Antonio si sentiva un sultano in quella casa, praticamente aveva reso schiavi sua moglie Annabella, la suocera Valeria e quel frocio di suo suocero. Per lui era bello quando tornava dal lavoro trovava i suoi schiavi ad attenderlo e pronto a soddisfarlo in tutti i suoi bisogni. Fu proprio uni di quei giorni che Antonio tornando a casa trovò il suocero solo in casa che faceva pulizie in casa, mentre sua moglie e sua suocera erano uscite per commissioni. Chiamo suo suocero, con modo autoritario e disse.. bene, vedo che hai trovato la tua giusta dimensione ma ora mi servi come cesso, vieni con me. Il suocero senza rispondere lo seguì nel bagno, una volta giunti, Antonio si abbassò il pantalone e si sedette sul water per defecare, quindi fece inginocchiare il suocero e gli fece mettere la testa tra le sue gamba e gli disse: – tu sei il mio cesso personale, i miei odori saranno il tuo profumo, la mia piscia sarà la tua bevanda preferita, bada e a non far cadere neanche una goccia nel cesso, altrimenti ti farò mangiare la merda che faccio. Gianpaolo con la testa tra le gambe di Antonio guardava ipnotizzato il cazzo e ogni tanto leccava tra le palle o sulla punta in attesa del piscio del suo padrone. Antonio intanto rumorosamente defecava e dopo un po’ incominciò ad urinare con una certa violenza da imbrattare sia il viso che la nuca del suocero. Lui restava impassibile e con la bocca cercava di ingurgitare quando piu’ urina possibile. Quando ormai Antonio aveva esaurito sia la cacca che l’urina si alzò e si fece pulire dal suocero, poi per compensarlo avvicinò il cazzo alle labbra del suocero e lui subito lo accolse nella sua bocca per ingoiare le ultime goccie. Dopo un pò con uno strappo lo allontanò da se e disse: adesso se vuoi puoi farti una sega ma rimani nel cesso fin quando non ti richiamo. Quindi usci e se ne andò in cucina per bersi una birra. Nel frattempo giunsero a casa sua suocera e sua moglie con la spesa fatta, Antonio fece sentire la sua presenza chiamandole a gran voce. Loro subito accorsero in cucina e trovarono Antonio che smanettava il suo cazzo mentre sorseggiava una birra. Rimasero interdette solo un po’ ma subito arrivò l’ordine perentorio di Antonio che le costrinse ad inginocchiarsi ai suoi piedi: – forza, leccatemi il cazzo, lo sapete che è la prima cosa che dovete fare???? La suocera e sua moglie incominciarono a leccare e succhiare il cazzo di Antonio con gusto pur di soddisfarlo . Antonio dava dei suggerimenti alle due donne con voce alta tanto da far correre in cucina il suocero che ormai completamente succube di quella situazione prese le borse delle donne per riporre in frigo la spesa fatta. Fu proprio durante il pompino che suonò la porta, Antonio ordinò al suocero di aprirla e di far aspettare in salotto qualsiasi persona che fosse e disse di chiudere la porta della cucina. Gianpaolo andò ad aprire e sull’uscio della porta si trovò la sorella della moglie, Anna una donna sulla cinquantina d’anni ben fatta, proprietaria di un negozio di profumi, sposata con tre figli e con un marito menager dello stato. Era venuto a dare gli auguri di Natale e quindi subito chiese della sorella e critica il loro modo di comportarsi che non si erano fatti sentire in questi giorni. Gianpaolo, abbastanza imbarazzato della situazione che si svolgeva in cucina cercava di trovare delle scuse, quando apparve sua moglie abbastanza arrossata in viso che corse verso la sorella per abbracciarla. Chiaramente l’alito di Valeria sapeva di sperma e Anna se ne accorse dicendo vicino alla sorella se aveva interrotto qualcosa, lei candidamente rispose: sai, ho appena fatto un pompino a mio genero e se ti avvicini alla cucina c’è mia figlia che sta raccogliendo le ultime gocce dal suo cazzo. A quelle parole, Anna, guardò la sorella come se vedesse un marziano e nello stesso tempo si rivolse con lo sguardo verso il cognato anche per capirci un qualcosa. Valeria non contenta prese la sorella e la fece avvicinare alla cucina dove effettivamente trovò Annabella con la lingua fuori che leccava il cazzo di Antonio e con un espressione di beatidutine verso di lui.Depravati che non siete altri – gridò Anna – mi fate schifo – Antonio con una calma le rispose: – Ciao zia, come stai, vedi che io qui sono il padrone, loro son ben contenti di soddisfarmi anche perchè mamma natura mi ha ben dotato e se vuoi puoi anche approfittare visto che rimarebbe tutto in famiglia.Anna gli sembrava di vivere un sogno o un incubo ma nello stesso tempo non riusciva a distogliere lo sguardo dal cazzo di Antonio, la sorella di questa situazione se ne accorse e con parole suadenti la fece avvicinare in modo da renderla partecipe almeno come visione alla suzione finale della figlia. Gianpaolo in un angolo della cucina si masturbava e la stessa Valeria incominciò a baciare sul viso la sorella, l’aria si era fatta pesante e non volendo Anna si vide costretta a rispondere a quell’eccitazione che ormai regnava in quella stanza.Antonio si alzò dalla sedia per andare incontro alla nuova arrivata e praticamente si mise alle sue spalle tastandole le tette e nello stesso tempo la sgrillettava nella fica. Quando ormai era prossima all’orgasmo Antonio la fece piegare sul tavolo della cucina e praticamente la inforcò alla pecorina.Tutti guardavano questo amplesso con trasporto masturbandosi davanti a loro e questo rendeva ancora più eccitante la scena tanto che non durò molto perchè Antonio dopo pochi colpi sborro così tanto da far uscire sperma dalla fica in gran quantità. Le uniche parole che disse furono: benvenuta tra noi.
Aggiungi ai Preferiti