Faceva piuttosto freddo quella sera, lei era uscita di casa con l’impermeabile nero ormai vecchio, i jeans e il maglione che le aveva regalato suo padre anni prima, con la scusa di andare al cinema con le amiche, lui non sospettava neppure cosa ci fosse nella sua capiente borsa quando lei usci. Aveva organizzato un buon piano, la sua amica più fidata l’aveva aiutata telefonandole per organizzare il fantomatico cinema, quindi lui non avrebbe sospettato nulla di dove invece lei sarebbe andata. La sua amica l’aveva coperta anche se era contro il tradimento, perché sapeva che Valeria non stava tradendo suo marito, quella sera era solo in cerca di una parte di lei che aveva scoperto da poco esistesse, voleva provare a se stessa che dopo 10 anni di vita coniugale, piuttosto smorta negli ultimi tempi, poteva ancora sentirsi come un tempo, poteva ancora provare certe sensazioni. Usci e si diresse alla sua auto, parti guardando malinconicamente la finestra di casa sua e se ne andò. Viaggiò per circa mezz’ora finché non raggiunse il punto d’incontro stabilito in chat mesi prima, aspettò alcuni minuti, lei era sempre in anticipo era la sua mania, poi arrivarono 3 auto di grossa cilindrata, due belle berline e un fuoristrada gigantesco, fecero il lampeggio di riconoscimento e partirono tutti e 4 incolonnati seguendo la berlina blu. Viaggiarono per circa 10 minuti e arrivarono in aperta compagna, Valeria aveva il groppo in gola.. cosa stava facendo? Stava andando a un appuntamento con 3 uomini che non conosceva se non per alcune mail che si erano scambiati nei mesi successivi alla pubblicazione del suo annuncio su quel sito di accompagnatrici. Arrivarono alla piccola cascina e come d’accordo i tre scesero dalle auto e passarono davanti al fascio di luce dell’auto di Valeria prima di entrare nella cascina, lei li potè vedere bene, non erano molto vecchi, anzi quello del fuoristrada sembrava avere sui 25 anni, molti meno di lei. Inizio a sentire un brivido sulla schiena fino all’inguine. Ora toccava a lei, se avesse deciso di andarsene loro avrebbero capito e non si sarebbero più fatti sentire. Scese con calma e si avviò dietro al fuoristrada per cambiarsi, tirò fuori dalla borsa le scarpe col tacco da 11 cm legate alla schiava e la borsetta coi trucchi, sfilò il soprabito e si liberò del maglione e del jeans rimanendo con una bellissima guêpière blu scura che reggeva due calze nere con la riga dietro e con balza altissima e ricamata, e un tanga che avrebbe fatto eccitare un monaco, si infilò le scarpe al posto delle ballerine che aveva messo per uscire e le legò ben alte che si vedessero i lacci alla schiava, proprio quello che voleva essere lei quella sera, una schiava del sesso, una troia, voleva dare piacere a tutti quegli uomini voleva godere del loro piacere, voleva sentirsi usata come uno strumento di piacere da quei 3 sconosciuti. Si infilò il soprabito e lo chiuse solo con la cintura, butto i vestiti nel baule della sua auto e si diresse all’entrata, busso subito senza indugiare per paura che se si fosse fermata a pensare sarebbe tornata indietro. Aprì il signore della berlina blu, alto come lei con i baffi e più vecchio di lei di circa 5 anni, vestito di un completo grigio con camicia e cravatta in tinta, entrò e vide il tipo giovane del fuoristrada, vestito casual con il codino dietro e la barba incolta di alcuni giorni, si sentì subito attratta da quel tipo. Nel frattempo arrivò anche il terzo, evidentemente il padrone di casa che si era già tolto la giacca ed era andato a prendere lo spumante in cucina, si sedettero tutti e tre sul divano e sulle poltrone del enorme salotto ma lei rimase in piedi, a farsi ammirare, si sentiva bellissima, spogliata dagli occhi di quei 3 uomini che erano li solo per lei, si sentiva una troia, una bellissima troia, proprio come sperava. Dopo un paio di bicchieri di spumante e i primi convenevoli disse con freddezza “allora siamo qui per fare qualcosa no? Ricordate tutti gli accordi vero? Allora iniziamo?”. Dicendo questo si slacciò la cinta del soprabito e lo aprì leggermente per far intravedere l’intimo che portava sotto. Immediatamente il padrone di casa, magro e più basso di lei con la fronte piuttosto stempiata, si avvicinò e le prese il soprabito per metterlo a posto. Lei ora era in mezzo al salotto, in biancheria molto provocante coperta dagli sguardi di tre uomini, si avvicinò al giovane che la eccitava maggiormente e iniziò a strusciarglisi contro inginocchiandosi sul divano e mostrando il culo sodo agli altri due. Il giovane iniziò a baciarla e lei a toccarlo ovunque, sotto la t-shirt fin dentro i jeans, glieli sbottonò e glieli fece sfilare da seduto, poi si girò e guardò gli altri due con aria provocante e fece cenno di avvicinarsi. Ora era in ginocchio con due uomini in piedi accanto a lei e uno seduto con solo i boxer addosso, si girò e slacciò i pantaloni a quello con baffi e al padrone di casa, abbassandoglieli assieme alle mutande. Lei odiava la biancheria da uomo, soprattutto i boxer, preferiva scoprire subito la carne sotto ai pantaloni. Prese tra le mani i due cazzi già eccitati dei due in piedi e fece cenno che si spogliassero, poi iniziò a lavorarli dolcemente e lentamente in un avanti e indietro da vera maestra, li sentì bagnarsi in punta sotto i suoi abili pollici che stuzzicavano i prepuzi e decise che erano eccitati abbastanza per il momento. Si girò e vide che il giovane si era già spogliato dei boxer e che aveva un uccello gigantesco, non si spaventò e lasciati gli altri due avvinghiò entrambe le sue mani affusolate e laccate di rosso attorno a quel cazzone già umido e eccitato, finché il giovane non l emise una mano sulla testa e la fece avvicinare al suo glande, lei senza scomporsi iniziò a leccarglielo graffiandogli le cosce e i fianchi con le unghie, le piaceva sentirlo mugolare. Intento gli atri due si erano inginocchiati e avevano iniziato a baciarla ovunque sulla schiena sul sedere e sulle scarpe, lei si sentiva come non mai, sola in mezzo a 3 uomini tutti per lei, voleva solo farli godere il più possibile del suo corpo, per sentirsi appagata e bella. Decise che era arrivato il momento di spingersi oltre, quindi allargò le cosce per far si che potessero cominciare a stuzzicare anche lei e ingoiò in un solo colpo tutto quel cazzone che stava leccando, iniziando un lentissimo sali scendi che le riempiva la bocca fino alla gola, lei a malapena riusciva a attorniare il glande con la sua lingua prima di ridiscendere a prenderlo tutto dentro, aveva un buon sapore, non le era mai piaciuto molto il sapore di suo marito, ma questo era diverso più salato e forte, ma a lei piaceva di più. Quello coi baffi e il padrone di casa continuarono a leccarle le scarpe e le calze fino al suo splendido culo e spostando il tanga ebbero modo di dissetarsi dalla sua fica grondante, ormai il tanga era fradicio, se ne accorsero e iniziarono a sfilarglielo sempre mentre lei continuava a succhiare incitata dalle parole un po’ volgari ma eccitantissime di tutti e tre.”si continua a succhiarlo, facci vedere come sei brava e quanto ti piace il cazzo” le dicevano, oppure “dai facci vedere quanto sei porca, cos’altro sai fare..” e lei non si sentiva minimamente offesa da tutto ciò, anzi era proprio quello di cui aveva bisogno. SI alzò in piedi e si girò staccandosi da quel pene che le aveva già indolenzito la mascella, e facendo ammirare il suo corpo a tutti e tre, la sua fica splendidamente depilata, aveva lasciato solo una strisciolina di peli sul davanti , il resto era tutto depilato e morbido, prese la testa del padrone di casa e se la mise tre le cosce incitandolo a leccargliela in profondità, il giovane iniziò a baciarle e a mordicchiarle il culo e lei si slacciò pian piano la guêpière mostrando un seno non grosso ma sodo e alto come una ventenne, che l’uomo coi baffi prontamente leccò. Lentamente la spogliarono sempre leccandola ovunque, chiuse gli occhi e assaporò il piacere che le davano tutte quelle mani e quelle lingue sul suo corpo, si sentiva in balia di quel piacere e faticava a restare in piedi. Finalmente era nuda con solo le calze e le scarpe, si inginocchiò e iniziò a leccare alternativamente le due aste dei signori, che pian piano si rivelarono all’altezza di quella del ragazzo, poco più piccole, le piaceva da morire vedere le facce dei due signori mentre lei li spompinava lentamente e li guardava dritta negli occhi. Il ragazzo intanto da dietro la alzò e iniziò a strusciare la punta del suo pene sulle grandi labbra fino al clitoride strappandole dei gridolini di piacere e distraendola dal suo lavoro di bocca. Lei si spinse indietro con un colpo di reni e si fece penetrare a fondo strappando un gemito soffocato al giovane e continuo a masturbare e a leccare gli altri due mentre il giovane prestante sa la scopava con colpi profondi e decisi, la stava sbattendo come una cagna e glielo urlava piantandole le mani nei fianchi per possederla fino a fondo, lei sentendo il rumore sommesso della sua fica che si apriva e sciacquava tanto era bagnata misto allo schiaffeggiare del corpo del giovane sulle sue procaci natiche ad ogni affondo godeva. Lei godeva e smanettava sempre più velocemente i due cazzi che aveva tra le mani. Il tipo coi baffi si alzò e disse che era ora di andare nella “stanza”, e gli altri un po’ controvoglia si staccarono da lei, che si alzò barcollando e li segui…era ormai in balia dei tre uomini, era un loro oggetto, anche se era stata lei a accettare tutto questo, ora lei avrebbe dovuto fare tutto. Uno dopo l’altro nudi entrarono in una stanza buia, una volta accese le fioche luci si rivelò contenere un enorme letto coperto da una grande coperta di seta rossa scura, e diversi armadietti in pregiato legno che occupavano tutta una parete, mentre sull’altra c’era un grande specchio, lei si stese sul letto e in un impeto di coraggio disse “allora? Volete lasciarmi raffreddare?” e si leccò le dita per poi portarle alle grandi labbra per massaggiarle di fronte ai tre che rimasero per un attimo a contemplare la bellezza e la sensualità che emanava il loro “giocattolo” con le gambe aperte e le calze un po’ scese, con una mano che massaggiava e stuzzicava feroce un capezzolo e l’altra affondava e allargava nella fica ormai in fiamme.Ma non si fecero pregare troppo a lungo e si buttarono a leccarle la fica e a darle nuovamente due cazzi da succhiare. Il tipo con i baffi le stava dando delle emozioni strane leccandola, si sentiva pungere da quei baffi ma non vi avrebbe rinunciato per nulla al mondo, poi lui intinse le sue dita nella sua vulva grondante umori e inumidì ulteriormente il buchino dietro, anche se era già copiosamente bagnato dato che Valeria ormai grondava umori che le erano colati sulle cosce e fino allo sfintere, poi entrando prima con un dito poi con l’aiuto di lei con tutte e due, lei non resisteva più, aveva due cazzi in mano e li stava succhiando come una troia d’alto bordo (almeno così si sentiva lei) e intanto le stavano leccando il clitoride mentre la penetravano nella fica e nel culo con le dita, non sapeva neanche quante, iniziò a urlare sconcezze, voleva godere e subito, voleva sentirsi piena di quei cazzi tutti per lei, non le bastavano più le dita, ormai aveva perso il controllo, aveva raggiunto il suo scopo, ora non si sarebbe più controllata. Li voleva, e li voleva tutti. Valeria non si rese neppure conto che uno dei due che stava ciucciando si stacco da lei e si allontanò, lei continuava a muoversi per farsi penetrare e leccare la passera e il buchino, alternando frasi che mai avrebbe pensato di dire a profonde leccate al cazzo del giovane in ginocchio a fianco a lei. Lei era gia arrivata due o tre volte troppo vicina al orgasmo e stavolta quando l’uomo con i baffi smise di penetrarla con le dita nel culo non ce la fece più, si tolse di bocca l’enorme mazza del giovane e lo guardò dritto negli occhi implorandolo di scoparla e farla godere, il giovane non se lo fece ripetere e si spostò tra le sue cosce, scambiandosi con l’uomo baffuto che andò a piazzarsi dall’altra parte di Valeria pronto per scoparla in bocca appena si fosse coricata del tutto. Valeria ebbe un enorme sussulto quando il giovane appoggiò e iniziò a strusciargli sul clitoride l’enorme cazzo, poi dopo un breve alternarsi di movimenti sulle labbra di lei la penetrò possentemente e a fondo facendola urlare. Non sapeva neppure lei come le venivano fuori quelle parole, mai aveva incitato suo marito a “sfondarle la fica” o ” a spacCarla tutta” ma si giustificò dicendosi che le veniva naturale visto che stava recitando la parte della puttana, e si lasciò andare a urla di incitamento per il giovane, voleva farlo venire e sentirsi piena di lui. Intanto l’uomo con i baffi le prese le mani e le portò alla sua asta, facendole capire che voleva ricevere anche lui un trattamento degno di quello elargito poc’anzi, così lei iniziò a masturbarlo con foga prima di prenderlo tra le labbra per risucchiarlo nemmeno fosse stato una cannuccia. Nel frattempo tornò il padrone di casa e si mise a baciare Valeria in tutto il corpo, prendeva i suoi seni e li strizzava e mordeva e li succhiava poi si spostava sul ventre e sul collo e di nuovo giù sul seno. Non poteva durare tanto così, lei lo sapeva e infatti Valeria prese a urlare più forte e a incitare il giovane a infilzarla e a venire con lei, un’attimo dopo le contrazioni della sua vagina e la pelle d’oca la tradivano e lei godeva singhiozzando proprio mentre il giovane le riempiva la fica di un fiume infinito di sperma bollente che le sembrava la risalisse fino alla testa. Non fece neppure in tempo a finire di godere che mentre urlava l’uomo coi baffi le prese la testa e le ordino di bere tutto e le venne dritto in bocca schizzandola dappertutto fino sul seno. Valeria in piena estasi con il calore che le montava da dentro desiderava solo poter sentire il sapore salato e acre dell’uomo quindi non solo ingoiò tutto ma serrò bene le labbra in modo da farlo venire tutto dentro la sua bocca, poi prese a leccarlo e a succhiarlo più di prima facendolo urlare. Nel frattempo il padrone di casa aveva smesso di palparle il seno e si era alzato in piedi di fianco a lei e si masturbava velocemente, Valeria fece appena in tempo a smettere di succhiare il cazzo del uomo baffuto per ricevere su tutto il suo corpo la copiosa sborrata che le cadde sui capezzoli turgidi, sul ventre e sulla faccia andandole a sporcare il dolce viso da porca che aveva.. Si riprese qualche attimo dopo, grazie alle abili mani e alla lingua del padrone di casa che disteso su di lei la stava massaggiando e baciando sul ventre e sul seno, mormorandole parole di ringraziamento e di elogio, disse che non avevano mai avuto una troia così indecente e vogliosa e attiva, quasi sembrava che fosse lei a comandarli e a farli venire a comando.
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