Un pomeriggio busso alla porta di casa Giulia, la nostra nuova vicina di casa. Era solo alcuni mesi che era arrivata ma era diventata subito molto amica di mia moglie, mentre a me m’ignorava. Era una ragazza di ventotto anni, infermiera, leggermente più alta di mia moglie non bellissima di viso ma con un fisico mozza fiato. Io appena la vidi le dissi subito che mia moglie non c’era Anche perché avevo l’impressione di non esserle troppo simpatico. Lei mi chiese in ogni modo se potevo farle un caffè, io la feci entrare non potendo non notare quanto fosse bona soprattutto con quel vestito corto. Parlammo del più e del meno, anzi soprattutto lei parlò. Mi accorsi, come non avessi mai notato quanto erano belli i suoi occhi, di un color verde grigio e come fosse rilassante la sua voce che quasi t’ipnotizzava. Quando le chiesi se si erano divertite lei e mia moglie il giorno del mercatino dell’antiquariato, lei mi rispose di si, anche se avevano dovuto tenere a bada diversi ragazzi! che le avevano seguite per un po’. Mi sorrise di nuovo e mi disse, che non era stata colpa sua, ma di quella bona di mia moglie e di come si era vestita. Poi all’improvviso aggiunse: “ma tu non sei geloso di Paola ?”. Io non feci neanche in tempo a pensare alla risposta che aggiunse: “O sei uno di quei mariti che gode nel mostrare agli altri sua moglie”. Sentii un forte calore in faccia, sicuramente ero diventato rosso come un peperone. Perché Giulia ridendo mi disse: “non mi dire, sei proprio di quel tipo di mariti”. Non so ancora spiegare perché ma le risposi di si. Giulia inizio a farmi molto morbosamente tutta un a serie di domande sempre più esplicite che riguardavano la mia vita sessuale e quella di mia moglie. Mi chiese come e quando avevo scoperto che mi piaceva mostrarla, se non avessi mai pensato di farla scopare o solo toccare da altri uomini, se poi mi masturbavo pensando a come altri uomini avevano potuto godere nel vedere le sue parti intime. Io rispondevo! a tutte le sue domande perché provavo uno strano piacere nel dirle tutte quelle cose che riguardavano me e mia moglie. Forse perché mi sentivo anche un po’ umiliato per come rideva e si beffava di me. Mi chiese anche se scopavo con mia moglie, se la soddisfavo e se ero normalmente dotato. Io le confessai che da qualche anno mi capitava che ha a volte le erezioni non durassero bene come prima. Lei essendo un’infermiera mi propose una visita medica. Mi disse che mi avrebbe fatto visitare da una sua amica dottoressa urologa. Guardo l’orologio vide che era tardi e se ne andò senza neanche lasciarmi il tempo di dirle che non ero d’accordo. L’indomani Mi telefono al telefonino dicendomi che mi aveva preso l’appuntamento per due giorni dopo e anche in quell’occasione non mi lascio parlare. Quando quel pomeriggio arrivai all’ospedale il reparto sembrava deserto. Dopo qualche minuto di attesa spunto da dietro un a porta Giulia che mi invitò ad entrare nell’ambulatorio, indicandomi lo stanzino per spogliarmi e il camice verde, totalmente aperto di dietro che dovevo mettermi. Finito di prepararmi Giulia mi indicò un lettino facendomi segno di coricarmi. Solo allora realizzai che Giulia avrebbe assistito alla visita e che non avrei più potuto nascondere le dimensioni del mio pene che non in erezione erano di 3 cm, ma anche in piena erezione raggiungevano a mala pena i 9,5 cm di lunghezza e i 9 cm di circonferenza. Mi coricai nel lettino come da lei richiesto. Lei solleva delle staffe e mi chiese di poggiarci sopra le gambe come nella posizione ginecologica. Io sentii il rossore invadermi la faccia, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro e ubbidii. Puntuali arrivarono le considerazioni di Giulia sulle dimensioni del mio pene. Prima fece una faccia stupita, quindi una risatina beffarda e mi disse, sotto voce, con tono un pò scherzoso ed avvicinandosi al mio orecchio che capiva ora come mai mia moglie la fa vedere a destra e a manca. Io sorrisi anche sé ero molto imbarazzato. Entro in quell’istante la dottoressa, una bella donna sui 48 anni, che con fare molto professionale si avvicino mi saluto ed inizio la visita, avvisandomi subito che mi avrebbe dovuto fare anche un’esplorazione rettale. Sentii palparmi il pene ed i testicoli mentre Giulia rivolta alla dottoressa gli chiedeva se il mio era un micropene. Lei sorridendo, rispose che era un pene piccolo, ma che non aveva le caratteristiche del micropene, quindi mi chiese quali erano le dimensioni in erezione. Io gliele dissi lei annui. Sentii allora il dito bagnato di lubrificante della dottoressa che si appoggio all’ano e sentii ! penetrarlo. La visita duro pochissimo e mentre la dottoressa si toglieva i guanti, mi assicurò che non aveva trovato nulla che non andava e che in ogni modo mi avrebbe fatto fare alcuni esami. Mi saluto e rivolgendosi a Giulia le chiese se ci avrebbe pensato le agli esami, lei rispose di si. Rimasi solo di nuovo con Giulia che si mise i guanti e mi stava facendo un prelievo sì sangue, quando fece capolino dalla porta una sua collega. Giulia salutandola le chiese di entrare perché le voleva far vedere una cosa. Lei rispose inizialmente di no perché non era da sola, infatti, la seguiva un’allieva infermiera. Giulia insistette perché entrasse anche l’allieva dicendole che non c’erano problemi perché io ero un amico, e rivolgendosi a me chiese se non mi seccasse. Io risposi di no anche se non era vero, visto che ero ancora coricato nel lettino, in quella posizione diciamo ginecologica, con i genitali completamente esposti. Sentii crescere lentamente l’imbarazzo quando capii che ! Giulia doveva far vedere proprio il mio pene. Giulia, ridacchiando, chiese alle sue colleghe se avessero mai visto un pene cosi piccolo. Le due ragazze, una mora sull’età di Giulia e l’altra bionda e alta con occhi celesti più giovane, forse l’allieva. Entrambe molto carine. Risposero a bassa voce ed un po’ ridendo di no. Tutte e tre le ragazze si misero quindi a parlottare, non capivo tutto quello che dicevano ma comunque intuivo. Sentivo intanto crescere anche una sensazione di umiliazione che mi procurava eccitazione sessuale. Intanto le colleghe di Giulia salutarono ed uscirono dall’ambulatorio. Io rimasi nuovamente solo con Giulia, che si mise i guanti e m’infilò nuovamente un dito nel retto, spiegandomi che per prelevare le secrezioni prostatiche mi avrebbe massaggiato la ghiandola dal retto. Io intanto mi ero eccitato e non riuscì a frenare l’erezione. Giulia fece una fragorosa risata, mentre io le chiedevo scusa per l’accaduto. Lei per tutta risposta mi disse che m! i conveniva cercare un bello stallone, che avrebbe potuto dare una bella grattata a mia moglie ed anche a me., Io mi sentii un verme mentre l’eccitazione e l’erezione crescevano sempre più. Rividi nuovamente Giulia dopo circa un a settimana quando venne a casa per dirmi i risultati degli esami fatti. Era vestita in maniera molto sexy come sempre e mi disse che testosterone e secrezione prostatica andavano bene, anche se secondo lei il mio pene era troppo piccolo per soddisfare completamente mia moglie. Io le chiesi quindi cosa potevo fare. Lei mi disse sorridendo che non sempre un buon marito era anche un buon amante, e che se le cose non coincidevano, avrei sempre potuto cercare un bel super dotato per soddisfare sessualmente mia moglie. Così entrambi avremmo goduto, io guardando mia moglie che scopava, e lei provando finalmente le gioie del sesso. Io rimassi ammutolito, mentre sentivo crescere l’erezione. Giulia accavallò lentamente le gambe facendomi intravedere il suo intimo, mi fisso negli occhi e che se volevo mi avrebbe aiutato lei nell’impresa. Io con un filo di voce per l’emozione risposi di si. Non più tardi di qualche giorno, quando io ero solo in casa, Giulia suono alla porta e m’invitò a casa sua per continuare quel discorso. Accese il computer e si collegò ad internet. Io allora non ne capivo niente non avendo ancora un computer. Lei si collegò ad alcuni siti specializzati per lo scambio di coppia e mi fece scoprire questo nuovo mondo per me, dove esistevano molti mariti, i che godevano nel mostrare le loro mogli ed altrettanti ragazzi, attratti dalla situazione di scoparsi una donna sposata, magari di fronte al marito guardone. Io, ero chiaramente molto eccitato, nel vedere tutte quelle immagini di mogli esposte e di ragazzi che proponevano situazioni molto intriganti per coppie. Sentivo la mia cappella scoppiare e decisi di chiedere a Giulia di poter andare nel suo bagno. Quando entrai, scoprii che purtroppo mancava la chiave per chiudersi dentro (gia a lei a cosa serviva visto che viveva da sola), decisi ugualmente di rischiare, iniziai a frugare nel cesto d! ei panni sporchi fin quando non mi rimasero tra le mani un paio di sue mutandine che iniziai ad odorare e leccare smanettandomi l’uccello. Poi all’improvviso sentii spalancare la porta del bagno era Giulia che con aria molto seria chiamandomi segaiolo mi disse cosa stavo facendo, io mi fermai e cercai di ricompormi, lei allora disse che se volevo farmi una sega mi avrebbe accontentato, rimasi fermo nell’attesa di un suo ordine. Mi disse di mettermi in ginocchio e protese il suo piede che calzava un sandalo aperto e mi fece capire di leccarlo. Io non avevo mai leccato i piedi di nessuno e tanto meno mi sarei immaginato di farlo con le scarpe, comunque ubbidii. Iniziai a leccare le dita dei piedi, che rimanevano completamente scoperti, mentre con l’altra mano ripresi a smanettarmi l’uccello. Forse per la situazione che si era venuta a creare forse per quel leggiero odore di piedi e di scarpa che sentivo, iniziai nuovamente ad eccitarmi. Poi all’improvviso sposto il piede e sedendosi sul bordo della vasca indirizzo il tacco verso la mia bocca dicendomi di leccarlo. Era un tacco a spillo alto circa 10 cm, la cosa mi risulto spiacevole ma lo feci lo stesso, mi chiese quindi di sputarci sopra, di mettermi a quattro zampe appoggiando pero i gomiti anteriormente e di girarmi con il di dietro verso di lei. Rimasi quindi con le chiappe per aria per alcuni secondi senza capire cosa volesse fare. Sentii quindi un forte dolore al buco del culo mi girai e vidi che sempre stando seduta aveva il suo piede con il sandalo appoggiato al mio sedere mentre con il tacco mi stava sodomizzando. Mi incito quindi a continuare la sega. Io ubbidii e nonostante la posizione scomodissima ripresi ad eccitarmi, mentre sentivo lei spingere ancora di più sul piede e soprattutto sul tallone. Questo si traduceva in una maggiore penetrazione da parte del tacco che sentivo entrare sempre più allargando lo sfintere. Raggiunsi l’orgasmo in pochi minuti, mentre sentivo lei ridere e chiamarmi cornuto e frocetto. Appena finito mi fece pulire il bagno dallo sperma che era caduto per terra e mi disse di andarmene, ci saremmo risentiti fra qualche giorno appena contattato un ragazzo disponibile per mia moglie.Prima di lasciarmi mi disse di fare qualche foto a Paola perché sarebbero sicuramente servite.
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