I soprannomi non vengono dati mai per caso. In città chiunque lo conoscesse lo chiamava Ned, come Ned Flanders il personaggio dei Simpson. Infatti Lucio, questo è il suo vero nome, insegna religione in un istituto tecnico e sia per il suo aspetto fisico, sia per il suo comportamento non ci poteva essere un soprannome più azzeccato. Ned ha 45 anni, è di statura normale ed abbastanza magro, porta gli occhiali ed i baffetti come il personaggio dei cartoni, ma è soprattutto il suo comportamento a far venire il dubbio che gli autori del cartone lo conoscano ed abbiano preso ispirazione da lui per costruire il personaggio Ned Flanders: Lucio, come tutta la sua famiglia, è un credente devotissimo che basa tutta la sua vita alla devozione verso Dio, è una persona buonissima sempre pronta ad aiutare chiunque senza mai chiedere in cambio qualcosa, ma soprattutto è la persona più ingenua che possa esistere. All’età di 26 si è sposata con Pia, anche lei di nome e di fatto che all’epoca aveva 21 anni, e insieme decisero di andare ad abitare in un paesino di campagna a circa 20 km dalla città in cui vivevano (che comunque anche questa è molto piccola visto che fa 40000 abitanti) per stare più tranquilli. Hanno due figli: Pietro di 19 anni e Giacomo di 16. Pia è la perfetta anima gemella di Ned: anche lei è devotissima, ama aiutare il prossimo ma soprattutto anche lei è una persona molto ingenua, anzi userei la parola tonta e credulona. Pia è anche una donna irreale: non è molto alta, circa 1,70, i capelli sono di un biondo platino sempre molto vaporosi e laccati, la carnagione è molto chiara mentre le labbra sono carnosissime ed enormi, chi non la conoscesse penserebbe subito che se le fosse rifatte,gli occhi sono scuri ed intensi, ha le gambe magre ed il sedere rotondo e sporgente, la vita è magra mentre le tette sono incredibilmente sproporzionate, una sesta piena, due palloni rotondi e morbidissimi sormontati da due capezzoloni enormi e molto chiari, insomma come una pinup, ma con la mentalità di una suora, ma soprattutto era una pinup stupidissima ed ingenua. Pietro ha appena finito il liceo ed ora vive in una città a 100 km da casa sua, dove è in una casa con altri due ragazzi, Dario e Samuel, di 3 anni più grandi di lui. Anche Pietro è credentissimo, fisicamente è molto magro con i capelli ricci, non ha una gran vita sociale, anzi sia ora nella nuova città che nella vecchia, era considerato uno sfigato e nessuno se lo è mai cacato. Giacomo è la copia del fratello, solo che porta anche gli occhiali, frequenta lo stesso liceo che Pietro ha appena finito ed anche lui è emarginato dai compagni e soprattutto dalle compagne. La vita però al paesino cominciava ad essere sempre più dura, gli abitanti si contavano sulle dite dopo la morte di parecchi anziani e il trasferimento di alcune famiglie, Lucio e la moglie avevano sempre resistito dal desiderio di tornare a vivere in città, ma quando il vescovo decise di chiudere la parrocchia del paesino visto il numero eseguissimo di fedeli i due, aiutati dal parroco Don Leo, decisero che si sarebbero trasferiti. Infatti il parroco fu assegnato ad una parrocchia nuova, appena sorta in un quartiere periferico, e disse alla famiglia di trasferirsi nello stesso quartiere aiutandoli a trovare un affitto a buon prezzo. Il quartiere, seppure di nuova costruzione, non era dei più raccomandabili, era il classica agglomerato di palazzine-dormitorio, molte delle quali erano case popolari; l’appartamento si trovava al pian terreno e non era molto grosso, il balcone si affacciava sulla strada dove dall’altra parte c’era un piccolo parchetto. Anche se non era la casa dei loro sogni i coniugi era rassicurati dalla presenza di Don Leo, al quale erano legatissimi e al quale pendevano letteralmente dalle sue labbra. Lucio naturalmente, ottimista come sempre, vedeva sempre il lato positivo ed anche Pia fingeva di essere contenta della nuova casa, anche se in cuor suo era profondamente turbata. In quel posto non passava di certo inosservata, infatti quando usciva per fare la spesa aveva molti occhi addosso ed un paio di commenti la fecero arrossire e scappare a casa dalla vergogna, in più nel parchetto di fronte si riunivano molti ragazzi, alcuni anche nord-africani, sempre con bottiglie di birra intorno e dove c’era sempre un gran viavai di gente (insomma, addirittura anche Pia lo intuì, li si spacciava droga). Il rumore ed il continuo passaggio di persone dal volto non molto raccomandabile gettavano Pia nel terrore facendola barricare in casa dove passava tutto il giorno dietro alla finestra a guardare cosa facessero i ragazzi e a pregare per la salvezza delle loro anime. Lucio naturalmente cercava di sdrammatizzare e tranquillizzava la moglie; la domenica,finita la messa ne parlarono con Don Leo che disse che era sciocco non ammettere che nel quartiere c’erano molti problemi, ma che questo doveva stimolarli ancora di più a cercare di fare qualcosa per la comunità. Così Lucio riprese a fare volontariato in parrocchia ma Pia, dopo un paio di volte prese come scusa che non si fidava a lasciare Giacomo a casa da solo e così lasciò il volontariato. Per la prima volta mentì al marito, infatti la ragione era che continuava a sentirsi osservata ed un barbone una sera le aveva messo una mano sul sedere lasciandola completamente di sasso. Quella palpatina la sconvolse molto, lei aveva vissuto il sesso sempre in maniera molto casta: vergine fino al matrimonio, la prima volta che lo fece rimase in cinta, faceva l’amore con il marito una decina volta l’anno ed in maniera compostissima, lei si tirava su la vestaglia da notte sempre rimanendo sotto le coperte e toglieva le mutande, il marito spegneva la luce e consumavano i loro 2 minuti d’amplesso, e per giunta il sesso del consorte non superava i 15 cm. Il marito l’ha vista nuda al massimo un paio di volte e non l’ha mai palpata ed anche i baci sono sempre stati molto casti. L’abbigliamento di Pia era sempre molto retrò, indossava sempre giacche con gonne sotto il ginocchio, camicette e scarpe col tacco minimo, indossava sempre calze e mai collant, sempre con autoreggenti, e quasi sempre metteva un body anche per contenere meglio quelle due montagne carnose che aveva. Ma la vita di Pia cambiò un pomeriggio di Dicembre. Accompagnò Giacomo ad una visita da uno specialista visto che dopo alcune lastre si era notato che il ragazzo aveva un principio di scoliosi. Il dottore in questione, Mino Sollevi, era un ex compagno di scuola della donna e da sempre innamorato della donna ma essendo allora molto timido non si era mai dichiarato; Quando i due entrarono nel loro studio Mino fece un sorriso come mai l’aveva fatto e fece accomodare i due. Anche Pia era molto felice di vedere un suo amico e incominciarono subito a parlare del più e del meno; a dir la verità il dottore non riusciva a staccarle gli occhi di dosso per quanto la desiderava e anche il suo pisello cominciò a svegliarsi. Il dottore pensava a come fossero ora le sue tette visto che già adolescente le aveva molto grosse e fantasticava sotto il lungo cappotto della signora, per poi imbambolarsi guardandola in faccia pensando a quando gli sarebbe piaciuto ficcarle il suo cazzo in bocca. Mino poi cominciò a guardare le lastre e notò subito il principio, le guardava e le riguardava pensando tra se e se che quella era un’occasione unica per scoparsela e che probabilmente non ne avrebbe più avuto un’occasione così, il dottore si soffermò a lungo e Pia cominciò a preoccuparsi pensando che poteva essere qualcosa di serio. Poi il dottore la gelò chiedendo al figlio di uscire perché lui voleva parlare da solo con la mamma. Un volta solo Mino cominciò a dire a sempre una più preoccupata Pia che il problema del figlio se non curato subito poteva diventare molto pericoloso e le disse che aveva bisogno urgentemente di un busto correttivo, aggiunge inoltre che questo era molto costoso…“ma noi non siamo ricchi..” disse Pia con il volto disperato, “se vuoi posso mandarti da un’ortopedico che se li farai il mio nome ti farà un sostanzioso sconto, circa il 50%, ma lei cosa puo’ offrirmi in cambio?”Pia confusa rispose “non so che dirle, te lo ripeto non siamo ricchi…” Mino a quel punto rispose sorridendo “mia cara Pia, sei ancora la solita ingenua, io voglio scoparti in cambio, ora capisce cosa intendo ?”e così dicendo si tirò indietro con la sedia cominciando a toccarsi il pisello da sopra i pantaloni. Pia rimase di sasso, balbettò alcune parole incomprensibili, poi si mise le mani sulla faccia e cominciò a pianger. Il dottore si alzò e le si portò dietro, la fece alzare e le slaccio il cappotto mentre la donna con la testa bassa continuava a piangere; sfilato il cappotto istintivamente le mise le mani sulle tette cominciando a palparla da sopra il maglione, “per favore, non puoi farmi questo, te lo chiedo in nome di Dio non lo fare, ti prego….” Singhiozzò Pia prendendolo per il camice, Mino le bloccò le mani e le disse “Senti, io non voglio costringere nessuno, le condizioni le sai, ora se vuoi lo sconto sdraiati sul lettino oppure esci da questo studio e tieniti il tuo figliolo che verrà storto!!”Pia lo guardò disperata, poi asciugandosi le lacrime si sdraiò sul lettino, “brava inizi a capire, non puoi immaginare quando ho aspettato questo momento…” e così dicendo le sfilò il maglione e la gonna, cominciando a palparla freneticamente. Pia era in uno stato di trance e non riusciva a pensare a niente mentre il dottore sembrava indiavolato e le tirò fuori le tette cominciando a leccarle e a palparle “Quanto sei tanta…ora voglio che me lo lecchi!” e cos’ dicendo estrasse il suo pene di normali dimensioni, su 17cm, e lo ficcò di colpo tra le labbrone della donna cominciando a fare su e giù, ma Pia , non avendolo mai fatto, lo graffiava continuamente “non ci devi andare coi denti scema!! Come un gelato lo devi succhiare e fare su e giù, capito?” Pia non disse niente e cominciò a fare come il dottore le aveva detto dando il via ad un discreto pompino “sii, succhialo così brava, hai imparato subito…si ora però ti scopo” Mino si spostò e, dopo aver scostato le mutande cominciò a leccarle le fica furiosamente, Pia nuova anche di questa pratica cominciò subito a contorcersi in maniera incontrollata, non aveva mai provato una sensazione così di piacere e dopo pochi colpi di lingua venne nel suo primo lunghissimo orgasmo della vita. La donna emetteva dei rantoli di piacere mentre si copriva il volto con le mani, quasi come se si stesse vergognando, poi sentì una fitta al ventre e come tolse le mani vide il dottore che le aveva appena ficcato il cazzo dentro. “Hai goduto come una troietta, sei stretta eh..tuo marito non ti tromba? Ora ci penso io!!”e così dicendo con un colpo glielo mise tutto dentro facendole scappare un urlo; ora Pia era tutta rosse in viso e si mordeva le mani per non urlare mentre dottore la scopava con un ritmo frenetico, “siii che vacca che sei, ti piace il cazzo eh? Si ti spacco tutta…” il dottore ora pompava come un ossesso mentre vedeva le tettone della donna schizzare da tutte le parti arrivando anche a sfiorare il volto della donna, poi come colto da un raptus estrasse il cazzo e lo pianto in mezzo a quello tettone “stringi le tette che ora ti imbianco”, la donna come un’automa obbedì ed il cazzo scomparve tra tanta abbondanza, poi arrivato la limite l’uomo incominciò a spruzzare ricoprendo le tette di sborra. “siiii, che scopata….” Disse il dottore che prese un foglio, scrisse il nome dell’ortopedico e lo diede alla donna “questo è il nome, ora rivestiti e poi esci, io vado in bagno, quando esco non voglio vederti“, Pia appena si riprese si rivestì ed uscì tutta rossa. Non dormì per due notti, non poteva pensare a cosa le era successo così decise di confidarsi a Don Leo. Il parroco è un’omone sulla settantina, molto alto e corpulento, calvo ha un viso rotondo con un’espressione molto severa, fu mandato in quel paesino di montagna ad esercitare poiché fu sorpreso più volte in compagnia di alcune sue parrocchiane, l’uomo ogni volta che vedeva Pia si eccitava a non finire ma non ci aveva mai provato con lei per rischiare di essere scoperto e cacciato definitivamente. Pia si presentò di mattina da sola, infatti non trovò le forze di parlarne col marito, bussò alla porta del sacerdote e come entrò Don Leo la accolse subito con un sorriso “Cara Pia, ha bisogno di qualcosa?”, la donna scoppiò subito in lacrime e buttandosi ai piedi del parroco come in segno di penitenza raccontò la storia che le era capitata, mentre Don Leo sbalordito la ascoltava tutto eccitato. L’uomo cominciò ad accarezzarle i capelli cercandola di farla calmare, poi la tirò su e le disse “Mia cara Pia, il gesto che tu hai fatto è stato bellissimo, amare vuol dire anche questo e anche il tuo amico dottore aveva bisogno di amore, tu glielo hai dato e lo hai reso felice, il buon Dio sicuramente sarà stato contentissimo del tuo agire, perché donare amore a chi ne ha bisogno è una cosa bellissima, si possono alleviare le sofferenze della gente anche donandogli il proprio corpo ed è una delle più belle azioni che una persona può compiere”, la donna sentite quelle parole rimase attonita ma con in volto una espressione solare “Io credevo che fosse peccato tradire il proprio marito…” disse al prete che subito la interruppe “non devi dire nulla a Lucio, le buone azioni rimangono tali se rimangono disinteressate e segrete” e così dicendo si sbottonò e tirò fuori un pene molliccio ma lungo poi continuò “ora vieni qui e succhiamelo, così sanciremo un patto e tu ti guadagnerai le grazie del Signore”, prese la donna per la nuca e la spinse verso il suo sesso, Pia cominciò a succhiare con passione, imbambolata dalle parole del vecchio prete si stava incamminando in una strada dalla quale non si poteva più fare ritorno. “leccalo, leccalo tutto, cos’ brava….ora succhialo tutto, fino in gola cosiiiiiì brava mi fai morire….ora togliti la giacca e la camicia e prendilo fra le tette” ordinò il parroco tutto soddisfatto, peccato che non riusciva ad avere un erezione completa sennò se la sarebbe scopata li sulla scrivania, Pia si slacciò il reggiseno cominciando a fare su e giù facendo scomparire il cazzo dell’uomo, poi di colpo il prete la prese per la nuca e cominciò a schizzarle sulla bocca ” devi berlo tutto hai capito, siiii brava lecca….” Come aveva sentito le parole del prete Pia inghiottì tutto cominciando poi a leccarlo per pulirlo per bene. “Sei stata bravissima, sei una ottima credente, ora pulisciti e torna domani mattina” . Tornando a casa Pia era felicissima, aveva veramente creduto alle parole del parroco ed era convinta che si stava guadagnando un posto in paradiso. Per circa una settimana Pia si recava tutte le mattine dal prete e gli faceva un magnifico pompino con tanto di sborrata, e quando la donna raccontò al prete l’episodio del barbone che l’aveva palpata subito Don Leo si arrabbiò e le disse che anche Dino ( è il nome del barbone) era un figlio di Dio che bisognava molto di affetto, e che erano quelle le persone alle quali bisognava riversare più affetto, la donna era mortificata e chiese subito cosa avrebbe potuto fare per farsi perdonare; il prete le disse di tornare la mattina successiva. Pia così fece ed entrando nell’ufficio del parroco lo trovò insieme al barbone. Dino è il classico barbone, basso e tarchiato porta la barba ed i capelli lunghi ed arruffati ma quella mattina era decentemente pulito. Pia indossava una gonna ed una giacca marrone con calze color carne e sotto una camicetta bianca. I due uomini erano seduti e Pia in piedi davanti a loro, “lui ti ha toccato il sedere e tu sei fuggita – disse Don Leo – ora girati ed alzati la gonna ed assecondalo”, la donna fece come disse il prete e subito Dino arrapatissimo per trovarsi tra le mani una cavalla del genere cominciò a palparle il culo, poi la girò e le strappò letteralmente i vestiti di dosso cominciando a toccarla con le sue mani callose ovunque provocando piacere nella donna. Si soffermò lungamente sulle polpose tette poi le tolse le mutande cominciando a leccarle il sesso che si cominciava a bagnare. Infatti Pia cominciava a mugolare ed il prete le se avvicinò e le disse “non devi soffocare i tuoi istinti di piacere, se ti senti di gridare” e cos’ dicendo le mise il cazzo in bocca che la donna cominciò subito a succhiare. Anche Dino si spoglio, aveva un cazzo venoso e largo e di grandezza normale, e lo ficcò dentro cominciò a pompare, da molto tempo non scopava e quella situazione lo aveva infoiato in maniera indicibile, prese la donna per le gambe e con un ritmo forsennato la scopava mentre il prete ficcava il suo cazzo molliccio nella bocca della donna palpandole le tettone che si muovevano da tutte le parti. Pia godeva in maniera indicibile, succhiava il cazzo del prete con incredibile voracità mentre si sentiva come sfondare la fica, anche perché il sesso, escluso che con il dottore, l’aveva sempre fatto in modo delicato. I due non durarono molto e poco dopo sborrarono entrambi sulla bocca della donna che cercò di ingoiare il più possibile, come le aveva detto il prete. Tornata a casa Pia era contentissima, sia per aver dato amore al barbone sia perché aveva goduto come non mai. Dopo l’esperienza con il barbone ricominciò la solita routine fatta di pompini e spagnole al rete che continuava a dirle stupidate su quanto Dio apprezzasse quello che faceva e via dicendo, fino a che una mattina non la portò a casa di un signore, Luigi, un uomo anche lui sulla settantina ma a contrario del parroco magro e basso che per 50 anni aveva fatto il sarto ed ora viveva solo nella sua casa. Don Leo lungo il tragitto aveva raccontato a Pia quanto il vecchio fosse solo e bisognoso di amore, la donna quasi si commosse e appena cominciò a succhiare il cazzo di Luigi sentiva veramente di stare facendo qualcosa di buono, così cominciò a darci dentro di gran foga, alternandosi tra il sarto ed il prete. I due se ne stavano sul divano a godersi il pompino della donna riguardandosi tra di loro e ridendo, “se avessi qualche anno in meno ti scoperei per ore bella tettona…” disse Luigi mentre palpava il generoso seno, poco dopo i due venirono nella bocca della donna che ingoiò tutto. In verità Luigi aveva dato dei soldi al parroco per potere godere anche lui delle grazie di Pia, infatti i soldi non gli mancavano, così le mattine invece che in parrocchia il parroco e la sua parrocchiana la passavano a casa del vecchietto. A poco a poco Luigi si invaghì completamente della donna, cominciò a regalarle indumenti intimi, le faceva degli abitini su misura da capogiro che poi le faceva indossare quando erano a casa. Una mattina, quando i due arrivarono a casa di Luigi, insieme al vecchio c’era anche suo nipote, Ivan di 23 anni, non molto alto ma bello muscoloso. “Voglio vederti scopare con lui, fammi contenta Pia…” disse l’uomo appena i due entrarono a casa sua. Pia, convinta di ingraziarsi ancora di più chi sta in cielo, indossò un paio di scarpe e delle calze che le aveva regalato il vecchio, poi si avvicinò ai tre, già coi cazzi di fuori e cominciò a succhiarli a turno. Ivan aveva un cazzo abbastanza piccolo ma bello duro, dopo qualche pompata le se mise dietro e cominciò a scoparla. Il ragazzo la pompava con vigore mentre Pia spompinava a dovere i due vecchietti che durarono poco imbrattando il volto della donna. Ora Ivan la scopava con un ritmo tenendola per i capelli, la donna gemeva a più non posso fino a quando non venne rumorosamente mentre il ragazzo la continuava a scopare. Poi la fecere sdraiare sul divano e mentre Ivan continuava a scoparla violentemente i due le palpavano le tettone fino a quando Luigi esclamò “Ora voglio che tu ti faccia inculare..”, Pia si immobilizzò e guardò subito il prete, “se è questo che lui vuole devi accontentarlo mia cara, ricordati che bisogna donarsi completamente per dare più amore possibile”, e mentre il prete riempiva di stronzate la testa della donna Ivan aveva già preso un tubetto di lubrificante e cominciò a penetrare il culo della donna con un dito. Pia ora gridava e si torceva, poi quando il ragazzo la penetrò emise una serie di lamenti strazianti ma il ragazzo piano piano cominciò a ficcarlo tutto dentro, riuscendo dopo qualche minuto a trovare anche il ritmo. Nonostante che le dimensioni del pene del ragazzo non fossero eccessive, Pia si torceva sul divano stringendo tra i pugni la federa, i due vecchi la palpavano tutto incoraggiando il ragazzo a scoparla più forte fino a che il giovane non venne dentro il buco del culo della donna inondandola di sperma. Una volta soli Don Leo spiegò a Pia che anche Cristo aveva sofferto e che più si soffre più è grande il bene che si sta facendo. Pia si rassicurò e continuava ad essere radiosa. Lucio non sospettava niente visto che la vedeva sempre felice come sempre, quando una sera fecero l’amore non si meravigliò quando vide che entrò con facilità nella vagina della moglie, penso che fosse un fatto casuale. Ora si era aggiunto anche Ivan al duo e ogni mattina Pia si faceva la sua bella dose di cazzo, il ragazzo la inculava ormai sistematicamente e dopo un po’ non aveva più bisogno del lubrificante per ficcarglielo dentro. Pia incominciò anche lei a godere delle inculate ed ormai era diventata una vera esperta in fato di sesso. Ma poi le cose cambiarono inaspettatamente….
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