Come tutti i ragazzi o quasi, la madre ha sempre rappresentato una forte eccitazione per l’attrazione esercitata: il solito complesso su cui s’è scritto tanto. Anche mia madre è sempre stata oggetto dei miei più eccitanti pensieri. Non conto più le volte che mi sono masturbato pensando a lei nuda che faceva al bagno o pensando che lei potesse entrare mentre ero “impegnato” con il mio membro. Tutto ciò che mi limitavo a fare con lei era però lasciarmi andare ad una “quasi” naturale confidenza, o almeno lei forse pensava fosse naturale. Con lei non mi sono mai vergognato di farmi vedere nudo: quando mi cambiavo lei entrava nella stanza e senza alcun problema mi osservava nudo e continuava a parlarmi. Quando andavo in bagno non chiudevo mai la porta; mi sembrava un pò oltraggioso nei suoi confronti oppure sarebbe stato come a dire: “mamma, chiudo la porta perché mi devo masturbare!” In queste occasioni, molte volte lei entrava in bagno e continuava le sue attività, anche se io ero adagiato nella vasca nudo o se ero seduto sulla tazza del w.c. a fare i miei bisogni. Tuttavia, mi ero accorto che negli ultimi tempi, quasi regolarmente, se ero in bagno o in qualche altra stanza dove avrei potuto essere svestito, lei regolarmente piombava dentro con qualche scusa e si fermava un po’. Questo atteggiamento non aveva fatto altro che alimentare ancor più le mie fantasie erotiche; ero costretto però ad attendere la notte per potermi masturbare perché era molto difficile poterlo fare quando andavo in bagno durante il giorno, proprio perché sapevo che di lì a poco avrebbe potuto entrare. Avevo anche pensato di farmi trovare con il pene in mano mentre lei entrava in bagno, ma mi sembrava troppo ovvio il fatto che l’avessi fatto solo per farmi vedere da lei. Quanto sto per raccontare è accaduto in un periodo particolare della mia vita: era l’anno della mia matura scolastica. Avevo da poco superato i 19 anni e vivevo con mia madre, separata ormai da numerosi anni. Ero molto nervoso perché frequentavo una scuola molto impegnativa e mi ero prefissato di ottenere un bel risultato agli esami. In quel periodo, a causa dello studio, uscivo molto poco con gli amici e questo era un altro dei motivi del mio grande nervosismo. Avevo deciso di farmi un bel bagno e perciò avevo riempito la vasca per crogiolarmi nell’acqua calda. Contrariamente al solito, mia madre non era ancora entrata nel bagno pur sapendo che io ero là. Stavo riflettendo e alimentando le mie fantasie: mia madre è una donna molto bella, anche se da poco ha raggiunto i 50 anni. Il suo corpo ha poco da invidiare ad una donna molto più giovane. E’ magra ma non troppo e le sue tette, che hanno sempre rappresentato l’oggetto delle mie fantasie più perverse anche se non le avevo mai viste ‘dal vero’, sono molto belle e grosse. Finito di fare il bagno mi sono alzato per uscire dalla vasca ed asciugarmi ma mi sono accorto che non c’era niente con cui asciugarmi, cosa molto strana, così ho urlato a mia madre se poteva portarmi qualcosa. Quando è entrata in bagno io ero in piedi, completamente nudo davanti ai suoi occhi ma questo, come avevo già detto, non aveva mai rappresentato alcun problema ne per me ne per lei. Fatto sta però che questa volta, probabilmente a causa dei miei pensieri erotici di poco prima, anche se non del tutto eccitato, il mio cazzo era di dimensioni superiori al solito. Lo potevo vedere allo specchio lievemente ingrossato; ma il mio cazzo ha una particolarità che non avevo ancora raccontato: la cappella è molto grossa! i miei amici molto spesso mi prendono in giro chiamandomi ‘fungo’. E’ molto più grossa del tronco e in quel momento la sentivo spingere con decisione attraverso la pelle del prepuzio. Quando mia madre s’è avvicinata ho visto chiaramente che il suo sguardo s’è soffermato sul ‘fungo’. Dopo essermi venuta dietro ha detto che mi avrebbe asciugato e massaggiato lei in modo tale potessi rilassarmi ed ha cominciato un bellissimo movimento sulle mie spalle e la schiena. Quando ha finito mi ha preso lievemente per una spalla e mi ha fatto girare ed ha fatto lo stesso trattamento sul collo, sul petto ed sulla pancia. Ero veramente perplesso. Una cosa del genere non era mai accaduta e stavo cominciando ad eccitarmi; facevo un grosso sforzo per far si che il mio membro non schizzasse su e mi costringevo a pensare che questo fosse solo un atto di gentilezza nei miei confronti. Quando ebbe finito di asciugarmi il petto s’è seduta sullo sgabello e m’ha invitato a sollevare i piedi e poggiarli sul suo grembo in modo tale potesse asciugarli. A quel punto non sapevo veramente più cosa fare. Ero oscenamente esposto davanti a lei che, con molta calma e con dei movimenti che non esagero a definire erotici, mi stava asciugando le gambe, i piedi e mi passava l’asciugamano fra ogni dito dei piedi. Non sapevo più che fantasie crearmi per allontanare l’eccitazione di quel momento. Come poteva non sospettare che una cosa del genere, che avrebbe fatto eccitare i morti, potesse lasciare indifferente un ragazzo di 19 anni, nel pieno della sua esplosione ormonale. Il mio cazzo aveva cominciato a reagire, nonostante i miei ‘sforzi’ per contenerlo; ormai aveva assunto una posizione quasi orizzontale, ma soprattutto si era ingrossato enormemente. Di conseguenza la cappella, che era diventata oscenamente più grossa dell’asta, aveva cominciato ad uscire allargando la pelle elastica del prepuzio. A quel punto mia mamma non poteva più fare finta di niente. Lo stava guardando fissa e sogghignando mi ha detto: “mi sembra che i miei massaggi stiano per causare “un’incidente diplomatico” con il tuo pisellone!”. Continuando a fissarlo ha allungato una mano coperta dall’asciugamano che stava utilizzando e l’ha alzato lievemente verso di lei. L’incidente diplomatico era ormai accaduto! Il cazzo è diventato duro di colpo nella sua mano e s’è rizzato, verticale, in tutta la sua erezione da diciannovenne; la cappella è uscita dalla pelle e s’è presentata davanti ai suoi occhi rossa e dilatata. Non mi vergognavo più. Avevo superato la fase di “vergogna”! Sapevo di non essere il colpevole di quanto era accaduto. Lei stava continuando a guardare il mio cazzo sorridendo e massaggiandolo lievemente con la mano. Le sue parole sono state: “sapevo che eri ben ‘attrezzato’ ma non pensavo che il tuo cazzo fosse così grosso! Lo sai che in tutta la mia vita non ho mai visto una cosa simile? Hai una cappella così grossa che nemmeno nei più erotici film ho mai visto!” Dopo quelle parole, e non so se per l’effetto che avevano avuto su di me, erano uscite alcune gocce di liquido dal buchetto semiaperto. Quando la mamma le ha viste le ha raccolte con un dito e se l’è portate alla bocca. Ho cominciato a mugolare e dirle che questo trattamento mi stava eccitando troppo e che se avesse continuato sarei scoppiato. Lei continuava a passare la sua mano lungo l’asta, fissando costantemente la cappella, e ad un certo punto m’ha che forse sarebbe stato meglio interrompere se no non sapeva nemmeno lei che cosa avrebbe fatto. Era troppo tempo, diceva, che non aveva un uomo nudo fra lei mani e il fatto che fossi suo figlio rappresentava un problema. E cosi’, chiedendomi scusa s’è alzata e m’ha lasciato solo in bagno, eccitatissimo, con il membro duro come un’oscena statua greca. Ho sempre pensato che ciò che era accaduto era stato combinato da mia madre. Lei era molto attenta a tutte le cose e non era mai capitato che non ci fosse un asciugamano in bagno. Sospettavo li avesse portati via lei per essere poi chiamata dentro da me. Questo incidente non ha però intaccato i nostri rapporti, anzi, se è possibile li ha resi ancora più confidenziali. Dopo essere stato con il cazzo fra le mani della mamma mi sentivo ancora più libero e in confidenza con lei. Alcune volte in cui sono dovuto andare nella stanza dove c’era lei a prendere i miei vestiti, ci sono andato completamente nudo, dopo essermi toccato il cazzo in modo tale di far ingrossare la cappella. Quando sono entrato nella camera, mia mamma s’è subito accorta delle dimensioni e mi ha fatto notare, scherzando, che avevo il cazzo veramente grosso. Una sera ero rimasto a casa a guardare un film. Eravamo sul divano e io ero disteso con la testa poggiata sulle sue gambe quando, ad un certo punto, durante una scena molto erotica, mi sono eccitato molto. Indossavo solamente i pantaloncini del pigiama pertanto si vedeva chiaramente la sagoma del mio cazzo ingrossato. Quando mia madre se n’è accorta me lo ha fatto subito notare e mi ha detto che anche a lei il film faceva questo effetto. Ho appoggiato una mano sull’asta, massaggiandolo lievemente, ma quando la mamma ha visto quello che facevo ha allungato la sua e mi ha stretto con forza l’uccello. Ero al culmine della tensione e dell’eccitazione e le ho chiesto di prendermelo in mano come quella volta in bagno. Non s’è fatta pregare e, allargando l’elastico dei calzoncini ha infilato le dita e ha cominciato a titillarlo con dolcezza. Sentivo la cappella che continuava ad ingrossarsi sempre più a causa del continuo massaggio delle dita; me la sentivo stringere con forza e poi carezzare con dolcezza. Era evidentemente eccitata anche lei sia a causa del film che del massaggio sessuale che stava facendo. A quel punto ho deciso che le cose dovevano andare avanti; mi sono girato a pancia in su, con la testa sempre poggiata sul suo grembo e, alzando il bacino mi sono tolto rapidamente i calzoncini rimanendo completamente nudo. Lei non ha detto nulla. Ci siamo guardati negli occhi con un lieve cenno d’intesa e ha cominciato una lenta e bellissima sega. Era meraviglioso vedere la sua mano, con le unghie laccate di rosso, che scorreva lungo l’asta e si soffermava alcuni secondi sull’enorme cappella. Eravamo in preda ad una grande eccitazione. Ormai le scene erotiche del film non ci interessavano più! Il suo sguardo era fisso sul mio membro. La mia testa era a qualche centimetro dai suoi seni perciò è stata una cosa naturale per me avvicinarmi e baciarle il tessuto del vestito, proprio dove vedevo l’ingrossamento del capezzolo. Sentivo attraverso la stoffa la consistenza della tetta ed il suo profumo inebriante. Quell’atto l’ha eccitata ancor più e quando ha cominciato a mugolare il suo piacere mi sono sentito autorizzato ad allungare le dita per aprirle i bottoni del vestitino. Non portava reggiseno e la sua tetta è praticamente esplosa fuori, poggiandosi sul mio viso. Le mie labbra si sono chiuse intorno ad un capezzolo ed hanno cominciato a succhiarlo e leccarlo tutto. Ormai sapevo che avevamo superato ogni resistenza; dopo aver spento il telecomando mi sono alzato davanti a lei e, mentre il mio cazzo le dondolava lievemente davanti, ho finito di aprirle i bottoni, le ho tolto il vestito, l’ho fatta alzare e mi sono inginocchiato davanti a lei per sfilarle le mutandine. Per la prima volta avevo il sesso di una donna avanti ai miei occhi, ed era il sesso di mia madre! Una lieve peluria bionda incorniciava le labbra della vagina che erano ingrossate e sulla cima delle labbra potevo intravedere il clitoride che sporgeva lievemente. Per me è stata una cosa naturale avvicinare la mia bocca e baciarle quel bellissimo bottoncino rosato. Quando le sue mani mi hanno preso la testa e mi hanno spinto con forza verso il suo sesso ho tirato fuori la lingua e con molta dolcezza sono entrato dentro le labbra, allargandogliele, e ho cominciato a leccarla. Il suo odore era fortissimo, il sesso era completamente bagnato e dopo pochi secondi si è lasciata andare ad un lungo orgasmo che le ha letteralmente squassato il corpo e fatto tremare le gambe. Non faceva che ripetere il mio nome e stringermi la testa con forza mentre veniva. Ad un certo punto mi ha preso per la testa e mi ha fatto alzare e, guardandomi negli occhi mi ha baciato sulla bocca infilandomi la lingua dentro. Mentre ci baciavamo la sua mano aveva ricominciato a masturbarmi. Dopo avermi leccato e baciato tutto il viso per assaporare il gusto che la sua figa aveva lasciato su di me s’è inginocchiata davanti a me dicendomi che adesso sarebbe venuto il mio turno e voleva assaporare il gusto del mio enorme cazzo. Così dicendo ha avvicinato le labbra e, mentre mi teneva per le palle, ha allargato la bocca più che poteva e ha preso dentro la cappella. Potevo sentire il massaggio della sua lingua sul filetto e la cappella succhiata con forza. La sua testa si muoveva lentamente su e giù e mi portava ad un’eccitazione mai provata. Sentivo che le gambe cominciavano a cedere e i brividi che salivano dallo scroto su, verso la cappella; oramai ero vicino ad esplodere e perciò ho preso la testa di mia madre fra le mani e, con dolcezza ho cominciato ad allontanarla da me. Lei ha alzato gli occhi e fissandomi negli occhi mi ha detto che voleva farmi venire nella sua bocca per sentire il sapore della mia sborra. Sentendo quelle parole non ce l’ho fatta più! L’orgasmo è scoppiato con una forza inaudita: il primo schizzo di sborra è uscito dalla mia cappella ed è entrato nella sua bocca proprio mentre si stava avvicinando con le labbra aperte pronta a succhiare; i seguenti tre o quattro schizzi si sono stampati sulle sue guance e sul collo. Mentre mi masturbava continuavo a venire e lei leccava tutto con avidità fino a quando il cazzo ha cominciato ad ammosciarsi. A quel punto s’è alzata in piedi e mi ha baciato sulla bocca e con la lingua è penetrata nella mia e mi ha fatto sentire per la prima volta il forte sapore del mio sperma. Quella notte abbiamo dormito nel suo letto, abbracciati come due amanti. Quando la mattina dopo le ho chiesto se le sarebbe piaciuto far l’amore con me mi ha detto che non se la sentiva. Sapeva di aver già esagerato facendo quello che avevamo fatto la sera prima ma mi amava, era molto attratta da me e la sua natura di donna aveva preso il sopravvento. Non era pentita di quello che aveva fatto ma fare l’amore avrebbe significato troppo.
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