Ciao a tutti,mi chiamo Fabio, vi voglio raccontare una storia che è iniziata 9 mesi fa e dura tuttora.Sono uno studente iscritto al primo anno di Ingegneria all’Università di Perugina, vivo solo con mia madre Lisa di 38 anni, una donna bellissima ma sola da sempre, quando 20 anni fa disse a mio padre che era incinta, lui sparì come la neve al sole, anche i miei nonni la misero in condizioni di andare via di casa, lo scandalo, il paese che mormorava, e per una poco di buono non cera più posto.La mamma ha fatto cento mestieri ed era ancora poco più che bambina, ma la sua sola gioia ero io che crescevo sano e forte, abbiamo sempre abitato in una casa piccola ma decorosa, una camera da letto per la mamma, un piccola salone con l’angolo cottura ed un bagno, io dormo nel divano letto che abbiamo nel salone.Mi ha fatto logicamente da madre e da padre che purtroppo non ho avuto, e mi ha spiegato tutto sul sesso e le conseguenze che poteva creare, e nelle prime avvisaglie dei miei turbamenti adolescenziali, mi ha spiegato l’importanza della masturbazione e come fare per darmi sollievo, infatti con lei era naturale parlare di tutto e di tutti, e senza nessuna remora nell’affrontare un argomento. Ormai era qualche anno, che la mamma aveva trovato una tranquillità lavorativa ed economica, infatti lavorava con una Ditta di pulizie la mattina, e il pomeriggio faceva la banchista in un Bar, i problemi economici ormai erano molto lontani, e si viveva decorosamente e senza problemi.Era ritornata dall’aver fatto le pulizie, e stava preparandomi il caffé come faceva sempre, la macchinetta aveva iniziato a fare degli strani rumori e fischiava, la mamma con due presine l’aveva presa e la portava nel lavello di cucina, ma la disgraziata le esplodeva nelle mano ustionandole entrambe, hai suoi gridi di dolore mi alzavo per soccorrerla, la portavo urgentemente in Ospedale, dove dopo le prime cure del caso, la dimettevano con una prognosi di 30 giorni sc.Adesso mi faceva veramente tenerezza, vederla con lo sguardo smarrito e incapace di fare qualsiasi cosa, stava seduta in cucina muta e disorientata, non riusciva a capacitarsi che lei sempre piena di energie, era completamente inerme e dipendeva solo da me, ma qualche cosa in cucina la sapevo fare, e poi con i suoi preziosi consigli, il pranzo e la cena erano più che soddisfacenti, ma la seconda sera la vedevo seria e titubante, mi bastava guardarla per capire che cera qualche cosa che non andava, le facevo una carezza come sempre quando la vedevo preoccupata, e poi la fatidica domanda, dimmi che cosa hai mamma che troveremo la soluzione, mi ricambiava la carezza con lo sguardo e poi mi diceva, amore di mamma, da quando mi sono ustionata non ho potuto più lavarmi intimamente, adesso mi sento oltre che sporca un bruciore che non sopporto, capisco che non dovrei chiederlo a te che sei un uomo, ma da quando sei nato, non ho mai chiesto aiuto a nessuno, e non sarà questa stupida cosa a farmi cambiare idea, ma per una cosa così stupida non c’è problema mamma, le rispondevo pronto come al solito, e che sarà mai le dicevo, di passere ne ho toccate molte, ma lavarle mai nessuna, vorrà dire che tu sarai la prima, era diventata rossa in volto come un papavero, ci avviavamo al bagno, e dopo averle tolto i pantaloni del pigiama, le sfilavo anche le mutandine, la mamma è sempre stata una bellissima donna, capelli nero corvino, occhi neri e labbra carnose, un seno della terza misura scarsa e due gambe bellissime, ma il culetto era eccezionale, bello liscio e tondo come un mandolino, ma il non plus ultra era la fica, un triangolo nero perfetto, con il monte di venere accentuato e due labbra sensuali da paura, notavo che la clitoride molto lunga, faceva capolino tra le labbra, questa visione mi aveva procurato una erezione incredibile.La facevo mettere seduta sul bidè, stavo per versarmi il sapone intimo sulla mano, quando lei mi diceva, ma tesoro, non è meglio se ti metti il guanto che usiamo nella doccia? e per quale motivo le rispondevo, sono due giorni che non mi lavo tesoro, e non credo che sia una cosa piacevole da toccare direttamente, ne sento io il profumo che non è poi tanto odoroso, tu pensa solo a tenere le gambe aperte mamma, al resto ci penso io non preoccuparti, mi versavo una buona porzione di sapone intimo, e cominciavo a lavare la fica della mamma, avevo fatto un sacco di schiuma ed ero passato velocemente su tutta la sua lunghezza, poi con una spugna la imbevevo d’acqua e la lavavo di nuovo, infine con Altro sapone liquido le davo la terza passata, ma questa volta sentivo bene il buco del culo, le piccole labbra con ingresso della fica, ed infine la clitoride che si era eretta molto al di fuori del suo spazio, era più forte di me, iniziavo a girarle intorno con il medio sempre più svelto, la mamma faceva l’atto di alzarsi ma essendole piegato sopra non ci riusciva, faceva appena in tempo a dirmi, ma Fabio che stai facendo e sborrava una quantità industriale di umori, io non mi fermavo di masturbarla, e lei ormai parlava a monosillabi e continuava a sborrare, e poi mentre stava per venire la terza volta riusciva a dirmi, lo sapevo che andava a finire così, tu non potresti farmi questo, ma sono talmente piena che haaaaaa e sborrava di nuovo, e poi continuava a dirmi si amore mio non ti fermare che non ti resisto, continua così che sto per sborrare di nuovo.In bagno le avevo fatto cinque ditalini, ma la fame di sesso e di piacere alla mamma non bastavano, l’avevo asciugata molto bene e adesso eravamo nella sua camera, mi guardava felice e sorridente e si sdraiava sul letto, poi allargando le gambe mi diceva, adesso amore della mamma leccami la fica, poi vedrai che la mamma ti ricambia il favore, ma tu fallo fino a che non ti dico di smettere, mi sdraiavo ai suoi piedi, e cominciavo a leccarle quel paradiso nero come il carbone, la clitoride mi spuntava lunga e dura, quasi volesse sfidarmi per la sua imponenza, la mamma aveva veramente un piccolo cazzo in mezzo alle labbra, le alzavo le gambe cominciando dal buco del culo, poi molto lentamente le arrivavo alle piccole labbra, ma la sborrata mi sorprendeva riempiendomi la bocca, i suoi umori erano leggermente salati ma buonissimi, mi piaceva sentirmeli scivolare nella gola, continuavo con il buco della fica infilandoci dentro la lingua, ma dopo pochi secondi mi sborrava di nuovo in bocca, adesso salivo e le prendevo con le labbra la clitoride, cominciavo a succhiarla come un assetato nel deserto trova l’acqua, adesso si apriva completamente e alzava le gambe, con i polsi se le teneva sul petto, e in questo modo si offriva completamente al mio sguardo a alla mia lingua, ma resisteva poco al mio trattamento, infatti quasi urlando veniva di nuovo scolando pochi umori ma godendo moltissimo.Adesso era rilassata, sudata, affannata ma sorridente e felice, ma continuando a tenere gli occhi chiusi, forse per una sorta di pudore nei miei riguardi mi diceva, adesso spogliati amore, la mamma ti deve ricambiare il piacere che le hai donato, ma non posso farmi penetrare da te sei mio figlio, non posso farti godere con le mano, se vuoi con la bocca, ma ricordati che la mamma ha fatto solo l’amore venti anni fa, e che non ha mai fatto niente ne con le mani, e soprattutto con la bocca, ma per te faccio tutto quello che vuoi, adesso mi accontento della bocca mamma, sei in queste condizioni e non posso pretendere di più, però se tu volessi, non dico di fare l’amore, ma il culetto me lo potresti regalare, da quello che ho capito è ancora sano, e se mi dai il culo non c’è penetrazione vaginale, pertanto con la coscienza sei a posto, mi guardava fisso negli occhi e poi mi diceva ridendo, ho capito va, facciamo che il culo è permesso e la fica no perché è incesto, sei d’accordo e contento? le davo un bacio dicendole, sei veramente una mamma super lo sai? e lei sedendosi sul letto mi diceva, dai mascalzone, avvicinati e rimani in piedi e vediamo cosa riesco a fare con questo cosone, poi guardandolo di nuovo diceva, ma di chi hai preso tu, non ricordavo di averti fatto un pisello così grosso e lungo, della mamma mi piaceva la sua disarmante spontaneità, poi avvicinatomi alle sue labbra, lei apriva la bocca ed io lo scappellavo, me lo prendeva quasi tutto mandandolo nella gola, ma i conati la faceva desistere, lo sfilava di nuovo e mi diceva, dai amore dimmelo tu come devo fare, io voglio farti godere bene come tu hai fatto con me, allora comincia a succhiarmi la cappella le dicevo, e fai attenzione a non toccarmi il pisello con i denti, poi lo mandi un po’ giù ma non tutto perché ti da fastidio, ma quando vengo cosa devo fare mamma? lei mi guardava e senza parlare continuava a succhiarmi, e poi mi faceva no con il viso, ma ti posso sborrare in bocca le dicevo? e continuando mi diceva si con gli occhi. Era un bocchino fatto male, ma il piacere che mi stava dando superava tutti i difetti del caso, facevo appena in tempo ad avvisarla, che cominciavo ad eruttarle un mare di sperma nella gola, cominciava a tossire, e un attimo che lo aveva fuori dalla bocca uno schizzo la colpiva nell’occhio, chiudeva anche l’altro e lo riprendeva in bocca senza vederlo, finendo di bere quello che continuava a succhiare. La vedevo soddisfatta di avermi fatto godere, ma il mio manganello, vedendo di nuovo la fica nera della mamma non accennava ad ammosciarsi, allora lei aveva una idea, mi diceva vieni amore, sdraiati qui sul tavolo da pranzo, e mentre la mamma te lo succhia di nuovo questo bel bastone, tu mi fai di nuovo un ditalino che mi è piaciuto molto come lo fai, mi sdraiavo sul tavolo e me la guardavo pieno d’amore, la mamma si avvicinava a me e allagando le gambe mi diceva, adesso ho il tuo bel coso comodo per la bocca, e tu basta che allunghi una mano e hai a disposizione la fica della mamma, sentirla parlare così mi eccitava da pazzi, infilavo la mano sul suo tesoro e trovavo subito la clitoride, il solo toccarla mi dava delle scariche di corrente, ma bastava un tocco fugace per farla morire di desiderio, scendevo leggermente e infilavo il dito nella fica, adesso le tremavano le gambe, iniziavo a farle un ditalino dentro la passera, e la sentivo vibrare dal godimento, non mi fermavo, continuavo a pomparle il dito dentro fino a che un lamento più forte, la portava di nuovo a godere moltissimo, le sfilavo il dito dalla fica, infilandolo subito dopo dentro al culo, si serrava con le cosce come a proteggere quella intrusione, ma subito dopo le allagava favorendomi l’entrata in quel buchetto stretto e inviolato, aveva ricominciato a godere ed io con lei, si era piegata ancora di più verso di me, e adesso avevo tutto il dito medio dentro al culo della mamma, con il pollice le stavo strusciando la clitoride, era un attimo, lei sborrava di nuovo e io con lei, le bordate di sperma che le stavo sparando in bocca, la riportavano di nuovo a tossire, ma questa volta non lo sfilava dalla sua bocca d’oro.La mamma si era seduta, e io mi stavo rilassando sempre sdraiato sul tavolo, ma la mia erezione anche se un po meno vigorosa, continuava a persistere, adesso mi guardava con uno sguardo di riconoscenza completa, e poi mi diceva, non avresti dovuto fare quello che mi hai fatto, ma ora te ne sono riconoscente al massimo, erano veramente tanti anni che la mamma non godeva appieno di queste gioie, dai ritorniamo sul letto che la mamma ti fa felice ancora, mi faceva sdraiare supino e lei mi saliva sopra, adesso leccami bene la fica amore mio mi diceva, che se in queste due volte ho imparato qualcosa, adesso ti faccio un pompino meraviglioso, si chiama così quando si succhia il cazzo vero? questo tuo modo di parlare mi eccita da morire le dicevo, mi aveva messo la fica sul viso e io non aspettavo a leccarla, un po di pazienza tesoro mi diceva spalancandomela ancora di più, ma già le colava umori in abbondanza, sono eccitata da impazzire mi accennava già con il cazzo in bocca, e iniziava a succhiarmelo veramente meglio delle altre due volte, io ormai leccavo e bevevo dalla fica della mamma, e lei si affannava a mandarlo il più possibile in fondo alla gola, aveva capito che più lo mandava dentro e più il piacere mi aumentava, ed ecco la prima sborrata della mamma, una cascata di umori densi e saporosi, e quel suo aprirsi ancora di più offrendomi la fica completamente aperta, adesso le stavo vorticando la lingua dentro la passera come un vortice, poi passavo al buchetto del culo e la spingevo dentro, anche questo la faceva godere fino a farla impazzire, la sentivo che era di nuovo sul punto di esplodere ancora nella mia bocca, e questo accelerava il mio godimento, ora eravamo in due pronti a sborrare con una scolata incredibile, infatti era la mamma che veniva per prima contorcendosi dal piacere, io mi arcuavo come una balestra, e immediatamente dopo le scaricavo una porzione abbondantissima di sperma.Eravamo crollati una sopra all’altro, il sonno prese il sopravvento e ci addormentammo disfatti dal piacere, mi svegliavo per primo e già i primi raggi di sole entravano nella stanza, la mamma era ancora mezza nuda bellissima e scomposta.Mi rimaneva naturale e dolcissimo darle un bacio sulle labbra, la bocca socchiusa in un sorriso di tranquilla beatitudine, la lingua da sola aveva iniziato a dardeggiare dentro, cercando la sua che bramavo sentire e lambire, in quel momento apriva gli occhi ricambiando il mio bacio, che diventava lungo dolce e libidinoso ala massimo, dopo ci alzavamo e preparavo la colazione, l’avevamo appena finita quando la mamma mi disse, adesso amore mio esci e vai in Farmacia, non andare a questa vicino casa, prendi la macchina e trovane una fuori zona, una volta dentro, fatti dare una crema che serva a far scivolare il tuo bel bastone nel culo della mamma, e poi ritorni che oggi ne ho proprio voglia, e con la speranza che non mi fai molto male, la mamma oggi si fa inculare dal suo amore, in quel buchetto non ci sono pericoli che possa rimanere incinta, ma nel frattempo la mamma va dal medico e si fa prescrivere la pillola, e poi se mi convinco è facile che io……ma….ma questa è un’altra storia. Con la regolare e sorprendente autorizzazione della mamma, mi vestivo in fretta ed uscivo di casa, ero euforico al solo pensiero che mi avrebbe dato il culo, andavo all’estrema periferia della Cittadina dove abitiamo, e finalmente trovavo la tanta sospirata Farmacia, entravo titubante e sinceramente vergognoso, al Dottore di turno le chiedevo se aveva una crema lubrificante per il rapporto anale, apriva uno scaffale, e prendeva un tubetto tipo dentifricio, me lo incartava e andavo a pagarlo alla cassa, una volta in macchina lo aprivo e la dicitura spiegava, Vasellina Borica al 3% uso esterno, ritornavo verso casa euforico e felice di quello che avevo.Quando aprivo la porta, trovavo la mamma seria e pensierosa che mi diceva, Fabio, ma credi che noi facciamo bene a fare tutte queste cose? lo sai che cosa siamo noi una con l’altro, pensiamoci molto bene a quello che potrebbe accadere, si hai perfettamente ragione che ci siamo fatti trasportare dai sensi, ma la cosa mi sembra che stia diventando molto seria, un conto è una grassa pomiciata come la chiamate voi, e un conto è la penetrazione con la propria madre, io non voglio dire che tu sei un ragazzo e io una donna matura, ma credo che sia il momento di pensarci alle eventuali conseguenze, quali potrebbero essere secondo te mamma? le rispondevo, tu non puoi continuare con me una vita sessuale completa, io sono tua madre, e tu devi pensare che ti aspetta un futuro dove io sono una presenza marginale, e il giorno che tu incontri una ragazza cosa le dici? no mia cara, tu non mi servi, io scopo con mia madre e sono felicissimo di farlo, la facevo mettere seduta ed io con lei al tavolo da pranzo, e poi le dicevo, senti mammina dolcissima, ieri per la prima volta ci siamo dati un piacere immenso, e siamo rimasti soddisfatti entrambi, questa mattina sei arrivata alla determinazione di farmi entrare dentro di te, ma se ci pensi bene, io dentro di te già ci sono stato e più di una volta, e cosa vuoi che cambi se è la bocca o il culo? tu mi vuoi bene le dicevo, da impazzire amore mio, sei la persona più cara che ho al mondo, e allora fammi questo regalo mamma, voglio entrarti dentro, non ti sto chiedendo di scopare, ma il culo mi piace da impazzire, e vedrai che ti divertirai anche tu e tanto, e adesso dammi un bacio, mi avvicinavo con le labbra alle sue, e ci scambiavamo un bacio fantastico, le nostre lingue si attorcigliavano una con l’altra, le avevo preso in mano un seno e sentivo il capezzolo durissimo, poi con la mano ero sceso fino alla fica e sotto era un lago di umori, mi bastava appena pigiarle con un dito la clitoride per farla sborrare come una fontana, ci staccavamo da quel bacio lungo e sensuale, e la mamma mi diceva, dai prendimi subito, altrimenti ci ripenso e non faccio più niente, sono troppo eccitata per ragionare razionalmente, me la prendevo in braccio, e come una sposa la portavo in camera da letto, ma prima di possederla la spogliavo completamente, anche io facevo la stessa cosa, la volevo vedere completamente nuda davanti a me, guardarla era un capolavoro della natura, il suo corpo minuto e perfetto era meraviglioso, adesso era sdraiata supina davanti a me in ginocchio, le alzavo le gambe che lei si teneva per i polsi, tutta la fica ed il culo alla mia completa visione e disposizione, toglievo il tubetto della Vasellina dalla scatola, con il tappo si incideva il beccuccio per farla uscire, lo poggiavo sul buchetto del culo e ne mandavo dentro una buona dose, poi infilavo il dito medio e la spargevo bene dentro, ripetevo l’operazione ancora e infilavo anche l’indice insieme al medio, la mamma gia godeva per quello che le facevo, poi ci poggiavo la cappella e cominciavo a spingere, l’avevo messa in quella posizione perché mi piaceva guardarle il viso, e poi vederle la fica che colava era uno spettacolo unico, lei faceva del tutto per farsi penetrare, ed infine la cappella scivolò dentro forzando lo sfintere, mi fermavo per farla abituare alla mia mazza, ma era lei che mi diceva, dai spingilo bene dentro, ti voglio sentire amore mio, io forzavo ancora e il cazzo continuava a scivolare sempre di più, e la mamma mi diceva, non sento dolore ma è una sensazione strana sentirmi il culo pieno di te, spingilo ancora di più che sto sborrando amore, e vedevo la fica che scolava umori che mi scivolavano sul cazzo, poi con un ultimo movimento le ero tutto dentro, lo sentiva dalle palle che le sbattevano sulle chiappe, sei tutto dentro di me amore mio adorato mi diceva, e allora dai adesso spingilo bene quando lo infili di nuovo nel culo della mamma, dai che ti voglio sentire pomparmi il culo, madonna quanto è bello Fabio mio, che piacere particolare sto sentendo, ecco che sborro di nuovo, dai spingilo bene dentro, vai fino in fondo al culo della mamma, che sta godendo come non mai, ancora gioia mia adorata, dai inculami più forte che puoi, fammelo sentire questo cazzo meraviglioso come mi scava il culo, ancora tesoro e quando vuoi riempile il retto alla mamma della tua sborra meravigliosa, io infatti stavo per sborrare, le dicevo solamente, senti che faccio adesso mamma, ti riempio il culo di tutta la mia sborra, senti come schizzo eccola che esce ancora, e ormai la fica della mamma era diventata una fontana, scolava umori senza sosta, poi lei si lasciava le gambe e rimaneva inerme sotto di me.Non mi sfilavo da quel culetto bellissimo, me lo sentivo il retto che mi teneva tutto il cazzo come un guanto, era tutto avvolto intorno a me caldissimo.La mamma aveva riaperto gli occhi e mi sorrideva, e poi mi diceva, ma lo sai che mi hai fatto godere come una porcellina, non pensavo di provare così tanto piacere nel prenderlo in culo, e poi, mi sbaglio o ti sento ancora duro dentro di me, mi muovevo leggermente dicendole, si che non sbagli tesoro mio, hai un culo che mi fa impazzire, e se non ti dispiace io ricomincerei a muovermi, e lo infilavo leggermente più dentro, il sospiro della mamma valeva per cento parole, stava di nuovo godendo e non le dispiaceva affatto, io ricominciavo ad incularla ma questa volta molto più forte, era lei che mi diceva con frasi smozzicate, amore mio, fammi girare e inculami come si deve alla pecorina, mi sfilavo e lei come una gatta si girava con uno scatto, si metteva con il culetto all’aria dicendomi, che aspetti a infilarlo dentro di nuovo, mi è rimasta una sborrata a metà, il buchetto era un po dilatato e non mi rimaneva difficile rientrarci, come lo infilavo lei iniziava ad urlare il suo godimento, adesso le stavo dando delle spinte dentro incredibili, la pompavo veramente forte, e appena aveva finito di godere, le mettevo una mano sulla fica, con due dita mi impossessavo della clitoride e cominciavo a strizzargliela, adesso la mamma era diventata rauca per il piacere, non aveva più voce per gridare il suo godimento, avevo la mano fradicia dei suoi umori, e quando l’avvisavo che stavo per riempirle di nuovo il culo, faceva un ultima scolata e poi mi crollava esanime sotto le braccia, finivo di schizzarle la mia sborra e mi poggiavo di fianco a lei.Quando aprivamo gli occhi si era fatta l’ora del pranzo, la mamma mi dava un bacio sulle labbra, facendomi sentire la punta della lingua, le ricambiavo il dardeggiare della mia, e ci alzavamo dal letto e la mamma mi diceva, sai cosa facciamo adesso? festeggiamo alla grande, scendiamo nella trattoria qui sotto e ci facciamo una bella mangiata, poi torniamo a casa e con una bella pennichella ci rimettiamo in forze, che ne pensi amore mio? però prima di vestirci devi dare una lavatina alla fica della mamma, mi sento la fica appiccicosa, e il culo che mi perde la tua sborra in continuazione, ma quanta me ne hai mandata dentro porcellino mio adorato, e andava in bagno, la raggiungevo che gia era seduta sul bidé, mi versavo molto sapone intimo nella mano e cominciavo a lavarla, le sentivo il culetto che come ci passavo il dito sopra si muoveva, infilavo il dito nella fica, e quando le arrivavo alla clitoride, la trovavo di nuovo dura e tutta eretta, cominciavo a strusciarla con il dito complice il sapone, allargava le cosce dicendomi, ma lo sai che se continui cosi io ti sborro in mano amore? e veniva con un sospiro dolcissimo, e subito dopo mi diceva, adesso andiamo a mangiare, ma ricordatelo che ti sono debitrice di una bellissima sborrata, e dopo la pennichella ti faccio il più bel bocchino della tua vita, non lo so che cosa mi accade con te amore mio, ma tu riesci a farmi sorrare come una fontana in continuazione, quando ti sono vicina sono sempre eccitata e vogliosa, lo so tesoro le rispondevo, me ne sono accorto dal primo ditalino che ti ho fatto, però una cosa te la debbo confessare, che tu mi fai stare sempre a cazzo dritto, il problema è la tua fica, e in più hai un culo che è una meraviglia della natura, ma ti piace così tanto il culo della mamma mi diceva, mi fa impazzire tesoro, io ci starei dentro un giorno intero, e tu con questo bel cazzo vorrei che me lo spingessi sempre dentro al culo, la vestivo e io con lei e scendevamo nella trattoria per rimetterci dai nostri sforzi goderecci.Era stato veramente un pranzo buonissimo e sostanzioso, ritornavamo a casa e dopo esserci spogliati completamente, ci mettevamo a letto crollando in un sonno profondo, verso le 17 mi svegliavo, mentre la mamma continuava a dormire saporitamente, la scoprivo dalle lenzuola e la trovavo sempre bellissima e molto attraente, la fica nera appena dischiusa per la posizione delle gambe, la clitoride seminascosta nel mezzo delle labbra, mi sdraiavo hai suoi piedi e iniziavo a leccarla, forse continuava in sogno il suo piacere, il grilletto si affacciava lungo e imperioso, lo prendevo fra le labbra e cominciavo a succhiarlo, in pochi secondi mi regalava una cascata di umori dolci e saporiti, era più forte di me, mi alzavo sopra di lei,e gli puntavo il cazzo in mezzo alla fica, spingevo appena entrandogli completamente fino in fondo, la fica tutta bagnata mi aveva agevolato nella penetrazione, iniziavo a scoparla con tanta delicatezza, improvvisamente apriva gli occhi, mi guardava e ancora non era riuscita a realizzare il tutto, poi mi baciava sulla bocca e con le gambe mi avvolgeva la schiena, adesso la stavo scopando meravigliosamente, poi si staccava dalla bocca dicendomi, ci sei riuscito a mettermelo nella fica, e adesso chiavami con tutta la forza che hai, e sborrava di nuovo, e poi quasi urlando, sono venti anni che non scopo e tu sei favoloso per come mi stai chiavando, dai continua cosi amore mio che sto per sborrare di nuovo, haa ecco cosi ancora haa si dai che vengo di nuovo, haa dai haa eccolo che ancora sborro, e poi con uno scatto si toglieva da sotto a me, mi prendeva in bocca il cazzo e cominciava a succhiarmelo meravigliosamente, io le mettevo due dita nel culo, e cominciavo a sborrare una quantità industriale di sperma, la mamma questa volta non si perdeva una goccia della mia enorme sborrata, poi si sdraiava accanto a me carezzandomi in continuazione.Dopo oltre mezzora si alzava e preparava il caffé, me lo portava a letto dandomi un bacino e dardeggiandomi con la lingua, dopo il caffé si girava e notava che il cazzo si era alzato di nuovo, prendeva il tubetto della Vasellina e se lo poggiava sul culo, ne mandava dentro una buona dose, e poi salendomi sopra se lo poggiava sul buco del culo, e mentre lo faceva scivolare dentro fino in fondo mi diceva, adesso mi faccio questa bella inculata, ma voglio fare tutto io, tu devi solo pensare a farlo rimanere dritto mentre la mamma si incula da sola, cominciava a cavalcarmi avendo il respiro sempre più corto, le vedevo la fica che aveva ricominciato a perdere senza sosta, il grilletto era di nuovo uscito dal suo rifugio, lo prendevo fra le dita cominciando a strusciarlo, adesso la mamma quasi urlava dal piacere che stava provando, ma si sfilava con un balzo dicendomi, continua tu amore mio e si girava, una bella inculata la donna deve stare sotto, e sentirselo entrare e uscire in continuazione, dai amore mio adorato continua ad inculare la mamma che ne ha un bisogno incredibile, e domai giuro che vado dal medico e mi faccio dare la pillola, ti voglio sentire dentro in tutti i mie buchi, tu sei nato solo per questo, ed io non me ne ero mai accorta, e se un giorno troverai una brava ragazza, la farai diventare matta con questo cazzo bellissimo che hai, però una promessa me la devi fare, un giorno logicamente ti sposerai, ma magari una volta alla settimana, alla mamma mettiglielo nel culo che ne ha tanto bisogno lo giuro, e per tutto il resto conta sempre su di me, e ricordatelo, che di mamma ce ne una sola.
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