Era da un po’ di mesi che rimuginavo sul mio rapporto con Elisa e mi convincevo sempre più che si stava tramutando in una penosa routine per entrambi. Tante volte ne abbiamo parlato insieme ma lei non ha mai avuto il coraggio di ammetterlo e si è finta offesa nel sentirmi dire che non mi desiderava più.Non mi ha mai cercato molto e probabilmente in me ha ammirato le qualità morali ignorando le mie doti fisiche, per questo sono sempre stato convinto che le sarebbe bastata un’occasione per lasciarsi andare con un altro.Così ho deciso di verificare la concretezza delle mie ipotesi e ho deciso di costruirle un’occasione.La mia famiglia possiede da sempre un residence in Sardegna che in inverno, nonostante il clima sia clemente, rimane chiuso per le manutenzioni e le migliorie. Ho detto ad Elisa che avrei voluto passare una settimana con lei in Sardegna e rilassarmi un po’ dopo il super lavoro degli ultimi tempi. Si è mostrata entusiasta e mi ha promesso fuoco e fiamme. Una cosa del genere detta da lei mi ha lasciato un poco interdetto perché è sempre stata un tipo meccanico nel suo approccio con il sesso e non ama parlarne né tantomeno fare qualcosa che non sia assolutamente nella norma.Mi sono detto che forse la sua freddezza era dovuta solo allo stress che accumulavo sul lavoro e ho deciso di non chiamare i miei amici in Sardegna per organizzare la messinscena è tutto festante ho organizzato il lavoro in ufficio per la mia assenza.Elisa sarebbe andata in Sardegna con un volo di linea mentre io l’avrei raggiunta nel giro di poche ore con il jet privato della mia compagnia per la quale dovevo recarmi a Madrid per organizzare l’apertura di una nuova unità produttiva. Fortunatamente sul posto ho trovato delle persone valide che hanno capito subito le mie idee e ho anticipato il ritorno di mezza giornata.Così sono arrivato al residence in anticipo di qualche ora e vi ho trovato due operai, del Senegal se non sbaglio, che erano tutti indaffarati a tuffarsi nella piscina invece che lavorare alla manutenzione dei campi da tennis.Ero già pronto a cacciarli da dove erano venuti quando mi squilla il cellulare e sento la voce contrariata di Elisa che mi dice di aver perso l’aereo a Milano perché ha incontrato degli ex compagni di studi che gli hanno fatto perdere di vista l’orologio. Mi ha promesso che sarebbe arrivata con il volo successivo, quello delle 15,00, senza neanche perdersi troppo in scuse e con un tono che dava per mai fatte le promesse di fuoco e fiamme. A quel punto non ci ho visto più e ho deciso che dovevo andare fino in fondo. Le ho detto che avrei tardato anch’io e sarei arrivato l’indomani e ci siamo salutati.I due operai mi guardavano con occhi imploranti, volendo avrebbero potuto far valere i loro muscoli menandomi, ma tremavano per il terrore di perdere un buon posto di lavoro, così ho deciso di servirmene per il mio test su Elisa.Ho detto loro che avrebbero dovuto ringraziarmi per la vita di non averli cacciati visto che avrei potuto rimpiazzarli con altri mille operai pronti a lavorare per gli avanzi dei ricchi che frequentano quei luoghi in estate.Con sincera riconoscenza si sono ripromessi di lavorare fino a notte per farsi perdonare i bagordi ma io li ho stoppati e ho spiegato quello che volevo da loro. Elisa sarebbe arrivata nel giro di un paio d’ore e io dovevo organizzarmi in fretta. Dissi a Louis e a Roger, così seppi che si chiamavano i due operai, che dovevano limitarsi a fingere di lavorare mettendo in mostra i loro muscoli all’arrivo di Elisa; tutto lì.Io avrei spiato la situazione e valutato se potevo ancora fidarmi di lei. Per documentare al meglio i suoi comportamenti ho apportato delle modifiche al sistema di telesorveglianza del residence installando in ogni bocchetta dell’aria condizionata del mio appartamento una telecamera. Tutti i sistemi di sorveglianza confluiscono in un locale seminterrato con una decina di monitor e con una centrale di registrazione che permette di memorizzare ininterrottamente ciò che avviene negli spazi esterni del residence e dopo le mie migliorie anche all’interno del mio appartamento. Ho sempre avuto la passione per le riprese e quella stanza durante le vacanze della mia giovinezza mi ha dato la possibilità di coltivare il mio hobby. Elisa è arrivata in perfetto orario ma non era sola, camminava con un uomo e sembravano abbastanza intimi. Strano mi sono detto a me non l’ha mai presentato.Comunque si sono intrattenuti poco con gli operai limitandosi a fredde presentazioni, però ho avuto modo di sentire che l’uomo è il fratello di Elisa. Io vivo insieme ad Elisa da cinque anni e frequentando la sua famiglia mai ho avuto modo di imbattermi o di sentir parlare di un fratello. Elisa è figlia unica ed io ho cominciato a montare in bestia.Evidentemente non aveva bisogno delle tentazioni create da me.I due sono entrati nell’appartamento e appena richiuso l’uscio Elisa ha cominciato a toccare i pantaloni dell’uomo all’altezza critica. Sembrava sorpreso e ogni tanto si lasciava scappare un "Signora ma cosa fa" e lei continuando con più foga diceva "Sta zitto tassista del cavolo". Ho afferrato che era la prima volta che si vedevano e ne ho dedotto che Elisa non la conoscevo troppo bene. Intanto le mie telecamere facevano il loro lavoro e documentavano ogni loro movimento e ogni loro sospiro. Elisa ha impugnato il membro del tassista e ha cominciato ad agitarlo violentemente pur rifiutando le carezze che l’uomo eccitandosi cominciava ad accennare. Elisa ha sempre fatto così anche con me. Una specie di masturbazione che porta ad un atto sessuale meccanico. Una magra consolazione sfumata subito, esattamente dopo aver visto Elisa inginocchiarsi davanti al pene dell’uomo e cominciare a leccarlo con smaniosa ingordigia. Non appena il respiro del tassista si è reso più frequente Elisa si è allontanata e lo ha lasciato sborrare nei pantaloni dopo di che l’ha messo alla porta senza neanche pagargli la corsa. Quello che ho visto mi ha fatto infuriare, anche se non si è fatta scopare dal tassista ha dimostrato di essere infedele e meritava una punizione. Sono sempre stato accondiscendente con lei ma da quel momento ho deciso che così com’era non era più per me. Non poteva più esserci tra noi un rapporto paritario, o diveniva la mia schiava o se ne sarebbe dovuta andare.A quel punto mi risultava chiaro che era con me solo per i miei soldi e che per lunghi anni aveva finto di amarmi. Ho scritto con il mio notebook un messaggio in cui affermavo di aver ricevuto le confidenze del tassista e che ponevo delle condizioni per il mio silenzio e gliel’ho inviato via sms tramite Internet. Quando l’ha ricevuto e dopo aver letto le condizioni l’ho vista sbiancare e tentennare un po’ dopo di che ha cominciato a camminare nervosamente per la casa rimuginando sul da farsi.La sera l’ho aspettata nel posto concordato con Louis e Roger che avevo nel frattempo istruito, e non appena è calato completamente il buio Elisa è arrivata con passo incerto nella rimessa del residence e ha aspettato il suo interlocutore misterioso per pagare il prezzo del suo silenzio anche se non sapeva quanti soldi avrebbe potuto perdere.Roger, come concordato con me l’ha afferrata alle spalle e l’ha legata rudemente con le mani dietro. Elisa terrorizzata ha urlato ma nel residence c’eravamo solo noi quattro. Roger l’ha bendata è l’ha tenuta in piedi mentre io ho cominciato ha palparla restando completamente in silenzio, Louis dopo aver acceso la luce ha cominciato a insultarla e a minacciarla se non avesse ubbidito in silenzio. Io indossavo un passamontagna per non farmi filmare dalle mie telecamere e al calore del copricapo cominciava ad aggiungersi il tepore tipico dell’eccitazione. Le ho strappato di sotto il vestito le mutandine accompagnato da un altro suo grido disperato. Elisa era mortificata di sentirsi in mezzo ad almeno tre uomini che non conosceva ed in balia di ogni loro capriccio. Continuava a tentare di divincolarsi ma i suoi movimenti non facevano che eccitare maggiormente me ed i miei "inservienti". Feci avvicinare anche Louis e le strappammo il vestitino senza troppi complimenti. Dopo tutto Elisa non doveva spiacersi di quei danni ai suoi adorati vestiti visto che li aveva pagati con i miei soldi.Le feci imporre di inginocchiarsi e mentre i due uomini d’ebano la accarezzavano con lussuria io mi avvicinai al suo viso bendato e le feci udire chiaramente il rumore della cerniera che si abbassava. La risposta fu un "Noooo" angosciato che si spense non appena il mio pene si premette sulle sue labbra riluttanti. Faceva resistenza e Louis dovette con tono imperativo e con una minaccia ben mirata intimarle l’apertura della bocca. Proprio non voleva, le tirai i capelli e dopo l’ennesimo urlo lasciò entrare il mio pene laddove non era mai entrato. Infatti io non ne ho mai sentito un grande bisogno è lei sembrava fosse una cosa che odiava, ma meritava una punizione. Le guidavo i movimenti della testa avanti e indietro e con il passare del tempo anche lei cominciava a collaborare seppur continuando a dimenarsi. Intanto le quattro mani nere le toccavano i capezzoli e le natiche lasciando per ora inviolate le zone che avevo loro precluso. Però mi accorsi che di quel passo avrei potuto controllarli per poco tempo e mi staccai dalle labbra di Elisa chiamando con me Louis. Gli dissi sotto voce che se mi facevano fare per quella sera sarebbe stata loro per molto tempo nei giorni futuri. Dopo quell’accordo vantaggioso per tutti ritornai dove mi ero interrotto e cominciai di nuovo con il piacevole dentro e fuori che ogni volta faceva schioccare le labbra umide di Elisa. In cinque anni mi ero perso molto da quelle parti ma ero felice anche per il fatto che un’altra zona del suo bel corpo mi avrebbe donato delle novità. Comunque non volevo bruciare le tappe e visto che il mio andirivieni cominciava ad essere apprezzato dalla mia partner e che anzi si stava tramutando in un truzzo convenzionale decisi di farla soffrire un po’ allontanando il mio cazzo dalla sua bocca tenendole però ferma la testa. La sua lingua uscì dalla bocca alla ricerca di ciò che aveva fino a poco prima respinto e intanto sospirava sconsolata per essersi così umiliata e abbandonata in mano a degli sconosciuti. Mi feci trovare e cominciò a slinguarmi intorno al glande con una sapienza insospettabile mi staccai dalla sua bocca e vedendo i suoi capezzoli eretti sui seni dondolanti pensai che il mio pene sarebbe stato bene in mezzo. Così prendendo i suoi seni con le mani li premetti contro il mio pene tirandola a me con violenza. I due ragazzi intanto si leccavano i baffi, che peraltro non avevano, pensando a cosa li avrebbe attesi nelle ore successive. Ritornai in bocca a Elisa che prese a spompinarmi con foga muovendo tutto il suo corpo dietro alle spinte del mio pene nella sua gola. Ero ormai in prossimità dell’orgasmo e Louis prendendosi una licenza e passando una mano fra le gambe di Elisa mi ha fatto notare che lei aveva resistito meno di me, quell’idea mi ha riempito di soddisfazione che ho espresso con un fiotto di sperma che ha invaso la bocca di Elisa. Ero curioso di vedere la sua reazione anche per capire se qualcuno prima di me aveva potuto tanto. E finalmente mi ha dato una piccola gioia mostrandomi che era colta del tutto alla sprovvista da situazioni di quel genere. Non tolsi il cazzo fino a che non fu bello pulito e non la sentii deglutire. Feci cenno ai due di caricarsela in spalla e di portarmela nell’appartamento. Una volta depositata in camera ordinai loro di allontanarsi con un tono di voce contraffatto e chiusi la porta alle loro spalle. Elisa non si era ancora riavuta dallo choc precedente ed era ancora fremente e tremante ma trovò la forza per ringraziarmi di non averla umiliata con i due che aveva capito essere africani dal loro italiano gutturale. Poverina non sapeva cosa era già deciso per lei. Mi disse che aveva fame ed io la legai a pancia in giù con una mano per ogni estremità della spalliera del letto e andai in cucina a prendere qualche cosa. Trovai dello Yogurt che non avevo mangiato durante il viaggio e tornai in camera. Vedendola così inerme sul letto e ormai sottomessa mi eccitai nuovamente e decisi che oltre allo yogurt le avrei dato un bel biscotto.Mi sono sfilato le mutande e mi sono seduto con le gambe incrociate sui cuscini e mi ritrovai con la sua testa a pochi centimetri dal mio pene. Le ho alzato la testa delicatamente e le ho dato un paio di cucchiai di yogurt dopo di che ho intinto il mio cazzo nel barattolo dello yogurt e glielo ho infilato in bocca per intero. Non era ancora al massimo dell’erezione ma una decina di questi bocconi ed ero pronto per nuove imprese. Lo yogurt era finito ed Elisa che non è una mangiona doveva essere sazia e quindi non mi sembrava il caso di venirle di nuovo in bocca e poi i miei filmati rischiavano di diventare noiosi. Mi sono alzato da quella posizione e sono sceso dal letto. Ho fatto finta di uscire e atteso per qualche minuto che il suo respiro ritornasse normale, sono risalito sul letto e l’ho costretta a mettersi a ginocchioni, anche perché con le mani legate e le braccia tese ha trovato difficoltà ad alzare il sedere.Ho cominciato ad accarezzarla ed a leccarle le cosce fino a intrufolarmi audacemente nelle sue parti intime. Aveva capitolato e lo si poteva capire dai suoi sospiri. La cosa mi faceva un po’ rabbia perché si doveva pur sempre trattare di una punizione per lei e non era giusto che lei ne godesse troppo. Guidato di impulso da questo pensiero mi sono fermato è ho ammirato per qualche secondo la sua splendida nudità dopo di ché ho preso il mio pene e l’ho appoggiato con forza a lei. La sua reazione è stata un poco violenta ma si è spenta subito. Aiutandomi con le mani ho messo il mio pene sul suo didietro e aiutato dalle sue ondulazioni sono entrato con impeto in lei facendola urlare. Infatti si aspettava una normale penetrazione ma io ho scelto una nuova via. Da quel momento si è trasformata, è ritornata ad essere vittima e piangeva per quello che le stava accadendo anche se ogni volta che immergevo il mio pene nel suo ano un mugolio di piacere soffocava ogni pianto. L’avevo violata e accompagnavo i miei movimenti stringendole con calma le tette e infilando le mani tra le sue gambe sentendo come era bagnata. Si vedeva che era terrorizzata ma era impossibilitata a reagire, più che dalle corde dalla tempesta di choc che aveva subito. Venni in lei con impeto disprezzando quanto aveva fatto ore prima con il tassista. Mi sono sfilato da lei, mi sono vestito, l’ho slegata e sempre senza lasciar trapelare la mia identità le ho detto che avrebbe avuto mie notizie.E’ rimasta lì e io sono uscito. Dopo pochi passi ho incrociato Louis e Roger che erano pronti al loro momento e ho detto loro di attendere dieci minuti prima di agire dopo di che sono tornato in "cabina di regia". Elisa era ancora stesa sul letto, proprio come l’avevo lasciata. Ho deciso d’impulso di telefonarle. Lei ha lasciato che il telefono squillasse per tre o quattro volte sul comodino, si è sbendata, dopo di che si è fatta forza e ha allungato il braccio afferrando la cornetta. "Pronto", "Pronto cara sono io", silenzio di tomba dall’altra parte mentre una delle due telecamere nella stanza inquadrava il suo viso terrorizzato, dopo un attimo "Ciao caro quando arrivi?" ed io "Spero domani, anche se non ne sono certo" intanto il monitor che mostrava l’ingresso dell’appartamento catturava i movimenti di Roger e Louis che furtivamente si avviavano alle scale verso la camera da letto. Dovevo appendere e le dissi che ero ad una riunione d’affari e che stavano per proiettare un importante filmato riguardante la mia attività; ti richiamo tra dieci minuti". Lei mi ha salutato con sollievo e si è lasciata nuovamente andare sul letto. In quell’istante Roger e Louis sono piombati nudi nella stanza con i membri già rigidi. Elisa ha tentato di alzarsi ma i due le sono stati sopra in pochi secondi e l’hanno bloccata. L’avevano troppo bramata ed ora parevano dubbiosi su come agire mentre lei urlava terrorizzata si dimenava terribilmente. Finalmente i due hanno avuto uno sguardo di intesa e all’unisono l’hanno afferrata l’uno per le gambe e l’altro per le braccia. Elisa, costretta in ginocchio sul letto, usava tutta la sua forza ma era inutile contro il vigore dei due ragazzi. Louis si stava dedicando ai suoi seni e con una manona spingeva la testa di Elisa verso il suo membro poderoso. Dall’altro capo del letto Roger aveva accostato il suo pube tra le natiche allargate di lei e si muoveva a intervalli regolari facendola sobbalzare. Elisa era terrorizzata ed inerme e le forze parevano tradirla. Louis era riuscito con la forza ad accostare la cappella del pene alle sue labbra mentre Roger le stava aprendo le labbra della vagina con le mani per favorire la penetrazione. Elisa era riuscita fino ad ora a respingere il pene di Louis ma la penetrazione erculea ed improvvisa di Roger l’ha fatta trasalire e la sua bocca si è aperta in un urlo di dolore per poi richiudersi tardivamente sul nero membro di Louis che con gli occhi iniettati di sangue le diceva frasi sconce continuando a stantuffare nella sua bocca. Il corpo di Elisa era scosso da tremiti mentre il tronco e le gambe si facevano dominare dai movimenti dei due senegalesi. Ma Louis voleva il culo di Elisa e visto che il pompino sembrava non soddisfarlo disse due parole nel suo idioma a Roger. Il suo amico non voleva staccarsi ma il rispetto nei confronti del compatriota più anziano l’ha fatto desistere. Era il mio momento. Telefonai di nuovo. Sia Elisa che i due sapevano della mia chiamata in arrivo solo che Elisa era in una posizione di svantaggio. Doveva rispondere anche perché Louis fingendosi in pericolo stava minacciando Elisa di una brutta fine se non avesse risposto senza scherzi. Elisa prese il telefono che Roger le porgeva e rispose con un "ouch" corretto in un "sono inciampata nel tappeto" ma i miei monitor dicevano che Louis l’aveva penetrata all’improvviso nell’ano. "Scusa un attimo caro" perché intanto Roger oltre che a porgerle il telefono rivendicava un po’ di cure per il suo pene e lo sbandierava sotto gli occhi di Elisa. Elisa con grande sforzo per essere silenziosa usava la lingua per placare le voglie di Roger ma le spinte vigorose di Louis non permettevano di controllare gli schiocchi delle labbra e così Elisa ha mostrato di sapersi arrampicare sugli specchi e mi ha rassicurato dicendomi che si era sbucciata un ginocchio e se lo stava ciucciando.Non potevo non ridere e mi sono trattenuto e le ho detto che l’indomani avrei sciolto le riserve sull’orario del mio arrivo. La salutai è lei con grande fatica mi salutava per coprire il rumore ritmico delle spinte di Louis.Non appena lasciata la cornetta si era trovata di nuovo in balia delle quattro mani. La telefonata l’aveva distrutta psicologicamente e implorava che i due si fermassero. Per un attimo si fermarono ma solo per permettere a Roger di mettersi supino e di farla nuovamente accomodare sul suo membro lubrificato dalla saliva della donna. Così Elisa nello stesso giorno in cui era stata violata in due punti per lei proibiti si sentiva penetrata sia nella vagina che nell’ano contemporaneamente. Era troppo per lei, e mentre si lasciava andare estenuata tra i due, Louis e Roger le venivano copiosamente dentro tra mugolii animali. Dopo qualche secondo la liberarono dalla morsa obbligandola però a pulire contemporaneamente i due membri dagli umori suoi e loro. La fecero restare inginocchiata per interminabili minuti mentre i loro membri, vista la loro recente eiaculazione si rilassavano sotto le carezze della sua lingua e delle sue labbra. Si congedarono ripromettendole di incontrarla nuovamente e facendole promettere che l’indomani sarebbe stata docilmente loro. Mentre Elisa prometteva docilmente, i due le voltarono le spalle e senza darle importanza uscirono dalla stanza. Elisa rimase ancora un poco sul letto dopo di che mentre si infilava sotto la doccia la sentii cantare allegramente.Quella notte mentre riguardavo la registrazione della giornata non potei fare a meno di constatare che Elisa dopo l’uscita dei due senegalesi aveva dato segni di essersi ripresa e anzi a più volte si era accarezzata languidamente.Decisi che doveva perdere ogni freno inibitorio e mi incontrai con Louis per organizzare il da farsi.L’indomani mattina di buon ora Louis e Roger arrivarono tranquillamente e cominciarono a lavorare come se niente fosse. Si erano però portati i rinforzi, quattro altri compatrioti che effettivamente avrebbero dovuto aiutare nei lavori più gravosi ma che all’occorrenza mi avrebbero potuto fare comodo.Nei monitor vidi che Elisa aveva notato l’arrivo della compagnia e subito era andata in bagno a mettersi un bel vestitino nero aderente che faceva risaltare il suo fisico generoso oltre che la sua mirabile capigliatura bionda. Non l’avevo mai vista così radiosa.La vidi uscire dalla porta con una bottiglia di aranciata, e dirigersi verso i lavoranti. Parlava con Louis e Roger mentre offriva da bere a tutti."Prendetemi ve ne prego" disse implorante Elisa ai due divenendo paonazza dalla vergogna ma incapace di frenarsi. Louis rispose che non potevano senza il permesso del Padrone e si mostrò affranto. Elisa insisteva nel voler parlare con il Padrone per avere una grazia da lui. Louis disse che avrebbe tentato di intercedere e fece finta di allontanarsi venendo poi da me. Ero eccitatissimo, volevo che fosse la mia schiava, però volevo che mi riconoscesse e che si sottomettesse pur sapendo chi fossi. Mi spogliai completamente e mi misi una veste variopinta datami da Louis e presi un mascherone di quelli che si vedono nelle fiere. Ero molto folkloristico ma la tensione erotica di Elisa avrebbe amplificato il clima di mistero esoterico che volevo creare. Precedetti Louis con passo maestoso e mi incamminai verso la piscina dove Elisa osservava gli operai con un’ingordigia mai vista. Non proferii parola e mi sedetti con aria solenne. Louis con uno spintone fece inginocchiare Elisa ai miei piedi. Le feci un cenno e lei cominciò ad implorare. Mi disse che ero stato l’artefice della sua iniziazione e che non voleva più rinunciare ai piaceri che le avevo imposto. Intanto cominciava a baciarmi la veste sopra ai piedi e i piedi stessi. Le presi la testa con forza e dissi che il mio sperma nella sua gola sarebbe stato il suo lasciapassare per il piacere. Mentre mi alzava la veste vidi i suoi occhi illuminarsi alla vista del mio cazzo già discretamente eretto. Cominciò a leccarmi l’asta con movimenti regolari e dolci mentre i suoi occhi mi lanciavano sguardi di gratitudine. Feci un cenno a Louis che in un baleno si denudò e fu alle spalle di Elisa. Si mise anche lui in ginocchio le alzò il vestitino e senza troppi preliminari forzò con la violenza l’ano della mia compagna che urlò in preda a vivo piacere e al dolore. Elisa per lo sbigottimento di venire violata mollò la presa del mio pene pur dispensandomi di occhiate di riconoscenza. "Grazie Padrone" e riprese a spompinarmi con grande devozione. Era il momento giusto per rivelarmi. Elisa era in delirio per il piacere e continuava a chiamarmi Padrone. Mi sfilai la maschera e la guardai severamente mentre l’orgasmo mi assaliva. Mi guardò smarrita e si fermò di botto mentre già il primo fiotto del mio sperma invadeva la sua boccuccia. "Non perderne una goccia" e lei di nuovo mansuefatta ricominciò a pompare e a raccogliere le nuove scariche di sperma. Senza bisogno di ordini deglutì e cominciò a pulirmi la cappella mentre a fatica soffocava i mugolii che l’inculata di Louis le provocava. "Ragazzi è vostra". Gli altri cinque negroni che già erano eccitati e spogliati si avvicinarono e come delle belve le strapparono il vestitino mentre Louis le imprimeva le ultime poderose spinte del suo orgasmo. Elisa era li nuda in mezzo a sei negri che la puntavano con i loro poderosi membri. I quattro nuovi venuti erano veramente poderosi. Le tette di Elisa sobbalzavano ritmicamente e si arrestarono solo quando quattro mani le afferrarono stringendole i capezzoli. Venne urlando selvaggiamente mentre Louis le inondava l’ano di sperma. Il gruppo aveva bisognò di spazio ed Elisa fu sollevata di peso e depositata nel prato mentre i senegalesi le erano di nuovo contro. Roger si stese e la inforcò nella vagina mentre due cazzi le finirono in bocca stantuffando all’unisono. Mentre Louis si riprendevà, rimaneva solo il bel culetto di Elisa per placare le voglie di due senegalesi assetati della donna bianca. Dopo una breve baruffa prevalse il più grosso. Le leggi della natura non si sovvertono mai e il più forte vince sempre. Il suo cazzone nero premette tra le natiche di Elisa mentre le sue mani contendevano alle altre le belle tette morbide. I capezzoli di Elisa erano eretti all’inverosimile e bastavano a descrivere tutta la sua eccitazione che i due cazzoni impedivano alla bocca di esprimere. Furono cinque minuti di fuoco che le mie telecamere filmarono con dovizia. Elisa era sballottata e il suo respiro si perdeva tra le imprecazioni che i negri lanciavano nella cavalcata. I due che stavano spompinando le vennero copiosamente nella bocca dilatata allo spasimo e lei dovette ingoiare tutto, ebbe appena il tempo di deglutire che già il sesto uomo le porgeva il suo membro turgido. Nei pochi secondi in cui la sua bocca fu libera la udii urlare tutto il piacere del terzo orgasmo e il dolore di una spinta troppo violenta del suo prode inculatore. La lingua fu subito impegnata mentre le sue mani oscenamente favorivano le penetrazioni ai suoi due orifizi.I tre vennero quasi all’unisono accentuando il ritmo della scopata e premendo con forza inaudita nel suo ventre e nella sua gola. Dopo averla forzata a lucidare i sei membri con generose slinguate l’hanno lasciata sul prato ansimante e distrutta. Era completamente piena di sperma e si toccava il culetto dolorante che era dilatato e mostrava vistosi segni di forzatura.La scena animalesca a cui avevo assistito mi aveva selvaggiamente eccitato ma il corpo di Elisa era al momento inutilizzabile. Attesi di vedere i sei neri membri di nuovo rigidi per ordinare di lavarla nella piscina. La presero rudemente e la immersero in acqua osservandola dal bordo. Elisa non si era ancora ripresa e ansimava dalla stanchezza.Io e i sei senegalesi ci sedemmo sul bordo della piscina con le gambe penzoloni in acqua mentre lei si mondava dandoci le spalle. L’acqua metteva in mostra i suoi splendidi fianchi e le sue gambe affusolate e perfette. La sua bianchezza era innaturale."Vieni qua" le intimai. Lei si voltò e non poté fare a meno di osservare i sette membri di nuovo eretti che la volevano ancora. Venne verso di me e senza altre istruzioni prese a succhiare il cazzo del suo Padrone. Per lei non avevo più un nome, ero semplicemente il Padrone. Sborrai copiosamente nella sua bocca e dopo essermi fatto pulire dalla sua lingua l’ho passata agli altri sei che l’hanno impegnata in tutto una mezzoretta a succhiare il loro sperma. Dopo che tutti furono soddisfatti li congedai. Mi incamminai verso l’appartamento mentre Elisa mi seguiva docilmente.Volevo rilassarmi e vedere un bel film o magari girarne uno nuovo!
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