"Accidenti" L’auto della polizia lampeggiava dietro di me. Mi hanno beccato. Mi fermo in un parcheggio sul lato della strada. Ho un’ultima speranza che prosegua, ma si ferma dietro di me. Vedo nello specchietto che c’è una donna alla guida. "Spero che almeno sia una bella figa" mormoro. La osservo scendere dall’auto e osservo che non solo ha un bel viso, ma riempie anche molto bene l’uniforme! Sembra una che se la cava molto bene sia per la strada sia a letto. Mentre la vedo avvicinare, sento il mio cazzo che si raddrizza. "Al diavolo " dico a me stesso "lascialo divertire" Come si avvicina, noto che non ha l’anello di matrimonio. Metto le mani sul volante e con un sorriso sul volto dico "Spero che capisca che questo distrugge ogni possibilità di un sano rapporto tra noi." I suoi occhi mostrano sorpresa ma anche un senso dell’umorismo mentre mi risponde con un sorriso. "Mi scusi " dice con una voce dolce "Torno subito. Aspetti qui." La osservo che ritorna all’auto. Decido che devo provare quanto senso dell’umorismo ha. Mentre lei è nella sua auto, mi sbottono la patta e tiro fuori il mio cazzo mezzo duro. Solo la visione delle sue forme nell’uniforme mi ha fatto quasi rizzare l’uccello. Mi rimetto in posizione. "Favorisca la patente ed il l…. Merda!" Lei ha visto il mio cazzo. Non vedo umorismo nei suoi occhi. Forse ho scherzato troppo. "Signore" dice in tono formale "rimetta il suo pene nei pantaloni e scenda dall’auto." La sua mano destra rimane sul calcio della pistola. "Mi scusi, io…." "Scenda!" Credo di aver esagerato e credo che lei sia più che imbarazzata. Scendo dopo aver messo via il mio uccello. "Contro la macchina, allarghi le gambe." "Ma stavo solo scherzando..:" "Contro la macchina. Subito!" Sono impaurito e la paura ha l’effetto di farmi indurire ancor più il cazzo. Mi metto contro la macchina. Lei comincia dalle caviglie e mi perquisisce le gambe. Quando arriva ai genitali, gentilmente afferra i testicoli, facendo scivolare la mano lungo il cazzo ancora duro. Sento un brivido che parte dalla cappella. "Suppongo che pensa che sia stato divertente." Sento nella sua voce un tono quasi rotto dall’emozione, anche se rimane vellutata come prima. "N..No, signore" sono impaurito "ma non ho potuto evitarlo. Mi ha eccitato appena l’ho vista." La sua mano ripassa sull’asta dura e riprende il controllo del corpo. "Metta le mani dietro la testa" sento le manette chiudersi sui polsi. Mi infila nell’auto. "Ma aspetti, non vuole mica mettermi in prigione" "Stia zitto!" la sua voce è professionale, sembra aver perso quel tono vellutato. "E’ in stato di arresto. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Quello che dirà potrà essere usato contro di lei." Non riesco a capire come posso essere stato così stupido. "La porto alla centrale per il verbale. L’accusa è atti osceni." Merda. Arrestato alle nove di sera per aver mostrato il cazzo ad un pezzo di figa in uniforme! Mentre guida, mi lancia delle occhiate con una strana luce. Sembra un gatto che ha acchiappato il suo topo e lo sta per mangiare. "Lo veda sotto il lato positivo. Si è risparmiato la multa." dice lei con una voce ancora suadente e vellutata. "Non credo che lascierà perdere, ma è stato solo un gesto stupido." "No, credo che la pagherà, signore." "John " dico io "Senta, non voglio mancare di rispetto, quale è il suo nome, posso chiedere?" "Si, chieda pure" "Quale È il suo nome?" "Ufficiale Edwards, numero 6973. Ora stia zitto." La mia vita rovinata per uno scherzo. Cazzo. Già Si ferma sotto un palazzo deserto di fronte alla centrale. "Ehi, la centrale È dall’altra parte!" dico "E’ la nuova centrale, questa è la vecchia. La usiamo per la prigione. Sarà registrato domattina. Le do una possibilità di raffreddare i suoi umori" "Ma…" "Stia zitto." Parcheggia e mi fa scendere. Trovo strano che non ci siano luci nel parcheggio nel palazzo. Mi conduce dentro. "Ehi, ma dove siamo?" "Zitto!" ordina e mi porta in un corridoio di celle. Si ferma di fronte ad una cella e mi toglie le manette. Mi volto e vedo che lei mi punta una pistola al petto. "Entri nella cella" Io entro. "Spogliati" mi ordina. "Cosa?" chiedo. Non posso credere. "Non voglio spogliarmi per lei o altri. Voglio fare una telefonata." Lei mi punta la pistola "Spogliati o ti pianto una pallottola, figlio di puttana." Mi spoglio e rimango in mutande. "Tutto" ordina Mi tolgo le mutande. "Sei timido?" chiede lei sorridendo "Prima eri ansioso di mostrarti tutto e ora ti vergogni?""Guardi, agente, è stato uno sbaglio e mi dispiace" "Il mio nome è Kate" dice lei con voce vellutata "Distenditi sulla schiena" Mi sdraio sulla panca. "Qui" dice lei lanciandomi le manette "mettitele tenendo le mani sotto la panca" Lei tira fuori un paio di stringhe e mi lega i piedi. Sono disteso, nudo. Lei si siede vicino a me. Mi mette la pistola sotto il cazzo e lo solleva. Il freddo del metallo mi fa rabbrividire. "Si mostra patetico" dice lei, ridendo."Ehi stallone, È tutto quello che riesci a fare?" Lei recupera una pesante coperta e accende una candela. Si alza in piedi, mette la pistola nella fondina e si toglie la cintura con l’arma. "Facciamo un accordo" dice lei stando con le gambe aperte, la mani sui fianchi "Se tu mi soddisfi, domattina ti lascio libero, ma se mi deludi finisci in galera." Mi sento girare la testa. "Co..cosa?" "Allora, o ti porto subito alla centrale oppure una notte di piacere." "Cosa dovrò fare per soddisfarti?" "Oh, È semplice. Fino alle sei di domattina, sarai il mio schiavo. Sei tu farai tutto, ripeto, tutto, sarai libero. Se rifiuti qualcosa, finirai dentro come pervertito. D’accordo?" "Va bene, ci provo. Ti posso chiamare Kate?" "Si. Ora le regole. Tu potrai fare qualunque suono come vuoi. Nessuno ci sentirà Non mi puoi toccare senza che ti dia il permesso. Ti farò tutto quello che voglio". "Ok" rispondo preoccupato sul ‘tutto’. Lei inizia a spogliarsi. Si sbottona l’uniforme lasciando subito libere le grosse tette che ballano ora libere. Non indossa reggiseno. Lei le afferra e se le massaggia, guardandomi. "Ti piacciono le mie tette, schiavo?" Cerco di ricordare le regole "Si, Kate, sono stupende" Lei si avvicina lentamente, massaggiandosi i capezzoli. Si china su di me e mi avvicina un capezzolo a mezzo cm dalla bocca. Il mio cazzo è dritto. Voglio succhiare quel capezzolo lungo e turgido. Lo voglio leccare. Il mio cazzo pulsa dal desiderio. "Posso prendere il capezzolo in bocca, Kate?" "NO!" dice lei con voce vellutata e ansimando Mi fa passare il capezzolo sulle labbra, facendomi eccitare, e non lasciandomi prenderlo in bocca."Hai passato il primo test, schiavo. Vuoi succhiarlo ora?" "Si, Kate. Lasciamo prenderlo in bocca." Sto giocando come vuole lei, allo schiavo. Lei si china, facendo scivolare il capezzolo lontano dalla bocca, mentre lascio uscire un gemito. "Per favore, Kate" supplico "Farò tutto ciò che vuoi. Tutto. Fammelo leccare" "So che lo vuoi" sussurra lei "e lo avrai." Lei si china e infila il capezzolo tra le mie labbra. Lo percorro tutto con la lingua, dalla base alla punta. Lei chiude gli occhi e geme. Mi spinge la tetta contro la bocca. Apro la bocca per circondarla il più possibile. "Si schiavo, laccami le tetta, fammi godereeee" Lei ansima pesantemente. Le afferro il capezzolo con i denti e lo lecco sulla punta. Lo stringo di piu’ mentre lei quasi urla dal piacere. Di colpo si alza, togliendomi dalla bocca il capezzolo con uno schiocco. "Qualcosa che non va’, schiavo?" dice lei guardando con lussuria "Vuoi laccarmelo ancora un po’?" "No, padrona. I tuoi capezzoli sono dolci e turgidi. Potrei succhiarli per ore." "Forse, più tardi." dice lei e si sposta al centro della cella. "Ora voglio che tu veda ciò che puoi e che non puoi fare." Si togli le scarpe e si slaccia i pantaloni. Mentre se li toglie, il mio cazzo trema sempre duro e diritto. Tolti i pantaloni, rimane nuda. Non porta mutandine. ‘E’ proprio una troiona’ penso tra me ‘se ne va in giro nuda a rimorchiare e farsi scopare’. Mentre si china per sfilarsi i pantaloni vedo il culo sodo, rotondo e in mezzo le grosse labbra della figa gonfie, bagnate. ‘Scopami , Kate ‘ penso ‘siediti sul mio cazzo duro, fattelo infilare tutto dentro. Ti faccio gridare dal piacere, ti scopo tutta, davanti, dietro, in bocca. Dammi la tua figa.’ Il mio cazzo risponde a questi pensieri tremando. Lei mi eccita ancora di più muovendo i fianchi e accarezzandosi le labbra con due dita. Le apre e infila un dito dentro, mentre una goccia di succhi le scivola sulle dita. Io fisso quello spettacolo. "Dio, Kate, mi fai impazzire, sei una …" Lei si ferma, le dita nella figa. Mi fissa dall’alto in basso. "Continua, schiavo. Non aver paura" "Sei una figa incredibile" grido Lei salta al mio grido, sempre tenendo le dita infilate tutte nella figa. Non ho mai desiderato una donna come in quel momento. "Oddio, per favore, padrona…" mi escono lacrime per la frustrazione "lasciami infilare il cazzo nella figa. Mi fa male. Mi brucia dalla voglia" "Ti fa male?" chiede lei. Le sue dita si muovono dentro e fuori da lei. "Ti stai lamentando?" "No, padrona" rispondo "È un piacere. E’ uno stupendo dolore" "Va bene" dice lei muovendosi le dita e sfilandole. Si siede vicino a me. "Dobbiamo fare qualcosa per il tuo dolore " sussurra. Lei afferra il mio cazzo pulsante e chiude le dita attorno all’asta. Mi mette le dita ancora bagnate dei suoi succhi sotto il naso. Mi massaggia il cazzo con la mano mentre il profumo dei succhi mi invadono il cervello. Dopo qualche colpo un fiotto di sperma esce dalla cappella e si riversa sulla sua mano. Io muovo i fianchi ma lei lascia subito, impedendomi di venire. Io voglio scoparla, la voglio stuprare quella troia travestita da agente, glielo voglio sbattere dentro fino a che lei grida, la voglio riempire della mia sborra bollente. "Oh, Kate, dai, fammi venire, padrona….." "Va meglio, ora?" chiede, ridendo profondamente. Lei lecca la sborra dalla mano "Mmmm, delizioso, schiavo. Me la prendo tutta, ma dopo" Si china su di me. Esplora con la lingua la mia bocca, sento il gusto della sborra appena leccata. Lei interrompe il bacio. La vedo che scivola fino a raggiungere il mio cazzo con la bocca. "Oh, guarda" sussurra "hai buttato fuori della sborra. Vuoi che ti pulisca, schiavo?" "Siii, dai." "Pensi che debba farti questo, sei stato un buon schiavo?" sussurra, lasciva. "Ho cercato, padrona." Questo stato di sottomissione mi fa eccitare almeno quanto è eccitata lei. "Guardami, schiavo" ordina "sei stato un buon schiavo. Ti voglio dare un premio. Come vuoi che ti pulisca?" Passo in rassegna le possibilità . Voglio mettere il cazzo nella sua figa bollente. Voglio infilarglielo nel culo. E poi tra quelle tette invitanti. "Veloce, schiavo" ordina "come vuoi che ti pulisca il tuo bel cazzo?" "Non devo scegliere io, padrona" Io vorrei dirlo ma non posso. E’ una regola. "Ah, schiavo. " sussurra con voce vellutata "Stai diventando un perfetto schiavo. Superi tutte le prove." Lei abbassa la testa e leccando pulisce il cazzo e le palle. Le dedica particolare attenzione a tutta l’asta e passandola mi fa quasi venire di nuovo. "Sei pronto per continuare il divertimento, schiavo" Si alza e prende qualcosa dalla borsa che aveva portato con se. Mentre si china, mi offre una chiara visione della sua figa. Passa un po’ di tempo frugando nella borsa e muovendosi, facendo aprire le labbra della figa, sapendo bene di eccitarmi. Infine si volta, tenendo in mano un vibratore e una catena di perle di legno, ciascuna di mezzo cm. Avevo sentito storie su queste palline, ma non le avevo mai viste. Si avvicina con uno sguardo lascivo in volto. Posa gli arnesi tra le mie gambe, toglie il cuscino dalla mia testa. "Solleva il culo" ordina Obbedisco. Mi mette il cuscino sotto il culo. "Rilassati" Prende il vibratore e lo accende posandolo sul mio culo. Il mio cazzo reagisce subito, vibrando e saltando in modo incontrollabile. Lei muove il vibratore alla base del cazzo. China la testa e sento la lingua leccare il culo. Lei continua a leccarmi il culo mentre mugola di piacere. Io stringo i muscoli quando cerca di inserire la palline. Lei si solleva e mi fissa. "Rilassati" comanda "La padrona vuole darti piacere, non dolore." "Oh, dio." Abbassa la testa di nuovo. Sento le palline entrare nel buco. "Oh, dio mi sento pieno" Lei prende il vibratore e lo muove sullo scroto mentre con l’altra mano afferra il cazzo. Con la lingua assaggia il buco sulla cappella. La sensazione combinata mi fa impazzire. "Sto per farti venire nella mia bocca" dice lei alzando la bocca dalla cappella "Ti prometto una cosa, sentirai un’estasi mai provata." Io voglio venire nella sua bocca, spruzzarle tutto dentro lei. Lei riprende il cazzo nella bocca, mentre lo stimola con il vibratore. La lingua lavora la cappella. Io lo spingo fino in fondo alla gola con colpi di fianchi. Lei si ferma. Mi fissa. Il cazzo è duro come l’acciaio, la pelle viola. "Oh, dio, Kate, padrona, per favore, non torturarmi." La pressione della sborra nelle palle mi fa male. Sento che se non vengo subito, esploderò. "No?" chiede con autorità "il mio schivo mi ordina di NO?. Io sono la padrona, posso fare tutto quello che voglio. Il solo scopo per stanotte È farmi felice." "Si, Kate" dico "io voglio solo sentirmi tutto dentro te." "Fammi sentire le tue preghiere, schiavo" e mi lecca il cazzo dalla base alla cappella, turgida. "Oh, dio" gemo il mio corpo sussulta alla sensazione della lingua. "Sei la perfetta padrona." Lei riprende nella sua bocca vellutata il mio cazzo tremante e con il vibratore riprende la stimolazione. "Ahhhhhhh" urlo di piacere. La sua lingua stimola la cappella con colpi precisi. "Oh dio È stupendooooo" grido ancora. Sto agitandomi e sussultando, infilandole ancora più il cazzo fino all’ugola, agitando i fianchi e facendo entrare ed uscire l’asta dalla bocca bollente. Il primo spruzzo è annunciato da un urlo animalesco e con i fianchi spingo la cappella fino alle tonsille. Una serie di spruzzi che sembrano non finire riempiono la sua bocca di sborra.Lei geme inghiottendo quel mare di sborra bollente che le riempie la bocca. Tira la corda facendo uscire una pallina da culo. "Ohhhhhhhhhh" grido in una seconda ondata di orgasmo più potente della prima che lei inghiotte con difficoltà Un altro tiro di corda. Un altro orgasmo. Lei ha la sborra che cola dal mento e si sente la figa gocciolante di piacere. Un altro orgasmo dopo che un’altra pallina è’ uscita. Vengo undici volte nel giro di cinque minuti. Sembra un’eternità mentre lei con fare esperto lecca l’asta, stimolandomi le palle e la cappella. Dopo l’ultimo orgasmo, rimango immobile, distrutto. Lei continua a tenere il mio cazzo ormai svuotato nella bocca mentre continua a pulsare delle ultime onde. Lentamente lei mi infila il vibratore nel culo. Io sussulto e sento che il corpo si contorce senza che io lo possa controllare. "Cazzo" penso e cerco di riprendere il controllo. "Si schiavo, ti stai comportando bene…. mi hai dissetata, ma anche la mia figa e il mio culo hanno sete!" "Nooo" protesto. Sento che il mio corpo E’ già stato fin troppo prosciugato. "Siiii " mi dice lei guardandomi con lussuria "dopo che ti sarai ripreso" Prende un asciugamano e mi pulisce con acqua fredda. Il contatto con l’acqua fredda mi calma. Si alza e torna alla borsa. Ne estrae una banana e si siede. La sbuccia con sensualità "Dobbiamo nutrirci" dice Si mette la punta del frutto tra le labbra e lecca la punta, facendone scivolare dentro una parte. "Ummm" geme, mangiando la punta. "E’ buona, schiavo, ma non come la tua" "Ti piace la mia figa, schiavo?" chiede. Apre le gambe e con una mano apre le labbra che rivelano il clitoride rosso ed eretto. Vedo chiaramente l’entrata del canale da cui colano i succhi. "Vorresti scoparmela, schiavo?" I suoi occhi emettono lampi di lussuria. Agita i fianchi, mostrandomi tutta la figa. "Vorresti infilare il tuo bel cazzo fino in fondo alla mia figa fradicia, schiavo?" "Si, subito!" i miei occhi sono spalancati, la gola secca. "Forse… forse no!" Lei ride profondamente. Prende la banana e piazza la punta nell’ingresso della sua figa. Si piega e spinge il frutto lentamente dentro. Fisso lo spettacolo senza respirare. Osservo la banana entrare scivolando tra i succhi cm per cm. Dopo aversela spinta quasi tutta dentro, la tira fuori, la spinge di nuovo dentro, e ancora fuori e dentro. Infine la estrae e la porta davanti alla mia bocca. Il sapore della banana E’ misto a quello dei suoi succhi. Io apro la mia bocca arida aspettandola. Me la infila e io ne gusto il sapore, delizioso. Torna alla borsa e ne tira fuori una lattina di panna. Spalanca le gambe e si spalma la panna sulla figa, fino a coprirla tutta. "E ora il dessert." Si mette a cavalcioni della mia faccia, lasciandomi la figa coperta di panna a pochi cm dalla bocca. "Buon appetito" dice e abbassa la figa fino alla mia lingua pronta a riceverla. Io inizio a leccare la panna, gustandola. Lei agita i fianchi, strusciando il clitoride e le labbra sul mio viso, gemendo e ansimando rumorosamente. Io lecco la figa ormai pulita, infilando la lingua dentro il canale bollente, leccandole il clitoride e scivolando fino al buco del culo. Lei preme ancora di più la figa contro di me. Le afferro il clitoride con i denti, leccandole la punta con la lingua. Questo sembra farla impazzire. Grida senza limiti "Siiii schiavo, laccamela, siiii il clitoride, leccalooooo strappaloooo siii ora nel buco con la lingua, siiii più forte daiiii schiavo leccaaaa" Con le mani si stimola i capezzoli mentre agita i fianchi sempre più forte. Rovescia la testa indietro emettendo un grido animalesco mentre io le stringo il clitoride con i denti fino a farle male. Il mio cazzo è duro e dritto di nuovo. "Si schiavo leccamela" grida senza ritegno. I succhi scendono sul mio viso gocciolando dal mento. "Si si si vengo dai più veloce daii schiavo!" Le mani tormentano i capezzoli, lasciandoli solo per afferrarmi la testa e spingendola dentro lei. Improvvisamente lei si ferma. Io le succhio il clitoride con tutte le forze che ho, leccandolo con la lingua. Un brivido la squote tutta. Un grido profondo le esce dalla gola. I fianchi vibrano, forzando la figa contro la mia bocca. Kate sta salendo i fianchi della montagna dell’orgasmo velocemente. Raggiunto il culmine, lei si blocca, solo il clitoride freme tra i miei denti e la lingua. Io continuo la stimolazione della figa. L’urlo si fa più profondo e ricomincia a muovere i fianchi velocemente e sento che le onde di una serie di orgasmi si susseguono segnate dalle urla che escono dalla gola e dallo zampillare dei succhi nella mia bocca. Credo che almeno dieci orgasmi si siano susseguiti ai colpi di lingua sul clitoride. Infine lei si ferma. Io le lecco lentamente le labbra, il canale e il clitoride. "Mmmmmmm" sospira esausta " E’ stato magnifico, grande, stupendo." Il tono è sensuale, dolce. "Dio, la tua bocca é magnifica." sospira mentre la sa figa rimane incollata alla mia bocca. "Oh, scusa" sorride e si solleva. Si sdraia su di me, accarezzandomi con le lunghe dita. Ha perso quell’aria della padrona. Lasciai scivolare la mano sul petto fino al cazzo. Lo prende gentilmente con le dita, massaggiandolo dolcemente. Le sue labbra si avvicinano alle mie e ci baciamo profondamente mentre lei mugola nella gola. "Adesso voglio il tuo bel cazzo duro nella figa. Voglio che mi riempi tutta" mi dice dolcemente "voglio sentirti venire dentro me ed inondarmi della tua sborra bollente." Emette un lungo gemito, sento le sua labbra vibrare. Con la mano mi massaggia sempre il cazzo duro. Passa alla palle, massaggiandole. "Oh, vuoi scoparmi, John? Vuoi sentirti tutto dentro di me?" sussurra gemendo "Vuoi sentire la mia figa spremere il tuo cazzo fino a farti venire e spruzzare dentro di me? Dimmelo , dai" "Si, ti voglio, Kate, ti voglio scopare tutta" rispondo, nuovamente eccitato "Allora dai, facciamolo" afferra il barattolo della panna e lo piazza alla base del mio cazzo. Lo ricopre alla base di panna. "Solo a guardarlo sento la mia figa affamata" Lei si mette sopra di me, le gambe fuori dai miei fianchi, guardandomi in faccia. Lentamente, si abbassa fino a che la punta del cazzo tocca le labbra della figa. Sta ansimando. Si muove per posizionare la figa fradicia sulla punta del cazzo. Abbassa i fianchi facendo entrare la punta tra le labbra gocciolanti, mentre mi fissa negli occhi. "Ohhhh dio, l’ho aspettato per tutta la seraaaaa" geme Lei si ferma. Solo la punta del cazzo è dentro di lei. Io voglio gridare "Dai siediti sull’asta, infilatelo tutto dentro" ma non posso. Trattengo il fiato sperando che lei se infili quel perno bollente nella fregna. Lei lentamente, molto lentamente, fa scivolare il cazzo nel canale. La panna si mischia agli umori, facendolo scivolare ancora più. E’ entrato per un quarto. Lei geme, sussulta, si contorce. "Si, è stupendoooo" geme, muovendosi lentamente dentro e fuori. Ora è quasi metà dentro. "Ohhhhh è enorme, mi riempie tutta" Lascia andare i fianchi facendolo scivolare tutto dentro fino a che il culo sbatte contro la mie palle "Ahhhhhhh " grida lei. Lei si ferma con tutto il cazzo dentro. Fa muovere i muscoli, stimolandomi e facendo ingrossare la cappella dentro di lei. "Schiavo, sei grande" geme in modo sexy. "hai un gran bel cazzo" Lei fa muovere i fianchi avanti e indietro, facendo muovere l’asta turgida dentro di lei. Si prende i capezzoli con la mani, tirandoseli mentre il cazzo va dentro e fuori. Dopo un po’ si china su di me, facendo scivolare le tette sul mio petto e baciandomi appassionatamente, sempre facendo muovere il cazzo dentro di lei. "Si scopami tutta " geme "ficcamelo tutto dentro quel bel cazzo duro. Voglio che me lo infili tutto dentro di me" "Dio Kate, sei così stretta, così bollente, così bagnata." gemo io Si alza e sollevandosi sulle gambe sia fa impalare dal cazzo. Muovendosi lo fa entrare e uscire, come se stesse cavalcando. Ad ogni entrata urla di piacere "Dio che belloooooo" Agitando la testa aumenta il ritmo delle gambe, muovendo anche il bacino. Ad ogni movimento dentro e fuori, un fiotto di panna misto ai suoi succhi esce fuori, colando su di me. Le urla di piacere mentre raggiunge l’orgasmo "Oooooo siiiiiii" Lei rallenta il ritmo e sono io ad agitare i fianchi per ficcarglielo dentro, sollevandola e impalandola. "Vieni fammi sentire come godi" grido Le onde di piacere scuotono il suo corpo e stringe i muscoli, afferrando il mio cazzo dentro di lei. Il mio palo è duro come il ferro e continua a stantuffare con violenza dentro lei. "Siiiii non fermatiiii scopamiiii tuttaaaaaa" grida lei Lei si gira tenendo il cazzo ben dentro di lei e mi presenta il culo. Con le unghie afferra le palle e le stringe "Ohhhhh" grido io, sorpreso. Lei alza le ginocchia fino a far uscire quasi tutto il cazzo. Poi in un movimento rapido si getta sopra, impalandosi e stringendo contemporaneamente le palle. Mi sento venire alla sensazione combinata. "Dai bello, riempimi tutta " geme " ti voglio sentire tutto dentro me… Sii mi riempi tutta col tuo cazzo… Voglio che mi riempi tutta con la tua sborra…. Voglio sentirti gridare mentre vieni e mi inondi tutta… Daiiii" Quelle parole mi fanno indurire ancor di più il cazzo. Sentivo la sua figa che mi stringeva tutto il cazzo. Lei aumenta il ritmo, ficcandoselo ancora di più dentro, mentre con le mani lavorava le palle. Lei ogni tanto venive, gridando e inondandosi sempre più. Ad ogni orgasmo sento le sue unghie nella mia carne mentre con la figa lavora sul mio perno sempre più duro. Come lei sta per avere il quarto orgasmo, mi sento afferrare con le unghie le palle fino a strizzarle. Io perdo il controllo. Con i fianchi inizio a martellarla fino a romperle la figa. Il mio cazzo iniziò a spruzzare mentre lei urla di un misto di dolore e piacere. lei si abbandona urlante sul mio palo mentre io la martello in modo animalesco, rovesciandole dentro un fiume di sborra bollente. Almeno tre orgasmi si susseguono per entrambe. La sua figa sembra risucchiare il mio cazzo, prosciugandolo. Ci abbandoniamo esausti, lei tenendo il mio cazzo saldamente dentro. Dopo un pò lei si riprende e vuole ripetere l’esperienza. Io non ho mai creduto di poter venire così tante volte nello spazio di poco tempo. Ricordo vagamente che verso le tre di notte, lei finalmente mi slega. Abbiamo sperimentato ogni immaginabile posizione e possibilità. Il mio cazzo ha esplorato ogni apertura del suo corpo e lasciato la sua cremo in ogni luogo. Alle sei sento il suono di una sveglia. Siamo ancora distesi, distrutti. "Oh, cazzo" mormora lei rivolta alla sveglia e la spegne. "Bene,…. John, schiavo, amore…. La tua accusa è caduta e ti rilascio." Ci vestiamo in silenzio. Lei mette solo l’uniforme e io mi rivesto. Io non ho mai avuto una esperienza sessuale così animalesca e selvaggia. "Vuoi tornare a casa con me?" Sussurra lei. Mi riporta alla mia auto e la seguo fino a casa. Come lei infila la chiave nella porta di casa, vedo una gran figa bruna dentro casa. "John " dice Kate "lascia che ti presenti la mia compagna di casa Kimberly." "Ciao Kimberly" dico io mentre le osservo, appena coperta da una vestaglia trasparente che lascia vedere due tette grandi e sode con due lunghi capezzoli turgidi e scuri che puntano contro la stoffa. "Ohhh ciao John…" dice lei mostrando due grandi occhi verdi che emanano una strana luce. Noto il sorriso che si scambiano Kimberly e Kate mentre lei si sta slacciando l’uniforme e si avvicina a Kimberly accarezzandole le tette. Insieme mi prendono per mano e mi portano verso la camera da letto.
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