Ormai erano settimane che costantemente io e Paola filavamo nel modo inconsueto. La sera, quando tutti erano andati via, lei diventava la mia padrona ed io il suo schiavetto sottomesso. L’accontentavo in tutto. Ormai era arrivata ad una dominazione celebrale tale che non potevo più fare a meno di lei. L’adoravo, ero pronto a tutto per non perderla. Un giorno mia moglie partì con il padre che doveva operarsi in un ospedale fuori città per cui rimasi solo. Sapevo che lei sarebbe rimasta via per 15 giorni, l’intervento non era importante per cui non mi preoccupai di seguirla.Avendolo saputo Paola mi disse:”Ingegnere, per il fine settimana perchè non viene da noi? Mia madre sarebbe contentissima di averla a pranzo domenica. … e poi sabato sera potremmo….” . Non me lo lasciai dire due volte, accettai. Sapevo che la madre era vedova, non ne conoscevo l’età, ma l’immaginavo giovane visto che Paola aveva appena 19 anni ed era figlia unica. Per il week-end loro andavano in campagna dove avevano una villetta immersa nel verde, vicino ad un laghetto. Il posto era splendido, mentre mi avvicinavo, im macchina, pensavo a PAola ed a cosa sarebbero stati quei due giorni insieme a lei, risentivo il suo profumo, la sua voce, le sue mani su di me e mi eccitai. Quando fui arrivato ancora l’eccitazione persisteva tanto che Paola, venendomi incontro gioiosa, se ne accorse e mi schernì molto. “Ora lo dico a mia madre” e rideva, io mi vergognavo, ma mi piaceva molto essere preso da lei in giro, mi eccitava ancora di più. Prima di entrare in casa chiesi del bagno e lei mi guidò verso una piccola stalla che era vicina alla casa, da sola mi sbottonò i pantaloni, ne estrasse il membro ed iniziò a masturbarmi prima lentamente e poi sempre più veloce, sempre di più….”guarda, guarda che accoglienza che Paola dà al suo capo” una voce di donna mi riportò alla realtà, era la mamma di paola che era entrata nella stalla e che, sorridendo, apprezzava quello che stava facendo la figlia. “Ti presento l’ingegnere, mamma” disse PAola lasciandomi il membro che si erse in tutta la sua bellezza e splendore. “Piacere”, disse la mamma che nel frattempo si era avvicinata e mi aveva afferrato il membro. “MA non perdiamo tempo quì” disse “entriamo”. Con fatica rimisi a posto il cazzo durissimo e seguii le due donne.La casa era fantastica, splendidamente arredata. Ebbi modo di vedere meglio la mamma di Paola, era giovane ed assomigliava in modo incredibile alla figlia, era una bellissima donna.Mi accompagnarono in camera mia dove, posata la borsa da viaggio e rinfrancato da una bella doccia, mi raggiunse Paola. “Allora, ti piace mia madre?” mi chiese lei “E’ una bellissima donna” risposi “Lo sai, abbiamo gli stessi gusti, tu le piaci molto ” disse Paola “ed anche il tuo pisellino le piace, credo che staremo bene insieme se…” “Se! che cosa?” chiesi io, “Se tu farai il bravo schiavetto e ci ubbidirai, ora hai ben due padroncine che vogliono solo essere adorate dal loro schiavetto”. Sembrava tutto un gioco assurdo, ma mi piaceva. Quando lei mi lasciò dalla stanza mi rivestii in fretta e sognavo cosa sarebbe successo dopo. Pranzammo in allegria, l’ambiente che si era creato era splendido. Paola durante il pranzo mi aveva continuamente stuzzicato con i suoi piedini sotto il tavolo, più volte aveva poggiato i suoi piedi sulla patta dei pantaloni accarezzandomi meravigliosamente il cazzo già duro. Dopo pranzo iniziò la farsa. Ci accomodammo in salotto, Paola e la mamma fumavano mentre bevevamo un drink e si davano occhiate complici. “Perchè non ti spogli?” disse Paola “e facciamo vedere alla mamma cosa facciamo ogni sera?”. Ubbidii. Rimasi totalmente nudo davanti a loro che già famelicamente ammiravano il mio cazzo. Mi inginocchiai davanti a Paola e presi a leccarle i piedini, poi passai alla mamma. Quindi iniziai a leccare le loro fiche, prima l’una e poi l’altra, infine la mamma, allo stremo, mi butto a terra, e si sedette sulla mia faccia. Il sapore della fica della mamma era uguale a quello di Paola, sentii che Paola si era sedura sulle mie gambe, mi accarezzava il cazzo e poi lo prese in bocca. Le sborrai in bocca mentre la mamma aveva un orgasmo dolcissimo nella mia bocca. Durante tutto il pomeriggio del sabato più volte dovetti farle godere con la lingua e dovetti penetrarle. Ero il loro giocattolo di fine settimana. La sera, stremato, andai a letto sognando quello che avevamo fatto durante il giorno. Ma non sapevo ancora quello che sarebbe successo il giorno dopo.
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