Tornato a casa ho raccontato a mia moglie il mio incontro con la professoressa di mio figlio, lei non è gelosa di me, sa che sono innamorato di lei come il primo giorno e tiene ben distinte le avventure di solo sesso con l’amore, la sera a letto si è fatta raccontare tutto nei minimi particolari e alla fine mi ha detto che le piacerebbe partecipare anche lei.Sono passati alcuni giorni dal “colloquio” con la professoressa di francese, ho appena accompagnato mio figlio e sto salendo in macchina quando vedo arrivare la professoressa, mi fermo per salutarla e siccome ci sono altri genitori intorno a noi, le chiedo se può fissarmi un appuntamento e le lascio un mio biglietto da visita.Sono appena arrivato in ufficio che la segretaria mi passa una telefonata, è la prof. La quale mi dice che non è sicura che sia una buona idea rivederci, ma poi si fa convincere facilmente e ci accordiamo, passerò io da casa sua nel pomeriggio.Quando suono il campanello mi viene ad aprire e mi fa accomodare, è molto imbarazzata e non sa come comportarsi, mi offre un caffè, io la seguo in cucina e rimango a osservarla mentre prepara la caffettiera, non riesco a capire cosa ci trovo in lei, non è giovane, non è bella, forse è il suo modo di fare o di parlare, ma mi viene voglia di prenderla fra le braccia, lei si sente osservata e mi guarda senza dire nulla, io mi avvicino a lei, standole dietro l’abbraccio stringendola a me facendole sentire la mia erezione, le mani prendono possesso del suo seno stringendolo, lei rimaneva rigida tra le mie braccia e continuava a dirmi che non era una buona idea quello che avevo intenzione di fare, ma quando con una mano riuscii a raggiungere la sua figa, le sue lamentele si trasformarono in sospiri, il caffè fu dimenticato, sempre tenendola abbracciata a me la portai in camera dove le dissi di spogliarsi, lei lo fece, anche se sembrava vergognarsi, anch’io in pochi secondi mi ero spogliato, ora eravamo entrambi nudi, la feci sedere sul bordo del letto e le porsi il mio cazzo davanti al viso, lei aprì la bocca e lo accolse, prima ci giocò passandoci sopra la lingua per tutta la lunghezza, poi cominciò a succhiarlo, intanto io le accarezzavo le tette.Dopo un po’ la feci sdraiare sul letto, le divaricai le gambe e presi a leccarle la figa, lei sospirava di piacere, poi mi misi a 69 così anche lei poteva farmi un pompino mentre veniva leccata, andai avanti a lungo, non mi stancavo mai, la sentii venire almeno tre volte prima di smettere.Le andai sopra e le infilai il mio cazzo nella figa, la trovai sempre molto stretta, e le chiesi da quanto tempo non aveva un’amante, lei mi rispose che era rimasta vedova dopo solo tre anni di matrimonio e da allora era sempre vissuta da sola, non aveva più trovato un uomo per dividere la sua solitudine, quindi secondo il mio punto di vista era quasi vergine, glielo dissi e lei arrossì, le chiesi se era abituata a procurarsi il piacere da sola, non potevo credere che in tutti quegli anni aveva rinunciato al sesso, lei non voleva rispondermi ma riuscii a convincerla, allora mi disse che ogni tanto si masturbava con le dita e qualche volta aveva provato a usare dei sostituti del cazzo che a volte erano delle verdure, tipo zucchine o carote, ma mi assicurò che un cazzo vero era un’altra cosa, nel frattempo io non avevo smesso di scoparla.La feci mettere alla pecorina e le infilai il mio cazzo di colpo nella figa che era molto bagnata e lo ricevette senza fatica, nel frattempo in abbassai sulla sua schiena e con una mano raggiunsi il clitoride che cominciai a massaggiare, lei non riusciva a trattenersi e venne gridando il suo piacere, tanto che dovetti baciarla per soffocare quelle grida, non volevo che i vicini si preoccupassero e venissero a vedere cosa stava succedendo.Mi staccai da lei e rimasi a guardarla, era sempre a quattro zampe, la figa le gocciolava letteralmente, ma la mia attenzione fu attratta dal suo culo, vedevo il suo buchetto ancora arrossato dalla volta precedente e mi abbassai per leccarlo, lei, quando si accorse che la mie attenzione era rivolta al suo culo, provò a ribellarsi dicendo che le faceva ancora male, che aveva passato quei giorni con un gran bruciore al buco del culo e che tutte le volte che andava in bagno le scendevano le lacrime dagli occhi, e mi pregò di risparmiarla per questa volta, ma io ne avevo una voglia matta, le dissi che non pensavo ad altro, ero felice di essere stato proprio io a sverginarla da quella parte e che non doveva preoccuparsi, era solo questione di allenamento, presto non avrebbe sentito più dolore ma solo piacere, finalmente riuscii a convincerla e cominciai ad accarezzarle il buco del culo con un dito, poi lo infilai dentro e lei strinse immediatamente i muscoli del retto, sentivo il mio dito che veniva quasi stritolato, lo feci ruotare finchè i muscoli iniziarono a rilassarsi, poi provai con un altro dito che si unì a quello già inserito, lei diceva di sentire male, allora con la mano libera presi a masturbarle la figa, e riuscii ancora una volta a farla rilassare, quando pensai che fosse pronta tolsi le dita e le puntai il cazzo contro l’ano cominciando a spingere, lei gridava per il dolore ma io cercavo di tranquillizzarla baciandola sul collo, poi la feci sdraiare su un fianco e ripresi a incularla, le misi la mano in bocca per farmi leccare le dita bagnate dai suoi umori, lei le prese una alla volta e le succhiò come se fossero dei piccoli cazzi, quando le davo dei colpi più forti non poteva fare a meno di urlare, quando sentii che stavo per venire ripresi a masturbarla sulla figa, le presi il clitoride, che era gonfio e duro, tra le dita e lo massaggiai, lei cominciò a sospirare sempre più forte finchè venne tra le mie dita, io aspettai proprio quel momento per incularla selvaggiamente, lei gridava sia per il piacere che per il dolore e non riusciva a distinguerli, quando mi fui scaricato completamente nel suo intestino, tirai fuori il mio cazzo dal suo culo e rimanemmo sdraiati vicino per riposarci qualche minuto. Mi alzo per andare a prendere qualcosa da bere e quando apro il frigorifero mi tornano in mente i racconti della professoressa, apro il cassetto della verdura e trovo quello che fa al caso mio, dopo aver lavato il mio bottino torno in camera tenendo le mani dietro la schiena, lei mi guarda curiosa, io sempre nascondendo quello che tengo in mano le chiedo di raccontarmi ancora cosa fa la notte, quando è sola e le viene voglia di scopare, lei non vuole, dice che si vergogna troppo, un conto è parlare mentre si sta scopando un’altra è raccontare così a mente fredda, proprio non ce la fa, allora io le faccio vedere quello che ho preso dal suo frigorifero: una carota veramente grossa, non è liscia ma tutta rugosa e piena di bozzi e una melanzana di quelle lunghe, lei mi guarda senza parlare, allora le chiedo di farmi vedere, se non ha il coraggio di raccontare quello che avrebbe fatto se fosse stata sola, le diedi le due verdure e mi misi seduto, con la schiena appoggiata alla spalliera del letto per assistere allo spettacolo.Lei non voleva e mi pregava di non farglielo fare, era diventata tutta rossa e balbettava per la vergogna allora decisi di aiutarla, presi la melanzana e cominciai a strusciargliela sulla figa, dopo un po’ lei accettò quel massaggio, era sdraiata con le gambe divaricate e le ginocchia alzate, la sua figa ricominciava a bagnarsi e presto la melanzana fu tutta bagnata dal liquido vischioso che la figa produceva, io ero davanti alle sue gambe aperte e manovravo la melanzana per massaggiarle il clitoride, poi cominciai a infilarla dentro, era molto grossa e faceva fatica ad entrare, lei si lamentava ma io continuai a spingere, la cosa era facilitata perché la buccia della melanzana era completamente liscia, quando fu tutta dentro le presi una mano e la misi al posto della mia e le dissi di scoparsi da sola, lei diceva che si sentiva tutta riempita, in effetti il diametro della melanzana era quasi il doppio del mio cazzo, comunque iniziò a tirarla fuori un poco per poi rimetterla dentro, prima lentamente ma poi ci prese gusto perché io nel frattempo le strizzavo il clitoride tra le dita, allora iniziò a fare andare la melanzana sempre più velocemente, stava per venire, ma vedevo che cercava di trattenersi, forse per vergogna, allora le feci aprire la bocca e la baciai, le leccavo tutta la bocca, intrecciavo la mia lingua con la sua, lasciando cadere la mia saliva dentro di lei, con la mano non smettevo di sgrilletarle il clitoride e finalmente venne, cominciò prima a sospirare sempre più forte poi iniziò ad agitarsi come un’anguilla e venne gridando, era molto arrapante, quando l’orgasmo si fu calmato le tirai fuori la melanzana dalla figa e la misi davanti alla sua bocca dicendo che doveva pulirla tutta, lei tirò fuori la lingua è cominciò a leccarla.Le dissi che non era finita, se prima il suo lavoro sarebbe finito lì, ora doveva proseguire, aveva un altro buco da soddisfare, lei mi guardò un po’ spaventata, e io le mostrai la carota dicendole che sapeva bene dove doveva mettersela, mi disse che aveva ancora l’ano che le bruciava per la precedente inculata, ma io le dissi che doveva andare fino in fondo, anche se a malincuore prese la carota, io le consigliai di passarla prima sulla figa, per lubrificarla, cosa che lei fece, poi la mise contro il suo buco del culo e cercò di spingersela dentro, non ci riusciva, era sempre sdraiata sulla schiena, con le gambe divaricate alzate, allora la feci mettere accucciata come sul gabinetto alla turca e con la mano tenevo la carota alzata con la punta che toccava il suo ano, lei doveva solo abbassarsi e la carota sarebbe sparita nel suo culo, devo dire che lei ci provava, ci metteva tutta la buona volontà, ma quando la punta della carota cercava di entrare lei sentendo molto male si rialzava istintivamente, con le lacrime agli occhi mi disse che non ci sarebbe mai riuscita, allora decisi di aiutarla ancora una volta.La misi alla pecorina e prendendo la carota la spinsi piano piano del suo culo, la carota cominciò a sparire, lei si lamentava e si contorceva per il dolore, le braccia non riuscirono più a reggerla e cadde sdraiata sulla pancia, allora le misi un cuscino sotto per sollevarle il sedere, e ricominciai a introdurre la carota, lei continuava a dirmi che le faceva male, allora mi fermavo per farla abituare a poco a poco, era ormai dentro per metà, decisi che era arrivato il momento di farle provare la doppia penetrazione, presi la melanzana e la infilai di colpo nella figa, faceva fatica ad entrare, la spazio era diminuito perche’ aveva anche il culo occupato, comunque la cosa le piaceva, infatti quando muovevo la melanzana sospirava di piacere, presi la carota e con un colpo secco la feci entrare tutta nel culo, lei lanciò un urlo pazzesco, e ricominciò a piangere, le misi allora il mio cazzo in bocca e cominciò un pompino delizioso, la carota era sempre fissa nel suo culo, siccome aveva tutte le protuberanze non usciva per quanto lei cercasse di espellerla si procurava solo del dolore, le dissi di cercare di dimenticare il culo e pensare solo alla figa, ricominciando a muovere la melanzana, per qualche minuto riuscii a resistere, ma quando guardai la sua immagine riflessa nello specchio, aveva tutti i buchi riempiti, non ce la feci più e sborrai nella sua bocca, lei ingoiò tutto e tenne il mio cazzo in bocca per pulirlo per bene.Era il suo momento, volevo farla godere, la feci sdraiare sulla schiena, e cominciai a muovere le verdure dentro di lei, mi ero abbassato e con la lingua raggiunsi il suo clitoride e cominciai a leccarlo, dopo pochi secondi di questo trattamento la vidi che si contorceva in preda all’orgasmo, allora ripresi a muovere violentemente sia la carota che la melanzana, ormai lei era partita, gridava per il piacere e il dolore, non sapeva se dirmi di smettere o di continuare, alla fine si accasciò sul letto, ansimava ed era tutta sudata, mi disse che era stato bellissimo, da sola non aveva mai goduto così tanto, le tolsi la melanzana dalla figa e ripresi a leccarla e lei rabbrividiva ogni volta che la mia lingua veniva a contatto con il clitoride diventato sensibilissimo dopo l’orgasmo, poi le tolsi lentamente la carota dal culo, lei continuava a dirmi di farlo piano perché le faceva molto male, in effetti quando la tolsi era strisciata di sangue, allora feci lo stesso trattamento anche al suo ano, leccandolo a lungo per alleviare il bruciore che diceva di sentire.Poi la presi tra le braccia e ricominciai a baciarla sulla bocca, rimanemmo così a lungo, mi piaceva coccolarla, e a lei piaceva essere coccolata, tenevo la mia mano tra le sue gambe e ogni tanto un dito si infilava nella sua figa.Arrivò il momento di andarmene e la salutai promettendole di ritornare presto a trovarla.Giunto a casa raccontai tutto a mia moglie e lei mi fece promettere che la prossima volta avrei portato anche lei.Passò una settimana, una sera telefonai alla professoressa e le comunicai che sarei passato il pomeriggio successivo, quando arrivai lei mi aspettava e notò subito che avevo una faccia strana, alle sue domande le dissi che mia moglie era al corrente di quello che era successo tra di noi, subito si preoccupò, ma io la rassicurai dicendole che da mia moglie non aveva nulla da temere, le dissi poi che mia moglie era giù in macchina che aspettava solo che la chiamassi, lei non capiva quello che stava succedendo ma mi disse di chiamare mia moglie.Quando mia moglie entrò si comportò normalmente, salutando la professoressa, dandole del lei e porgendole la mano, la professoressa era senza parola, non sapeva cosa ci aspettassimo da lei e aveva paura di fare qualche gaffe, ci offrì un caffè e ci accomodammo tutti sul divano per berlo, io ero seduto in mezzo a loro due, dopo aver deposto le tazzine sul tavolino, passai un braccio sulle spalle della professoressa, e con la mano presi ad accarezzarle il seno attraverso la stoffa della camicetta, lei cercava di fare finta di niente, io guardavo mia moglie e le schiacciavo l’occhio, mentre loro parlavano di scuola, misi la mano sotto la gonna della professoressa, che diventò di tutti i colori e cercava di sfuggirmi, allora decisi di giocare a carte scoperte, senza togliere la mano da sotto la sua gonna, chiesi a mia moglie cosa pensava della professoressa, lei mi rispose che non poteva ancora dire nulla perché non c’era nulla da vedere, allora io mi girai verso la professoressa e cominciai a baciarla sulla bocca, lei era impacciata, ma poi si lasciò andare e quando le dissi di spogliarsi non si oppose, in pochi istanti era rimasta in mutande e reggiseno, mia moglie le si avvicinò e iniziò a toccarla come per sentirne la consistenza, io la tenevo ferma per evitare che sfuggisse al palpeggiamenti di mia moglie.Quando mia moglie le alzò il reggiseno, lei mi chiese quali fossero le nostre intenzioni, lei era una persona seria, almeno lo era stata fino a prima di conoscermi, mia moglie aveva un’aria interrogativa allora le dissi che la professoressa era praticamente quasi vergine avendo avuto un marito solo per tre anni, quando era molto giovane, e che poi dopo la sua morte non aveva avuto altri amanti, il primo ero stato io, lei si divertiva solo con le dita o con qualche oggetto adatto allo scopo.Mia moglie le chiese se aveva mai avuto rapporti con una donna, la professoressa le rispose che non le era mai passato per la testa di fare una cosa simile, mia moglie mettendole una mano dentro le mutandine le disse che c’era sempre una prima volta, la professoressa cercò di scappare ma io la presi e la tenni stretta a me mentre mia moglie finiva di spogliarla lasciandola completamente nuda.Io la tenevo tra le braccia e cercavo di calmarla, infatti lei continuava a dirmi di lasciarla stare che non voleva, quando presi a baciarla lei si calmò, mentre la baciavo la feci sdraiare sul divano e le misi una mano sul seno accarezzandolo, presi il capezzolo tra le dita e lo sentii indurisi sotto le mie carezze, si stava eccitando e non poteva evitarlo, quando le passai la mano fra le gambe la trovai già bagnata e lo feci notare a mia moglie che si mise a ridere e mi incitò a proseguire, mi abbassai con la testa fra le gambe della professoressa e cominciai a leccarle la figa, lei non si godeva la cosa perché continuava a guardare nella direzione di mia moglie, allora le misi il mio cazzo in mano e le chiesi di occuparsi di lui, lei sempre guardando mia moglie come per chiederne l’approvazione iniziò a farmi una sega, poi quando le spinsi la testa verso il mio cazzo, apriì la bocca e cominciò a farmi un pompino.Proposi di trasferirci in camera da letto dove saremmo stati più comodi, feci sdraiare la professoressa al centro del letto, e mettendomi davanti a lei la penetrai nella figa che era fradicia di umori, mia moglie intanto si limitava a guardare, aspettava che la professoressa fosse eccitata al massimo sicura che non avrebbe più rifiutato nulla, io intanto continuavo a scoparla mentre con le mani mi tenevo alle sue tette, stringendole fino a farle quasi male, la sentii agitarsi fra le mie braccia e mi disse che stava per venire, allora feci avvicinare mia moglie che si mise seduta sul letto con le gambe divaricate, feci girare la professoressa che si trovò con la testa fra le gambe di mia moglie e le ordinai di leccarla come io avevo fatto prima con lei, all’inizio non voleva ma poi non potendo rifiutare tirò fuori la lingua e cominciò a leccare piano la figa di mia moglie, io la incitavo ad andare più in profondità e ad usare tutta la lingua e non solo la punta, prima sembrava non volesse farlo ma poi ci prese gusto e leccò la figa di mia moglie come si deve, infatti lei cominciò a bagnarsi e a dirmi che era bellissimo farsi leccare da una donna, io restavo a guardare e ogni tanto di cevo alla professoressa cosa fare, infilare dentro un dito e muoverlo avanti e indietro, prendere fra le labbra il clitoride e massaggiarlo con la punta della lingua, ben presto non aveva più bisogno di suggerimenti e andò avanti da sola, mi moglie mi disse che stava per venire e voleva farlo con il mio cazzo in bocca, io subito glielo misi a disposizione, me lo succhiò come se dovesse prosciugarmi mentre sentivo che veniva.Poi mia moglie disse che era il suo turno, non aveva mai leccato la figa ad un’altra donna, la professoressa questa volta non si fece pregare, si sdraiò e aspettò che mia moglie le ricambiasse il favore, mia moglie la leccò a lungo e m disse che il sapore era leggermente salato ma che non le dispiaceva, le infilava le dita nella figa e io le suggerii di provare anche a metterle un dito nel culo, quando ci provò la professoressa ebbe un sussulto, ma subito passò e si fece masturbare anche il culo.Io avevo voglia di scopare e chiesi a mia moglie dove potevo infilarmi, lei mi rispose che voleva vedermi ancora scopare un’altra allora prese la professoressa e la fece mettere a smorzacandela sopra il mio cazzo che era diventato duro come l’acciaio, poi la aiutò ad andare su e giù sopra il mio cazzo, dopo un po ne volle anche lei allora mi alzai e infilai il mio cazzo nella figa di mia moglie che si era messa alla pecorina, dissi alla professoressa di mettersi davanti a mia moglie che si mise subito a leccarle la figa e le infilò un dito nel culo, si accorse che la professoressa non gradiva troppo quel trattamento e me ne chiese il motivo, io le risposi che l’avevo sverginata da poco e che ancora non era bene allenata da quella parte, mia moglie disse che bisognava rimediare, si sfilò il mio cazzo dalla figa e facendomi rimettere sdraiato sulla schiena fece scendere ancora una volta la professoressa a smorzacandela sul mio cazzo, solo che questa volta doveva incularsi, la professoressa si lamentava, ci pregava di non farglielo fare, ma io la presi per i fianchi impedendole di alzarsi e mia moglie prese il mio cazzo in mano dirigendolo verso il suo buco del culo, quando fu in posizione la spinse in giù tenendole le mani sulle spalle, nello stesso momento io diedi un colpo di reni e la punta del mio cazzo sparì dentro il culo della professoressa che lanciò un grido di dolore, era tutta rigida e mia moglie non riusciva a spingerla verso il mio cazzo, allora decise di cambiare metodo, si mise con la testa tra le gambe della professoressa e cominciò a leccarla, con un dito le massaggiava il clitoride e ben presto la professoressa fu sul punto di venire, quando la sentimmo che si lasciava andare io e mia moglie di guardammo e ad un cenno della testa contemporaneamente io diedi una spinta all’insù e mia moglie spinse la professoressa verso di me, il mio cazzò entrò di colpo dentro l’ano di lei, che cominciò a gridare, ci pregava di tirarlo fuori almeno per un momento ma noi non la ascoltavamo, io rimasi fermo con il cazzo dentro di lei e mia moglie ricominciò a leccarla, la sentimmo che pian piano si rilassava di nuovo allora cominciai a muovermi piano nel suo culo, lei si lamentava ma non si sottraeva più all’inculata, mia moglie stava facando un’ottimo lavoro infatti dopo pochi minuti la fece godere, io approfittai di quel momento per muovermi più velocemente e per sborrare nel suo intestino.Quando il mio cazzo uscì dal suo culo, mia moglie mi disse che per farmi perdonare del dolore provocatole dovevo leccarle il culo, non me lo feci dire due volte, feci sdraiare la professoressa e le passai la lingua sull’ano dolorante mentre mia moglie aveva cominciato a baciarla sulla bocca, la professoressa rispondeva ai baci e li ricambiava con ardore tanto che io le dissi di essere geloso.Rimasi a guardarle, si erano messe a 69 e si leccavano con tanto impegno che sembravano si fossero dimenticate di me,vennero quasi contemporaneamente, si rialzarono e si sdraiarono sul letto rimanendo abbracciate e ricominciarono a baciarsi sulla bocca, io le andai vicino e chiesi a mia moglie come le era sembrato fare l’amore con un’altra donna, lei rispose che se avesse sospettato che era così bello non avrebbe aspettato tutti quegli anni, nel frattempo era ancora abbracciata alla professoressa ed entrambe avevano una mano sulla figa dell’altra.Proposi loro di uscire per andare a mangiare una pizza, poi saremmo tornati a casa mia, mio figlio non c’era era in vacanza con i nonni, e avremmo passato la notte tutti insieme.Da allora la professoressa frequenta spesso la nostra casa, siamo diventati ottimi amici e passiamo ogni momento insieme.
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