Valeria si sentiva in un altro mondo, distante da quelle parole, sentiva ancora il gusto della sborra appena ricevuta e tra le gambe iniziava una sensazione conosciuta, sentiva il calore del liquido uscirle e colarle sulle cosce e sullo sfintere.. si risvegliò di colpo appena sentì la parola “schiava”.. Pensò velocemente alle e-mail che si erano mandati, e agli accordi presi, lei doveva essere solo una escort, non una schiava, non violentata o cose del genere, ma mai avevano parlato di comandare.. si sentì smuovere dentro, un brivido lungo la schiena la percorse. Si alzò lievemente confusa e con la vista un po’ appannata, si guardò intorno e vide che il giovane e il signore baffuto erano sdraiati sul letto dietro di lei e mentre uno fumava l’altro si beveva qualcosa da un bicchiere con dentro del ghiaccio. Il padrone di casa invece le era accanto e continuava a toccarla dolcemente. “Accetto” – disse- “ma voi porcellini dovrete trattarmi bene e farmi godere come una pazza” gli uomini annuirono e le dissero di non preoccuparsi che sarebbe stata una cosa soft. Non aspettavano altro, il proprietario della cascina aprì un’anta del armadio a muro e le disse di prendere ciò che voleva.. Lei si avvicinò e dopo essersi un po’ ripulita in faccia e in mezzo alle cosce con della carta assorbente già pronta nel armadio iniziò a guardare bene cosa esso conteneva, c’era di tutto , sembrava un sexy shop.. fruste e frustini, manette e strani aggeggi in cuoio, vestiti in latex e falli finti enormi.. poi vide delle scarpe e degli stivali. Disse ai suoi amanti di allontanarsi un po’ e si cambiò.. poco dopo lei varcava la soglia della stanza e richiamava la loro attenzione con uno schioccare di frusta sul suo petto proprio in mezzo ai seni, loro la guardarono a lungo, era la donna più bella del mondo in quel momento.. indossava dei lunghi stivali di pelle alla corsara, con il tacco in acciaio lucente, sotto aveva delle calze autoreggenti a rete, e poi un provocante corsetto in cuoio nero che le faceva svettare i seni scoperti verso l’alto rendendoli ancor più grossi e provocanti, i capelli raccolti per non infastidirla le davano un’aria quasi intellettuale.. Implorò che si avvicinassero e che iniziassero a lecCarla. Il giovane sembrava smarrito in questa situazione, si avvicinò e iniziò a leccarle i seni e a tocCarla in mezzo alle cosce, ma fu quasi subito fermato dal padrone di casa che ordinò che lei si mettesse sul letto. Valeria un po’ dispiaciuta si avviò con mosse feline e provocanti verso il grande letto ancheggiando e muovendosi come una passeggiatrice. Mentre camminava ricevette una sonora sculacciata sul gluteo e fece un gridolino, poi si girò e chiese come doveva mettersi, l’uomo le ordino di sedersi sul letto e di spalancare le cosce, poi disse di iniziare a toccarsi e le diede il manico del frustino da succhiare.. incitandola e chiamandola puttana. Intanto si erano avvicinati gli altri due e le dissero di masturbarli, ora lei era seduta in una posizione oscena con le gambe divaricate, stava smanettando due cazzi e il frustino sbattuto ripetutamente sulle grandi labbra.. inspiegabilmente si stava eccitando, sentiva la sua lei pulsare e iniziare a bagnarsi.. Mormorò “cosa non farei per farmela leccare…” e il padrone le disse che avrebbe fatto tutto quello che volevano lo stesso, quindi le ordinò di girarsi e di mettersi a inginocchiata sul letto. Appena Valeria si fu sistemata sentì il frustino scioccarle sul culo e in mezzo alle gambe, allargò di più le cosce gridando , ma si trovò subito in bocca la mazza del giovane che desiderava di nuovo quelle stupende labbra. Intanto dietro il tipo con i baffi si sistemò sotto di lei e iniziò a leccarle profondamente la fica allargandola oscenamente con le dita e penetrandola con la lingua e le dita, mentre il padrone aveva iniziato a farle colare della saliva sullo sfintere e si preparava a penetrarla con le dita.. Appena Valeria si sentì aprire dalle dita dell’uomo ebbe un sussulto e ingoiò quasi tutto l’uccello che le stantuffava in bocca, quasi sentendosi soffocare, poi il suo sfintere si abituò alla presenza delle dita, e lei fu distratta dalle sensazioni che le venivano contrastanti dalla fica, che ormai colava nella bocca del baffuto, e dal suo buchino che pulsava e doleva. Poco dopo l’uomo baffuto si spostò e la penetrò dritto nella fica bagnata e larga, facendola ansimare, era bellissimo, la stavano scopando per la seconda volta e lei godeva ancora e ancora.. venne una prima volta grazie alle dita del padrone di casa che stuzzicavano il suo clitoride e la penetravano nel culo, e grazie alle possenti spinte che riceveva in figa dal uomo baffuto che la stava prendendo a fondo. Valeria perse il controllo e iniziò a urlare cose mai dette..”Si.. ahh sii.. scopatemi.. spaccatemi tutta, voglio che mi sbattete, sono la vostra troia, dai maschioni fatemi vostra..” “ditelo che sono la vostra puttana…” Non sapeva neppure lei da dove le uscivano le parole, ma non le importava, non era mai stata così libera e così eccitata.”vi prego scopatemi dappertutto.. voglio sentirvi dentro scopatemii.. ahh” – “nel culo, sfondatemi il culo, vi voglio tutti in culo..” Valeria non era vergine, nel secondo canale, ma suo marito non l’aveva scopata molto spesso li, non piaceva tanto a nessuno dei due, ma il tocco del suo nuovo amico l’aveva eccitata a tal punto che desiderava sentirsi piena di uomini, voleva sentirli tutti dentro di se. Si alzò e fece spostare i tre uomini che si scambiarono, ora il ragazzo era sotto di lei e le apriva le labbra per farci entrare la sua grande cappella umettata dalla bocca di Valeria, dietro di lei in ginocchio stava l’uomo baffuto che dopo esserselo menato un po’ pian piano la stava penetrando dietro, e il padrone ora le era davanti e le aveva preso la testa per i capelli e la stava scopando il bocca.. Quando l’uomo baffuto fu entrato completamente nel suo buchino lei urlò ma un attimo dopo sentiva entrare anche quel enorme cazzo che già prima l’aveva riempita e l’urlo le si trasformo in un lungo gemito di goduria. Ora era piena di quei tre cazzi tutti per lei, gli uomini intanto godevano e urlavano quanto era brava, porca, troia, un po’ la insultavano un po’ la ringraziavano, intanto lei sentiva le loro mani sul suo corpo, che la toccavano, strizzavano, esploravano. Godeva, godeva come una matta, era da tempo che voleva godere cosi tanto, mai avrebbe immaginato di fare tutto questo, con tre uomini.. ma era li e stava godendo. Smise un attimo di succhiare e disse ansimando che li voleva tutti, che voleva si alternassero dentro lei e che la riempissero come una troia. Iniziò a stringere i glutei e a muoversi meno scompostamente, e dopo poco sentì irrigidirsi l’uomo che la stava inculando, lo incitò a venire”sii dai vienimi dentro porco, fammi godere, dai sborrami dentro..” Quasi a comando il cazzo sputò un fiume di lava bollente che le inondò lo sfintere e la riscaldò fin nella schiena, appena egli ebbe finito di venirle dentro lei urlò “di nuovo, di nuovo, ne voglio un altro, scopatemi ancora,” cosi il padrone di casa dopo quello stupendo pompino andò a sfondarle il buchino dal quale usciva un rigagnolo di sborra calda, e l’uomo baffuto le si parò davanti per farsi leccare. “Oh sii, spaccami il culo porco, sfondami.. ahh siii” urlò appena la cappella del padrone le si posò sul anello del buchino e cercò di entrare, con questi incitamenti lui le prese i fianchi e la deflorò completamente facendola saltare e irrigidire dal dolore istantaneo, poi attimi dopo lei ricominciò a godere e a ansimare, quindi a farsi penetrare la fica dal giovane e poi riprese a leccare l’asta ormai moscia del baffuto. Ora il giovane superdotato e il padrone la stavano montando a dovere, se la sbattevano con foga quasi facessero a gara e lei urlava, voleva essere chiamata troia. Pochi attimi dopo il padrone stava gridando che stava per venire e lei disse di aspettare, si girò e lo volle in bocca, ora era accovacciata sul cazzo del giovane e prendeva in bocca l’uccello pulsante del padrone di casa, che le esplose in bocca, in faccia e sul seno, era troppa non le riuscì di ingoiarla tutta e ne lasciò colare molta sul suo seno e sulla pancia godendo del calore che ne derivava. Il giovane decise di fotterla pure lui nel culo e la alzò prendendola dai fianchi, sfilò l’uccellone dalla passera ormai sfondata e la fece ricadere proprio con il buchino sulla sua cappella.. Valeria ebbe paura e gridò “no ti prego tu no mi spacchi, no” ma gli altri due uomini presero a incitarlo e ordinarono di sfondarle il culo e di venirle dentro, cosi lentamente il giovane si fece strada nel buchino di lei che si dilatava e doleva, quando fu tutto dentro iniziò a tirarlo fuori lento, ma lei ormai fuori di testa riprese a urlare di sfondarla, che lo voleva di più… E prese a muoversi veloce su e giù facendo sbattere le sue chiappe sulla pancia del giovane e accogliendo tutto il suo splendido uccello dentro, pochi attimi dopo urlarono assieme, Valeria ebbe il suo primo vero orgasmo anale e lui le esplose dentro facendole sentire il suo getto fino in gola.. e continuando a muoversi in lei le palpava il seno ora sporco di crema biancastra… Valeria si alzò poco dopo un po dolorante ed esausta, non riusciva a stare in piedi ed era tutta sporca di sperma, sul seno , nei capelli, sul viso tra le gambe aveva un fiume di fluido caldo che le colava dal buchino, quindi di sdraiò accanto ai tre e stette cosi un po’. Passarono diversi minuti quando il padrone di casa le porse un piccolo asciugamano profumato e la aiutò ad alzarsi e a ripulirsi lentamente, poi le indicò dove poteva trovare il bagno e la accompagnò, Valeria si tolse quegli ultimi indumenti che le restavano addosso, e si infilò sotto la doccia calda, l’acqua che le sferzava il viso la risvegliò completamente e iniziarono ad assalirla i sensi di colpa, poi guardando l’ora si accorse che era gia molto tardi e che forse suo marito la stava già cercando.. Finì di lavarsi senza troppa fretta, si asciugò i capelli e si avviò verso il salotto della cascina con addosso solo l’accappatoio, prese i suoi pochi indumenti, le scarpe, l’impermeabile, la poca biancheria che aveva quando aveva iniziato questo bellissimo gioco, poi salutò i tre uomini che nel frattempo si erano lavati, forse in un altro bagno, e rivestiti. Dopo i soliti saluti Valeria uscì da quella cascina e in auto si rimise i vestiti, tornò a casa pensando che forse suo marito la aspettava ansioso, mise l’auto in garage, mentre saliva in ascensore si sistemò i capelli e poi entrò in casa silenziosamente, suo marito dormiva a letto con la tv accesa su uno di quei emittenti locali piene di pubblicità erotiche, lei sorrise, si spogliò e si infilò a letto spegnendo la tv. L’indomani al lavoro lesse una breve mail mandatale da uno dei tre suoi amici: La ringraziamo per l’assistenza che ci ha fornito; a presto. Rimase stupita di se stessa scoprendosi a soffermarsi sulla parola “a presto”.. gli accordi erano che si sarebbero visti una volta e poi mai più.. ma in fondo ci aveva pensato anche lei anche se non osava ammetterselo.
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