Sono il terzo di tre figli e non ho avuto la fortuna di conoscere mia madre in quanto la poveretta è morta dandomi alla luce. Quando sono nato io il fratello più grande aveva già vent’anni ed il secondo sedici. Dopo la morte di mio padre, mio fratello Franco, il più grande, che viveva in una città del nord ha voluto che andassi a vivere con lui. Mi ha trovato un lavoro e mi ha accolto in casa, insieme a sua moglie, non come un fratello ma come un figlio visto che loro non ne avevano mai avuti. Mio fratello fa l’infermiere, perciò soggetto a turni, e mia cognata l’insegnante. Per esigenze di turnazione quest’anno le ferie mi sono toccate nel mese di giugno, mentre a mio fratello ad agosto. Mia cognata, come tutte le insegnanti, rimane a casa da luglio a settembre. Ho sfruttato le ferie per recarmi al paese natio dove, oltre a riposarmi veramente, ho cercato anche di dare una aggiustatine alla casa per quando sarebbe andato mio fratello. Rientrai una settimana prima che iniziassi a lavorare, senza avvisare del mio rientro mio fratello e mia cognata, perché avevo da sbrigare alcune cose personali. Entro in casa e mi reco direttamente nella mia stanza per posare la valigia e poi andare a fare una doccia ristoratrice, ma appena uscito dalla stanza vidi mia cognata nuda che usciva dalla doccia. Chiesi scusa, ma non potei fare a meno di vedere quello che aveva tra le gambe: – Scusami, non sapevo che fossi in casa! Sono rientrato appena adesso.- – Non ti preoccupare – Rispose – e subito si mise l’accappatoio che aveva a portata di mano. Ci siamo salutati affettuosamente con un bacio sulle guance e dopo i convenevoli e le solite domande gli dissi che sarei andato anche io a fare una la doccia. Avevo visto mia cognata sempre sotto l’aspetto materno, lei ha 49 anni ed io 30, ma questa volta vedendola nuda, sarà stata la lunga astinenza sessuale, era un mese che non scopavo, e con quello che avevo visto, mi fece eccitare non poco, anche se io sono un uomo di sani principi e certe cose non avrei mai sognato di farle, fino ad allora, con mia cognata. Sotto la doccia cerca, con tutti mezzi, di togliermi dalla mente la figura nuda di mia cognata, ma il pensiero era sempre alla fica pelosa e ben curata di mia cognata che avevo visto prima. Cercai di togliermela dalla testa o di rivestirmi e uscire, ma riuscii a giustificarmi al pensiero che non avevo rapporti sessuali da un mese. Ero combattuto sul da farsi, ma avrei rivisto volentieri quella fica e quel corpo da vera donna da letto, quando mi giunse la voce di mia cognata dalla sua stanza: – Fai tutto con calma, tanto oggi saremo soli fino a questa sera alle ventidue, visto che Franco è dovuto andare prima a F… per fare alcune commissioni e da lì sarebbe andato direttamente in ospedale.- La cosa mi suonò come un richiamo ed incosciamente ringraziai. Poco dopo, fu più forte di me, così dal corridoio sbirciando dentro la camera di mia cognata, non lo avevo mai fatto e non riuscivo a riconoscermi in quello che stavo facendo, con la porta semichiusa vidi uno spettacolo che mi fece mozzare il fiato: mia cognata nuda sul letto che si masturbava. Non l’avevo mai vista masturbarsi e senza far rumore cominciai a spiarla. Sentii subito che mi stavo eccitando. Volevo abbandonare la vista ma il desiderio era più forte. Non capivo cosa mi stesse succedendo. Io che sono stato sempre un uomo per bene non avrei mai pensato di desiderare la moglie di mio fratello, anche se nei miei pensieri c’era di tanto in tanto qualche perversione. Del resto chi non ha mai fatto quei tipi di pensiero? Raccolsi tanto coraggio per andarmene via mentre sentivo mia cognata che parlava sottovoce chiamando il mio nome: – Peppe vieni a mettermi il cazzo in bocca e poi dentro la figona, l’ho sempre desiderato- Parlava per eccitarsi mentre si masturbava con un ritmo cadenzato da vera professionista del ditalino. Non sapeva che io stavo ascoltando. Ormai il gioco era troppo arduo per me, non sapevo cosa fare, così decisi di andarmene. Mi allontanai pian piano e vicino la porta d’uscita dissi a voce alta: – Io vado a comprare le sigarette! Hai bisogno di qualcosa?- – Aspetta Peppe che ti devo dire una cosa!- Uscì dalla stanza coperta dall’accappatoio, ma si vedeva chiaramente in faccia la sua eccitazione e non faceva niente per nasconderselo. Ascolta disse: -Ti volevo dire… che… siccome ho un leggero mal di schiena… se per favore riuscivi a massaggiarmi un po’ la schiena!!??- Avevo capito benissimo che tipo di massaggio voleva e in quel momento mi scoprii ancora più perverso di lei! Feci finta di non capire e dissi: -Avanti… sdraiati sul letto che ti faccio questo massaggio!- Risposi come se fossi seccato, ma dal rossore del mio viso, dal pacco che si notava in mezzo alle gambe e dal tremore della mia voce aveva capito che io avevo capito ed accettato soprattutto. In camera da letto mi chiese se si poteva sdraiare nuda sul letto a pancia in giù ed io gli risposi che non ero nato ieri che facesse quello che voleva… Si sdraiò sul letto ed io cominciai a massaggiare… e massaggiare… Mentre toccavo il suo corpo l’eccitazione era arrivata al massimo. Sentivo il pene che mi faceva male tanto era duro e mi veniva voglia di andare con la mano ad accarezzare quel culo e quella fica che erano a pochi centimetri. S’era creato una sorta di silenzio. Io massaggiavo e mentre davo sfogo alla mia fantasia: Pensavo di iniziare a leccarla dai piedi alla testa, che mia cognata rispondesse alla mia lingua e si penetrasse con il mio arnese mentre mi baciava e mentre ci accoppiavamo come due animali, e che poi al limite della perdizione gli avrei chiesto il culo e lei mi avrebbe risposto che era ancora vergine e che non lo ha mai voluto concedere a suo marito!! Fu lei ad interrompere i miei pensieri libidinosi: – Peppe lo sai che sexi con quella canottiera…!!!- Solo allora mi resi conto che ero in canottiera nera e pantaloncini e che mostravo tutto il mio corpo. Inoltre io non sono un uomo da buttare via. Ho sempre tenuto al mio corpo e frequento anche la palestra. Ormai la cosa era chiara…. la tentazione era troppa. Del resto mi giustificai: L’avrei fatto solo quella volta e poi mai più… Con la mano cominciai ad andare sui fianchi.. sempre più giù fino al limite di toccare quella fica tanto desiderata. Mia cognata capì che ero disponibile e si girò sotto sopra mettendo in mostra la sua fica che cominciava a grondare umori. Era uno spettacolo…. Non ho mai visto una fica così perfetta, e ne ho viste, e quel sesso femminile maturo era troppo appetibile… Mi fiondai con la bocca sulla fica di mia cognata e cominciai a leccarla mentre mi facevo colare in gola gli umori di quel frutto proibito. Era eccitatissima. Avevo deciso di essere spregiudicato e mia cognata l’aveva capito. Del resto lei mi sembrava più eccitata di me: – Che bel cazzone che ha il mio cognatino…. E’ vero che adesso lo metti nella figa della mamma?… in quel momento si è risvegliato in lei il senso materno nei miei confronti e capi che la cosa la eccitava allo spasimo. – E’ vero che alla mamma glielo fai arrivare fino allo stomaco… Dai che se fai godere la mamma poi la mamma ti fa un regalo, ti fa sverginare il culo..- Ormai andavo a ruota libera. Traducevo tutto quello che la mia fantasia mi faceva pensare quando ero solo nel letto e mi facevo una sega. Anzi una volta, ero ubriaco e mi masturbavo pensando che mia cognata mi desse il culo. -Come vuoi che si mette la mamma… a pecora o vuoi che ti allarga le cosce mentre tu la possiedi… oppure vuoi continuare a leccarle la figa prima di scopartela per bene? …. Sappi che questa figona non l’ha mai leccata nessuno… tanto meno quel becco di tuo fratello che non mi scopa mai! Mentre io ho bisogno di tanto cazzo…. Ma adesso c’è la stanga di mio cognato che mi fotte!.- Ero eccitatissimo e fuori di me: – Giusy – così si chiama mia cognata – sapessi quante volte mi sono fatto le seghe pensando di incularti… e adesso sei qui col tuo culo meraviglioso… Mettiti a pecora che ti lecco la figa ed anche il culo.. Ma prima dammi la lingua in bocca- Mi ficcò la lingua fino ad arrivare alla gola. Restammo un po’’ a baciarci e poi la misi sul letto a formare un sessantanove che avevo da sempre sognato. Sentivo la bocca di mia cognata che affondava nella mia asta mentre io continuavo a leccare quella fica meravigliosa. – Giusy quanto pelo hai nella figa… si arriccia fino al culo… Proprio come piace a me…. Ho sempre immaginato la tua figona così come c’è l’hai… Alza le chiappe che ti lecco anche il buco di dietro….- – Ohh… cognatino mio come fai godere la mamma… così… così…. leccale il culo che te lo lecco anch’io!!!- E andavo con la lingua tra la figa ed il culo e lei allo stesso modo tra il culo ed i coglioni. Ero impazzito. Ogni tanto pensavo a quello che stavo facendo e la sensazione del proibito mi invogliava ad essere sempre più porco. – Vieni adesso fottiti la cognatina che ti offre la sua figa… mi metto alla pecorina così prima ti puoi leccare ancora il culo della moglie troia di tuo fratello-. Rimasi alquanto sorpreso e nello stesso contento della troiaggine di mia cognata. Mai avrei immaginato che una donna integerrima, anche a causa della sua professione di insegnante, potesse trasformarsi in una cagna in calore che chiedeva solo cazzo. La misi sulle ginocchia e dopo che ebbi assaporato ancora il suo liquido la penetrai da dietro ed io sentii su quel ben di dio tutto il fuoco della sua figa. Cominciai a fotterla mentre lei assecondava con colpi assetati la potenza che gli scaricavo da dietro. – Dai cognato mio… fottiti questa troia perversa… sborrami dentro che io sono già allagata.- Sincronicamente raggiungemmo l’orgasmo tra le urla e la lussuria. Eravamo proprio due porci. Alla fine si fece inculare. Dopo che mi fui ripreso cominciai ancora a leccarmi la figa e con la lingua trasportavo la sborra che trasbordava dalla sua figa al foro posteriore in modo da agevolare l’inculata. La misi ancora a pecorina e prima dolcemente poi con un colpo secco gli feci entrare quei ventidue centimetri tutti dentro al culo. – E’ meraviglioso, sento un misto di dolore e di goduria col cazzo dentro, non fermarti. Continua mi sto titillando il clitoride penso che mi state fottendo due uomini… mio cognato dietro e un altro dentro d’avanti. Fu tutto meraviglioso. Appena ci fummo calmati ricominciarono i complessi di colpa. Mia cognata mi chiese di accompagnarla in bagno e di fare quel che mi ordinava: – Adesso che sono seduta sul water tu mi punirai e piscerai addosso alla troia di tua cognata…- Un pò perplesso, mi presi il cazzo in mano e cominciai a pisciare nella sua direzione…. Mi offriva la faccia e le tette in modo da raccoglierne quanta più possibile. Quando ebbi finito fu ancora lei a dirigere: – Adesso la troia di tua cognata ti pulisce tutto il cazzo ed il culo con la bocca….. vieni …. dammelo in bocca…- mI era diventato ancora duro… e ricominciai a leccare la moglie di mio fratello alla quale voglio bene come un figlio e sono sicuro che mio fratello non dovrà mai, fino a quando starò con loro, preoccuparsi di corna estranee!
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