Dopo anni di matrimonio, come accade a quasi tutte le coppie, il rapporto diventa piatto e monotono anche se ogni tanto grazie alla mia fantasia riuscivo a risvegliarlo un pochino. Stavamo attraversando un periodo decisamente “comatoso”, l’inverno non aiutava di certo il nostro rapporto a uscire dal coma, avevamo preso ad eccitarci entrando nelle chat per adulti ma la virtualità del gioco ben presto spense quello che avevo definito un fuoco di paglia. Decidemmo che dovevamo passare a qualcosa di più hard e soprattutto di più reale. Giravo da tempo su quei siti specializzati in bondage dove si possono vedere una marea di foto di donne legate sottoposte ad ogni tipo di violenza; di tortura. Proposi il gioco a mia moglie che dapprima si mostrò contraria ma poi, presa dalla voglia di nuove esperienze, accettò quello che le proponevo. Così la sera, messi a letto i bambini, lei si vestiva con abitini corti e attillati, tacchi alti e indossando biancheria intima molto stimolante, io provvedevo a legarla ben bene al letto, passando poi prima a masturbarla poi a scoparla. Le prime volte quel gioco sembrava essere un toccasana al nostro rapporto ma ben presto ci stancò: mancava qualcosa di più “erotizzante”: dovevo creare una situazione dove mia moglie era veramente una preda. Premetto che mia moglie ha 36 anni e anche se non è una superdotata non passa certo inosservata spesso quando esce da sola riceve apprezzamenti e complimenti; Intanto l’inverno era passato la primavera risvegliava i mie sensi. Passai all’azione senza dire a mia moglie ciò che avevo in mente. Sapevo che un mio, diciamo, amico stava ultimando dei lavori all’interno di una specie di box; presi a frequentarlo assiduamente recandomi da lui mentre era intento nel lavoro in cui veniva aiutato da un operaio. Il tipo era il classico cafone molto maiale, il tipo che mia moglie disprezza e odia ma che proprio per questo faceva al mio caso. Una delle volte che andai a trovarlo portai dietro delle foto scattate al mare l’estate scorsa. Con una scusa le feci vedere al mio amico e all’operaio; misi in pole position le foto scattate a mia moglie, foto che la ritraevano con abitini corti o in costume. Gli apprezzamenti dei due non si fecero attendere: “cazzo, che bella fica tua moglie perché non la porti un po’ qui a farci compagnia?”. Sorridendo e assaporando sempre più il fine che mi ero prefisso, risposi ai due che prima o poi gli avrei fatto conoscere mia moglie. Per svelare il mio piano era ancora troppo presto, non volevo rischiare di mandare tutto all’aria, dovevo addomesticare i due affinché quando gli avrei proposto ciò che avevo in mente sarebbero di certo diventati miei complici. I giorni seguenti tornai dai due, questa volta raccontando loro il modo in cui avevo scopato mia moglie la sera precedente. Raccontai loro di averla imbavagliata, legata, masturbata e poi scopata; raccontai loro quanto e come mia moglie era venuta. Quando capii che i due erano ormai cotti a puntino svelai loro il mio piano, ovvero convincere mia moglie a seguirmi da loro. Successivamente l’avrei lasciata a loro, che le avrebbero fatto e fatto fare quello di cui avevano voglia, ovviamente cercando di non trascendere nella violenza. I due, presi prima dalla sorpresa per quanto stavo proponendo, sicuramente mi avranno preso per pazzo, però accettarono ovviamente quando avevo loro proposto. Il D-Day, con astuzia riuscii a portare i bambini dai nonni così da avere la giornata libera; con una scusa chiesi a mia moglie di accompagnarmi in un posto dove avevo un appuntamento e che poi saremmo usciti. Lei iniziò a prepararsi… mentre si vestiva immaginavo ciò che le sarebbe successo di lì a poco: pensai di essere pazzo ma questo non mi fece cambiare idea. La convinsi a mettere una minigonna elasticizzata molto attillata e corta, una magliettina di quelle che si indossano senza reggiseno, di quelle che lasciano le spalle scoperte e di indossare un perizoma bianco. Lei accettò di buon grado immaginando chissà che cosa. Quando fu pronta mi guardò e mi sorrise dicendo: “vorrei sapere cosa hai in mente…” Le dissi che di lì a poco le avrei svelato la sorpresa. Mentre era di fronte allo specchio a finire di sistemarsi mi misi dietro di lei: era bellissima! Vederla riflessa nello specchio vestita in quel modo provocò in me un’eccitazione incredibile, e a stento trattenni la mia voglia di scoparla. Scendemmo insieme da casa, prendemmo l’auto e andammo al mio appuntamento. Arrivati sul posto mi chiese dove l’avevo portata, la invitai a seguirmi, scendemmo nel box dove il mio amico e l’operaio ci stavano aspettando. Lei si mostrò titubante ma mi seguì. Quando fummo all’interno salutai i due che, nel vedere mia moglie, non risposero nemmeno al mio saluto. Mia moglie si bloccò e guardandomi disse : “Allora? Quanto dobbiamo stare qui? Cosa siamo venuti a fare? Mi avevi promesso una sorpresa!” Ed io: “Certo cara! La sorpresa è proprio questa: io torno subito a casa mentre tu rimani qui a fare compagnia a questi due miei amici, cosa ne pensi?” A quella risposta s’incazzò come non mai, non aveva alcuna voglia di essere lasciata lì a soddisfare le voglie dei due! Questo però non fece altro che far aumentare di più la voglia e il desiderio di iniziare il gioco. Feci un cenno ai due che la presero e, aiutandosi con delle corde, la immobilizzarono ad un banco di lavoro. Vedevo mia moglie dibattersi sdraiata a pancia sotto su quel bancone, le mani legate davanti e le gambe divaricate legate alle due zampe del tavolo, la minigonna che in quella posizione metteva in mostra il suo bel culo. Il mio amico mi fece segno di andare via, diedi un ultimo sguardo a quel bocconcino che era mia moglie: l’operaio intanto già la stava tastando ovunque mentre mia moglie inveiva contro di me dandomi del porco. Tornai a casa immaginando quello che stavano facendo i due a mia moglie: sentii il mio cazzo diventare duro e iniziai a toccarmi fantasticando su quella bionda che avevo lasciato in mano a quei due mascalzoni. D’un tratto il telefono squillò: immaginai fosse il classico rompipalle, invece – sorpresa! – …era il mio amico, che avendo ormai capito quanto ero porco mi chiamava per farmi sentire in diretta ciò che stavano facendo a mia moglie.. attivai la funzione vivavoce dopo aver regolato opportunamente il volume per evitare che orecchie indiscrete potessero ascoltare. Sentivo mia moglie gemere, mentre i due la montavano a dovere. I due davano sfogo ad ogni perversione. Ancora nella posizione come l’avevo lasciata, i due si erano messi uno di fronte a lei che, presa per i capelli, la costringeva a succhiargli il cazzo, mentre l’altro messo dietro di lei la scopava come un pazzo. Sentivo i due ordinare a mia moglie di soddisfare le proprie voglie, che lei era la loro schiava. Ascoltai il momento in cui quello che le aveva messo il cazzo in bocca era venuto: “Bevi tutto troia! Non farne cadere una goccia: bevi e manda giù!!” Dopo un po’ sentii i due che decisero di sciogliere mia moglie, ormai esausta. La sbatterono su una branda che si trovava lì nel box e dopo avergli legato le mani dietro la schiena la scopavano a turno. Uno dei due, sapendo che stavo ascoltando quanto accadeva, decise di descrivermi ad alta voce la nuova posizione in cui era ora mia moglie: “Ora sono sdraiato, ho ordinato a tua moglie di montare sul mio cazzone arrapato, l’ho impalata e ora gli sto palpando le tette, mentre la mando su e giù sul mio uccello, ora la piego verso di me le mordicchio le tette e con le mani le sto allargano le chiappe cosi che l’altro possa fotterla da dietro… senti come geme?” Quello continuò la sua telecronaca: “Ora ha tutti e due i cazzi in corpo, si dibatte come una pantera ma le abbiamo legato le mani dietro la schiena, cosi può opporre poca resistenza…” Rimasi in ascolto dei due che continuarono a lungo quel gioco: sentivo i loro gemiti e sentivo mia moglie ormai esausta chiedere loro di smetterla. Tornai a prendere mia moglie nel tardo pomeriggio. Quando arrivai al box era nuda, in piedi con le mani legate ad una trave del soffitto, il mio amico la stava ancora fottendo, aveva lo sguardo di chi non ne può più. Io e l’operaio ci avvicinammo a lei per tastarla, mentre il mio amico continuava a fotterla… dalla sua bocca uscì solo una parola : “SEI UN PORCO!” Dopo un pò il mio amico le venne in corpo, la liberarono e quindi, dopo averla fatta rivestire e sistemare alla meglio, tornammo a casa. In auto non disse una parola, pensavo di averla fatta proprio grossa……
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