Oggi sono andato alla scuola di mio figlio per parlare con la professoressa di francese che aveva chiesto un colloquio, mio figlio a casa si lamentava sempre di questa professoressa perché secondo lui è una vecchia cretina che non riesce a tenere buona la classe, si fa mettere i piedi in testa da quegli elementi più casinisti e non riesce a fare lezione, però poi pretende che tutti quanti quando interrogati sappiano rispondere in un perfetto francese.Arrivai all’appuntamento puntuale, e la professoressa era in sala professori ad aspettarmi, non l’avevo mai vista, in effetti era un po’ avanti con gli anni, infatti entro un anno sarebbe andata in pensione, ma mi fece una bella impressione, era molto gentile, parlava in modo molto garbato e usava un tono di voce molto basso.Dopo aver parlato di mio figlio per almeno mezz’ora la salutai e lei mi accompagnò fino all’ingresso della scuola, perché aveva finito di tenere lezioni per quel giorno, mentre le davo la mano per salutarla ancora una volta la vidi impallidire e tenersi con una mano al cancello della scuola per non cadere, preoccupato mi avvicinai a lei per sorreggerla e vedendo che stava veramente male mi offrii di accompagnarla a casa, lei all’inizio rifiutò ma poi non riuscendo a reggersi sulle gambe accettò e mi disse l’indirizzo di casa, la feci salire sulla mia macchina che per fortuna era parcheggiata proprio davanti alla scuola e in pochi minuti giunsi davanti a casa sua, parcheggiai e lei mi ringraziò per il passaggio, scese dalla macchina ma dovette appoggiarsi al cofano per non cadere, io allora scesi a mia volta le passai un braccio intorno alla vita e lei, quasi svenuta si appoggiò con la testa alla mia spalla, le chiesi se voleva che chiamassi qualcuno o se preferiva che chiamassi un’ambulanza, ma lei mi rispose che preferiva andare a casa dove forse le sarebbe presto passato il malessere, le presi la borsa e cercai le chiavi, lei mi indicò il suo appartamento dove praticamenti dovetti portarcela in braccio. La posai sul divano, andai in cucina dove trovai uno strofinaccio che dopo averlo bagnato glielo misi sulla fronte, lei era incosciente, era molto pallida, le sollevai le gambe e le feci appoggiare sopra un grosso cuscino per tenerle sollevate, mentre facevo questo la gonna si alzò sopra le cosce, vidi che portava delle calze autoreggenti e un paio di mutandine bianche, cominciavano a venirmi in mente strani pensieri che cercai di scacciare, provai a farle bere un po’ d’acqua e notai che la camicetta che portava era allacciata fino all’ultimo bottone e sicuramente non le permetteva di respirare bene, così cominciai a sbottonarla, dopo due bottoni vidi apparire il pizzo del reggiseno, mi stavo eccitando guardando una professoressa di circa 50anni, senza pensarci continuai a sbottonare la camicia più di quanto era necessario, le misi una mano su un seno e cominciai ad accarezzarlo attraverso il pizzo del reggiseno, lei intanto si lamentava debolmente, io continuai ad accarezzarla, le spostai il reggiseno e le massaggiai le tette che erano ancora abbastanza sode malgrado l’età, non so se era per il massaggio che le stavo facendo ma lei cominciò a riprendersi, quando vide che aveva tutta la camicia aperta e che le stavo palpando il seno, cercò di coprirsi e provò mettersi seduta ma la testa le girava ancora, io le dissi di non preoccuparsi, l’aiutai a rimettersi sdraiata e ripresi a massaggiarle le tette, dopo aver provato a togliermi la mano lei sembrò non avere più forze e si abbandonò sul divano, io le parlavo dolcemente dicendole che presto si sarebbe sentita meglio, con le dita avevo preso il capezzoli e avevo cominciato a schiacciarli teneramente e sentii che si stavano indurendo, dopotutto quel massaggio non le dispiaceva, provai allora a mettere una mano tra le sue gambe, lei non voleva, teneva le cosce serrate e mi pregava di smettere, ma io ignorandola forzai le sue gambe che si aprirono solo so stretto necessario per fare passare la mia mano, quando sentì le mie dita sopra le sue mutande lanciò un piccolo urlo, io mi abbassai con la testa verso il suo volto e provai a baciarla, lei non voleva e girava la testa da una parte all’altra, il con la mano le presi il mento e tenendola ferma riprovai a baciarla, questa volta ci riuscii, ma lei teneva le labbra serrate e non permetteva alla mia lingua di entrare, ricominciai a muovere la mano che tenevo tra le sue gambe e le massaggiai la figa attraverso la stoffa delle mutande, lei lanciò un piccolo grido e io ne approfittai per impossessarmi della sua bocca, entrando con la lingua e intrecciandola con la sua.Le sue resistenze stavano cedendo, infatti quel trattamento si vedeva che le piaceva, riuscii ad abbassarle le mutandine e ad accarezzarle la figa che sentii si stava bagnando, sempre con la lingua nella sua bocca le infilai un dito nella figa e cominciai a muoverlo dentro e fuori, lei mi chiedeva di smettere ma si vedeva che non lo voleva veramente, mi abbassai a prendere in bocca un suo seno e con la lingua le solleticavo il capezzolo, anche se continuava a dirmi di lasciarla stare con la mano mi accarezzava la nuca tenendomi la testa contro il suo seno.Riuscii ad infilare un altro dito nella sua figa e ripresi a masturbarla, la cosa le piaceva molto infatti le sue suppliche di smettere si tramutarono il sospiri di piacere, dopo qualche minuto sentii che stava per venire sulla mia mano che si bagnò dei suoi umori ma non smisi di masturbarla anche quando la sentii rilassarsi dopo l’orgasmo, continuai il massaggio infilando ancora un altro dito dentro di lei, cercai ancora una volta la sua bocca e questa volta mi accolse senza fare storie, la baciai a lungo e sentii che godeva un’altra volta.Ormai era partita, con la mano cercò la cerniera dei miei pantaloni e dopo averla abbassata fece uscire il mio cazzo dalla patta e tenendolo con la mano mi fece una sega, il mio cazzo era già in tiro e sentivo che quasi mi scoppiava, allora le misi una mano dietro la testa e la spinsi verso di lui, lei mi guardò negli occhi e senza protestare apriì la bocca e lo accolse dentro di se, prima lo leccò a lungo poi cominciò a farmi un pompino fantastico, non volevo venire ancora così lo tirai fuori dalla sua bocca, e le dissi di spogliarsi completamente per andare in camera dove saremmo stati più comodi, l’aiutai ad alzarsi ma ormai stava bene, si spogliò e rimasi a guardarla, anche se in alcuni punti la pelle si era lasciata andare ed aveva delle smagliature, nell’insieme non era male, prendendola per una mano le chiesi dove fosse la camera, lei sembrava che stesse per ripensarci, allora la strinsi a me facendole sentire la mia erezione contro la pancia, i dubbi si dissiparono e lei mi condusse in camera, io mi liberai in fretta dai vestiti e la feci sdraiare sul letto, dopo averle divaricato le gambe gliele feci piegare all’insù e le feci passare le mani sotto le ginocchia per tenerle in posizione, poi misi la testa fra le sue gambe e cominciai a leccarla, prima esternamente, poi facendo penetrare la mia lingua dentro di lei come se fosse un piccolo cazzo, lei sospirava di piacere, passai poi a leccarle l’ano ma quando provai ad infilarle un dito dentro, lei si agitò dicendo che da li non l’aveva mai fatto, le risposi di non preoccuparsi e ripresi a leccarle la figa finchè sentii che era di nuovo rilassata, la leccai a lungo alla fine la sentii che veniva allora provai di nuovo a metterle un dito nel culo, questa volta non disse nulla era troppo presa dall’orgasmo, quando si calmò sentì il mio dito che era rimasto nel suo ano e cercò di tirarlo fuori dicendole che sentiva un gran bruciore, io lo levai e glielo misi in bocca fer farglielo leccare, lei non voleva ma io insistevo allora aprì la bocca e io le infilai il dito e cominciai a muoverlo per tutta la sua bocca, lo passavo sulla lingua, sul palato, lo spinsi fino in gola e lei ebbe un conato allora lo levai e misi il mio cazzo al suo posto, lei cominciò a leccarlo dopo un po’ lo tolsi dalla sua bocca per infilarlo nella sua figa, notai che era molto stretta, probabilmente erano anni che nessuno passava di lì, lo introdussi lentamente guardando la sua faccia che era in estasi, spinsi piano finchè non sentii che era entrato tutto e batteva contro l’utero, allora cominciai a scoparla prima piano e poi sempre più forte, lo toglievo tutto per entrare di colpo fino in fondo alla sua figa, lei gridava dal piacere, poi le feci cambiare posizione mettendola alla pecorina, le andai dietro e la penetrai in un solo colpo, lei lanciò un urlo di dolore, ma appena ricominciai a muovermi il gridò si trasformò in gemiti di piacere e venne un’altra volta, probabilmente non aveva mai goduto così tanto in un solo giorno, la guardai era stravolta, aveva il viso tutto arrossato, era tutta sudata e aveva il fiatone, dopo averla fatta venire ancora una volta uscii dalla sua figa e la girai a pancia in giù, lei si faceva spostare come se fosse una bambola, non aveva più le forze per muoversi, io le passai un cuscino sotto la pancia in modo che il suo culo rimanesse bene in alto, mi portai dietro di lei e aprendole le natiche cominciai a leccarle il buco del culo avendo cura di lasciare molta saliva, lei all’inizio mi lasciò fare ma quando provai a metterle dentro un dito capì le mie intenzioni e cercò di alzarsi io lo prevedevo così mi sdraiai sopra la sua schiena e la schiacciai con il mio peso, lei allora cominciò a piangere, mi pregava di non farlo, non l’aveva mai fatto, mi disse che una volta, quando era giovane, qualcuno era riuscita a convincerla a lasciarsi inculare, ma quando aveva provato, il dolore era stato troppo forte e aveva rinunciato quasi subito.Io ero sopra di lei e non avevo intenzione di rinunciare a concludere la scopata con una bella inculata, se il culo era vergine poi sarebbe stato ancora più bello, provai a convincerla con le buone ma lei sembrava irremovibile, allora decisi che era arrivato il momento che lei volesse o no l’avrei inculata, mi riportai dietro di lei mentre con una mano sui suoi reni la tenevo schiacciata al letto, le infilai un dito nel culo, era veramente stretto lei poi teneva i muscoli contratti rendendo molto difficile anche per il mio dito la penetrazione, quando fu tutto dentro lo lasciai fermo per farla abituare, le dicevo di non preoccuparsi perché anche se all’inizio era sicuro che le avrebbe fatto male, poi le sarebbe piaciuto.Lei non voleva sentire ragioni e continuava a scalciare, io allora le diedi una sculacciata sulle natiche, lei non se lo aspettava e rimase qualche istante immobile nell’attesa di un altro colpo che però non venne, infatti io approfittando del suo stupore riuscii ad infilarle un altro dito nel culo, lei gridava dicendomi di toglierlo perché non resisteva, sentiva una gran bruciore, io mi stavo stancando e le risposi che siccome stava facendo un mucchio di storie l’avrei inculata senza lubrificarle il buco del culo, tolsi le dita di colpo e lei gridò di dolore, mi posizionai dietro di lei che sentì la punta del mio cazzo contro il suo ano vergine e cercava di scappare in avanti per evitare la penetrazione, ma io ero preparato e la tenevo saldamente per i fianchi, poi cominciai a spingere, era talmente stretta e contratta che non riuscivo ad entrare nemmeno con la punta, allora presi il cazzo tra le dita e cominciai a spingere sempre di più, di colpo sentii che i muscoli stavano per cedere e infatti la punta cominciò ad entrare, lei lanciò un urlo disumano, ma io ormai ero riuscito ad entrare e non avevo intenzione di smettere finchè c’era anche solo un centimetro di cazzo da infilare dentro.Ricominciai a spingere, sentivo il suo ano che piano piano si apriva per fare entrare il mio cazzo, passai un dito sull’anello del suo buco e lo sentii teso al massimo, la cosa mi eccitava tantissimo, lei mi pregava di smettere almeno per un momento, ma io le rispondevo che ormai ero entrato e non sarei uscito finchè non sarei venuto, spingevo sempre di più e piano piano il mio cazzo scompariva dentro di lei che non aveva più fiato per gridare, diedi un’ultima spinta più forte e finalmente il mio cazzo fu tutto dentro di lei che ormai piangeva disperata, rimasi così per qualche minuto, sentivo il mio cazzo nel suo budello bollente, era una sensazione fantastica, lei non si muoveva aveva anche paura a respirare perché anche il più piccolo movimento le faceva sentire un dolore pazzesco, diceva che le sembrava di avere un palo rovente ficcato nel sedere, e di non avere mai sentito un dolore simile, ma visto che le sue suppliche non avevano nessun effetto su di me, si rassegnò e mi chiese di sbrigarmi a fare quello che dovevo fare.Cominciai a muovermi dentro di lei, quando tiravo fuori il mio cazzo dal suo culo lo vedevo rosso di sangue, continuai a scoparla nel culo sempre più violentemente, lei gemeva sottovoce, e mi pregava di fare presto ma io ero troppo eccitato e l’orgasmo era ancora molto lontano, avevo appena incominciato a divertirmi e non volevo che si concludesse troppo in fretta, quando tirai fuori il mio cazzo dal suo culo lei sospirò di sollievo pensando che era finita, ma si sbagliava, infatti dopo essermi sdraiato sul letto le dissi che doveva salirmi sopra e sedersi sopra di me per incularsi da sola, lei cercò di scappare ma io la presi e la obbligai a fare quello che le avevo chiesto, quando si abbassò le puntai il cazzo sul buco del culo che era rosso e gonfio lei non riusciva ad impalarsi da sola perché il dolore era veramente troppo allora decisi di aiutarla e tenendola per i fianchi la abbassai verso di me mentre il mio cazzo entrava ancora dentro il suo culo, devo dire che ad un certo punto mi fece pena, si vedeva che soffriva veramente, quando tutto il mio cazzo fu ancora dentro il suo culo e lei era praticamente seduta su di me, la feci sdraiare con la schiena appoggiata al mio petto, il cazzo ben piantato dentro di lei, rimasi fermo e con la mano raggiunsi la sua figa che era ancora bagnata malgrado tutto, e cominciai a masturbarla entrando con le dita dentro di lei e massaggiandole il clitoride quando uscivano, a poco a poco si abituò al cazzo dentro il culo, e cominciò a godere per la masturbazione della sua figa che si bagnava sempre più, sentii che sospirava, questa volta per il piacere, quando venne sotto le mie dita non potè fare a meno di muoversi, e il mio cazzo godeva di quel massaggio involontario, anche se le faceva un male cane non poteva fare a meno di venire perché le mie dita non smettevano di torturarle dolcemente il clitoride.Senza tirare fuori il cazzo dal suo culo la feci girare sul fianco, e ricominciai a masturbarla intanto mi muovevo piano piano dentro il suo intestino, ormai lei era presa dal piacere che le donavo a il dolore dell’inculata passava in secondo piano, quando la sentii godere un’altra volta cominciai a pomparla nel culo, la scopavo questa volta violentemente, sentivo lei che si lamentava per il dolore mentre istantaneamente gemeva per l’orgasmo che la stava sconquassando, non sapeva più se dare retta al piacere o al dolore e si agitava tra le mie braccia, non ce la facevo più e con un’ultima spinta venni dentro di lei, sborrai a lungo sembrava non finire mai, piano piano mi calmai e la sentii che piangeva sottovoce, ma era ancora scossa dai brividi dell’orgasmo, infatti le mie dita erano ancora nella sua figa e ogni volta che le muovevo lei aveva un brivido di piacere che però si trasformava il dolore quando muovendosi sentiva il mio cazzo ancora infilato dentro il suo culo.Rimasi così a lungo finchè sentii il mio cazzo che ormai moscio usciva da solo dal suo culo, lei ebbe sussulto nel sentirlo uscire ma non si mosse, la tenni fra le mie braccia con la sua schiena contro il mio petto, probabilmente ci addormentammo insieme, mi svegliai che era quasi buio, lei era ancora addormentata, la guardai mi venne voglia di scopare ancora prima di tornare a casa, senza svegliarla la girai e le allargai le gambe poi le infilai un dito nella figa, e cominciai a scoparla con il dito, lei si agitava nel sonno e mormorava parole incomprensibili, quando le misi il cazzo nella figa si svegliò di colpo e mi mise le braccia dietro la nuca per attirarmi verso di lei per baciarmi, dopo averla scopata a lungo le dissi che volevo incularla, lei non sembrava molto contenta della cosa ma non disse nulla, allora uscii da lei e la misi alla pecorina, guardai il suo culo era tutto arrossato, il contorno dell’anello era gonfio e quando lo accarezzai lei ebbe un sussulto ma rimase in posizione, provai a infilare un dito nel suo culo e lo sentii ancora stretto, le chiesi se le facevo male e lei mi rispose di si ma che voleva che continuassi lo stesso, la leccai a lungo, ma sentivo che appena la mia lingua si posava sull’ano lei stringeva i denti per sopportare il dolore.Avevo notano che sul mobile di fianco al letto c’era un candeliere con delle candele rosse molto grosse di quelle a spirale, mi alzai e ne presi una, lei mi guardava stupita, mi avvicinai a lei, la misi alla pecorina e le infilai la candela nella figa e cominciai a muoverla quando vidi che la cosa le provocava piacere, le presi una mano e la misi al posto della mia che teneva la candela e le dissi di proseguire da sola, nel frattempo mi portai dietro di lei e le infilai il cazzo nel culo, lei gridava per il dolore ma non mi chiedeva più di smettere, io le presi la candela e cominciai a muoverla dentro di lei mentre la inculavo, quando sentii che stavo per venire tirai fuori il mio cazzo dal suo culo per infilarlo nella sua bocca dove sborrai, lei ingoiò tutto fino all’ultima goccia e poi mi leccò il cazzo per pulirlo.La candela era ancora nella sua figa, mi alzai per prenderne un’altra che cercai di infilarle nel culo, la cosa era favorita dalla forma della candela che essendo a spirale si riusciva a infilare girandola come una vite, ma il bello doveva ancora venire, infatti mentre per la penetrazione la cosa era stata semplice quando iniziai a muoverla dentro e fuori la cosa non era altrettanto piacevole, muovevo le candele contemporaneamente, così che il dolore di quella infilata nel suo culo era superato dal godimento provocato da quella nella figa, persi il conto di quante volte riuscii a farla venire, quando le tirai fuori le candele era stravolta, quasi non riusciva più a muoversi, io mi alzai dal letto e cominciai a rivestirmi mentre lei mi guardava, la salutai e le chiesi quando avremmo avuto un altro colloquio per il rendimento di mio figlio, lei mi rispose che mi avrebbe mandato a chiamare.Da allora ci vediamo ogni tanto, il rendimento di mio figlio è migliorato, come sono migliorate le prestazioni della professoressa.
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