Con un dito penetrò Luisa nella fica ed io sentii mia moglie che mi baciava eccitarsi moltissimo. la sua lingua nella mia bocca era frenetica. cercò di tirarmi fuori il cazzo per succhiarlo, ma il giovanotto interruppe la sua attività e ci fece segno di seguirlo in una delle sale vicine. Luisa col culo quasi nudo, attraversò il salotto e entrò col giovanotto in una sala contigua, nella quale in un’atmosfera soffusa quattro uomini si stavano dedicando ad accarezzare una biondina quasi interamente svestita. Il giovanotto che conduceva Luisa per mano, mi guardò come per avere un assenso che io col capo diedi, e allora richiamò l’attenzione degli altri offrendo loro Luisa. rapidamente la denudarono sotto i miei occhi imbarazzati dalla piega che stava prendendo la cosa;la biondina la fece salire sopra un ampio divano e cominciò a toccarla e a penetrarle la fica con le dita. Luisa mi guardò e a sua volta infilò la biondina e la baciò in bocca. i cinque uomini si liberarono degli abiti e mostrarono i loro arnesi, due dei quali erano veramente fuori misura. Luisa non perse tempo e cominciò a baciarli, succhiarli in modo indecente. quelli più grossi ebbero per lei un fascino indescrivibile. leccava le grosse cappelle e quando provava ad ingoiare i fusti vedevo che la sua bocca si dilatava. La biondina continuava a masturbarla per preparare la penetrazione. Io, in un angolo, guardavo mia moglie, così riservata nel suo mondo di lavoro, che si apprestava ad un’orgia di fronte al marito. Uno dei superdotati masturbandosi il cazzo si sdraiò sul divano e invitò Luisa a montarlo. con l’aiuto della biondina Luisa si infilò quel palo nella fica e cominciò davanti ai miei occhi un moto di su e giù;ai due lati si posero due giovani che le dettero i loro flauti da suonare. era deliziosa! L’altro mostro pretese la sua parte e Luisa sfilandosi il primo lungo uccello dalla fica si mise oscenamente alla pecorina offrendo la fica al nuovo pretendente che la penetrò con gran impegno. A quel punto mi intromisi nel gioco e denudato il mio cazzo glielo misi in bocca. Luisa ne fu felice e invitò gli altri a prenderla anche nel culo.. . passammo alcune ore straordinarie; Luisa si fece fare una doppia penetrazione. quando uno dei mostri la prese nel culo temetti che la lacerasse nonostante l’abbondante lubrificazione dello sperma di chi l’aveva preceduto;mi unii agli altri che si masturbavano davanti al suo viso che in breve grondò di sborra. Luisa diceva sconcezze che non avrei mai immaginato. Ci ritirammo alla fine nella toilette e l’aiutai a fare il bidet. la mia mano era tutta impiastricciata dallo sperma dei suoi stalloni, che raccoglievo nella sua fica. Eccitato le infilai tre dita nel culo e feci uscire sborra anche di lì. la troia, mia moglie, volle leccarmi le dita. Mi si rizzò il cazzo, la feci alzare, appoggiare al lavandino e le infilai il cazzo nel suo culo piuttosto sfondato;mi sembrava di penetrarla nella vagina, tanto il buco le si era allargato. Quando venni disse che la sborra di suo marito voleva tenersela dentro. Ce ne andammo abbracciati come due fidanzatini. Quando fummo al ristorante Luisa mi guardava con un occhio innamorato che non le vedevo da tempo. qualche ora prima aveva fatta la sua prima orgia e ne era stata deliziata. mi confessò che era stata una cosa straordinaria e che aveva creduto di morire per il piacere e gli orgasmi che aveva avuto e che la mia presenza l’aveva scatenata. si sentiva un po’ squassata, ma immensamente felice. Mi disse che mi era stata sempre fedele e che non sarebbe mai stata di nessuno se non con la mia complicità. La notte, in albergo, le dovetti fare degli impacchi freddi sullo sfintere che era parecchio irritato. Il mattino dopo tornammo alla nostra città. La vita riprese normalmente. Quando facevamo sesso Luisa ed io ricordavamo quell’orgia di cui era stata protagonista. Luisa mi chiedeva di organizzargliene una ogni due o tre mesi. io la rassicuravo che l’avrei accontentata e poi mi tuffavo tra le sue cosce per mangiarle la fica e le infilavo le cinque dita racchiuse nel culo fino a farla smaniare dal piacere. Un giorno tornò dal lavoro e mi raccontò che le avevano affidato la difesa d’ufficio di un viados. Ne parlammo a letto e Luisa manifestò il desiderio di conoscerne uno. Io non avevo nessuna esperienza di questi personaggi e dissi a Luisa che forse c’erano troppi rischi. Lei non insistette, ma qualche giorno dopo, la sera mi disse che aveva raccolto informazioni e perlomeno avremmo potuto vedere dove lavoravano. Tanto fece e disse che uscimmo in macchina e ci recammo nella città vicina dove sapeva, glielo aveva assicurato il cliente, i viados facevano marchette. Giunti sul posto ne vedemmo alcuni che sembravano delle splendide donne. Ci avvicinammo ad uno che con un grande sorriso ci fece la sua richiesta. tanto per la signora e tanto per il signore. prima che io potessi intervenire Luisa disse che andava bene e chiese se aveva un’amica da portare con noi. Mery disse di sì e salì in macchina, mi indicò un altro un po’ più avanti ed io un po’ stordito ubbidii e raccolsi il partner. Ci condussero in una locanda fuori mano e in men che non si dica ci ritrovammo in camera. Luisa mantenne l’iniziativa e si spogliò rapidamente. I due la imitarono e ai miei occhi comparvero due splendidi fisici femminili, due bellissimi culi, tette superbe, ma anche due cazzi non molto duri che pendevano tra le loro gambe. Luisa li invitò a fare la loro parte. si cimentarono in un sessantanove che li portò ad una notevole erezione. come dimensioni erano però modesti. avevano la grandezza del mio quando avevo quindici anni. Luisa li prese in bocca tutti e due e poi mi chiese se volevo un pompino. Risposi di sì, ma non voleva essere lei a farmelo e passò l’incarico a Mery. rimasi un po’ perplesso, però lasciai fare. era la prima volta che mi succhiava un uomo (?). Mery era molto abile e il mio cazzo reagì in modo impensato. quando si accorse del suo successo Mery mi prese la mano e sela portò sul suo. Per la prima volta masturbavo un cazzo che non era il mio. Luisa si fece posto tra le mie natiche e mi infilò un dito in culo dicendo che quella sera avrei perso la verginità. L’amica di Mery mi offrì il suo uccello e io.. lo presi in bocca! Toccavo le loro tette e mi sentivo osceno. avevo voglia di ricevere lo sperma in bocca. Luisa era eccitatissima e mi chiedeva di farmi inculare, io ero stravolto, ma molto disponibile… ci organizzammo come suggerirono i due per un trenino. Luisa davanti avrebbe ricevuto Mery, io avrei inculato Mery e l’amica di Mery mi avrebbe sodomizzato. l’unica preoccupazione che avevo in quel momento era che non mi facesse troppo male!Saltarono fuori preservativi e cremine e la composizione si organizzò. Luisa si mise alla pecorina e Mery l’inculò senza problemi e mi offrì il culo che penetrai facilmente, primo culo maschile della mia vita. L’amica mi lavorò accuratamente lo sfintere lubrificandolo con la crema. confesso che provavo piacere, poi chiese di fermare i movimenti e sentii il suo glande premere sul mio buchetto. faceva un po’ male. dette un colpetto di reni e io me lo trovai dentro. Provai dolore, ma non quanto avevo temuto. Riprese il movimento. Luisa era oscena e con sconcezza invitava a sfondarla. sentire mia moglie gridare dal piacere portò la mia eccitazione al massimo ;sborrai nel culo di Mery e attesi la benedizione dello sperma nel mio culo. Luisa quella sera mi aveva fatto varcare un confine. quando tornammo a casa volle fare ancora l’amore, volle leccare il mio buco trafitto e mi penetrò col suo dito, mentre mi succhiava il cazzo con voracità sino a riempirsi la bocca di sperma. Invitati da un amico che aveva una fattoria in L.. . accettammo volentieri di passare uno week-end in compagnia sua e della moglie. Arrivammo presso di loro nel primo pomeriggio del sabato e facemmo un giro per la fattoria. Nella stalla c’erano quattro cavalli, tre femmine e un maschio nero che di solito montava Adelina, la padrona di casa. Vedemmo il resto della tenuta poi ci recammo a cena. una magnifica cena di campagna. Verso le dieci la colf ci lasciò per raggiunger il suo compagno in paese. non sarebbe tornata che il giorno dopo. Finita la cena, piuttosto euforici, cominciammo a chiacchierare abbastanza liberamente. Adelina e Fausto presero a raccontare che la colf, una equadoregna, se la faceva con un senegalese che lavorava in paese e senza troppi giri di parole Adelina alluse alle poderose scopate che i due si facevano. La ragazza non era riuscita a tenersi per sé di quanto dotato fosse il suo uomo e un giorno si era confidata con Adelina che l’aveva presa dietro facendole molto male. Luisa aveva cambiato faccia. La sua eccitazione traspariva e capii che stava entrando volentieri nella trappola che gli ospiti le avevano preparato. Adelina aggiungeva particolari e Fausto l’interruppe osservando che quasi quasi secondo lei il senegalese l’aveva come il suo cavallo!Il discorso passò sulle dimensioni del pene del cavallo e Adelina chiese a Luisa se ne avesse mai visto uno in erezione. Decise di farle vedere comunque il cavallo e ci recammo nella stalla. Luisa si recò nel piccolo bagno annesso alla stalla e poi ci raggiunse. noi eravamo davanti allo stallo nel cavallo e Adelina prese ad accarezzarlo sul collo. Luisa guardava l’animale.. anzi guardava il lungo coso del cavallo come affascinata, ma si guardava bene dall’assumere iniziative. Adelina si spostò verso la pancia del cavallo e cominciò a stuzzicarne il membro che in poco tempo si inturgidì raggiungendo oltre mezzo metro di lunghezza e una grossa cappella rossa uscì dal prepuzio. Adelina guardò Luisa e poi baciò la grossa cappella rosso scura;se ne introdusse la punta in bocca poi la offrì a Luisa. Luisa cercò nel mio sguardo un assenso, quindi accettò l’offerta. Adelina le alzò la gonna e scoprì il nudo culo di mia moglie, lo allargò e cominciò a leccare fica e culo con molto impegno. Fausto denudò la moglie e mi invitò a farla godere. Io ero eccitatissimo e rapidamente mi tolsi i pantaloni e gli slip e glielo schiaffai nella fica. Fausto si dedicò ad una voluttuosa masturbazione. Mentre Luisa succhiava il glande gigantesco, Adelina si mise a masturbare il cavallo con tutte e due le mani e invitò Luisa ad offrire il culo al marito che la penetrò violentemente. Luisa urlò per il dolore, quindi cominciò a mugolare per il piacere. Adelina continuò a masturbare il cavallo che alla fine emise un grosso fiotto di sborra sul viso di mia moglie. La porca ne bevve parte e con il resto si cosparse le tette e la pancia, mentre riceveva nel culo lo sperma di Fausto. Adelina soddisfatta dal mio cazzo mi disse che come prima volta Luisa era stata bravissima e che meritava che il cazzo del cavallo le strusciasse sul culo.. . un giorno.. . e fece capire che lei, Fausto e il cavallo avevano fatto anche di più.
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