Ciao mi chiamo Tony ho circa trent’anni e anche se geneticamente uomo ho da sempre sentito dentro di essere donna. Credo di essere una transessuale anche se non ho mai affrontato la cosa fino in fondo. Ho iniziato i miei rapporti con l’altro sesso (quello maschile) presto ed è stato un crescendo. Forse qualche volta racconterò la mia nascita sessuale ma adesso vi voglio descrivere il mio primo incontro sessuale in lingerie. Da donna avrei voluto chiamarmi Elena, il mio “amichetto” si chiama Andrea 33 anni, e con lui e solo con lui ho fatto sesso crescendo nel mio approccio femminile ogni volta sempre più. Un giorno tornando dal lavoro decisi di passare da un grande ipermercato per comprare della lingerie da indossare per provare nuove sensazioni ed avvicinarmi sempre più al mio essere donna. Arrivai a casa con un bel paio di calze nere GoldenLady, di fatto sono dei collant aperti con effetto reggicalze arricchiti di elegante pizzo qua e la, ed un perizoma anch’esso nero. Mi spogliai ed indossai le calze, che bello sentirle sulle gambe, le accarezzavo e mi eccitavo da morire. Poi fu la volta del perizoma che scomparve nel mio bel culetto. Fantastico! Ero quasi in estasi. Decisi di vedere Andrea per incontrarlo così vestita. Lo chiamai e lui che ha sempre voglia del mio corpo “femminile” mi disse di raggiungerlo nella casa di campagna. Misi a dosso un paio di jeans molto stretti che mettono in risalto il mio bel culetto che piace tanto a lui e subito in macchina. Appena arrivai Andrea mi aspettava davanti la porta. Scesi tremante dalla macchina lo salutai con un bacio ed entrammo dentro. Lui, entrato dopo di me, mi fu subito alle spalle e mi abbraccio dicendomi che aveva atteso i pochi minuti che ci avevano separato con una voglia crescenti di scoparmi. Mi strinse da dietro e potei sentire già il gonfiore dietro i sui pantaloni: era già molto pronto, ma non sapeva ancora della sorpresa che lo aspettava. Nei nostri incontri, infatti, non avevo mai avuto il coraggio, pur sentendomi donna e comportandomi sessualmente come tale, di abbigliarmi intimamente come Elena. Lui comincio ad accarezzami il culo, sa bene che non mi piacciono le attenzioni al mio pisello, a strusciarsi e a baciami sul collo. Ad un tratto sempre all’impiedi mi girò e mi spinse in basso, io mi inginocchiai e cominciai a baciarlo da sopra i pantaloni. Quando mi inginocchiai avevo sentito il perizoma entrarmi quasi dentro il mio culo e le calze tendersi e velare ancora di più le mie gambe sotto i jeans: ero sempre più eccitata. Sbottonai i suoi pantaloni ed abbassai gli slip ed ecco svettare fuori il suo cazzo, non lungo, saranno circa quindici centimetri ma abbastanza largo e con una cappella pronunciata. Cominciai a baciare e leccare le palle e poi salendo lentamente su lo scappellai e poggiai la mia lingua calda e sensuale sulla cappella, cosa che lo fa impazzire. Dischiusi le labbra e feci lo scivolare in bocca, era caldo e bagnato. Cominciai a fare uno dei miei bei pompini goduriosi, mi piace tanto farli ed anche se li ho fatti solo a lui mi reputo abbastanza esperta. Lui di tanto in tanto mi accarezzava i capelli ed assecondava i miei movimenti, scopandomi quasi in bocca, ed affondando di tanto in tanto fino alla gola. Dopo circa 10 minuti non volendolo fare venire, rallentai un po’ e quindi mi staccai alzandomi. Lui capì che avevo voglia di sentirmi ancora di più donna e prendendomi per mano mi condusse nella stanza da letto. Mi coricai a pancia in giù e lui dopo essersi spogliato si mise a cavalcioni su di me. Mi sbottonò i jeans ed ecco che la sorpresa veniva svelata, mi sentivo eccitatissima. Andrea mi disse che stavo benissimo e che le calze ed il perizoma esaltavano le mie curve femminili: lo avevo sorpreso positivamente. Cominciò ad accarezzare e baciare le mie gambe inguainate nelle calze donandomi sensazioni stupende. Quindi, salendo verso il mio culetto, (che aveva sverginato tanti anni prima – forse un giorno vi racconterò) mi scosto il perizoma e comincio a leccare e baciare il mio buchetto voglioso di cazzo, cercando di forzarlo con la lingua. Io mi sbrodolavo! Continuava ad accarezzarmi le gambe e la cosa mi rendeva molto felice: aveva gradito la sorpresa. Mi tirò a se mi tolse il perizoma e sdraiandosi a letto cominciammo un sensualissimo 69. Lui esplorava il mio buchetto ed io leccavo e succhiavo sempre più il suo cazzo che diventava enorme. Lo volevo adesso dentro di me e glielo dissi. Lui prese dal cassetto del comodino il lubrificante a base acquosa alla fragola e cominciò ad umettare ed entrare con un dito nel mio buchetto, le mie sensazioni venivano amplificate da una strana vibrazione interna che veniva dalle mie gambe avvolte dalle calze. Poi inserì un secondo dito e cominciò a stantuffare e a farmi godere, facendomi inarcare del piacere. Quindi mi passò un profilattico (anch’esso alla fragola, un gusto che mi piace tanto) perché è molto più igienico ed io lo srotolai sul suo cazzo che era diventato molto duro e lucido di umori e di saliva grazie ai miei colpi di lingua. Ero pronta! Andrea rimase sdraiato ed io mi girai per cavalcalo: lui sa bene che voglio essere io a guidare il primo ingresso del suo cazzo nel mio culo, perché anche se l’ho preso centinaia di volte, la prima volta mi fa sempre un po’ male. Presi il suo cazzo in mano e lo appoggiai al mio sfintere ben lubrificato, e cominciai a fare entrare lentamente la cappella, Andrea mi accarezzava le gambe ed io ero in estasi. Lo feci scivolare tutto dentro di me, e quando la sensazione di bruciore era passata cominciai a fare su e giù sempre più velocemente e godere come tutte le donne quando hanno un uomo dentro di loro. Che bella sensazione mi stavo impalando da sola e con delle bellissime calze che mi facevano sentire ancora di più donna, non avevo provato mai quelle splendide sensazioni. Dopo circa cinque minuti Andrea mi disse di mettermi sotto, voleva scatenarsi un po’ visto che il mio culo si era abituato, mettendomi alla pecorina gli offrii me stessa. Lui appuntò il suo cazzo e, scivolando dentro, cominciò a stantuffare, facendo anche qualche volta entra ed esci ( manovra che a me piace tantissimo) per farmi allargare il buco sempre più, e mentre mi scopava mi accarezzava di tanto in tanto le calze provocandomi sensazioni paradisiache. Quando capi che stava per godere uscì da me e girandomi, si mise in ginocchio portandomi il suo cazzo al vilo. Lo afferrai, tolsi il profilattico e lo avvolsi con la mia bocca, sapeva di fragola, ma era anche molto umido e maschio ed era dentro la mia boccuccia da donna. Bastarono pochi colpi di lingua per portalo all’orgasmo, estrasse il cazzo dalla mia bocca un attimo prima dell’orgasmo e mi schizzò sul viso. Il primo schizzo mi colpì sul naso e poi a seguire su tutta la faccia: era caldo, profumato e molto abbondante, appena finì di schizzare e godere, avvicinai la mia lingua e leccai la cappella appoggiai le mie labbra e dopo averle dischiuse lo ripresi in bocca per ripulirlo sapientemente e gustare un po’ del suo seme al gusto di fragola!
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