Sono il direttore di una società di servizi e,spesso, per garantire la perfetta efficienza dell’attivita’ devo riprendere i miei dipendentiQuesta volata e’ toccato a Silvia, l’impiegata dell’ufficio spedizioni, per un lavoro fatto male. Lei è seduta davanti a me, ed è preoccupatissima della conseguenze. Tormenta nervosamente la sua gonnellina a pieghe molto corta, ed i capezzoli sotto la maglietta aderente sono eretti per l’emozione. La consolo dicendo che si può sempre rimediare agli errori fatti e nello stesso tempo il mio piede sotto la scrivania si insinua tra le sue belle cosce sode. Lei non prova nemmeno a resistere, spalanca al massimo le sue gambe e scopro con una certa sorpresa che non porta le mutandine. Allora, il mio alluce comincia ad indugiare sulle sue labbra intime, portandola ben presto al piacere. Le sue mani cominciano a toccare le tette sode e piene, e i suoi gemiti sono sempre piu forti. Dopo mi succhia per bene l’alluce bagnato dei suoi umori vaginali e poi si appoggia col busto alla scrivania mettendosi a novanta gradi. Mi alzo e con un’unica spinta glielo sbatto tutto in culo, 19 cm. di cazzo duro nel culo in un colpo solo… La pistono con energia e quando sto per venire, le deposito il mio cazzo in bocca, costringendola a succhiarmelo e a mischiare il sapore della sborra con quello acre e forte del suo sfintere. La cosa le piace assai e quando vengo non riesce a trattenere tutto il fiotto di sperma, ed un po’ le cola dall’angolo della bocca fino sul collo e sulle tette. Lo raccolgo tutto con un cucchiaino da caffè e glielo faccio mangiare, cosa che fa con grande delizia e porcaggine. Davvero una gran troia e una splendida bocchinara! Ma dopo questa prestazione, è sicuramente perdonata! Da allora il nostro rapporto e’ diventato sempre piu’ “intimo” e spesso ho utilizzato la sua disponibilita’ per ottenere varie commesse e sconti dai fornitori…. Oggi, per esempio c’è stata una riunione con dei clienti importanti, sono due managers molto potenti. Decido di organizzare una cena di lavoro in una saletta riservata di un ristorante ed invito anche la mia impiegata Silvia (che ormai è totalmente succube di me), con il fine neanche tanto segreto di facilitarmi i rapporti d’affari con questi signori. Ho chiesto a Silvia di presentarsi abbigliata in modo opportuno e lei mi ha accontentato indossando una gonna ampia e svolazzante, ma molto corta ed un toppino strizzatissimo che modella perfettamente le sue tette, terza misura naturale. Sono sicuro che sotto la gonna non indossa mutandine, come sua abitudine. Lei è seduta tra i due managers ed io le sono di fronte. Dall’espressione beata del suo viso capisco che i due uomini la stanno toccando sotto, mi abbasso e da sotto il tavolo vedo le sue cosce completamente divaricate, la gonna alzata fino alla cintola e quattro dita più quattro dita immerse nella sua fica che si muovono a spoletta allargandola sempre di più… il gioco si fa eccitante, la saletta è privata e non ci può vedere nessuno, c’è uno sguardo d’intesa tra di noi ed un manager afferra la bottiglia del vino, la infila dalla parte del fondo nella sua fica ormai dilatata al massimo e l’affonda dentro di buoni 20 centimetri muovendola su e giù. Anche il suo culetto reclama e perciò prendiamo un’altra bottiglia, questa volta dalla parte del collo e dopo averla lubrificata con dell’olio d’oliva extravergine gliela sbattiamo in un colpo solo in culo. Sicuramente Silvia extra-vergine non lo è più da un pezzo, ma piuttosto è in estasi totale e reclama la sua dose di cazzo in bocca, cosa che facciamo molto volentieri alternandoci a turno nella sua gola morbida e vellutata. Decidiamo di non venirle in bocca, ma invece veniamo tutti e tre in un bicchiere a calice, che poi Silvia si beve sorsegggiando goccia a goccia la sborra calda e filamentosa. Non è finita: dopo il dessert (la sborra) ci vuole il liquore… e perciò pisciamo tranquillamente in una coppa costringendola poi a bere ingoiando tutto il liquido, sarà più di mezzo litro… un vero whisky d’annata ! …..C’e ne fossero di impiegata come Silvia!!!!!
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