E chi lo avrebbe mai detto che una tragedia come quella che mi capitò un mattina d’agosto di due anni fa, avrebbe potuto riservarmi una sorpresa così magnifica. Adesso sono qui che racconto questa esperienza che mi ha letteralmente cambiato la vita. Provengo da un paesino di circa 2000 anime dove la vita non è granchè, non avevo alcuna esperienza sessuale, cosa che mi turbava avendo gia 23 anni, anzi le uniche esperienze che avevo avuto erano qualche sega di tanto in tanto fatta reciprocamente con qualche amico, al punto tale che m’ero convinto d’esser gay anche se dovetti ricredermi subito. Infatti il mio paese non ci dava la possibilità di conoscere ragazze, poiché queste erano già state promesse in sposa, al momento della nascita, a colore che venivano definiti ricchi. Un giorno ci avventurammo con una piccola barchetta, come facevamo quasi sempre ad agosto, io ed il mio più caro amico Nico; però invece di andare al solito laghetto decidemmo di andare per la prima volta in mare. Giunti in mare, prendemmo subito il largo, anche perché avevamo poca dimestichezza con le onde. Verso sera però il mare cominciò ad agitarsi, e noi non sapevamo più che fare, fino a quando vedemmo uno yacht bellissimo e tentammo l’avvicinamento per chiedere aiuto; ma la barca si rovesciò prima che potessimo arrivarci e noi finimmo in acqua. Sicuramente perdemmo i sensi, perché al nostro risveglio ci ritrovammo adagiati in un lettone grandissimo, denudati dei nostri indumenti bagnati e con addosso solo un accappatoio; ma questa non fu l’unica sorpresa che ci attendeva al nostro risveglio. Infatti eravamo a bordo di uno yacht bellissimo e soprattutto, a parte l’equipaggio, i passeggeri erano tutte donne, che si dimostrarono molto cordiali con noi. Dopo una breve presentazione ci assalirono; ce n’erano per tutti i gusti bionde, more , rosse. Ma la cosa più sorprendente era la bellezza di tutte accompagnata da dei corpi mozzafiato. In men che non si dica ci ritrovammo denudati del nostro unico indumento, l’accappatoio, e con nostra sorpresa avevamo i cazzi già in tiro come non mai. A questo punto si divisero tre vennero da me e le restanti tre andarono da Nico; la prima mi si piazzo davanti al cazzo e cominciò a menarmelo, poi continuo con la sua bocca ad andare su e giù fino alle palle, era bravissima e continuo non so per quanto tempo, leccandomi la cappella e facendo ritornare il mio cazzo giù, fino alla sua gola. Le altre due si dedicarono al mio corpo, una cominciò a palparmi il petto e la schiena, l’ altra dapprima mi lecco le gambe e i piedi, poi si piazzo con la sua fica bagnatissima davanti alla mia bocca, che come in preda ad un raptus si aprì e cominciò a leccarla. Ad un certo punto, le due sparirono e mi resi conto d’essere rimasto nella stanza solo con la ragazza che mi stava spompinando, e che poi mi disse di chiamarsi Elena. Lei smise di leccarmi l’asta, e cominciai io a leccarli la passer! a umida, affondando la mia lingua dentro di lei. Poi decise che ero pronto per essere cavalcato, e mi fece sdraiare sul letto, si sedette su di me e cominciò una lenta e piacevolissima cavalcata, io vedevo sparire dentro la sua passera la mia asta, poi la rivedevo comparire e scomparire, ormai i miei freni inibitori erano caduti da un pezzo, e volevo provare anche a sfondarle il culo, cosa che lei non si fece ripetere due volte; anzi penso stesse aspettando proprio questo! Non usai nessun lubrificante perché il suo buchetto era già abbastanza dilatato. Dopo una serie ripetuta di colpi violenti lo estrassi dal suo culo, e mentre stavo per venire lei riprese a spompinarmi e bevve tutto il mio caldo sperma, senza far cadere nemmeno una goccia. Quella fu sicuramente l’esperienza più bella della mia vita. La notte però non era finita perché nelle camere accanto mi attendevano ancora le altre due che avevano cominciato i loro giochi con me e volevano concluderli… Ma questo ve lo racconterò in un’altra occasione. Ora anche io e Nico facciamo parte dell’equipaggio, e penso che questo sia il lavoro più piacevole del mondo, certo siamo un po’ sottomessi al loro volere, ma ci piace, anche perché le signore non usano denaro ma pagano in natura.
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