Ho un’amica, un’amica di lunga data, con cui mi sono sempre trovato a mio agio e con cui non ho mai avuto segreti. Spesso abbiamo passato delle lunghe notti insieme a chiacchierare o a tirarci su di morale dopo qualche peripezia della vita. La conosco cosi’ bene che spesso la confondo con me stesso ed a volte non saprei dire da chi provengano i miei pensieri, come se per osmosi potessi assimilarli da lei, e viceversa. La conosco cosi’ bene che non mi sorprende piu’ quando mi racconta delle proprie acrobazie erotiche a letto con qualche suo nuovo amante. Ed amanti siamo stati anche noi, per pochissimo tempo. Non potei resistere allora alla sensazione di diffuso erotismo che lei emana attorno a se’. Non e’ una ragazza mozzafiato, ma cosi’ perfettamente formata, cosi’ minuziosamente disegnata dall’aria che la circonda che sembra sempre a suo agio. Ha un seno molto prospiciente, piuttosto sostenuto, benche’ la forza di gravita’ ce la metta tutta. Ed ha un sedere magnificamente pronunciato, un po’ all’insu’. Ma e’ il volto che la rende unica. Mi ha confessato che un suo fidanzato non la smetteva di chiamarla, un po’ per scherzo, faccia da pompinara. Non la smetteva finche’ non lo ha fatto smettere lei. Comunque, pur con tutto il rispetto, e’ proprio quello il viso che le hanno assegnato: labbra carnose, naso civettuolo e occhi da gatta. La storia che sto per raccontare dimostrera’ come il nostro rapporto sia a volte piuttosto difficile da interpretare. Ivana, questo e’ il suo nome, mi aveva confidato di aver paura di essersi beccata una infezione vaginale. Il suo fidanzato del momento non era un campione di pulizia, a quanto pare, ed ora, a suo dire, la sua vagina emetteva un liquido biancastro."Forse hai solo preso la candida…" le dissi io."Vero.. per questo vorrei andare dal ginecologo, cosi’ mi metto il cuore in pare. Sai, la candida l’ho avuta una volta, ma mi sembra che ora sia diverso", mi rispose lei."Non per farmi i cavoli tuoi, ma da cosa lo diresti?""Bhe’ , che domande indiscrete per una signorina come me…." mi disse con l’aria della scolaretta. "Comunque, questa volta mi accorgo che le secrezioni sono piu’ abbondanti, cioe’ niente di disgustoso, pero’ sai, in certe circostanze, non e’ bello da vedersi"Cosi’ fisso’ l’appuntamento ginecologico e mi chiese se per cortesia potevo accompagnarla, perche’ c’era sempre andata con il fidanzato di turno ma questa volta il tipo non avrebbe avuto tempo. Era una bella giornata d’estate e stavamo sull’autobus un po’ affollato. Potevo sentire i suoi fianchi premere contro i miei attraverso la stoffa dei vestiti leggeri."Speriamo di non fare figuracce" disse lei, nella ressa estiva del pullman."Ma guarda che non devi rispondere a delle domande… cioe’…", io risposi, un po’ allarmato al pensiero di dove avrebbe potuto condurre quella discussione in un luogo non propriamente appartato."Lo so, disse lei avvicinandosi a me e abbassando la voce, lo so, ma e’ che prima di uscire ho avuto un rapporto.. non vorrei si capisse""Guarda che avere rapporti e’ normale e lui e’ un medico", dissi io in un bofonchio."Che scoperte… lascia perdere, quando non vuoi capire…""Allora spiegami""Bravo, in un pullman affollato.."A quel punto la cosa cominciava a solleticarmi la curiosita’ morbosa."Bhe’, parla piano no?""Allora sveglione, mi disse lei quasi all’orecchio, io uso la pillola e non amiamo il rapporto interrotto… capito?""Cioe’ lui ti sarebbe, insomma, …venuto dentro?""Pero’, sei un logico nato" mi disse lei con un po’ di sfotto’ ."Ma scusa non ti sei lavata dopo?""Oh, ma sei noioso eh?…. certo che mi sono lavata ma siccome e’ successo proprio cinque minuti prima di uscire, non vorrei che continuasse a uscire… ma smettila di fare il morboso" e poi aggiunse con un sorriso malizioso "guarda che si vede che ti e’ diventato duro". Per istinto abbassai lo sguardo ai pantaloni prima di ricordarmi che indossavo una camicia larga fuori dalla cintura. Lei mi sorrideva."E poi, come se non bastasse…" . Conoscevo questa strategia: aveva capito che stavo abboccando alle sue provocazioni e ora faceva di tutto per mandarmi fuori di testa."Allora…?" chiesi io impaziente, alla sua pausa."Come se non bastasse abbiamo avuto un rapporto, come dire, illecito""Anale?" dissi io in un soffio."Bravo..e questo mi sa che si vede per forza… credo di averlo tutto rosso, poverino".Per fortuna eravamo arrivati. Entrammo nello studio del medico dove la infermiera ci fece accomodare in sala di attesa. Prima di noi c’era solo una altra coppia evidentemente in visita sul finire della gravidanza.Ivana si sedette sulla poltroncina davanti alla mia e comincio’ a sfogliare una rivista mentre io mi guardavo attorno ripensando alla storia che mi aveva raccontato in autobus.Notai che il marito della donna incinta lanciava di tanto in tanto sguardi furtivi alle gambe di Ivana, in bella evidenza sotto la gonna corta di cotone. Credo che anche lei se ne fosse accorta perche’ mi guardo’ di sottecchi e, dopo avermi brevemente sorriso, scavallo’ le gambe e comincio’ ad aprirle e chiuderle lentamente, come se fosse sovrapensiero. Quando Ivana si trova in questo stato e’ meglio non essere nei paraggi. E’ capace di tutto e non c’e’ salvezza per nessuno.Per cercare di arginare i suoi tentativi di tortura sul povero maritino, mi andai a sedere di fianco a lei. "Si puo’ sapere cosa stai facendo?" le sibilai."Non so… oggi mi sento eccitata, forse perche’ stamattina non sono venuta…", e si rituffo’ nella lettura del giornale."Come non sei venuta?.. dopo quelle peripezie che mi hai raccontato..""E che ti ho detto? ti ho detto che l’ho…. preso dietro, disse abbassando la voce come fosse in un museo, e che mi e’ venuto dentro… e ti sembrano peripezie?""Ma ti capita spesso di non venire?" ormai avevo deciso di stare al gioco. I due dall’altra parte sembravano badare agli affari loro."No, per fortuna… pero’ ogni tanto…""E allora come fai’?""di’ , ma sei scemo?… ti ho appena detto che mi e’ rimasta la voglia.. come vuoi che faccia, in nessun modo, ti pare?""Bene, scusa l’indiscrezione" e mi rimisi a mia volta a leggere una rivista."Anche se qualche volta…""Cosa?" speravo non si notasse il tono icrinato della mia voce."Mi masturbo" disse lei candida."Davanti a lui?""No, scemo, mi vergognerei. Non so, aspetto che lui vada a farsi la doccia e poi mi tocco""E riesci a venire?"Non fece in tempo a rispondere che la infermiera chiamo’ il suo nome e le disse che il secondo medico dello studio era libero. Ivana chiese che io potessi assistere perche’ si sentiva a disagio altrimenti. La cosa mi lascio’ di sasso.Entrammo nello studio ed il dottore ci saluto’, chiedendomi "Il marito?’" al che io borbottai un "praticamente" che lo lascio’ poco convinto."Allora signora, ho letto la sua cartella clinica e mi pare che ad oggi non ci siano state gravi patologie. Spero che anche oggi sia solo una visita di controllo" disse il medico leggendo la cartella."A dire il vero, penso di avere contratto una malattia venerea."Il medico mi squadro’ come se fosse un sergente dei marines incazzato e poi, rivolto a lei, disse"Vediamo, si accomodi sul lettino"Ivana si isso’ sul lettino e si mise sdraiata, mentre il medico si metteva i guanti. Io non sapevo che fare e dove guardare. Ivana mi disse"Tesoro, per favore, stammi vicina, lo sai come sono sensibile". Se non fosse stato per l’imbarazzo sarei scoppiato in una risata."signora per cortesia si sollevi la gonna e si abbassi le mutande". Ivana esegui’ mentre il medico continuava a compilare la cartella clinica. Non mi sembrava un protocollo regolare, come in seguito mi fu spiegato, ma forse il dottore era un po’ di corsa o forse non pensava si trattasse piu’ che di un controllo rapido. Io stavo in piedi accanto al volto di Ivana sdraiata e potevo vedere chiaramente il suo pelo pubico fare la comparsa sulla scena, mentre Ivana si abbassava le mutande, inarcando appena il sedere per lasciarle passare. "Oh, caro, ti prego, potresti prendermi un fazzoletto nella borsa… sai, questo raffreddore" mi disse mentre ancora compiva l’operazione di svestizione.Mi guardai attorno e vidi la borsa vicino all’attaccapanni, qualche metro oltre i piedi del lettino. Per andarla a prendere dovetti cambiare punto di osservazione, contemplando ora Ivana dalla parte dei piedi. Mentre tornavo a portarle la borsa lei raccolse le gambe al petto come per lasciare passare le mutande e mi offri’ per qualche secondo la visuale della sua figa. Notai come fosse piu’ pelosa di quanto mi fossi immaginato, con un’ombra di pelo che le si insinuava tra le chiappe. Quando le consegnai il pacchetto di fazzolettini mi sorrise maliziosa. Il medico non pote’ notare la scena perche’ era ancora intento a compilare la cartella. Quando ebbe finito, la depose e si avvicino’ al lettino."Allora, vediamo un po’ " disse professionalmente mentre guardando davanti a se’ infilava un dito nella vagina di Ivana. La cosa duró’ per qualche istante."Qui dentro e’ tutto a posto, direi…. non noto segni di ingrossamento o di infiammazione". Con la mano libera, raccolse uno strumento dal tavolino vicino al lettino e lo avvicino’, sempre senza guardare, al sesso di Ivana. Credo fosse particolarmente attento data la mia presenza quale insolito spettatore. Prelevo’ un campione di secrezione e ne fece una strisciata su una piastra da microbiologia. Poi osservo’ il raccolto sulla piastra. "Signora, disse, non direi che lei abbia alcuna malattia venerea. Piuttosto lei va normalmente soggetta a secrezioni abbondanti?""In che senso scusi?", chiese Ivana come imbambolata."Intendo dire se nei periodi intermestruali lei produce molta secrezione, le cosiddette perdite bianche"Mi stavo facendo una cultura a quanto pareva."No, di solito no.""Allora forse prende la pillola?""Neppure""Forse si sente particolarmente, come dire, sessualmente attiva, recettiva, in questo periodo…" avrei giurato che il dottore stava arrossendo. In effetti la situazione era piuttosto eccitante. Ivana giaceva sul lettino a gambe aperte e leggermente sollevate, con le braccia conserte in grembo."Direi di si, ma solo poco piu’ del solito" disse civettuola Ivana. Il medico ora si profuse in un bel rossore acceso."Ecco, vede, puo’ capitare che per alcuni periodi legati ai cicli ormonali la donna vada incontro a periodi di particolare eccitazione sessuale, che, come naturale, si manifesta tramite secrezioni vaginali. Ed ecco spiegato l’abbondante produzione di succhi vaginali" disse il medico, cercando di dominare con la sua professionalita’ la situazione. "Capisco… ed io cosa devo fare allora…""Nulla, proprio nulla…" disse lui, ed avrei scommesso che stava pensando quanto fossi fortunato io, il fidanzato di quella bella donna in estro."E pensa che l’arrossamento che ho nell’ano sia legato a questo?" chiese innocente Ivana."Mi faccia controllare", questa volta non poteva fare a meno di guardare. "Si tolga la gonna e si giri sulla pancia".Ivana si giro’ sulla pancia e si mise sulle ginocchia. Potevo vedere come tendesse appositamente il corpo, per farsi guardare."No signora, si metta semplicemente distesa" disse il dottore. Poi realizzo’ improvvisamente che io ero ancora li’ in piedi e mi disse "si accomodi pure, la prego, abbiamo quasi terminato". Sono sicuro che si vergognava di farsi vedere mentre guardava nel culo della mia ragazza.Io mi sedetti, scegliendo ovviamente la poltroncina piu’ vicina e meglio disposta rispetto allo spettacolo. Ora potevo vedere il culo di Ivana a ore due, per dirla in termini aeronautici, sedendo con gli occhi alla stessa altezza del lettino. Il medico, dall’altra parte del lettino rispetto a me, le apri’ leggermente le gambe. Vidi il pelo della figa della mia amica fare capolino tra le chiappe appena dischiuse. Poi lui le scarto’ le chiappe e potei vedere chiaramente l’ano circondato da teneri peletti biondicci, in contrasto con il colore nero del resto della peluria. La luce proveniente dalla finestra alle mie spalle metteva in evidenza la peluria delicata della chiappe, quasi invisibile. L’ ano era in effetti arrossato. "E’vero che c’e’ della infiammazione, ma non direi che i fenomeni siano correlati. Per questo le daro’ una pomata a base di zinco. Le prude?" chiese il medico."Un pochino""Con questa pomata non dovrebbe avere piu’ problemi. Mi attenda un istante solo per cortesia." Detto questo il medico si avvio’ verso la seconda porta dello studio e mentre ne usciva disse " Se vuole puo’ rivestirsi".Appena usci’ Ivana mi disse "perche’ non mi aiuti a rivestirmi?"Mi alzai come un automa e presi le mutande che mi stava porgendo lei. Lei si giro’ e si mise a sedere a cavallo del lettino, con le gambe aperte e la figa ancora piu’ spalancata. Potevo vedere chiaramente filamenti di secrezioni che si spostavano da un labbro all’altro, pigramente, quasi mossi da una dolce brezza."Dovresti chiudere le gambe…" dissi io, che non potevo credere che lei volesse veramente andare fino in fondo."Subito" disse lei e, sorridendomi, le stese davanti a se’ . Incominciai a infilarle le mutande, aprendo leggermente le gambe per lasciarle salire. Poi lei dovette inarcare il bacino per farle passare sotto il sedere e mi mise praticamente la figa in faccia. Non potei fare a meno di baciarla, appena appena, giusto sul pelo."Ehi, che fai…." disse lei risedendosi di scatto "Per oggi e’ guardare ma non toccare…"Il medico rientro’ in quel momento con una boccetta."Ecco qui, la applichi, poca, una volta ogni tre giorni. Se non passa in due settimane si faccia rivedere". Sembrava aver concluso la visita. Non cosi’ la pensava Ivana, evidentemente, che mentre si risistemava anche la gonna disse:"Bene, ma non c’e’ uno strumento per l’applicazione?""No no, bastano le mani", disse lui mentre andava verso il tavolo da studio. "Bene signora, se poi vuole passare dalla mia segretaria….""Vede dottore" inizio’ Ivana, guardando a terra con aria meschina "avrei un altro problema ma sono molto imbarazzata ad affrontarlo, anzi , siamo entrambi molto imbarazzati" disse rivolgendomi uno sguardo supplice. "Mi dica… non si preoccupi, si ricordi che sono un medico""Vede dottore, credo di essere frigida"Il medico resto’ perplesso per qualche secondo, come se non potesse credere che una donna simile potesse essere afflitta da tale problema."Capisco… e quali sintomi accusa?""Vede, e’ difficile, niente, quando io e… il mio ragazzo, io e lui, disse indicando con un cenno del capo me, facciamo l’amore, io non riesco a provare nulla""Intende anorgasmia totale. Non prova nessuna sensazione, come fosse anestetizzata?""No, sento qualcosa, cioe’ sento la penetrazione e sento del… come del solletico… pero’ non riesco mai a concludere con un orgasmo.""Non riesce ad avere neppure orgasmi auto-prodotti?". Io iniziavo a domandarmi dove tutto cio’ sarebbe finito, vedendomi gia’ coinvolto in una scena da film porno in cui il dottore si prodigava per risolvere il problema della paziente."Anche quelli non sono completi." disse lei, ed aggiunse dopo qualche esitazione "sa, da piccola ho avuto un piccolo incidente e non vorrei proprio che ci fosse una causa come dire naturale""Intende dire fisiologica""Appunto""Bhe, disse il dottore con tono rassegnato mentre si alzava dalla sua poltrona, non resta che controllare. Si tolga le mutande signora e si stenda".La scena della svestizione di ripete’ . "Che genere di incidente ha avuto ed a che eta’ ?""A dire il vero non ero poi cosi’ piccola, e’ che e’ cosi’ imbarazzante. E’ stato l’ anno scorso. " fece una lunga pausa, mentre il medico calzava i guanti un’altra volta. "Stavo… massaggiandomi le parti intime con un oggetto quando ho perso il controllo e…""Che oggetto?""Una spazzola. Usavo una spazzola ed ad un certo punto ho visto del sangue. E non stavo penetrandomi.. capisce.. e poi non ero piu’ vergine gia’ da un po’ " io ero strabiliato dalla presenza di spirito di Ivana che riusciva a dire tutto cio’, tutte queste balle, senza il minimo senso di vergogna. Uno spettacolo da non perdere."Vediamo" disse il medico e si chino’ verso la vagina aperta di Ivana. Io mi spostai in modo da poter vedere altrettanto, con l’atteggiamento del curioso agli incidenti. Ivana giaceva supina ed a gambe aperte guardandomi in faccia e sorridendomi complice, con un medico tra le gambe."Non vedo nulla di strano signora, non fosse per le abbondanti secrezioni di cui abbiamo gia’ parlato""Il clitoride, a me sembra strano" disse lei mettendosi sui gomiti"No, direi che e’ normale, solo un po’ asimmetrico, ma normale" disse il medico mettendo allo scoperto il clitoride di Ivana con una mossa esperta che mi appuntai mentalmente per eventuali futuri usi. Ivana fece una faccia piuttosto significativa a mio indirizzo, facendomi capire come le stesse piacendo. Il medico si rialzo’ e si tolse i guanti."Signora non riscontro patologie o traumi, per cui attribuirei la sua anorgasmia a cause piuttosto psicologiche. Se desidera posso farle avere un colloquio con il mio collega, anche ora."Ivana sempre sdraiata gli disse "gliene sarei grata. Sa, abbiamo deciso di andare fino in fondo." Questo plurale mi mise sull’attenti, ma decisi di stare ancora al gioco." Si rivesta pure signora, intanto io andro’ a chiamare il collega. Potete restare in questo studio" Usci’ dalla porta principale. Ivana, seduta sul lettino mentre si rimetteva le mutande, mi disse "Ora sono veramente in fiamme, credo che il dottore non abbia mai visto una figa piu’ bagnata. Hai visto anche tu?""Bhe sai, ero distante, non avevo il privilegio del dottore""Senti, metti qui la mano" e mi prese la mano che mise sopra le mutande. Erano in effetti zuppe. In quell’istante entro’ il dottore di prima e disse che il collega sarebbe stato li’ a momenti."Grazie" disse io con l’aria ebete, ancora con la mano sulla figa di Ivana. Il medico resto’ un attimo perplesso sulla soglia e poi usci’ dallo studio."Hai sentito? sono un lago" disse lei garrula mentre saltava giu’ dal lettino.Fece qualche passo nello studio poi si giro’ verso di me e mi disse ridendo "Sai che mi e’ venuta un’idea? hai mai giocato a dottore, da piccolo?""Ma Ivana, non possiamo, potrebbe entrare da un momento all’altro..""E allora, che male c’e’ a fare il medico in uno studio medico, no?" e dicendo cosi’si rimise sul lettino, stesa e comincio’ "Dottore, sapesse quanto mi fa male…"Io mi sentivo debole sulle gambe, forse piu’ per l’eccitazione che per la paura che entrasse qualcuno."E dove, di preciso?""Qui, vede, proprio sul petto… ecco, sente, metta una mano… sente come e’ gonfio"Le appoggiai una mano sul seno prorompente."Si in effetti e’ piuttosto gonfio.. chissa’ forse con un massaggio""Ecco, bravo dottore, massaggi un po’ che magari passa"Cominciai a massaggiarle il seno attraverso la camicetta."Forse se togliesse il reggiseno, dottore, potrebbe farmi meglio"Senza toglierle la camicia, e con non poche difficolta’ le tolsi il reggiseno, che poi mi infilai nella tasca dei pantaloni. Il suo seno occupava con convinzione lo spazio sotto la stoffa. Iniziai a pizzicarle i capezzoli sotto la maglietta e lei prese a soffiare come una micia in calore. Lei era ancora in slip, quindi non mi fu difficile raggiungere il suo pelo e quando di buono vi si nascondeva. Cominciai a muovere un dito circolarmente attorno al punto in cui ritenevo si trovasse il clitoride, che comunque dopo molto poco si manifesto’ in tutta la sua erettilita’. Ivana comincio’ a gemere e si aggrappo’ a me muovendo le anche a ritmo con il mio dito. Poi comincio’ a muovere su e giu’ il bacino per facilitare lo sfregamento. Credo che fosse proprio sul punto di venire quando sentimmo la voce del medico che, dalla parte socchiusa, si rivolgeva all’infermiera nell’altra sala dandole qualche istruzione. Ebbi appena il tempo di scostarmi dal lettino per darmi un’aria circostanziale ed Ivana scese dal lettino e inizio’ pigramente a infilarsi la gonna."Oh, signora, mi scusi, non immaginavo..""Non si preoccupi dottore, sono subito vestita"E con un sorriso lei saluto’ l’ingresso del medico nella stanza. Gli porse la mano e cosi’ feci io, non potendo evitare di sorridere al pensiero che gli stavo impiastricciando il palmo con i succhi vaginali di Ivana. Ora veniva il bello. Non riuscivo ad immaginare cosa si sarebbe inventata Ivana."Dunque, signora, leggo questo appunto lasciato dal collega…vogliamo parlare del suo problema?"Ivana tacque e si guardo’ in giro come in imbarazzo."Forse posso aiutarla in qualche modo..o forse preferisce che il suo compagno esca..""No, anzi.. Ecco, vede dottore, io penso che ci siano tra noi delle cose non dette che mi fanno restare male, che ci siano delle, come dire, mancanze di intimita’.""Si spieghi meglio"Lo pensai anch’io, che cominciavo a diventare seriamente interessato alla faccenda."Vede, quando abbiamo un rapporto io vorrei che lui mi considerasse la sua schiava, in qualche modo. Vorrei essere a sua disposizione, vorrei che i suoi sogni si realizzassero con me.""Capisco". disse il medico non troppo convinto.Ivana continuo’, abbassando un poco la voce."Io, per esempio, amo molto avere rapporti orali completi, invece lui…ecco, per esempio, una volta, dopo, lui mi ha chiesto persino di sputare, come se io fossi un’avventura, come se non ci fosse complicita’.""Sentiamo cosa ha da dire al riguardo il giovanotto" disse garrulo il dottore per mascherare un certo imbarazzo."Ecco, io…" iniziai io, subito salvato dall’intervento di Ivana che continuo’ "Un’altra volta, per esempio, stavamo facendolo da dietro ed io ho cominciato a sentire che lui stava venendo. Allora mi sono staccata il suo pene da dentro di me, mi sono girata e l’ho preso in bocca, praticamente mentre lui stava venendo. Lui ha cercato di ritrarsi ed io ho dovuto trattenerlo per poterlo prendere in bocca"."Capisco, signora, il punto mi e’ chiaro. Ecco, ora potremmo, come dire, sviluppare un dialogo al riguardo, un dialogo a tre.." Il medico sudava e cercava di mantenere la discussione ad un livello almeno apparentemente professionale. Il piano di Ivana mi era ormai chiaro. Cercava di vedere chi di noi due sarebbe venuto prima nei propri pantaloni. In piu’, a mio svantaggio o vantaggio, a seconda di come si consideri la situazione, la scrivania del dottore era particolarmente alta, impedendo la visuale delle gambe di Ivana al medico. E le gambe di Ivana non se ne rimasero certo immobili. Appena lei si accorse della situazione, si giro’ di tre quarti verso di me, a gambe appena dischiuse. In un attimo di disattenzione del dottore, lesta si tiro’ su la gonna di un paio di spanne, facendola arrivare praticamente all’attaccatura della coscia. Per permettermi di guardarle tra le gambe, la’ dove il suo pelo nero faceva capolino dietro le mutande leggere, continuo’ a parlare al medico: "Dottore, mi lasci sfogare. Non posso mai parlarne con nessuno, e mi sembra di uscirne pazza se non dico quello che ho dentro." Intanto, aveva lasciato una mano mollemente appoggiata sulla gamba, mano che lentamente prese a muoversi, lontano dallo sguardo del medico ma non dal mio, verso le mutande. "Ecco dottore, un’altra cosa sono i rapporti anali. Vede, io non li amo particolarmente, ma per lui sono disposta a farlo". Lascio’ una pausa nel discorso, da esperta oratrice. "cioe’, certe volte succede anche pero’ che io, insomma, che io provi un orgasmo anale.. si dice cosi’ dottore?" chiese lei, con aria ingenua. "Direi che puo’ andare come definizione. Proceda, signora"."Pero’, per poter venire, occorre che lui mi stimoli davanti, non so se mi spiego. E niente, lui lo sa, ma non lo fa mai""Ecco, interruppe ancora il dottore, sentiamo a questo riguardo…""Non ho finito, aspetti. Ci sono dei "giochi" che a me piacciono particolarmente…ecco, pero’ questo e’ un po’ imbarazzante, disse lei, come se il resto fosse stato un resoconto di un consiglio di amministrazione, pero’ penso che ad un medico certe cose si possono dire, vero?""Bhe’, entro certi limiti, certo." tento’ di schermirsi il medico."Allora, a me piace, per esempio…" ancora una pausa tattica.Intanto con la mano che riposava sulla gamba, inizio’ a scostarsi il bordo delle mutandine, a totale mio beneficio. Potevo vedere bene il suo pelo pubico ed ad un certo momento il bordo dello slip entro’ nella vagina, dischiudendone le grandi labbra."Per esempio, continuo’, a me piace farmi fotografare nuda. Mi piace che durante il sesso lui usi la macchina fotografica, anche per i dettagli, sa, non mi vergogno a dirlo. A volte gli ho anche chiesto di mettere le foto in rete, ma, ancora, lui si rifiuta. Allora cosa succede? succede che quando a me piglia la voglia di farmi fotografare, lo devo fare da sola, davanti allo specchio. Non le sembra uno spreco?" chiese lei, alzando maliziosamente lo sguardo sul medico, che, dignitosamente, non rispose."E poi va a finire che mi eccito e mi tocca masturbarmi davanti allo specchio per farmi passare la voglia."In realtà ‘lei si stava propriamente masturbando davanti al dottore, e soprattutto davanti ai miei occhi."Ecco che cosa intendevo dire prima con "non provo orgasmo". Intendevo dire che spesso mi tocca fare da sola. E non e’ cosi’ divertente."Ora con l’indice della mano sinistra teneva le mutandine discoste, mostrandomi le grandi labbra, che subito apriva usando le altre dita. Poi inizio’ a sfregarsi il clitoride con il medio e notai che faceva fatica a mantenere la concentrazione in quello che andava spiegando al dottore. "Cioe’, non che mi dispiaccia masturbarmi, ma non vengo con la stessa intensita’ di quando… insomma, mi capisce.A questo punto credo che il dottore dovesse avere intuito qualcosa. Era giovane e piuttosto bello, non pareva volersi fare sfuggire l’occasione di una situazione eccitante in compagnia di quella bella donna. "Forse, signora, dovrebbe darmi qualche ulteriore elemento che mi permetta di capire se ci troviamo in presenza di una sintomatologia patologica…per esempio, nel corso delle sue masturbazioni, a cosa pensa? circa cosa fantastica?""Bhe’, Ivana non si lascio’ scappare la occasione di esibirsi, bhe’, piu’ che fantasie, mi abbandono a ricordi. Ricordi intimi.""Vorrebbe parlarcene", era carino da parte del dottore farmi partecipare a questa bella seduta che sembrava svolgersi tra loro due soli."D’accordo. Il ricordo che mi stimola di piu’ e’ di una volta al parco, con un mio vecchio fidanzato" Ivana mi guardo’, poiche’ nella finzione si supponeva che mi dovessi risentire."Eravamo andati a fare una passeggiata al parco ed ad un cero punto ci prese la voglia. Cosi’ ci buttammo sull’erba in una regione appartata. Io cominciai subito a massaggiarlo nelle parti intime, attraverso i pantaloni.Poi mi guardai attorno per accertarmi che non ci fosse nessuno, perche’ avevo molta voglia di averlo dentro."Il dottore stava cambiando rapidamente colori. Ivana prosegui’ imperterrita. "Mi scusi sa dottore se sono cosi’ esplicita, ma d’altra parte le cose vanno chiamate con il proprio nome. Dunque, mi guardo attorno e noto che dall’altra parte del cespuglio fitto dietro il quale ci eravamo nascosti stava seduto un ragazzo, piuttosto giovane, forse uno studente, perche’ sembrava chino su un libro. Mi prese una voglia incredibile di essere guardata. Allora mi misi in modo che con la testa avrei coperto la visuale del mio uomo al di la’ del cespuglio, perche’ non si accorgesse che c’era qualcuno. Poi glielo tirai fuori e cominciai a leccarglielo, cercando di essere il piu’ rumoroso possibile. Non ci volle molto che il ragazzo dall’altra parte si accorgesse di noi. Inizialmente sembro’ che si volesse alzare, forse in preda all’imbarazzo. Poi pero’ notai che invece si aqquatto’ nell’erba. Io continuavo a succhiare e quando sentii che il mio ragazzo stava per venire lo bloccai e mi misi sopra di lui, girata pero’ di spalle rispetto a lui, ed in modo da poter vedere chiaramente il ragazzo e lasciargli vedere bene la mia performance.Ci volle poco che io venni e subito dopo il mio ragazzo si divincolo’ per poter venire fuori e mi schizzo’ tutta la pancia. Raccolsi tutto, come avevo visto fare nei films, e lo sparsi sull’addome. Vedevo bene che anche il ragazzo stava per venire, potevo vedere il suo braccio agitarsi forsennatamente. Poi si fermo’, lui si alzo’ e disparve"."Capisco, disse il medico, certo che questo racconto, unitamente al fatto delle fotografie, potrebbe lasciare ipotizzare un fenomeno di esibizionismo. Potrebbe essere piu’ precisa circa le fotografie?""Certo. Ecco, e’ semplice. Io mi eccito molto a rivedermi mentre faccio sesso. Per esempio, una volta avevo un fidanzato, ancora sguardo colpevole a mio indirizzo, avevo un fidanzato che aveva una telecamera. Ci divertivamo come matti a riprenderci mentre lo facevamo. Soprattutto ci piaceva riprendere la fellatio, si dice cosi’ no?, lui si metteva la telecamera in spalla e mi riprendeva finche’ non mi veniva in faccia. Poi, spesso mi capitava di masturbarmi mentre guardavo il filmato oppure si masturbava lui mentre io lo guardavo. Insomma, tutte queste cose. Piuttosto arrapanti, mi lasci dire. Oppure, per un certo periodo, sono uscita con un fotografo professionista che diceva che il mio corpo era un capolavoro. Mi fotografava, nuda ovviamente, per intere ore, in tutte le posizione, dalle piu’ artistiche alle piu’ oscene, mi fotografava durante il sesso. Arrivo’ a chiedere ad un suo amico di possedermi per potermi fotografare piu’ liberamente. Io lo assecondavo perche’ ne ero affascinata e perche’ il suo gioco mi eccitava da morire. A volte riuscivo a venire mentre mi fotografava, magari con le cosce spalancate e le gambe verso l’alto, senza neppure toccarmi. Dopo due ore di pose, mi bastava pensare di essere penetrata per venire. Ad un certo punto della nostra relazione, iniziammo a fare delle sessioni fotografiche all’aperto. Lui mi portava in un parco del centro e mi diceva di alzare la gonna per mostrare al suo obiettivo che andavo in giro senza mutande. Un giorno volle fotografarmi mentre mi masturbavo in metropolitana, verso le otto di sera. Eravamo in questo vagone con una decina di passeggeri sparsi. Io e lui sedavamo di fianco verso una delle estremita’ del vagone. Si mise in piedi davanti a me con la macchina fotografica e mi disse di toccarmi sotto la gonna corta che portavo. Siccome avevo le mutande mi disse di toglierle e di appoggiare i piedi, con le gambe divaricate, sullo schienale dei sedili davanti e di toccarmi. Il suo corpo mi avrebbe coperta dagli sguardi degli altri viaggiatori. Venni subito, bagnandomi come mai.""Quegli orgasmi, si sono piu’ ripetuti , intendo in altre circostanze?" chiese il medico."Nessun orgasmo e’ uguale ad un altro".
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