Avevo appena ripreso con i pennelli il mio lavoro, dopo la dolce avventura delle verginelle di Pavia, rientrando mi sono fermato alla Rosticceria sotto casa, a prendere qualcosa di pronto, per evitare di accendere fornelli, davanti a me c’erano quattro persone, mentre dopo era entrata la mia vicina di casa, ho fatto un sorriso in segno di saluto, lei ha risposto con altrettanto bel sorriso, la cosa mi ha sorpreso poiché di solito è molto superbaè indifferente, vestiva un abito a sacchetto di colore aragosta, abbastanza trasparente in controluce, metteva in evidenza le sue forme, capelli riccioli rosso rame naturali, si capiva guardando la pelle lievemente lentigginosa, una bocca bellissima tonda con labbra rosa carnose. Arrivato il mio turno le ho dato la precedenza, lei mi ha ringraziato con altro smagliante sorriso, io invece l’avevo fatto di proposito, perché uscendo prima le avrei potuto osservare, meglio il suo fondo schiena, indossava quegli slip con quella strisciolina, che entra nelle chiappe e ti da la sensazione, di vedere un bel culetto senza le mutandine, però le aveva, perché lo avevo accertato prima, in controluce al negozio, camminando più veloce l’avevo raggiunta, ho aperto il portone, in ascensore ho potuto sentire il suo profumo, niente male, siamo scesi tutte due all’ultimo piano, abitava in quella casa da pochi mesi, ci siamo scambiati un altro sorriso, e poi in casa di corsa a fare una bella doccia, intanto con piacere mi ricordavo, quello che avevo combinato a Pavia, qualche giorno prima, mentre indossavo slip e pantaloncini corti, ho guardato l’uccello, ho anche pensato alla rossa, ero solo, la famiglia al mare, perciò ho fatto la telefonata d’obbligo, e poi ho cenato al momento del caffè era ancora chiaro, sento suonare alla porta, apro chi è? lei, ho detto: mi devi scusare ma sono mezzo nudo accomodati, cosa posso fare per te, sono Cristian, lei, io Irma, (dentro di me ho pensato a Irma la dolce) invece l’impianto elettrico era saltato, preso un cacciavite mi sono precipitato, già stavo fantasticando il dopo. Comunque una lampadina aveva, fatto saltare tutto, una cosa da poco conto, cinque minuti tutto fatto, lei naturalmente non sapeva come ringraziarmi, allora le ho detto: minimo devi farmi il caffe, presto fatto, a fare il caffè, in cucina era entrato anch’io, per conoscerci meglio indossava, una vestaglietta leggera, che faceva trasparire tutto quello che aveva di bello, io ero a dorso nudo mi guardava, non capivo se era perché le piacevo o altro, le domandai che lavoro facesse, Medico Dentista mi rispose, anzi tra poco dovrebbe arrivare la mia assistente, intanto beviamo il caffè e lei aggiunge, oggi è il mio compleanno, poi mangeremo la torta gelato, rimasi un pò impacciato, poi dissi: allora devo farti gli auguri, la presi per le braccia per darle un bacio, ma mi sono fermato, le mie labbra, erano quasi sulla sua bocca, gli occhi blu mi guardavano con molto stupore, allora le chiesi quanti anni? Abbiamo fatto trenta, poi ha sussurrato: devo farti una confidenza eravamo bocca a bocca, dimmi tutto ascolto, e lei, sono un pò lesbica, e io ho cominciato a sbaciucchiarla, non mi importa le ho detto, mi piaci lo stesso, intanto che giocherellavo con la sua lingua, mi ha detto: e più di tre anni che non faccio l’amore con un uomo, sono separata da mio marito, da tre anni vado solo con donne, mi piace farmi leccare la figa, io, sempre sussurrando è la mia passione lo faccio sempre, continuavo a baciarla era deliziosa, dolcissima, è il comportamento dell’omosessualità passiva, lo avevo imparato da una mia amica lesbica attiva. Lei ormai era presa, le tenevo la testa tra le mani delicatamente, diceva arriva la mia amica smettiamola, ho cominciato a baciarle il seno, ormai era fatta volevo farle capire, che ci sono uomini capaci e altri no, per certe cose, scesi fino l’ombelico, poi ancora più giù, la feci sdraiare sul tavolo che era lì, avevo tutta la sua passera in bocca, la lubrificai tutta, anche il culetto, cominciò a dare segni di godimento, era discreta le piaceva, si contorceva era cotta, la guardavo i suoi occhi stravolti, diceva: con un filo di voce basta arriva la mia amica, poi vengo vengo mi fai star male, a questo punto l’orgasmo era talmente forte, che mi ha stretto la testa tra le gambe, stringeva perchè io, continuavo ha leccarla da tutte le parti, la sua fighina era un lago di saliva e di umori, ho tirato fuori il mio cazzone e ho sborrato sul pavimento, forse non si è nemmeno accorta, certe donne si rovinano la vita, perchè esistono uomini volgari e materiali, aveva raggiunto per la seconda volta l’orgasmo, allora mi sono fermato, avevano suonato la porta, con dello scotex mi sono asciugato la bocca, ho pulito l’uccello, era ancora tosto, ho pulito il pavimento, lei è andata in bagno ha rifarsi un poco, ho fatto gli onori di casa, quasi mi viene un colpo, una bellezza nordica Svedese, occhi azzurri, un fisico stupendo,capelli corti, sembrava un pulcino, bionda, una mini mozzafiato, un corpetto che copriva appena il seno, intanto era arrivata Irma, ciao Juta come stai, si sono baciati sulla bocca, una ragazza allegra difatti Irma ha detto: ti presento Cristian un mio amico, e lei, brava hai degli amici cosi belli e non dici nulla, mi ha baciato in bocca con la lingua se fatta una bella palpata all’uccello, poi ha aggiunto questo sapore non mi è nuovo, aveva capito, che con Irma avevo già slinguato, comunque ero convinto che la festa era programmata, un minuto dopo la mini sparita, il corpetto pure è rimasta con un mini slip, che copriva a malapena la passerina, rasata, anche lei come Irma, le donne senza peli mi fanno arrapate di più, Cristian cosa ne dici della mia amica disse lei, era rimasta con la vestaglietta, adesso mangiamo la torta e beviamo un pò di spumante ha detto il pulcino, aveva solo 20 anni, non volevo crederci ne dimostrava meno, levati quel pantalone disse Juta, hai paura di far vedere il pisello, avevo messo le mutande rosse, portano veramente fortuna, non preoccuparti pulcino, non ho nessuna paura, dopo aver bevuto era più allegra di prima, mi è venuta vicino, ero seduto, mi ha tolto lo slip ed rimasta un pò sorpresa, lo immaginava diverso, Irma ma che bello, ma tu l’avevi visto vieni guarda bello, Irma era ancora frastornata di prima, si è bello mi piace rispose, il Pulcino l’ha preso in mano, se le portato alla bocca, mi sono accorto che assaporava il sapore dello sperma, ma probabilmente in Svezia, queste piccole cose non le guardano, perchè ha cominciato a succhiarlo, con tanto gusto come un lecca lecca, era particolare ci metteva una grande passione, quando ciucciava arrivava in fondo alla gola una sensazione speciale, poi lo tirava in avanti e giocava con il glande, si capiva che le piaceva il cazzo e gli uomini, diceva che al suo paese non faceva nessuna differenza, quando si fà l’amore si fà tutto, io faccio l’amore anche con mia sorella, una volta l’ho fatto anche con mio fratello, soltanto sesso orale con loro, restano fuori solo i miei genitori, che ho visto scopare un sacco di volte, mia madre preferisce prenderlo nel culo, gode come una pazza, quando raggiunge l’orgasmo la sentono fino al paese vicino, mentre raccontava queste cose, aveva passato il boccone a Irma, Irma si capiva che l’aveva fatto poche volte, era un poco impacciata, il Pulcino si era seduto sul tavolo, con la sua nuda patatina davanti a me, Irma sotto il tavolo si dava da fare, penso cominciava a piacerle, le faceva un certo effetto, si perché ogni tanto aveva dei sussulti, sono gli stessi spasimi di quando si gode, io invece ero impegnato con le belle cosce di Juta la bimba, mentre in bocca avevo tutta la sua prugnettina, solo le vere donne, quando fanno l’amore ci mettono anima e corpo, danno quello che anno , senza trascurare niente, Irma intanto mi stava facendo raggiungere l’orgasmo, una goduria d’eccezione, una pompa stupenda, ha bevuto fino l’ultima goccia di sperma, l’uccello sembrava finto, ho smesso di leccare, mi sono alzato, mentre la fighetta della bimba era bella calda, le sue belle gambe aperte, ho preso la mazza e lo penetrata, il Pulcino era diventata una gallina, si dimenava, mi stringeva, mi baciava, mentre Irma si era sdraiata sopra il letto tutta nuda, con Juta avevo finito, ha voluto gli sborrassi dentro, aveva messo il diaframma, siamo entrati in bagno insieme con lingua in bocca, le piaceva far l’amore in ogni modo, a dodici anni la sorella maggiore, le ha insegnato tutto quello che c’era da fare, ci siamo rinfrescati, una ricca doccia bella calda che fa bene, poi in camera sul letto, in posizione di triangolo, praticamente Pulcino con in bocca il mio nervo, perché era come una frusta, Irma con la testa in figa della bimba, io con la testa sulla bella passera di Irma, abbiamo fatto una bella catena, dopo un ora comoda tutti tre, quasi sfiniti ma non soddisfatti, abbiamo deciso altro, Pulcino leccava la figa a Irma, l’ho sollevata sulle ginocchia, glielo messo prima in figa, poi nel culo, un pò e un pò sborrava come una puledrina, quando ho goduto io, passera e culo col il suo umore e la sborra, erano bianchi, un momento di libidine ho preso a leccare ancora, la lingua nel culo le piace va da morire, ho prosciugato tutto, non capivo più niente, ero come drogato, da tutta quella sublime goduria, Juta aveva le labbra della fighetta e il clitoride che erano color viola, ma non le bastava si è svincolata da me, si è avvicinata a Irma che ci stava guardando, e giocava con i suoi capezzoli, era seduta a testa di letto poggiata alla spalliera, l’ha tirata in avanti si è posizionata a 69 e hanno dato vita ad una scena meravigliosa le guardavo, le avevo li davanti a me, signori vedere due belle fighe, che fanno l’amore con tanto ardore, ti provoca un orgasmo che non potete immaginare, poi ho pensavo a quanto mi aveva detto, da tre anni che non faceva l’amore con un uomo, dopo che tutte due aveva goduto ancora, da essere esauste, la bimba è andata in bagno, l’ho seguita volevo vederla pisciare, la polverina che le verginelle di Pavia, avevano usato faceva ancora effetto, poi sono andato sotto la doccia con lei, vederla nel suo giovane e splendido fisico mi teneva continuamente in eccitazione, poi mi è venuta voglia di prendere Irma davanti e dietro, mi sembrava di sognare, anche Irma aveva un fisico di classe, era tutta da mangiare, ammirando la sua bellezza non ho resistito, anche se ero stanco, la volevo ancora, mi piaceva troppo, l’ho messa nella stessa posizione di Pulcino, un pò di colpi in figa, un pò nel culo, avevo raggiunto lo scopo l’orgasmo insieme, l’ho girata sul letto ci siamo abbracciati, era felice mi ha baciato, piano piano si è fatto scivolare il cazzo in figa, le piaceva da morire, siamo stati un quarto d’ora abbondante così abbracciati, baciare la sua bocca mi teneva in tiro l’uccello, dentro la sua passera che era calda come un forno, il suo seno contro il mio con i capezzoli duri come nocciole, che si struscia- vano, mi dava una sensazione mai provata, lei si stava ripagando di tutta l’astinenza, gli amplessi che per tre anni aveva perso, poi abbiamo raggiunto l’orgasmo, per l’ennesima volta, eravamo sfiniti, stavolta ha fatto un urlo, che sembrava fosse risalita da un’immersione, voleva dire qualcosa, ma non riusciva a parlare gli occhi erano lucidi, il trentesimo anno di età, se lo ricorderà per tutta la vita, anch’io, ho provato ad alzarmi, ma non ci sono riuscito, ho chiesto a Juta di fare un caffè, darmi qualcosa per tirarmi su, lei invece che non aveva capito che ero allo stremo delle forze, si è avvicinata al letto e mi infilato la lingua in bocca, era deliziosa gli ho detto dammi da mangiare se nò muoio, a questo punto ha subito capito, è corsa in cucina e ha preparato delle uova, erano avanzate delle patate ho fatto fuori tutto quello che era rimasto della cena, compreso la torta gelato che era buonissima, avevo bisogno di riempirmi ero vuoto, per riprendermi c’è voluta una bella oretta, ho avuto un pò di paura, però sono stato sdraiato ancora un bel pò, le gambe non tenevano, la stessa sensazione di una ciucca, con vino 16 18 gradi. Quando siamo arrivati alle barzellette la serata è finita, Juta è rimasta a dormire da Irma, non vi dico le lacrime di tutte e due, avevo gli anni del Signore 33, e facevo innamorare tutte le donne che conoscevo, una vera tragedia, Nei mesi a seguire, Irma la scopavo quasi tutte le sere, aveva preso il vizio, naturalmente con il Pulcino era nato un grande amore a tre, quando c’era lei era sempre festa, però la faccenda è diventata difficile, da quando è rientrata mia moglie dal mare, ci vediamo tutt’ora lo stesso, però il sabato pomeriggio, nello Studio da lei, andò a visitare le mie clienti con il pennello, tutto continua a gonfie vele.
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