Mi capita una cosa strana, come è possibile eccitarsi di fronte a delle E-mail scritte da una ragazza, che ti manda delle foto con il viso coperto dai suoi capelli. Lorena, questo è il suo nome, non ama usare nomi falsi in rete, scopro che anche lei è della mia città, da come parla e come si esprime si capisce che è una donna, lo capisci anche da come ragiona. Tutto è iniziato per gioco, trovo un suo annuncio su un sito dove si cercano persone per scambiarsi E-mail, lei subito spigliata con abili giochi di parole decide di portare l’argomento sul sesso, o meglio, sulla sfera dell’erotismo. Mi rivela che ama da impazzire il sesso, gli capita spesso di farlo con diversi amici, poi dice un qualcosa che fa scattare in me la molla, adora gli stivali. Inizio a martellarla, troviamo un mucchio di argomentazioni in comune, instauriamo una sorta di rapporto sessuale virtuale, ci inventiamo situazioni, magari lei inizia un racconto e io lo completo. Passano i mesi, oramai è tanto tempo che ci conosciamo, lei sa che io sono fidanzato e di quanto sia sfrenata la mia ragazza. Non nasconde che ha avuto anche qualche esperienza lesbica. Decidiamo di sentirci, io le lascio il mio numero dell’ufficio, pregandola di chiamarmi dopo le 18. Con ansia aspetto la sua telefonata, arriva puntuale, rispondo, dall’altra parte una voce calda, sensuale, un brivido mi percuote la schiena. Iniziamo a parlare come se ci parlassimo da sempre, con spigliatezza e tranquillità. Io sono da solo in ufficio, tocca a me la chiusura, lei si trova in garage, ha appena parcheggiato la sua auto. Ha 30 anni, uno più di me, mi racconta che ha passato la giornata agitata nell’attesa di telefonarmi. Le confesso che anche io ero un pò agitato. La sento che soffia, si è accesa una sigaretta, è seduta in garage da sola, mi racconta che ha indosso una gonna corta, si è tolta l’intimo prima di uscire dal lavoro, indossa un paio di stivali bianchi, tipo country, mi racconta che si trova in una posizione molto eccitante, la schiena appoggiata la muro, gli stivali sulla ruota della macchina, seduta su uno sgabello, ha aperto la camicetta, ha fatto uscire i suoi seni, ha i capezzoli duri, la gonna tirata su. Sente l’aria fresca della corrente che passa sulle sue labbra bagnate, la sigaretta in bocca. Utilizza un auricolare, ha le mani completamente libere. Inizia a toccarsi, ansima, la sigaretta in bocca, si stuzzica un capezzolo con la mano sinistra e si masturba con la destra. Io ho il membro durissimo, devo aprire i pantaloni, lo tiro fuori. Sentirla che ansima mi fa impazzire, sta venendo, un orgasmo dopo l’altro la sconquassano. Io inizio a masturbarmi, respiro sempre più affannosamente, le lo sente e mi dice che è eccitata, gode per l’ennesima volta, io esplodo violentemente, il mio seme caldo si infrange sulla scrivania, lo vedo colare per terra. Ci calmiamo, io le dico. “senti Lorena, voglio vederti, mi fai impazzire!”. lei mi dice: “vieni domani in strada del molino 28 alle 18:00. Ci salutiamo calorosamente, vado in bagno e poi torno a casa. Rimango agitato tutta la sera, non vedo l’ora che sia domani. Mi infilo nel letto, non vedrò la mia ragazza per alcuni giorni, è andata ad una fiera e non tornerà prima di una settimana. Nella notte sogno, vedo una ragazza bella, formosa, non riesco a vedere il suo volto, mi viene vicino, ci baciamo, facciamo l’amore, mi sveglio di soprassalto, guardo l’ora, sono le 6, mi sento bagnato, una chiazza sul lenzuolo, ho goduto per un sogno. Mi alzo e vado a farmi la doccia, esco e vado al bar a fare colazione. Entro in ufficio, segno sulla lavagna che oggi uscirò alle 16:00, Passerò da casa prima di andare da lei. La giornata passa veloce, controllo la posta elettronica con insistenza ma nessun messaggio da parte sua. Arrivano le 16 in fretta, mi catapulto in garage a prendere la macchina, arrivo a casa, doccia veloce, indosso un completo classico, una cravatta fantasia, i capelli un pò bagnati. Mi fiondo di nuovo in strada, salgo sulla mia auto e parto direzione casa sua. Arrivo qualche minuto prima, è una villetta in collina, abbastanza isolata, un piccolo slargo davanti, lascio la macchina li e mi avvio all’ingresso, suono, il battito cardiaco e a mille. Mentre aspetto una qualche risposta osservo l’entrata di un garage, immagino lei, la sera prima, li dentro che si masturba. Mi aprono la porta, entro, arrivo sulla porta di casa, la trovo socchiusa, entro dicendo permesso, sento una flebile voce provenire dal piano superiore che mi dice entra, chiudo la porta, inizio a salire la scala lentamente, intravedo una porta, una luce soffusa, entro dentro la stanza, non vedo nessuno. Mi sento afferrare da dietro, sento le sue mani sul mio ventre, sta saggiando la mia eccitazione, mi fa girare, mi appare davanti una ragazza formosa, non è una top model, è una ragazza piacevole, capelli castani lunghi sciolti, due occhi marroni intensi, un viso ben fatto, un seno prorompente, appena più bassa di me di qualche centimetro. Si avvicina e mi bacia, io ricambio, mi spinge sul letto, iniziamo a roteare le nostre lingue, lei si stacca e dice. “finalmente, volevo conoscerti”. Io le faccio un sorriso, lei si alza, indossa una sottoveste trasparente, sotto si vedono le autoreggenti, indossa un paio di stivali neri con il tacco a spillo, non ha intimo. Si inginocchia per terra, mi sfila i pantaloni, infila una mano nella feritoia dei boxer, lo tira fuori, è durissimo. Mentre avvicina la sua bocca al mio membro mi dice: “ieri sera avrei voluto averlo con me in garage”. Lo ingoia, chiudo gli occhi, è davvero brava, lo fa scivolare tutto dentro, lo pompa con foga. Con la lingua lo assapora tutto, non tralascia nessuna piega, sto impazzendo. Si alza, mi toglie la camicia, si sfila la sottoveste, sale a cavalcioni su di me, appoggia la punta del mio pene sulle sue labbra chiuse, mi dice di non preoccuparmi delle precauzioni, si impala sul mio membro duro. Inizia a cavalcarmi, ha una voglia incredibile, mi scopa con una foga impressionante, vengo, lei rallenta, vuole godere i miei schizzi, poi riprende, non ci vuole molto, gode anche lei… Si alza, me lo riprende in bocca, lo pulisce e lo lecca con passione, lo vuole mantenere duro, io sono eccitato sempre di più, mi fa alzare, si mette carponi per terra, Afferra le sue natiche con le mani allargandole, lo vuole dietro, lo appoggio, è ben lubrificato, il mio seme è colato sul suo sfintere. Lei urla: “sfondami, sono la tua troia”. Non me lo faccio ripetere due volte, la penetro in un colpo solo, lei urla solo un si prolungato. Inizio a montarla, lei urla e si dimena, inizia a masturbarsi, mi incita a scoparla forte. Andiamo avanti per molto, perdo la cognizione del tempo, finalmente vengo dentro di lei, è al limite, è venuta molte volte. Ci alziamo, ci stendiamo sul letto, si gira e mi da la schiena, mi invita ad abbracciarla, lo faccio, il mio membro sta perdendo l’erezione, appoggia sulle sue natiche, ci copriamo con un piumone, mi dice: “sei stato fantastico, ma ti devo dire una cosa. Sono sposata, mio marito è fuori per lavoro ed è la prima volta che lo tradisco. Mi è piaciuto, maledettamente!”. Io l’abbraccio forte, si gira, ci baciamo intensamente, poi continua: “ti prego, non vediamoci più, godiamoci questa notte, sarò tutta tua, farò quello che vuoi”. Io le rispondo: “Lorena, sei una donna fantastica, passionale, a letto sei eccezionale, come vuoi, però prometti che ci scriveremo ancora, e se tu vorrai, il telefono lo conosci”. Lei mi fa cenno di si con la testa. Alza la gamba e appoggia lo stivale sul mio fianco. Quel contatto mi provoca una nuova erezione, se ne accorge, scivola sotto il piumone, lo sento che è preda della sua lingua, inizia a leccarlo nuovamente. Andiamo avanti tutta la notte, con delle pause per riprenderci, non so neanche io quante volte sono venuto, so solo che il giorno dopo ero abbastanza dolorante, e anche lei, me lo aveva scritto via E-mail. Dopo quella volta non ci siamo più rivisti, continuiamo però a sentirci per posta elettronica tutti i giorni, e a raccontarci le nostre esperienze, ricordando però le ore piacevoli trascorse insieme…….
Aggiungi ai Preferiti