Non so dire da quanto tempo la desideravo. Stefania, questo il suo nome, è una mia vicina. Una splendida quarantenne: tutti i giorni la potevo vedere dalla finestra della mia camera intenta a fare i mestieri di casa, lavare i piatti, pulire i pavimenti, passare l’aspirapolvere,ecc.. Da parecchio tempo il mio passatempo preferito, soprattutto nelle stagioni calde, era osservarla (anzi, forse il termine più corretto è spiarla) attraverso le persiane socchiuse della mia stanza, a volte con l’aiuto del mio binocolo e, più di recente, della mia fotocamera digitale, con la quale potevo finalmente avere il ricordo del suo corpo non solo impresso nella mia mente, ma anche nelle directory del Pc. Avreste dovuto vederla, nei suoi abiti succinti di casalinga perfetta in attesa del marito, un medico tanto premuroso con i suoi pazienti quanto ormai insensibile alla bellezza ed alla sensualità della splendida consorte. Ma io dico: è mai possibile che, anche se dopo più di 10 anni di matrimonio, un marito non guardi effettivamente più la sua donna? Un pomeriggio particolarmente caldo ed assolato (viviamo in un paese della bassa padana) Stefy, con la quale ho sempre avuto un buon rapporto di amicizia, ma alla quale non ho mai osato confessare e nemmeno far capire il mio interessamento nei suoi confronti, se ne stava beata ad abbronzarsi nel suo giardino, concedendosi ogni tanto un tuffo in piscina. Io me ne stavo lì come un 15enne innamorato, ad ammirarla in tutta la sua bellezza. Un corpo molto sensuale senza essere perfetto, era una sinfonia di morbide curve mozzafiato! Credo non avesse più di una terza di seno, ma il bikini lasciava ben poco spazio all’immaginazione, e si potevano notare due bellissime tette sode, con i capezzoli che premevano sulla stoffa come per uscire all’aria aperta. Poi, d’improvviso, si tuffa in piscina, e dopo essere entrata in acqua si toglie il reggiseno, forse per sentirsi più libera, o forse per farsi guardare da me, visto che sicuramente si era accorta della mia presenza dietro la finestra; dopo il reggiseno sono le mutandine ad essere sfilate dal corpo sinuoso. Era completamente nuda, nuotava lentamente nella fresca piscina, ora sul dorso, ora a pancia in giù, lasciando così vedere tutto quanto la benevola natura le aveva fornito. Dopo alcuni minuti, è uscita dalla vasca completamente nuda come pochi istanti prima stava nuotando, si è diretta verso il tavolino sul quale era appoggiato il cordless, lo ha afferrato e ha composto un numero…il mio! Ho sentito squillare il telefono, ho alzato la cornetta, e sono rimasto impietrito sentendo la sua voce dall’altra parte del filo.. “Ti è piaciuto?” “Cosa?” chiedo io fingendo di cadere dalle nuvole.. “Andiamo, lo sai bene! Dimmi, ti sei eccitato?” Io ho cercato di farfugliare qualcosa sul fatto che non capissi a cosa si stesse riferendo, ma lei fu ancor più esplicita “Su Gianni, lo so è da quando sono venuta ad abitare qui vicino a te che mi osservi, e la cosa mi ha sempre fatto piacere,lo sai? Mi piace essere guardata, e ancor più mi piace essere guardata da te.! Vieni alla finestra, e non riattaccare..” Senza avere il coraggio di dire una parola, mi sono diretto nuovamente alla mia postazione di osservazione, e l’ho vista sdraiata sul lettino a gambe leggermente divaricate che si stava masturbando delicatamente, il cordless appoggiato al tavolino rivolto verso di lei, in modo che io potessi sentire i suoi gemiti. Da dov’ero potevo godermi tutta la scena, con le dita ha cominciato a toccarsi lievemente fra le cosce, con lenti movimenti circolari alternati ad affondi decisi sulla clitoride , massaggiandosi il perineo fino all’altro buchetto oscuro… Durante questa sua esibizione a mio esclusivo beneficio, la sentivo mugulare di piacere attraverso il telefono. Ha preso il cordless, ed ha cominciato ad usare l’antenna come un micro fallo, passandosela sulle grandi labbra e poi, dopo averla umettata con la lingua, l’ha introdotta dentro di se. Non potevo crederci: sentivo al telefono i rumori della sua masturbazione, ero eccitato alla follia- Dopo aver raggiunto così l’orgasmo, soffocando i gemiti ha ripreso il telefono, e mi ha chiesto: “Ti sei masturbato anche tu?” Le dissi di no, allora lei ordino’: “Apri bene la finestra, e fallo davanti a me!” Sulle prime non sapevo cosa fare, poi, ancora preso dall’incredibile eccitazioneche aveva suscitato in me quella splendida creatura, presi coraggio ed aprii la finestra, lasciando così che lei mi vedesse,a torso nudo e con i boxer abbassati, con il mio pene incredibilmente duro, ed ho cominciato anch’io a masturbarmi, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente, fino a raggiungere l’orgasmo. Le prove della mia virilita’ finirono tutte sul davanzale. “Bravo – disse lei – mi sei piaciuto anche tu. Ora fatti una della doccia fredda, e domani, alla stessa ora, vieni a fare il bagno in piscina con me” . Abbassò il ricevitore, mi lanciò un bacio con la mano, e si diresse sorridente in casa.
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