Erano le cinque del pomeriggio, ci trovavamo tutti: io, la nonna di mia cugina ed un paio di sue amiche in cortile;Io mi chiamo Francesco ed ero in vacanza per qualche giorno presso un paese in prov. di Frosinone dove era nata mia zia. Mia madre mi aveva costretto a partire perche’ non voleva farmi trascorrere tutto il mese di agosto a Roma;cosi’ contro voglia dovetti accettare l’invito. Io avevo poco piu’ di 18 anni e come tutti i ragazzini della mia eta’ volevo stare con i miei coetanei; purtroppo li non c’era nessuno, c’erano mia cugina che aveva 24 anni ;e che quindi pensava a tutto tranne che a trascorrere il tempo con un ragazzino come me.Lei si chiamava Silvia, viveva a Roma ma passava gran parte del suo tempo in questo paese, anche perche’ era fidanzata con un ragazzo del posto; lui si chiamava Luca ed aveva 26 anni, io non lo sopportavo era un prepotente, mi dava sempre fastidio, mi maltrattava e mi chiamava sempre mocciosetto.Vi lascio solo immaginare quale era il mio stato d’animo in quei giorni, la noia mi assaliva ed io non sapevo come far passare il tempo, l’unica cosa che mi metteva un po’ di adrenalina in corpo era scappare da Luca, avevo capito che il solo modo per non essere disturbato era sfuggirgli; anche perche’ neanche mia cugina riusciva a fermarlo quando iniziava a prendermi in giro.Tutto questo pero’ un bel giorno passo’ in secondo piano, proprio quel pomeriggio mentre noi eravamo seduti li in mezzo al cortile arrivo’ Silvia, era appena scesa dalla sua camera che si trovava al secondo piano di una piccola casa separata dalla abbitazione principale; era molto felice perche’ aveva comprato un bel maglione bianco di cotone.Lo aveva in dosso e chiedeva se ci piacesse,e se la faceva piu’ bella; lei tra l’altro era una ragazza carina niente di eccezionale, era bene in carne ma non era assolutamente grassa; portava una terza ed i suoi capelli rossi le donavano un sacco.Torniamo a noi,dopo aver ricevuto i complimenti di rito si giro’ per tornare in camera sua, quando sua nonna gli disse:-Perché non fai salire su anche Francesco, poverino qui con noi si annoia, e tu non passi mai un secondo con lui;lei rimase un po’ interdetta, poi con un sorriso m’invito a seguirla.Io ero un po’ imbarazzato, non volevo essere di peso, ma Silvia fu davvero molto gentile invitandomi ad andare con lei.Era forse la terza volta che entravo nella sua camera, piena di poster, foto e pupazzi; ero molto curioso e cercavo di vedere tutto quello che c’era, cosi’ mi misi a fissare un po’ le pareti dove erano attaccati le foto di Vasco, U2, QUEEN. Tutto ad un tratto mi girai di scatto e senza volerlo mi ritrovai a fissare Silvia mentre si stava infilando una maglietta, la cosa che mi fece rimanere senza fiato fu il fatto che non portasse il reggiseno.Era la prima volta che vedevo il seno di una donna dal vivo e devo essere sincero mi fece un effetto molto forte, lei che si mise velocemente la maglietta; pensava visto che non mi sarei accorto di niente, in vece quando si giro’ verso di me capi’ cosa era successo.Io ero tutto rosso e quando lei mi fisso’ con gli occhi abbassai lo sguardo; non sapevo che cosa dire o meglio che cosa fare, avevo paura che lei s’infuriasse e cominciasse ad urlare; invece tutto questo non accadde, lei sorrise e mi disse:- Scusami non volevo metterti a disaggio, non mi sono resa conto che tu potevi vedermi.Io ero sempre fermo al centro della stanza tutto rosso e ancora peggio con un piccolo bozzo visibile dai pantaloni.Allora lei si mise seduta sul letto e dopo un sorriso mi disse di avvicinarmi; io ero fermo e non riuscivo a spiccicare una parola, mi chiamo’ di nuovo e cosi’ trovai il coraggio.Lei mi fece sedere e sorrise di nuovo, poi mi chiese:- Non hai mai visto il seno di una donna?Io feci no con la testa, allora lei si alzo’ ando’ all’ingresso dove mise il chiavistello al portone d’entrata, torno’ a sedersi di fronte a me; mi fece un sorriso e con la sua mano mi accarezzo’ il viso.Poi con un movimento molto lento si tolse la sua maglietta; io non riuscivo a crederci ero li davanti a lei, con i suoi seni a pochi centimetri dal mio viso; ero completamente imbambolato non sapevo che cosa fare, lei lo capi’ e cosi prese la mia mano e molto lentamente la poso’ sul suo seno destro.Che sensazione sentire sul mio palmo il suo capezzolo cosi’ duro e dritto, a quel punto iniziai a muovere entrambi le mani e cominciai a tastare le sue calde boccie, e mentre l’accarezzavo sentivo dei brividi che ogni tanto la investivano, accompAGNATI DA piccoli sospiri.Poi lei si stese sul letto io mi affiancai a lei senza abbandonare le sue tette, e mi disse: – Vuoi baciarle?Io allora mi avvicinai e con la bocca cominciai a ciucciare i suoi capezzoli, era davvero bello una sensazione incredibile.Ad un certo punto emise un grido di dolore, e mi disse di fare piu’ piano perche’ con i denti le avevo fatto male.Io le chiesi scusa, amareggiato per quello che era successo, allora mi sorrise e avvicino’ la sua bocca alla mia e mi bacio’ prima con le labbra poi infilo’ la sua lingua avvinghiandola alla mia.Passarono dieci minuti interminabili dove io la baciai su ogni parte del corpo libera dai suoi indumenti; e lei apprezzo’ molto queste mie attenzioni, specialmente quando iniziai a baciarle la schiena, partii dal basso poi pian pian mi spinsi verso il collo, e mentre la leccavo e la sfioravo lei si dimenava sempre piu’ fino a quando non sentii’ un serie ripetuta di brividi che la percorsero per tutto il corpo.Silvia dopo aver emesso dei piccoli suoni di piacere, si lascio’ andare sul letto ed io la abbracciai forte a me riempiendola di carezze.Lei mi disse che ero stato davvero bravo, era la prima volta che qualcuno le aveva dedicato tutto quel tempo per baciarla ed accarezzarla, e lei era davvero contenta; mi disse che Luca non voleva mai perdere tempo con queste cose pensava solo ai suoi comodi.Io ero li beato era la prima volta che in vacanza mi sentivo cosi felice, ma non era ancora finito infatti le si mise seduta sul letto e guardandomi negli occhi mi disse:-Promettimi che quello che e’ successo oggi non lo saprà mai nessuno.Io allora risposi che nessuno avrebbe saputo niente di quel pomeriggio giurando sul mio onore.Allora lei sorrisi e mi disse:- Tu con me sei stato molto gentile ora voglio sdebitarmi, chiudi gli occhi e rilassati.Io feci quello che mi disse, non immaginavo che cosa volesse fare¸ma lo scoprii subito.Sentii’ sbottonare i miei pantaloni, abbasso’ la lampo e li tiro giù; poi piano piano si mise a massaggiare il mio pisello poi tiro via anche i boxer.Comincio’ a toccare e sfiorare il mio cazzo che a poco poco si stava addrizzando, finalmente non era stretto nei jeans, poi comincio’ a muovere la mano dal basso in alto con dei movimenti lenti; era bellissimo sentir stringeva la mia asta in maniera forte, ma senza far male.Il suo movimento continuava a masturbarmi ed io sentivo sempre piu’ salire il piacere che ad un cero punto m’investi’ in pieno, come investii con il mio sperma la sua mano; allora prese un fazzoletto di carta puli’ la mia pancia e le sue mani che avevo sporcato copiosamente.Mi guardo’ e mi chiese se mi era piaciuto, io le risposi di si con la testa, allora lei si abbasso tiro’ la pelle del mio cazzo e diede un bacio alla mia cappella; io rimasi di nuovo pietrificato, lei si alzo’ mi disse di rivestirmi e ando’ in bagno.Dopo pochi minuti lei era pronta per uscire, scendemmo le scale, e mentre io mi diressi verso l’altra casa lei ando’ fuori il cortile dove stava aspettando Luca, lei sali’ sulla moto e partirono.Io rimasi li beato e felice, felice di essere venuto in vacanza in questo paesino.
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