo lentamente mentre rivivo i suoi amplessi, le sue grida mentre gode, la sua maniera scomposta di agitarsi mentre Sergio la cavalca. Non resisto più, e silenziosamente mi precipito alla sua porta ove busso leggermente, l’uscio si schiude quasi subito.”Speravo fossi tu! Entra Luca, non sai quanto ti desidero, come speravo che tu venissi!””Anch’io mammina ti desidero, voglio fare ancora l’amore con te.””Vieni!”Mi sospinge verso il letto, basta un lieve tocco delle sue mani e la camicia da notte le scivola a terra leggera. E’ lì nuda davanti a me e mi guarda sorridendo, si accarezza il cespuglio di peli che le ricoprono l’inguine e mi sorride. Rapido mi libero del pigiama e mi inginocchio ai suoi piedi immergendo il viso e soprattutto la bocca nel suo boschetto profumato.”Aspetta, vieni sul letto…”Si adagia supina e mi apre le gambe, con le dita libera la vulva dai peli.”Vieni amore, la tua mamma è qui, solo per te! Dammi la tua lingua, fammi sentire come desideri la mia fica.”Mi getto famelico fra le sue cosce, immergo la lingua nell’umida viscosità della sua vagina e comincio a succhiare e leccare. Lei mi afferra per i capelli, mi strattona contro il ventre, mi stringe la testa fra le cosce roride di umori e comincia subito a godere. Quando si placa, si stringe a me per ricambiare le mie attenzioni, mi bacia per tutto il corpo e scende a prendere nella bocca il cazzo che tanto desidera. Mi piace sentire la sua bocca calda avvolgermi completamente il pene, la sua lingua che lo lambisce vorace, l’osceno risucchio emesso dalle sue labbra mentre lo lecca. Afferro le sue mammelle, le accarezzo, le stringo e le strapazzo i capezzoli, le infilo una mano fra le gambe e quando raggiungo la figa sto quasi per godere.”Fermati mamma! Non farmi venire subito…”La sua irruenza si placa, ora mi bacia dolcemente sulla bocca, le nostre lingue si trovano, s’intrecciano, giocano tra loro. Che buon profumo ha la bocca di mamma! Continuiamo a baciarci accarezzandoci le parti intime reciprocamente.”Ti piace la fica di mamma? Ti piace di più la mia o quella di zia? E il mio culetto? Ho visto che oggi ti sei goduto quello di zia Pina, ti piacerebbe provare anche con me?””Oh mamma! Non desidero altro… facciamolo subito!””Ti avviso però che il mio non lo troverai stretto come quello di zia perchè anche al tuo papà è sempre piaciuto molto e l’ha usato parecchio.”Fu così che mi feci anche il culetto di mamma, mi ricordo che il cazzo scivolò dentro come nel burro e senza bisogno di bagnarlo prima con la saliva come fece zia Pina col suo. Non le godetti dentro perchè mi sentivo al limite delle mie forze e volevo ancora chiavarla nella figa. Seppi trattenermi a lungo, ma quando glielo infilai nella vagina venni subito dopo qualche colpo. Quella notte dormii da mia madre ed il mattino, appena svegli, ripresi da dove avevo lasciato la sera prima. Per anni fui l’amante segreto di mia madre, ma non fui l’unico, bella donna com’era e senza un marito al fianco aveva un sacco di mosconi che le ronzavano attorno. Spesso concedeva loro il suo corpo, ma subito dopo veniva da me a raccontarmi ogni cosa ed eccitati come due matti ci scopavamo selvaggiamente. Coinvolgemmo anche mia sorella, ma poi lei preferì il letto di zia Pina alla quale piaceva molto lesbicare al contrario di mia madre. Per un certo periodo mamma fu anche l’amante di un cameriere dal quale si faceva chiavare in mia presenza essendosi accorta che mi piaceva stare a guardarla. Mi diceva spesso: “Ti piace che la tua mamma sia così troia? Che vada a chiavare con un sacco di uomini?” Mi piaceva sì, eccome se mi piaceva! Mi piaceva a tal punto che imparai a coinvolgerla in parecchie situazioni intriganti e fui io stesso a portarla molte volte in casa di amici occasionali perchè si concedesse loro per il suo ed il mio piacere. Passarono gli anni, ormai ero cresciuto e non ero più uno studentello. La mia depravazione era giunta a un punto tale che, pur di godere, non me ne fregava nulla di prostituire mia madre ad altri uomini. A volte erano rozzi e materiali, gente volgare e di basso livello sociale, ma proprio queste persone erano quelle dalle quali mia madre preferiva farsi sbattere. Diceva sempre che erano le uniche a saper usare il cazzo, non come gli aristocratici. “Sono una troia, sono la tua mamma troia!”Mi diceva ogni volta che scopando con me mi raccontava quello che aveva fatto con Tizio o con Caio e ogni volta me lo diceva ben sapendo che le sue parole riuscivano a farmi perdere i sensi per l’eccitazione ed io godevo, godevo…Ricordi, solo ricordi… ora sono vecchio e solo e non mi sono rimasti che i ricordi. Dalla terrazza della villa contemplo quello che è stato il teatro dei miei anni più lieti. Ecco… mi sembra di udire ancora la voce di zia Pina, della mamma… la risata argentina di Lory cui fa eco quella di Sergio… Col dorso della mano asciugo le lacrime che lentamente scendono a bagnarmi le guance mentre un peso opprimente come un macigno mi comprime il petto, do un ultimo sguardo là… fra le ombre della sera in fondo al giardino… un singhiozzo… un forte dolore al petto… è la fine.
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